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Esperienza n°1
Verifica della prima legge di Ohm
Questa esperienza è stata realizzata per verificare la relazione
lineare tra tensione e corrente ai capi di un re 616c22g sistore. A tale scopo abbiamo
realizzato il circuito di figura:
utilizzando i seguenti componenti e strumenti:
alimentatore tipo NG 303;
voltmetro analogico tipo SL 150 B;
multimetro digitale;
resistore da capacità nominale di dissipazione 1KW
amperometro analogico con valori di fondo scala di 1,3,5 A.
CENNI TEORICI
La prima legge di OHM afferma che nei conduttori metallici il rapporto tra la d.d.p. applicata ai capi di un conduttore e l'intensità della corrente elettrica è pari ad una costante detta resistenza elettrica del conduttore, essa viene indicata con la lettera R pertanto può essere scritta nella forma:
R
I
Procedimento
Dopo aver assemblato il circuito, seguendo lo schema precedente e facendo attenzione a collegare il voltmetro in parallelo e l'amperometro in serie, si procede nell'esecuzione dell'esperienza.
Per ogni prova si applicano diverse tensioni al circuito, si rileva la corrente nel circuito e si calcola il rapporto tra V e I, corrispondente alla resistenza del resistore.
TABELLE E GRAFICI
Numero di prove |
Tensione [V] |
Corrente [mA] |
Resistenza= V/A [kW |
Prova 1 |
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Prova 2 |
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Prova 3 |
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Prova 4 |
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I valori sono stati ottenuti rilevando la tensione sul voltmetro analogico, poiché la precisione del voltmetro digitale incorporato nell'alimentatore è molto scarsa; il valore dell'intensità viene dato dall'amperometro analogico, cambiando scala per ogni rilevazione (si deve prendere in considerazione il valore in cui l'indicatore dell'amperometro compia un movimento il più ampio possibile, ma che non superi il valore di fondo scala applicato).
R1
Osservazioni analizzando i dati ottenuti dalle rilevazioni, osserviamo che i valori della resistenza sono abbastanza omogenei; se infatti calcoliamo il valore medio della resistenza attraverso la prima legge di Ohm, cioè calcolando il rapporto tra tensione e corrente per ogni prova,
otteniamo valori abbastanza vicini tra loro, segno che il margine di errore della misurazione è relativamente basso, perciò la prova è sufficientemente precisa.Abbiamo così calcolato sperimentalmente il valore nominale di dissipazione di energia elettrica della resistenza con un'incertezza limitata a m W
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