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ALTRI DOCUMENTI
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Interruttori differenziali
Gli interruttori automatici differenziali utilizzati negli ambienti domestici assicurano un'efficace protezione contro i contatti indiretti, cioè con parti metalliche che normalmente non dovrebbero essere sotto tensione, e in certi casi anche contro i contatti diretti, cioè con parti normalmente sotto tensione. Risulta però chiaro dalla lettura delle norme che la funzione di protezione delle persone contro i contatti diretti e indiretti è una funzione ausiliaria che l'interruttore compie, in quanto l'impianto elettrico deve essere progettato ed eseguito in modo da salvaguardare l'incolumità delle persone principalmente mediante un adeguato impianto di terra. Le carcasse metalliche degli utilizzatori devono cioè essere collegate a un impianto di terra con valore di resistenza di terra opportuno, in modo da evitare in ogni situazione tensioni di contatto superiori a 50 V.
Gli interruttori differenziali (chiamati anche salvavita) possono essere corredati o meno di relè magnetotermici. Nel caso ne siano privi è corretta abitudine prevedere l'installazione anche di interruttori automatici o fusibili per predisporre una protezione dell'impianto contro le sovracorrenti e i cortocircuiti. L'interruttore differenziale componibile è normalmente utilizzato per la protezione di prese che alimentano piccoli elettrodomestici o come sezionatore di parti di impianto con specifiche caratteristiche (per esempio l'impianto di un bagno). Questo salvavita è sostanzialmente un interruttore automatico differenziale bipolare con rivelatore differenziale elettronico autoalimentato. L'apparecchio è provvisto anche del bimetallo per lo sgancio termico (sovraccarichi), mentre non è dotato dello specifico sganciatore per cortocircuiti.
L'impianto elettrico
Ti
informiamo che gli impianti elettrici di tutte le unità immobiliari devono
essere realizzati secondo la legge sulla regola dell'arte (Legge 186/68) e la
legge sulla sicurezza degli impianti (Legge 46/90).
Quest'ultima richiama la legge sulla regola dell'arte e prescrive alle ditte
l'abilitazione all'esecuzione degli impianti, la redazione della dichiarazione
di conformità e ai professionisti la redazione del progetto.
Chi
interviene per lavori e adeguamenti su un impianto elettrico deve rilasciare a
fine lavori un documento chiamato "dichiarazione di conformità" che
attesti di aver eseguito i lavori secondo la normativa vigente. La
dichiarazione di conformità è un documento importante che va conservato ed
esibito in caso di controlli o incidenti.
Salvavita nelle abitazioni
La legge 46/90 si applica non solo agli impianti condominiali, ma anche
all'impianto elettrico delle singole abitazioni. Queste sono ovviamente di
competenza dei singol 353i85d i condòmini. In realtà, le
tubazioni del riscaldamento, dell'acqua, del gas e i ferri del cemento armato
sono comuni a tutto 'edificio, così come l'eventuale impianto di terra. Ne
consegue che un guasto a terra in un appartamento sprovvisto di interruttore
differenziale (comunemente chiamato salvavita) può provocare un pericolo
tramite gli elementi metallici suddetti, o lo stesso impianto di terra, negli
altri appartamenti e nei servizi condominiali, ad esempio a causa di uno
scaldacqua o di una lavatrice difettosi. Sono già accaduti infortuni mortali in
situazioni del genere.
L'impianto di terra dell'edificio è comune sia ai servizi condominiali sia alle
abitazioni ed è sicuro soltanto se tutti gli appartamenti sono protetti con un
interruttore differenziale.
L'installatore
non può risolvere da solo il problema, perché non può intervenire sugli
impianti dei singoli condòmini. E' un problema di
sicurezza comune, da portare in assemblea condominiale. I singoli condòmini devono adeguare il proprio impianto a quanto
richiesto dalla legge 46/90 e installare un interruttore differenziale,
altrimenti mettono in pericolo non solo i propri familiari, ma anche gli altri
abitanti dell'edificio; in particolare il pericolo può manifestarsi sui servizi
condominiali di cui l'amministratore è direttamente responsabile.
Impianto di terra.
L'interruttore differenziale (salvavita) da solo non evita eventuali
responsabilità penali per infortuni dovuti alla mancanza dell'impianto di
terra.
L'impianto di terra dell'edificio va considerato un servizio condominiale utile
per tutti i condomini, i quali hanno a loro volta l'obbligo di adeguare gli
impianti all'interno della propria abitazione.
Il progetto.
Il progetto è obbligatorio, anche quando i servizi condominiali sono alimentati
da più contatori, per l'impianto elettrico alimentato dal singolo contatore con
potenza contrattuale superiore a 6 kW (ascensore
incluso), quando la centrale termica è a gas, se l'autorimessa ha capacità di parcamento maggiore di nove veicoli o con più di nove box
che non si affacciano su spazio a cielo aperto e se esistono locali per i quali
sussiste pericolo di esplosione o maggior rischio in caso di incendio (es.:
compartimento antincendio di classe uguale o superiore a 30, se l'edificio ha
altezza di gronda superiore a 24 m). Della mancanza di progetto degli impianti
condominiali, dove richiesto, è responsabile non solo l'installatore, ma anche
l'amministratore; in caso di infortunio la responsabilità diventa penale per
negligenza e imprudenza.
Ora la realtà impiantistica è cambiata, le norme sono diventate complesse e
difficili; un professionista competente è spesso necessario, sempre opportuno.
La spesa per il professionista è in genere considerata superflua; se il
professionista è bravo costituisce invece un risparmio.
Conclusioni.
Spesso, l'amministratore o il proprietario sono vittime inconsapevoli di quanti
continuano indisturbati a progettare e ad installare gli impianti elettrici
senza conoscere veramente le norme tecniche e di legge, e rilasciano, su
richiesta, false dichiarazioni di conformità. Smascherare e combattere questi
fuorilegge è nell'interesse di tutti, soprattutto degli amministratori e
proprietari, sui quali grava la responsabilità di garantire la sicurezza
altrui.
Speculazioni sugli adeguamenti alla legge 46/90
Attenti
alle speculazioni sugli adeguamenti alla legge 46/90! Gli adeguamenti degli
impianti condominiali costano mediamente Euro 500,00 per piano abitabile fino a
4 alloggi di corpo scala (pianerottolo scala fino a 4 alloggi).
Riguardo al piano abitabile posso aggiungere che il costo di € 500,00 è
riferito al piano abitabile fino a 4 alloggi, cioè per un piano abitabile con 2
alloggi, il costo è € 250,00 per alloggio, per un piano abitabile con 4
alloggi, il costo è € 125,00 per alloggio.
Speculazioni
sugli adeguamenti alla legge 46/90.
Desidero informare i condòmini proprietari sulle
speculazioni operate dalle ditte nei preventivi per l'adeguamento degli
impianti elettrici condominiali.
Si specula quando per un edificio in cemento armato si prevedono inutili
picchetti, corde nude di rame e quant'altro, invece del semplice allaccio al
ferro dell'armatura che spicca dalla fondazione, rinvenibile nel pilastro.
Si specula quando si prevede una sezione superiore a 2.5 mmq
per il conduttore di protezione (cavo giallo/verde) lungo i corpi scala, al
quale si allacciano gli impianti di protezione degli alloggi;
Si specula quando si prevede una barra metallica ingombrante e costosa per il
nodo equipotenziale, invece di un semplice morsetto multipolare.
Si specula quando l'elettricista prevede di sostituire le linee di
alimentazione dell'impianto ascensore, che, secondo legge, sono di competenza
degli ascensoristi a valle dell'interruttore automatico entro quadro scala e
degli elettricisti dal contatore fino all'interruttore automatico entro quadro
scala.
Si specula quando si prevede di installare entro quadro scala interruttori
automatici con correnti nominali d'intervento per sovracorrente elevate, che
poi non intervengono mai (allora non si capisce perché sono stati installati).
Qualche "esperto" elettricista erroneamente li sovradimensiona per le
correnti di spunto o, se trifase, come se fossero monofase! Gli stessi
interruttori ormai da troppi anni possiedono la loro caratteristica
d'intervento, normalmente tipo "C", che permette loro di sopportare
le correnti di spunto.
Si specula quando si prevedono di installare alla base delle linee montanti
degli alloggi quadri contenenti interruttori differenziali (salvavita) a
protezione degli impianti elettrici di tutti gli alloggi, in aggiunta o in
sostituzione del classico quadretto con il differenziale (salvavita)
all'interno di ogni alloggio.
Si specula quando si prevedono certe opere murarie, interruttori automatici di
grossa taglia e cavi di grossa sezione.
Interruttore differenziale
L'interruttore differenziale deve essere installato a monte di tutti gl'impianti elettrici. Si distingue fisicamente dagli altri interruttori, per la presenza del pulsante di test. La pressione di tale pulsante (raccomandata dalle case costruttrici almeno una volta al mese), deve provocare l'apertura di tale interruttore, garantendone la funzionalità. Un parametro importante è quello della corrente differenziale o d'intervento, che per uso domestico, non deve essere superiore a 0.03A.
L'interruttore differenziale è un dispositivo che protegge le persone dai contatti accidentali e dalle tensioni. La parte fondamentale di un interruttore differenziale è un trasformatore, costituito da un avvolgimento secondario, dal quale scaturisce tensione soltanto quando le correnti che percorrono i due avvolgimenti primari non coincidono. In figura è rappresentato lo schema di funzionamento dell'interruttore differenziale. Quando la corrente nell'avvolgimento 1 è pari a quella che scorre nell'avvolgimento 2 il flusso magnetico nel toroide si annulla e ai capi dell'avvolgimento 3 non è presente alcuna tensione. Quando la corrente dell'avvolgimento 1 è maggiore rispetto all'avvolgimento 2, o viceversa, s'instaura un flusso magnetico nel toroide, e genera tensione ai capi dell'avvolgimento 3 che alimenta il dispositivo di scatto il quale provvede all'apertura dell'interruttore.
Interruttore differenziale, comunemente chiamato Salvavita protegge la nostra casa dal pericolo delle scosse elettriche. Di solito è accoppiato con due o più interruttori manuali o automatici. La levetta del salvavita provoca l´apertura, quindi la disattivazione, degli interruttori accoppiati che si diramano a valle di esso. Il Salvavita interviene quando una persona tocca con una parte del suo corpo un conduttore in tensione o una parte metallica ad esso connessa e con un´altra parte del corpo è a contatto con un elemento a terra. Contrariamente quando si toccano con una parte del corpo un conduttore in tensione e con l´altra parte il secondo conduttore della linea, il neutro, il salvavita non interviene. E´ senza dubbio importante e prioritario installare a monte delle utenze più critiche (frigo, ferro da stiro, lavatrice, forno) il salvavita. Diamo di seguito uno step by step di come installare un salvavita da soli. Costo dell´operazione dalle 40 alle 60 mila lire.
Prima di inserire un gruppo Salvavita al posto del vecchio interruttore,
disattivare l´interruttore generale a valle del contatore.
Rimuovere l´interruttore esistente e fissare a parete la basetta del gruppo salvavita.
Posizionare il gruppo Salvavita inserendolo guide fisse alloggiandolo nella basetta. Inserite i cavetti elettrici in entrata ed in uscita nelle apposite boccole.
Dopo aver ancorato i cavetti dentro le boccole richiudere il coperchio.
Riattivare la corrente dal contatore generale. Alzare la levetta del salvavita verificando così l´impianto.
Collaudare il salvavita premendo il tastino di prova Test. Ripetere il test di prova periodicamente.
1. Generalità
La somma vettoriale delle correnti che percorrono i conduttori attivi (compreso il neutro se esiste) di alimentazione di un circuito, nulla in condizioni di normale isolamento, quando si verifica un guasto verso terra assume valori maggiori di zero e prende il nome di corrente di guasto verso terra o corrente differenziale . L'interruttore automatico differenziale è un dispositivo sensibile alla somma di tali correnti in grado di intervenire quando si presenta una corrente di dispersione verso terra.
2. Caratteristiche costruttive e principio di funzionamento
Costruttivamente è costituito da un trasformatore toroidale nel quale, in condizioni di normale funzionamento, il flusso risultante dovuto alle correnti che percorrono il circuito è uguale a zero
In condizioni normali, quando la differenza fra la corrente entrante e quella uscente è uguale a zero, il flusso magnetico nel toroide è nullo mentre in caso di guasto a massa, quando la differenza fra le due correnti (chiamata corrente differenziale) non è più uguale a zero, si crea un flusso nel circuito magnetico del toroide. |
Al manifestarsi di un guasto d'isolamento, ad esempio fase-terra, il flusso risultante non è più nullo ed induce, su di un appropriato avvolgimento secondario, una forza elettromotrice in grado di provocare, tramite l'intervento del relè differenziale, l'apertura dell'interruttore
La differenza tra interruttore differenziale e salvavita: grazie
|
Nessuna
differenza. |
Isolamento e ricerca guasto in un impianto elettrico
Un guasto elettrico provoca lo scatto di un interruttore di protezione magneto termico differenziale, lasciando il locale o parte di esso al buio e senza tensione. Nel caso sia l’interruttore di protezione generale (ossia l’interruttore a monte di tutti gli altri) ad intervenire, si procede portando in posizione “of” (spento) tutti i restanti interruttori di protezione dell’impianto. Ripristinare l’interruttore generale e successivamente, uno alla volta, ripristinare i restanti interruttori di protezione. Il ripristino di uno di questi provocherà lo scatto dell’interruttore generale. A questo punto è stata individuata la zona in cui il guasto ha luogo. È possibile ripristinare tutti gli interruttori di protezione, tranne logicamente quello che fa capo alla zona guasta. Scollegare tutti gli elettrodomestici e qualsiasi altro apparato elettrico collegato alla zona e provare a ripristinare l’interruttore di protezione di zona. A questo punto vi sono due possibilità: A) questa operazione non determina lo scatto dell’interruttore generale (come in origine) ed è possibile identificare il guasto ripristinando uno per volta gli apparati elettrici prima scollegati. B) questa operazione determina lo scatto dell’interruttore generale (come in origine) ed è necessario rivolgere attenzione su plafoniere, lampade ed eventuali luci e prese esterne. Se anche questi controlli preliminari non danno esito positivo si deve intervenire sulla rispettiva scatola di derivazione. Dopo avere individuato la scatola di derivazione di zona scollegare tutte le coppie di fili elettrici collegate alla linea dell’interruttore di protezione di zona. Ridare tensione all’impianto e ripristinare anche l’interruttore di zona. A questo punto l’esito deve essere positivo, ossia non deve intervenire nessun interruttore di protezione. Il ripristino di una delle coppie di fili, causerà l’intervento dell’interruttore di protezione. Sarà sufficiente seguire il percorso di questa coppia di fili per individuare il guasto. Agite sempre in sicurezza togliendo tensione a tutto l’impianto durante le fasi di collegamento delle coppie di fili.
In questi rari eventi si capisce l’importanza di un quadro elettrico ben costruito e di una buona dislocazione delle scatole di derivazione di zona. In pratica possiamo affermare che l’isolamento e la ricerca del guasto in un impianto elettrico, si semplifica in base alla qualità dell’impianto stesso.
Selettività con interruttori magnetotermici differenziali
Per una corretta protezione differenziale gli aspetti più importanti sono connessi ai tempi di intervento: la protezione contro le tensioni di contatto è efficace solo se non si superano i tempi massimi sulla previsti dalla curva di sicurezza. Se in un impianto ci sono utenze con correnti di dispersione verso terra che superano i valori normali (es. presenza di filtri di ingresso in condensatori inseriti tra la fase e la massa del dispositivo) o sel’impianto è composto da diverse utenze, è buona prassi installare diversi interruttori differenziali sulle derivazioni principali con un dispositivo differenziale o non differenziale a monte invece di un singolo interruttore differenziale generale.
Selettività
orizzontale
L’interruttore generale non differenziale garantisce la “selettività
orizzontale” evitando che un guasto verso terra in un qualsiasi punto del circuito
o piccole dispersioni causino l’intervento intempestivo dell’interruttore
generale stesso, con conseguente messa fuori servizio di tutto l’impianto. In
questo modo, tuttavia, il tratto “k” del circuito tra l’interruttore generale e
gli interruttori differenziali rimane privo di protezione “attiva”. L’utilizzo
di un interruttore differenziale generale per proteggerlo causerebbe problemi
di “selettività verticale”, che richiedono l’intervento dei vari dispositivi in
modo che la continuità del servizio e la sicurezza dell’impianto non risultino
compromesse. In questo caso la selettività può essere amperometrica
(parziale) o cronometrica (totale).
Selettività
amperometrica o parziale
La selettività si può realizzare disponendo gli interruttori differenziali a
bassa sensibilità a monte e gli interruttori differenziali a sensibilità più
elevata a valle. Una condizione essenziale per ottenere il coordinamento
selettivo è che il valore I 1 dell’interruttore a monte (interruttore generale) sia
superiore al doppio del valore I 2 dell’interruttore a valle. In questo caso la selettività è
parziale e solo l’interruttore a valle interviene per correnti di guasto verso
terra I 2 < I m < 0,5*I
Per
ottenere una selettività totale si devono installare interruttori differenziali
ritardati o selettivi. I tempi di intervento dei due dispositivi in serie
devono essere coordinati in modo che il tempo totale di interruzione t2
dell’interruttore a valle sia inferiore al tempo limite di assenza di risposta
t1, per qualsiasi valore di corrente. In questo modo l’interruttore a valle
completa la sua apertura prima di quello a monte. Per garantire la selettività
totale, il valore I del dispositivo a monte deve essere superiore al doppio di quello
del dispositivo a valle in conformità con la Norma CEI 64-8/563.3, commenti.
Ai fini della sicurezza, i tempi di intervento ritardati dell’interruttore a
monte devono sempre essere al di sotto della curva di sicurezza.
Classificazione degli interruttori differenziali in relazione alla sensibilità e al tempo di intervento
In relazione alla sensibilità di intervento (valore di I n) gli interruttori differenziali sono classificati come:
interruttori differenziali a bassa sensibilità (I n > 0,03 A), non adatti per la protezione contro i contatti diretti; coordinati con l’impianto di terra secondo I n < 50/R, garantiscono protezione contro i contatti indiretti;
interruttori differenziali ad alta sensibilità (I n: 0,01 . 0,03 A) o “a sensibilità fisiologica” per la protezione contro i contatti indiretti e protezione aggiuntiva contro i contatti diretti.
In relazione al tempo di intervento gli interruttori differenziali sono
classificati come:
interruttori differenziali istantanei o rapidi o generali
interruttori differenziali di tipo S selettivi o, impropriamente, ritardati.
Gli interruttori differenziali selettivi (interruttori magnetotermici
differenziali, interruttori differenziali puri o blocchi differenziali)
prevedono il ritardo di intervento e si installano a monte di altri
interruttori differenziali rapidi per garantirne la selettività e circoscrivere
il fuori servizio alla sola porzione di impianto colpita da un eventuale
guasto.
Il tempo di intervento non è regolabile: è impostato in conformità a una
caratteristica tempo-corrente prefissata, con un ritardo intrinseco alle
piccole correnti, tendente a scomparire con l’aumentare della corrente.
Le Norme IEC/EN 61008 e 61009 stabiliscono i tempi di intervento relativi al
tipo di interruttore differenziale e al valore I n.
La gamma degli interruttori differenziali ABB include anche dispostivi AP-R (anti-perturbazioni) con caratteristica di intervento
secondo i tempi limite ammessi dalle norme per gli interruttori differenziali
istantanei. Questa funzione è dovuta al leggero ritardo di intervento (circa 10
ms) rispetto agli interruttori istantanei standard.
INTERRUTTORI GENERALI
La
linea di alimentazione principale che arriva al quadro elettrico generale si
collega a questo interruttore, che rappresenta anche il punto di partenza delle
linee di alimentazione secondarie (si dice che l'interruttore generale sta
"a monte" delle linee secondarie"). Queste ultime sono preposte
a fare arrivare la corrente ai vari circuiti (rami) degli utilizzatori, nei
quali l'impianto elettrico si divide "a valle" dell'interruttore
generale stesso.
L'interruttore generale può essere sganciato, cioè scattare e perciò aprire il
circuito, togliendo corrente a tutto il quadro e quindi a tutte le linee
secondarie che nascono da esso, mentre la linea principale di arrivo rimane
sempre sotto tensione. L'interruttore generale può anche sganciarsi da solo se
si verificano problemi e disfunzioni, togliendo automaticamente corrente al
circuito, secondo le modalità degli interruttori che vedremo di seguito.
INTERRUTTORI DIFFERENZIALI
Gli
interruttori differenziali sono chiamati anche "salvavita"ed hanno la
funzione di proteggere gli impianti, ma soprattutto le persone, dalle
dispersioni di corrente.
A seguito di determinati problemi agli impianti, infatti, la corrente elettrica
può accumularsi al punto tale da cercare di disperdersi scaricandosi verso
terra attraverso qualsiasi conduttore (anche un essere umano!). Il
differenziale rileva questa dispersione di elettricità, appunto per via
differenziale; avverte, cioè, una differenza nella tensione di andata rispetto
a quella di ritorno, e perciò scatta da solo ed interrompe il circuito.
I differenziali sono disposti, nella struttura generale del quadro elettrico di
distribuzione, all'inizio di ogni ramo alimentato dalla stessa fase, e perciò
ne avremo uno per la fase R, uno per la fase S, uno per la fase T. In caso di sgancio, perciò, il differenziale toglie
corrente soltanto al settore alimentato dalla fase che lo interessa.
INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI
Gli
interruttori magnetotermici sono posizionati a monte
di ogni circuito che alimenti un unico utilizzatore.
Il valore di interruzione di un magnetotermico è
calcolato in base all'utilizzatore, infatti la sua funzione è quella di reagire
ai corto-circuiti che possono avvenire a valle di esso. Sganciandosi, il magnetotermico interroperà
l'alimentazione soltanto all'utilizzatore di cui è interruttore.
FUSIBILI
fusibile
è un elemento di sicurezza che viene inserito in un circuito con lo scopo di
entrare in crisi a determinati valori di intensità di corrente (potere di
interruzione), salvaguardando così il resto dell'impianto.
Se infatti un fusibile si "brucia", la corrente elettrica non può più
attraversarlo e quindi cessa di percorrere il circuito, il che impedisce di
danneggiare ciò che si trova ad esso collegato. Se un fusibile si interrompe
vuole dire che si sono venute a creare delle condizioni di tensione e/o
intensità di corrente anomale per quel circuito elettrico. Il valore di
resistenza dei fusibili, espresso in Ohm, viene infatti calcolato in modo
preciso per le caratteristiche del particolare circuito in cui viene inserito.
Sul corpo del fusibile viene indicato il valore della tensione che deve
sopportare, in Volt, e il potere di interruzione espresso in ampere, valori
oltre i quali il fusibile si interrompe.
I fusibili possono trovarsi all'interno degli utilizzatori ma anche nel vero e
proprio quadro elettrico, alloggiati in scomparti che si aprono per permetterne
la sostituzione.
fusibili possono essere in vetro, per la protezione di circuiti elettrici ed elettronici, e hanno normalmente un potere di interruzione espresso in mA -milliampere- e in A -ampere-.
fusibili in ceramica o in cemento, materiali che dissipano il calore dovuto all'assorbimento, sono impiegati per utilizzatori di notevole potenza, e si interrompono per valori dell'ordine dell'ampere e del kA -kiloampere- (motori, pompe, autoclavi, centrali termiche etc.).
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