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AIDS - UNA MALATTIA ANCORA INCURABILE

medicina



AIDS

UNA MALATTIA ANCORA INCURABILE




Allarme e giustificata preoccupazione hanno investito in questi ultimi anni l'umanità per il manifestarsi e il rapido aumento di una gravissima malattia, l'AIDS, che è infettiva ed è causata da un virus chiamato HIV.

Il termine AIDS è dato dalle iniziali di un'espressione in lingua inglese: Acquired Immuno Deficiency Sindrome (sindrome da immunodeficienza acquisita). Si tratta di una malattia che danneggia in modo serio le difese immunitarie dell'organismo: la persona colpita da AIDS non è più in grado di difendersi dalle malattie infettive e può quindi ammalarsi gravemente o addirittura morire a causa di una qualsiasi infezione, anche la più banale. Tutt'oggi non esiste ancora una cura efficace e neppure un vaccino contro questa malattia 434g64e . In tutto il mondo la medicina, la biologia e la genetica sono impegnate nella ricerca di mezzi idonei a sconfiggere questo male, ma al momento l'unico modo per contrastarlo è la prevenzione. Questa si realizza con una giusta informazione che permetta a ciascun individuo di seguire comportamenti corretti.



L'AIDS è diventata negli ultimi anni la prima causa di morte fra i giovani. Oltre all'impressionante aumento del numero di vittime in tutto il mondo, le previsioni per il futuro sono pessimistiche; é quindi doveroso evitare che l'AIDS si diffonda solo per ignoranza e irresponsabilità. La conoscenza di questa malattia e dei metodi per prevenirla è un diritto-dovere che ogni cittadino ha per difendersi e per sconfiggere paure a volte prive di fondamento.






COME AGISCE IL VIRUS DELL'AIDS?


Il virus dell'AIDS attacca direttamente i centri di comando del sistema immunitario, i linfociti T, prima ancora che questi possano organizzarsi per combatterlo.

L'ingresso di un virus nell'organismo provoca sempre la produzione di anticorpi, ma quelli anti-HIV non sono affatto in grado di distruggere il pericoloso virus che ha un lunghissimo periodo di incubazione, dai sei mesi ai sette anni e oltre.

Penetrato nell'organismo, il virus può comportarsi in due modi differenti:

si insidia nei linfociti T ma resta inattivo, "addormentato". In questo caso l'individuo infettato non presenta alcun sintomo della malattia e viene chiamato sieropositivo. Il sieropositivo, che non è un ammalato di AIDS, può restare tale anche per tutta la vita, ma può trasmettere il virus e infettare altre persone. La sieropositività di una persona si può scoprire solo con opportune analisi del sangue;

il virus si insidia nei linfociti T e incomincia a riprodursi al loro interno. In questo modo si liberano nell'organismo un gran numero di virus che andranno a infettare altri linfociti, distruggendo il sistema di difesa immunitario e dando origine ai primi sintomi dell'AIDS. L'organismo risulta a questo punto esposto a tutte le infezioni e a avarie forme di cancro che inesorabilmente lo porteranno alla morte.


COME PUÒ AVVENIRE IL CONTAGIO DEL VIRUS DELL'AIDS?


Il virus HIV, che può essere trasmesso sia da chi è ammalato di AIDS sia dai sieropositivi, può entrare nell'organismo attraverso poche vie.

Le uniche vie di trasmissioni sono infatti il sangue, lo sperma e le secrezioni vaginali. Il contagio può avvenire esclusivamente se si verifica un contatto diretto tra il sangue, lo sperma o le secrezioni vaginali di una persona infetta con il sangue della persona sana.

Ciò può avvenire solo attraverso:

rapporti sessuali con soggetti infetti;

trasfusioni di sangue o plasma infetti;

uso di siringhe, aghi o altri strumenti contaminati da sangue infetto;

gravidanza, parto e allattamento (al seno), attraverso i quali una madre infetta trasmette al figlio il virus.

Nella vita di tutti i giorni non esistono altre vie di contagio. Il virus è infatti abbastanza debole e non sopravvive a lungo all'aperto, viene distrutto dal calore a 56°C, dall'ipoclorito di sodio (varechina), dalla gluteraldeide e dall'alcol.

Non sono quindi fattori di contagio:

i contatti sociali con le persone infette (ambiente familiare, ambiente di lavoro, scuola, locali pubblici, piscine, palestre ecc.);

il virus liberato nell'aria attraverso colpi di tosse, starnuti ecc.);



i contatti fisici quali le strette di mano e gli abbracci;

il contatto con liquidi biologici quali urine, saliva, lacrime,sudore ecc.;

altri vettori quali zanzare, insetti o animali domestici.


Nessuna paura ingiustificata deve quindi spingerci ad allontanare le persone ammalate o sieropositive. Nessun contagio si è verificato tra persone di una stessa famiglia, tra persone di uno stesso ambiente di lavoro e tra ragazzi nelle scuole; le scrupolose e abituali misure di igiene bastano per evitare il contagio.

Le modalità di trasmissione del virus HIV rendono alcuni gruppi di persone più facilmente esposti al rischio di contagio.

Tali gruppi di persone, detti categorie a rischio, sono:

i tossicodipendenti in genere, le cui difese immunitarie sono già minacciate dall'uso della droga;

i tossicodipendenti che si iniettano droga facendo uso di siringhe che possono essere infette;

persone la cui vita sessuale è disordinata, esposte perciò a rapporti non sicuri con sconosciuti che possono essere infetti;

emoficili, trasfusi e politrasfusi, specialmente in passato, quando il virus HIV non era ancora stato isolato;

bambini nati da madri sieropositive.

COME POSSIAMO LIMITARE LA DIFFUSIONE DELL'AIDS?


L'unico mezzo per contrastare questo terribile male è la prevenzione. La conoscenza delle sue modalità di trasmissione porta alla conclusione che solo comportamenti responsabili, relativi alle abitudini della sfera sessuale e all'altra terribile piaga sociale che è la droga, possono salvaguardare i singoli individui e limitare il diffondersi dell'AIDS nella società in cui viviamo. A questo scopo ogni comportamento irresponsabile, e quindi a rischio, va assolutamente evitato.

E' essenziale:

una serena vita sessuale con il proprio o con la propria compagna, evitando rapporti imprudenti con persone a rischio o che non si conoscono bene;

in caso di necessità di trasfusioni, fare uso di sangue proveniente esclusivamente da centri trasfusionali autorizzati;

assicurarsi che aghi e strumenti usati da manicure, estetisti, barbieri, per i tatuaggi siano sempre perfettamente disinfettati;

che le persone sieropositive evitino tutto ciò che può mettere in difficoltà il loro sistema immunitario (droga, alcol e tabacco) e si attengano al dovere morale di non contagiare altre persone, prendendo tutte le dovute precauzioni;

che le donne sieropositive evitino gravidanze o, in caso contrario, siano sotto stretto controllo medico.






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