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La koine` allenistica : L`architettura ellenistica, Le citta` ellenistiche

architettura



La koine` allenistica


Col termine ellenismo, si vuole indicare il periodo della storia politica e cultura dei greci caratterizzato da un lato dalla formazione dei grandi stati territoriali sorti dopo la morte di Alessandro Ma 343b15d gno, dall'altro dalla espansione della civiltà greca in territori non greci, verso sud, verso occidente e soprattutto, verso oriente.

I limiti temporali dell'elleninismo tra il 323 (anno della morte di Alessandro) e il 30 a.C. (anno nel quale anche l'Egitto, ultimo tra I regni ellenistici, cade sotto la diretta dominazione di Roma e ne diviene una provincia).

Per effetto dell'opera di questa elite si forma, in eta ellenistica, una borghesia e cittadina internazionale, la cui cultura presenta, nonostante l'immensa varieta dei sostrati e delle condizioni locali, tratti di sorprendente uniformità avendo i suoi punti fissi di riferimento in alcune istituzioni canoniche e in una lingua comune, la "koine dialektos", avente alla suo base il dialetto di Atene, l'attico, sfrondato delle sue caratteristiche più municipali e arricchito da notevoli apporti lessicali del dialetto ionico. Politicamente l'ellenismo è caratterizzato dal declino della polis. Il declino della polis e il formarsi delle grandi monarchie territoriali hanno grandi ripercussioni anche nella sfera economico-sociale e in quella culturale. Il venir meno del particolarismo e la nascita di entita geo-politiche di dimensioni assai ampie e strettamente collegate tra loro creano un ambiente ideale per il commercio e per l'industria, basata in prevalenza sullo sfruttamento del lavoro servile. 



Sul piano culturale possiamo trovare anche dei cambiamenti. Divenuta la corte l'unico centro del potere politico, è quasi esclusivamente intorno ad essa che ruota tutta la vita culturale.


L`architettura ellenistica


L`architettura di prestigio. Novità e permanenze rispetto alla tradizione classica


La complessa e moltelpice creatività ellenistica si sostituisce, fin dagli ultimi decenni del IV secolo a.C. all'apparente quiete del mondo classico utilizzando tutte le risorse della tecnica architettonica per ingrandire le proporzioni, esaltare le prospettive e realizzare un gioco di volumi all'interno di uno spazio urbano in continua crescita. La Grecia arcaica aveva espresso il proprio prestigio nei limiti topografici e tematici del santuario; la politica dei sovrani ellenistici si tradusse in grandi programmi urbanistici che diedero il massimo rilievo alle opere dell'architettura civile che, nella varietà delle sue tipologie, si rivelo` mezzo ideale per esprimere il desiderio di novità e di ricerca tipico dell'intera cultura ellenistica.

In forte sviluppo economico, incremento lo sviluppo di un'architettura domestica che la polis tradizionale non aveva favorito. Gli arricchimenti e le varietà dei temi messi in opera come gli sviluppi della volta e dell'arco costituiscono un repertorio nuovo o, perlomeno, ampliato, delle forme classiche. Gli ordini tradizionali continuano quindi il loro cammino anche se, da un lato le difficoltà legate alla disposizione del fregio dorico e dall'altro il gusto decorativistico, favoriscono l'espansione dello stile ionico. Poiché si andavano sviluppando e irrigidendo procedimenti geometrici per definire i relativi rapporti di tutti gli elementi del colonnato, la contrazione angolare, dovuta al problema del triglifo, imponeva delle asimmetrie e un'aritmia contrarie allo spirito stesso dell'ordine dorico che risultava, di conseguenza, sempre meno soddisfacente, in particolare nelle costruzioni templari. Ad una progressiva devitalizzazione dell'ordine dorico che, nell'eta ellenistica, sarà essenzialmente l'ordine dei portici, corrisponde quindi uno sviluppo e un arricchimento dello stile ionico, la cui trabeazione lineare non presenta difficoltà e la cui maggiore disponibilità ad accogliere motivi di decorazione, risponde meglio al gusto dell'epoca. Basi e capitelli ricevono, infine, ornamenti più rigogliosi e più carichi. Il capitello corinzio, e non l'ordine corinzio, poichè di tale ordine non si può propriamente parlare consistendo la sua caratteristica esclusivamente nel capitello che si aggiunge al patrimonio formale dell'ordine ionico. Questo capitello che, era stato usato, limitatamente ad interni architettonici, già sulla fine della V secolo a. C. si affermera vigorosamente solo in epoca romana, declassando così i due più antichi ordini; sempre in epoca romana e, per la prima volta sull'arco di Tito apprira` il capitello composito, un tipo misto, con caratteri tanto ionici che corinzi. L'architettura ellenistica mise inoltre a punto altri due elementi, si tratta degli ordini murali e dell'arco accompagnato dalla volta. Questo tema dell'ordine murale, distinto dagli elementi strutturali, segnava una rottura della grande tradizione classica, in cui la forma non si separa dalla funzione, ma rispondeva ad una evolulzione nuova che gli assicurera` grande fortuna. Gli e I bionde e di rilievo derivano da accentuati, sugli oneri morali dalla direzione di stucchi e di rotture secondo un gusto decorativo e editore propriamente realistico. In questo periodo l'arco e la volta entrarono definitivamente nel repertorio dell'architettura. L'architettura ellenistica svilupperà rapidamente l'impiego dell'arco nelle porte monumentali.


Il tempio: sperimentazione sulla piccola e sulla grande scala

Nell'ambito dell'architettura religiosa, come si è già detto, suscita ora minore interesse, i primi segni di un più ridotto impiego dell'ordine dorico. Nel filone ionico dell'Asia Minore, si continuò la tradizione dei templi colossali e, in particolare, due esempi, uno a Sardi e l'altro a Didyma esprimono le grandi tendenze dell'architettura religiosa di quest'epoca senza distaccarsi completamente dagli elementi permanenti dell'ordine ionico.

Nell'Artemision di Sardi, in origine, unico elemento del santuario era l'altare di Artemide; piu` tardi, si decise di innalzare un edificio periptero che incorporasse la spianata nella sua pianta diptera.

Da principio fu costruito solo in naos che comportava una lunga cella divisa in tre navate da due file di 6 colonne ioniche; il profondo pronao era ornato da due file di 3 colonne.

Il peristilio ionico fu eretto un secolo piu` tardi ma trasformato sotto l'influenza del tempio di Magnesia sul Menandro che Ermogene stava a quel tempo costruendo.


Tempio di Didyma: Il tempio di Apollo a Didyma, iniziato intorno al 300 a.C. e mai portato a termine, si differenzio completamente da questi nel disegno della cella ipetrale (cella a cielo aperto) modellata alle pareti da una serie continua di pilastri, nella soppressione dei frontoni e nel complesso impianto del pronao seguito da vestibolo e da un'ampia gradinata per cui si scendeva al livello pavimentale della cella.

Questo tempio che e` forse l'esempio piu' significativo dell`architettura religiosa di questo periodo, costituisce anche un vero e proprio repertorio di molte di quelle forme e di quei motivi che saranno caratteristici delle architetture posteriori: i viticci scolpiti, i fregi decorativi con motivi vegetali, i capitelli istoriati, i pilastri del cortile interno, le decorazioni sulle basi delle colonne.



Edifici civili e di rappresentanza. La casa ellenistica


I monarchi dell'eta` ellenistica dettero particolare impulso all'architettura civile. Sara` quindi necessario considerare quali furono le nuove creazioni e come invece le tipologie gia` esistenti siano state modificate. Se consideriamo il tipo di stoa`, noteremo che, pur rimanendo fedele al tradizionale impianto rettilineo, si rinnova spesso nella composizione decorativa.

Per quanto riguarda l`evoluzione degli edifici teatrali, l'edificio della scena acquista importanza rispetto all'orchestra. Quindi, gia` bel corso del III sec., la scena si tramuta da fondale in edificio autonomo, grazie anche alla utilizzazione della pietra per gli elementi che in origine erano lignei; essa si arricchisce del proscenio, il suo rapporto con la cavea viene man mano modificato e si eleva in varie forme con l'episcenio che diventa il nuovo fondale architettonico.


Architettura votiva onoraria e funeraria. Gli edifici centrici


Accanto all'architettura religiosa, e` necessario accennare all'architettura funeraria, votiva e onoraria che e` ricca di produzioni progevoli oltre che varie e numerose.

In eta` ellenistica l'architettura funeraria assume una maggiore grandiosita` e le necropoli dell'Asia Minore e dell'Africa hanno un'estensione talvolta pari a quella delle citta` dei vivi.

Il monumento di Terone ad Agrigento presenta la particolarita` della colonna ionica d`angolo inalveolata per tre quarti nella muratura che sostiene una trabeazione dorica e inquadra false porte d`ingresso.



Le citta` ellenistiche


Gli avvenimenti storici che seguono la battaglia di Cheronea (338) e l`affermazione della supremazia macedone, hanno riflessi assai significativi sulla vita e sulla forma delle citta` greche.

La nuova situazione vede infatti la fine dell' autarchia economica e culturale della citta`, insieme con la crisi della loro autonomia politica: all'organismo chiuso della polis succede un organismo aperto ai contributi degli stranieri, che vi si stabiliscono e la trasformano in uno strumento di fusione delle diverse razze. La fonte principale della ricchezza urbana diviene l'attivita mercantile. Le citta` ellenistiche vedono diminuire l'importanza dell'acropoli e anche delle vecchi agora`, che da centro della vita pubblica si trasformano in piazze monumentali; gli edifici religiosi, come pure quelli culturali, divengono strutture specializzate con funzioni precise e sorgono preferenzialmente ai margini del tessuto urbano, che risulta suddiviso in quartieri differenziati. Alessandria ebbe un impianto a schema ortogonale. La novità principale dello schema di Alessandria, conseguente alla nuova dimensione urbana, consiste nella possibilità di una successiva e elaborazione delle tipologie edilizie e della rete viaria minore entro il solido un inquadramento del piano. La città era divisa in quartieri differenziati sulla base delle attività prevalenti e delle diverse comunità etnico-politiche. Simile era l'altra grande metropoli ellenistica, Antiochia sull'Oronte fondata da Seleuco nel 300 a. C. come punto di appoggio per la gravitazione commerciale dei territori mesopotamici verso il mediterraneo, e la città era ugualmente suddivisa in quartieri differenziati e il palazzo reale sorgeva isolato con una precisa autonomia topografica. L'asse urbano era costituito da una grandiosa via con doppi portici ai lati, realizzata in epoca romana.


Pergamo: questa città ebbe origine dalla cittadella fortificata, in posizione arroccata è imprendibile, costruito da Lisimaco per custodire il proprio tesoro. La citta` venne ampliata su terrazze che seguivano l'andamento del suolo. Successivamente altri importanti lavorari architettonici ed urbanistici furono condotti sotto Attalo I 241-197, ed Eumene II, 197-159 con il quale Pergamo tocco` l'apogeo della sua potenza: al primo va riferita la sistemazione del Santuario di Demetra, nella zona monumentale inferiore con portici e colonnati su diversi livelli.






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