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VIRUS, ANTIBIOTICI

medicina



VIRUS


Elementi genetici che possono replicare indipendentemente dai cromosomi cellulari, ma non dalla cellula BIOPARASSITI OBBLIGATI.

Dipendono dalla cellula ospite per la produzione d'energia e biosintesi non sono cellule, hanno solo un acido nucleico (Rna o Dna), le dimensioni sono < mm. Hanno due fasi del ciclo vitale: extracellulare virus metabolicamente inerte, fase di trasmissione,



intracellulare fase replicativa.

Presentano costituenti essenziali (proteine e acido nucleico, a volte anche carboidrati e lipidi) e acido nucleico infettante, però solitamente tutto il virus deve penetrare.

Non sono sensibili agli antibiotici, tranne qualche eccezione.


Solo nel 1898 fu scoperto che l'agente eziologico dell'afta epizoica passava attraverso i filtri da batteriologia virus filtrabili.


L'evoluzione c'indica non un solo progenitore comune, ma diversi virus che continuano a modificarsi e ad adattare le loro caratteristiche di sopravvivenza e trasmissione (variabilità mutazione/selezione).

Non tutti i virus seguono gli stessi meccanismi, per esempio, l'Herpesuirus continua ad evolvere in stretta associazione con il suo ospite, il virus della rabbia segue schemi di trasmissione zoonosica (serbatoi animali trasmissione all'uomo).


CONSERVAZIONE dei VIRUS in NATURA

Sono bioparassiti obbligati pochi resistono a lungo nell'ambiente esterno, fuori dall'ospite, ripetuti cicli d'infezione in ospiti animali mantengono in natura numerosi virus (serbatoi) in quiescenza replicativa. L'infezione inapparente è data dall'equilibrio stabilito fra virus ed ospite e va a costituire i serbatoi.

ANTIBIOTICI


Sensibilità dei microrganismi agli antibiotici ANTIBIOGRAMMA.


Paul Ehrlich TOSSICITA' SELETTIVA una sostanza chimica può essere utilizzata nella pratica medica solo se è in grado di discriminare tra le cellule dell'ospite e le cellule dell'agente patogeno, arrecando a queste ultime il massimo danno possibile, senza produrre nel contempo effetti tossici sulle prime (i virus sono immuni dagli antibiotici).


primo antibiotico PENICILLINA (Alexander Fleming), capì che alcune muffe potevano inibire la crescita dei batteri, Solo nel 1940 si riuscì ad ottenere il farmaco. Furono poi trovate numerose molecole, costituiti anche da batteri, in grado di distruggerli. L'attività degli antibiotici si basano sulle differenze fra cellule procariote ed eucariote.


CMI concentrazione minima inibente concentrazione più bassa di un farmaco in grado di inibire la replicazione di un microrganismo. In provette metto quantità costanti di brodo di coltura, poi farò una diluizione dell'antibiotico e aggiungerò al brodo diverse concentrazioni d'antibiotico, infine, metterò i microrganismi in numero costante.



Dopo un idoneo periodo d'incubazione posso valutare la crescita batterica e identificare dove le concentrazione d'antibiotico ha inibito la crescita.


ANTIBIOGRAMMA

Terreno agarizzato, depositiamo dei microrganismi e dei dischetti impregnati d'antibiotico, poi metto in incubazione i microrganismi si moltiplicano e l'antibiotico si diffonde sulla piastra avrò degli aloni d'inibizione dove il microrganismo non è cresciuto a causa dell'antibiotico.

Se non c'è l'alone, il microrganismo è resistente.

Con un decimetro misuro lo spessore dell'alone e confronto in dato con delle tabelle di conversione.


A livello del margine dell'alone avrò la concentrazione d'antibiotico che comincia ad inibire il microrganismo= CMI.

Prendo dei batteri e faccio CMI prendo dei dischetti   y zona resistente  z. intermedia z. d'antibiotico ed eseguo un antibiogramma. Pongo i sensibile miei dati su un sistema d'assi cartesiani ed ottengo una retta di regressione. Non possiamo superare dei valori soglia nel siero, perché possono manifestare tossicità ed effetti secondari indesiderati. La resistenza e la sensibilità sono legati al tasso sierico, stabilito il valore soglia del siero lo proietto CMI dalle y sulla linea e da lì verso le x, in modo da ottenere un valore in mm, poi stabilisco il valore minimo.

Antibiogramma x







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