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EPICA FRANCESE - CICLO CAROLINGIO - Chanson de Roland

letteratura



EPICA FRANCESE  - CICLO CAROLINGIO

Chanson de Roland







I poemi epici francesi sono chiamati canzoni di gesta, testi interpretati da un cantore con un accompagnamento 848j99i musicale. Il termine gesta significa "imprese realizzate" e nel linguaggio feudale indicava la tradizione eroica di un'antica famiglia o di un lignaggio. Il testo è parte della prima raccolta dell'epica provenzale, sviluppatasi tra l'XI e il XII secolo, del ciclo carolingio, ed in particolare il più antico che narra la storia di Carlo Magno e dei suoi paladini contro i Saraceni; ne fa parte la Chanson de Roland. La narrazione è elementare e avanza per schemi e opposizioni. Le scene sono unitarie condensate una per ogni strofa. Il lessico usato è consueto e non molto lontano dal linguaggio moderno; la sintassi è più complessa pur rispettando lo stesso registro linguistico. Il narratore è esterno alla situazione, ma è l'autore stesso che racconta la vicenda: si tratta di un narratore di primo grado. Nella vicenda della morte di Orlando il tema ricorrente è quello dell'onore come possiamo facilmente intuire nella prima strofa dell'opera e ai versi 8-9 della terza: Orlando si trova davanti alla morte che gli invade ogni parte del corpo, ma continua a dimostrare la grandezza dell'eroe che non si piega, svolge lo sguardo verso la terra nemica così che il suo popolo capisca che è morto da vincitore. Non si dimentica però della sua sottomissione a Dio. Le azioni di Orlando sono la personificazione della figura del cavaliere carolingio, figura sociale di rilievo e prestigiosa nell'immaginario letterario che compare la prima volta nella Chanson de Roland: Orlando è membro di un lignaggio il cui onore dipende dal suo. La parola cavaliere significa vassallo (colui che è legato con un obbligo al signore nel prestare servizio militare in cambio di mantenimento e protezione) e proprio fedeltà vassallatica è il valore supremo per un cavaliere: il coraggio e la fedeltà al capo erano le uniche regole. L'idea della guerra come valore feudale era ampiamente descritta nel brano nella seconda parte della seconda strofa. Orlando è un vassallo, per Carlo Magno combatte e muore, è legato alla sua terra. L'importanza feudale della guerra si dimostra anche grazie al tema dello splendore delle armi che nel testo è sottolineato dalla ricorrenza dell'idea della vittoria e della gloria: più volte Orlando in punto di morte volge lo sguardo verso le terre conquistate. Il tema centrale è però il valore religioso della guerra che occupa la maggior parte del testo: Orlando è sottomesso a Dio e confessa le sue colpe. Si tratta di un'etica cavalleresca ispirata al servizio in difesa della religione e dei poveri: valore militare e virtù cristiana tendono a coincidere. Nascono veri e propri ordini cavallereschi sacri come i templari. La guerra ha una finalità religiosa; attraverso di essa si manifesta il giudizio di Dio: la vittoria è segno di innocenza. Si tratta di una guerra santa e come tale la morte in battaglia merita il paradiso: Orlando è subito assunto in cielo. 




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