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Rinascimento

storia



Rinascimento


Uomo Vitruviano: Leonardo da Vinci disegno del corpo umano

Il Rinascimento è un movimento culturale ed un periodo della Storia d'Europa, considerato comunemente come la fine del Medioevo e l'inizio dell' Era Moderna. Come inizio del Rinascimento si stabilisce convenzionalmente il XV secolo in Italia ed il XVI secolo in Europa settentrionale.

Il termine Rinascimento venne usato per la prima volta nel 1855 dallo storico francese Michelet in riferimento alla "scoperta del mondo 141b12b e dell'uomo" nel XVI secolo. Lo storico svizzero Burckhardt, nel , ampliò il concetto di Michelet, che caratterizzò l'epoca come quella in cui vennero alla luce l'umanità e la coscienza moderne dopo un lungo periodo di decadimento. Il termine è da considerare in opposizione a quello di Medioevo (Anni Bui), coniato da Petrarca, in quanto denoterebbe la ripresa degli studi sulla letteratura e cultura della Grecia e di Roma antica.



Nell'ultimo quarto del XX secolo, però, si è diffusa la convinzione dell'esistenza di un'insieme di movimenti di "rinascita" tra loro simili fin dal Medioevo, invece di un'unica realtà limitata al XV-XVI secc. grazie al lavoro di storici come Charles H. Haskins. Sono nati, quindi, concetti come Rinascimento del XII secolo, Rinascimento carolingio, Rinascimento italiano, Rinascimento inglese, ecc.. Questa terminologia è particolarmente utile per evitare la necessità di inserire il Rinascimento in una cronologia che lo vede preceduto dal Medioevo e seguito dalla Riforma, il è ormai considerato assai discutibile. L'intero periodo è a volte indicato come Pre moderno.

Il rinnovamento culturale e scientifico iniziò nel XV secolo in Italia, dove uno sui centri principali fu Firenze, per poi diffondersi in tutta Europa. Nella scienza, teologia, letteratura nell'arte, il Rinascimento iniziò con la riscoperta di testi greci e latini conservati nell'Impero Bizantino e nei principali monasteri europei, testi che, una volta scoperti, incoraggiarono tutta una serie di nuovi studi ed invenzioni nel secolo successivo.

Alcuni storici pongono la fine del Rinascimento al 6 Maggio , quando le truppe spagnole e tedesche saccheggiarono Roma, mentre nella storia della musica la conclusione si situerebbe tra il ed il .

Origini:

Il rinascimento vide l'affermarsi di un nuovo ideale di vita e il rifiorire degli studi umanistici e delle belle arti, con la fine di una società frammentata di tipo feudale basata soprattutto sull'economia agricola e su una vita intellettuale e culturale ispirata al pensiero religioso. Tale struttura politica decentralizzata si trasformò in una società dominata da istituzioni politiche controllate da una capitale, che privilegiavano un'economia di tipo urbano e il patrocinio laico nell'arte e nella letteratura.

È luogo comune ritenere il Medioevo un'epoca chiusa al rinnovamento: in realtà esso fu comunque ricco di conquiste tecniche e intellettuali. I pensatori rinascimentali elaborarono e svilupparono, su scala maggiore e con una prospettiva del tutto rinnovata, i frutti dei vari "rinascimenti" medievali. I sistemi di Platone e di Aristotele cari al Medioevo si rivelarono fondamentali per gli sviluppi del pensiero filosofico dei secoli successivi. I progressi delle discipline matematiche, inclusa l'astronomia, non avrebbero potuto realizzarsi senza i precedenti medievali. Le scuole di Salerno in Italia e di Montpellier in Francia rappresentarono centri di importanza fondamentale per gli studi di medicina nel Medioevo.

Il Rinascimento italiano fu, come già accennato, essenzialmente un fenomeno urbano, un prodotto delle più ricche città italiane, quali Napoli, Roma,Firenze, Ferrara, Milano e Venezia. Fu proprio la ricchezza di queste città, dovuta al periodo di grande espansione economica del XII e del XIII, a rendere possibili le conquiste culturali di quest'epoca. I mercanti che operavano in tali città controllavano i flussi commerciali e finanziari di tutta Europa e ne favorirono perciò la fioritura. A questa società mercantile faceva da contrasto la quella rurale ancora legata alle tradizioni dell'Europa medievale.

Influenza del Rinascimento

Storia e letteratura

Una delle rotture più significative con la tradizione si produsse nel campo della storia. Gli storici, tra i quali furono insigni Machiavelli e Guicciardini abbandonarono la visione dei medievali, legata a un concetto di tempo segnato dall'avvento di Cristo, per sviluppare un'analisi degli avvenimenti che ha origine da una concezione laica e dall'atteggiamento critico verso le fonti. La storia divenne una branca della letteratura e non più della teologia e si rifiutò la convenzionale divisione cristiana che doveva avere inizio con la Creazione, seguita dall'Incarnazione di Gesù Cristo e dal Giudizio Finale. La visione rinascimentale esalta invece il mondo greco-romano, condanna il Medioevo come un'era di barbarie e proclama la nuova epoca come era di luce e di rinascita del mondo classico. Il fervido interesse per l'antichità si concretò nella ricerca e nel restauro dei manoscritti dei grandi autori greci e latini: i Dialoghi di Platone, le Storie di Erodoto e Tucidide, le opere dei drammaturghi e dei poeti greci, riscoperti e pubblicati dopo la caduta di Costantinopoli, nel , fecero nascere in Europa un nuovo fervore filologico che portò ad una migliore conoscenza del greco antico.



Scienze

Gli intellettuali provenienti da Bisanzio, dopo la conquista della città compiuta dai turchi ottomani insegnarono a Firenze, a Ferrara e a Milano, diffondendo lo studio del greco tra il XV e il XVI secolo. Gli studi umanistici furono incoraggiati e sostenuti dalle famiglie dei Medici di Firenze, degli Este di Ferrara, degli Sforza di Milano, dei Gonzaga di Mantova e dei duchi di Montefeltro di Urbino, dei nobili di Venezia e della Roma papale.

Il Rinascimento fece inoltre notevoli progressi nel campo della medicina e dell'anatomia, scienze per le quali venne redatta anche, tra il XV e il XVI secolo, la prima traduzione delle opere di Ippocrate e Galeno, opere che pur contenendo in se poco di scientificamente applicabile, incoraggiarono lo studio della sperimentazione medica e dell'anatomia umana.

Alcuni dei più noti trattati greci di matematica furono tradotti nel XVI secolo, mentre erano date alle stampe le opere di astronomia di Copernico, Tycho Brahe e Keplero. Verso la fine del XVI secolo, Galileo applicò i modelli matematici alla fisica. Lo studio della geografia fu trasformato dalla nuove informazioni ricavate dalle grandi esplorazioni geografiche.

Tecnologia

In campo tecnologico, l'invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo da parte di Gutenberg rivoluzionò la diffusione del sapere e la circolazione delle informazioni. La nuova invenzione aumentò notevolmente la quantità di libri in circolazione, aiutò a eliminare gli errori di trascrizione e trasformò lo sforzo intellettuale in un'attività di confronto e di scambio piuttosto che di studi solitari e isolati. Le migliorie nella tecnologia navale aprirono alle flotte europee le rotte oceaniche, l'impiego della polvere da sparo rivoluzionò le tattiche militari tra il 1450 e il 1550, favorendo lo sviluppo dell'artiglieria che rivelò i suoi effetti devastanti contro le mura di castelli e città distruggendo il mito atavico della cavalleria.

Diritto

Nel campo del diritto si tendeva a confutare il metodo dialettico dei giuristi medievali mediante l'interpretazione storico-filologica delle fonti del diritto romano. Per quanto concerne il pensiero politico, il principio medievale secondo cui la preservazione della libertà, del diritto e della giustizia doveva costituire l'obiettivo centrale della vita politica fu ridimensionato dai giuristi rinascimentali, per i quali il compito primario del governo è di mantenere la pubblica sicurezza e la pace interna.


Politica

Le principali città-stato italiane diedero vita a stati regionali, ognuno dei quali cercò di espandersi a spese degli altri senza peraltro arrivare alla realizzazione dell'unità nazionale a causa degli interessi particolaristici di ciascuno. L'unificazione territoriale su dimensione nazionale si realizzò invece in Spagna, in Francia e in Inghilterra. Il processo portò allo sviluppo della moderna diplomazia; entro il XVI secolo, l'istituzione di ambasciate permanenti si diffuse dagli stati italiani anche in Francia, in Inghilterra e nel Sacro Romano Impero.

Religione

Gli uomini di Chiesa del Rinascimento, soprattutto se di rango elevato, modellarono il proprio comportamento sull'etica della società laica. Le attività di papi, cardinali e vescovi si distinguevano ben poco da quelle dei grandi mercanti e dei principi. Il cristianesimo rimase comunque un elemento vitale nella cultura rinascimentale.

Conclusione

Il Rinascimento fu un periodo di fermento intellettuale, che aprì nuove vie ai pensatori e gli scienziati del secolo successivo. L'idea rinascimentale secondo la quale l'uomo domina la natura accrebbe la fiducia nella scienza e nella tecnologie moderne, che fecero ora i primi grandi progressi. Le nozioni di repubblica e libertà, preservate e difese dai pensatori come Machiavelli sul modello degli statuti delle città-stato greche di Roma antica , ebbero un impatto indelebile sul corso della teoria costituzionale dello stato moderno. Infine, il Rinascimento ha lasciato in eredità capolavori d'arte e monumenti destinati a incarnare l'identità stessa di cultura occidentale.







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