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Le figure femminili nell'Eneide

letteratura



TEMA: Le figure femminili nell'Eneide


Le figure femminili principali nell'Eneide sono Didone, Giunone, Venere, Creusa, Lavinia,  Anna, Amata, Camilla ed Elena.

Didone è una donna che, pur di abbandonare la terra che le aveva procurato la morte del marito Sicheo e il tradimento del fratello, parte con alcuni sudditi, lasciando tutto alle spalle, alla ricerca di una nuova patria.

Dimostra quindi molto coraggio nell'affrontare questa vicenda. Inoltre è una donna molto abile  e astuta: è, infatti, con l'ingegno che riesce a procurarsi senza guerre una terra sufficiente per poter vivere con i suoi compagni.

Rappresenta la fedeltà, perché se non fosse stato per Cupido mandato da Venere, lei non avrebbe mai tradito la memoria del marito. Anche nell'oltretomba, infatti, è preoccupata solo di trovare Sicheo.



Gunone rappresenta l'odio, poiché sin dal primo canto cerca in tutti i modi di eliminare Enea e i suoi compagni. La sua, però, è soprattutto una voglia di vendetta contro quel popolo che più volte l'aveva offesa. Le colpe dei Troiani nei confronti della dea sono di essere imparentati a Dardano, nato dal tradimento di Giove con Elettra; a Paride, figlio del re di Troia Priamo, che non l'aveva scelta come dea più bella e a Ganimede anche lui figlio di un re Troiano che era diventato coppiere degli dei, spodestando da questo compito Ebe, figlia sua e di Giove.

Alla fine però, capendo che ormai era contro il volere dei Fati eliminare Enea, abbandona l'impresa.

Venere dimostra tutto il suo amore materno cercando, riuscendoci, di aiutare Enea in ogni difficile situazione inflittagli da Giunone.

Creusa, moglie di Enea, è una donna fedele e paziente. Elle, infatti, si fa da parte pur di facilitare i compiti al marito. Capisce, quindi, che non è il momento di pensare ai propri interessi personali e scompare, sacrificandosi per il bene della patria.

Lavinia è il vero motivo della guerra tra Enea e Turno ed è lei infatti il "premio" per chi vincerà. Nel poema prende il posto di Creusa e serve quindi a far dimenticare l'antica consorte all'eroe Troiano.

Anna, sorella di Didone, è la sua consigliera e confidente. E' lei che insiste affinché la sorella segua il suo cuore, amando Enea. Ella però commette l'errore di non capire la sofferenza di Didone per la partenza del Troiano, poiché probabilmente avrebbe potuto salvarla. Però sorregge la sorella morente standole vicino fino all'ultimo, ovvero sino a quando Iride non se la porta via.

Amata è la madre di Lavinia. Della sua personalità si sa poco, perché nel poema appare solo pervasa dalla pazzia e dall'odio verso gli stranieri guidati da Enea. La sua pazzia è dovuta ad Alletto, che, mandata da Giunone, doveva impedire ancora una volta ad Enea di fondare la città.

Camilla è un'abilissima guerriera, che nessuno può battere nella corsa da tanto è veloce. Ella non conosce le arti domestiche comuni a tutte le donne, ma in compenso, in guerra è maestra e superiore a moltissimi uomini.

Elena rappresenta , infine, la donna fatale a cui nessuno può resistere. Però, ella tradisce tutti gli uomini che si erano fidati di lei, infatti lascia il marito Menelao per scappare con un Troiano appena conosciuto, Paride, e tradisce quest'ultimo e tutta la sua gente aiutando i Greci a penetrare in alcune zone del castello troiano.




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