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L'antisemitismo e le sue origini
L'antisemitismo è un fenomeno sociale di antichissime origini,
diffuso nel mondo greco e romano sin dall'epoca precristiana: abbiamo
testimonianze ad esempio nelle opere di Cicerone e di Tacito, che risalgono al
1° secolo e in cui sono già presenti molti dei pregiudizi spregiativi sugli
ebrei.
Tutto ciò non è nulla a confronto della proposta di Lutero del 1540 circa in
cui egli invitava a prendere provvedimenti contro gli ebrei, provvedimenti che
quattro secoli più tardi i nazisti applicarono quasi alla lettera: " che
cosa dunque ne faremo noi cristiani di questa vile razza dannata dei giudei?
Primo, si dovrebbe dar fuoco alle loro sinagoghe - Secondo, si dovrebbe far lo
stesso con le loro case 121j92b - Terzo, si dovrebbe privarli dei loro libri di
preghiera"
Questo tipo di persecuzioni furono presenti in tutti i paesi d'Europa fino ai
primi decenni dell'800.
Il termine antisemitismo si può scindere in due parti: la prima,
"anti", è evidentemente negativa, e la seconda,
"semitismo", legata in forma negativa a formare una parola che
prenderà ben presto precisi significati, è uno dei prodotti più mostruosi del
positivismo ottocentesco.
L'antisemitismo si diffuse e si intensificò nel popolo tedesco con la grave
crisi economica apertasi nel 1873, la cui responsabilità si volle attribuire
alle trame dei banchieri ebrei, sebbene il momento della loro massima potenza
fosse trascorso ormai da qualche decennio.
Negli anni '30 fu abbastanza semplice per i nazisti mobilitare il popolo
tedesco alla persecuzione contro gli ebrei. La storia dell'antisemitismo nel
ventesimo secolo è segnata da un evento centrale: lo sterminio di un terzo del
popolo ebraico effettuato su ordine del regime nazionalsocialista tedesco.
Motivi principali della persecuzione antisemita
Con l'ascesa al governo del regime nazista, cominciò il recupero e lo sviluppo
di alcune teorie pseudoscientifiche sulla diversità delle razze e
sull'esistenza di razze superiori e inferiori. In tale contesto fu elaborato il
mito dell'"ariano" tedesco destinato ad assumere un ruolo guida e il
mito negativo dei popoli "inferiori", destinati a servire gli ariani
come schiavi.
Ebrei e popoli slavi sono "Untermenschen", in altre parole subuomini.
Nucleo centrale dell'antisemitismo è l'affermazione dell'indegnità assoluta,
della subumanità degli ebrei come collettività.
I tratti principali attribuiti storicamente agli ebrei, non solo nella società
tedesca, quali si possono ricavare dagli innumerevoli libelli e libri
antisemitici, sono l'aspetto che sarebbe sudicio, maleodorante e trasandato;
l'atteggiamento altezzoso ed esclusivo;l'orgoglio di religione e di razza
derivante dalla convinzione di essere gli eletti; il ruolo di cospiratori,
tessitori occulti di trame sovversive ai danni della società' in cui vivono e a
vantaggio dello straniero; il dominio che avrebbero acquisito sulle finanze
mondiali; il comportamento untuoso e infido; l'esercizio dell'usura;
l'invadenza mostrata nell'industria, nella amministrazione pubblica, nella
scuola; l'estraneità dichiarata del loro culto, delle usanze, delle feste,
della dieta, rispetto a quelli della società che li ospita; la solidarietà
complice che li porterebbe ad avere sempre la meglio sui cristiani; il
parassitismo, il tendere sempre ad occupa!
re posti lucrosi ma comodi.
Questi pregiudizi portarono, in Italia nel 1938, all'adozione da parte del
regime mussoliniano di provvedimenti legislativi discriminatori nei confronti
degli ebrei.
Da ricordare la pubblicazione di un "Manifesto degli scienziati
razzisti", e da una "Dichiarazione sulla razza" che ribadiva
minuziosamente tutti i concetti propri dell'idea antisemita.
Le successive disposizioni di carattere persecutorio e la campagna di odio e di
propaganda dell'ideologia razzista che le prepara e le accompagna furono le
seguenti: uomini donne e giovani furono dichiarati nemici della patria,
additati all'odio e al pubblico disprezzo dallo Stato e da tutti gli organi del
regime, cacciati quindi dagli impieghi pubblici, da quelli direttivi privati e
dai ranghi delle forze armate, radiati dalle professioni libere, espulsi dalle
scuole e dalle università, esclusi dalle nuove concessioni di licenza e di
commercio e sottoposti ad una serie di vessazioni e umiliazioni. I libri e le
musiche di autori ebrei furono posti al bando, i nomi ebraici scomparirono
dagli elenchi telefonici e fu vietato perfino di pubblicare necrologi di
defunti ebrei.
Nell'avviare la politica razziale e la campagna antisemita, Mussolini e gli
altri capi del fascismo non avrebbero immaginato l'eliminazione fisica degli
ebrei, cosa che avvenne in Germania dopo i primi anni della dittatura nazista.
La persecuzione antisemita comincia ufficialmente con la legge nazista del 1935
" per la protezione del sangue tedesco e dell'onore tedesco".
"Ciò per cui dobbiamo lottare è la sicurezza della conservazione e
dell'aumento della nostra razza e del nostro popolo, del nutrimento dei nostri
figli, della purezza del sangue della libertà e indipendenza della patria, per
mezzo delle quali il nostro popolo si dirige verso l'adempimento della missione
affidatagli dal Creatore dell'universo". ( La mia vita- Hitler).
Ciò che ci interessa in questo contesto è l'origine irrazionale di queste
ideologie, soprattutto le contraddizioni e l'assurdità della teoria della
razza.
Dal punto di vista biologico, una razza è una sottospecie distinta dalla altre
della stessa specie sia per il soma, sia per altri caratteri geneticamente
determinati, ma dal punto di vista sociologico è opportuno definire la razza
come una popolazione o sub-popolazione composta da individui che possiedono in
gran maggioranza tratti somatici comuni, trasmessi per eredità da una
generazione all'altra.
La teoria fascista della razza e l'ideologia nazionalista hanno un concreto
rapporto con gli obiettivi imperialistici di una classe dominante.
Dopo la prima guerra mondiale Hitler fece del razzismo il caposaldo della sua
politica, la razza superiore si identificò con quella ariana che dal nord si è
diffusa e nell'antichità in Egitto, in India, in Persia, in Grecia e in Roma e
ha prodotto le antiche civiltà: civiltà che decaddero perché gli ariani si
mescolarono con razze inferiori.
Di fronte alla razza superiore sta l'anti-razza parassitica ebraica, che ha
creato i veleni della razza: la democrazia, il marxismo, il capitalismo,
l'intellettualismo artistico e anche gli ideali di amore, di umiltà, di
uguaglianza diffusi dal cristianesimo. Si passò, dopo il 1938, a una decisa
opera di repressione e segregazione che a poco a poco diede forma compiuta a
quel progetto di eliminazione fisica che viene tristemente ricordato con il
nome di "soluzione finale" Anche in questo caso la macchina
burocratica dello sterminio attraversò fasi di affinamento; le prime vittime
dei campi di concentramento furono gli ebrei malati di mente e gli handicappati
fisici.
Con l'ampliarsi delle conquiste degli eserciti tedeschi, apparve sempre più
chiaro l'obiettivo nazista di eliminare qualsiasi traccia della presenza di
comunità ebraiche in Europa: i nuclei ebraici che si trovavano a cadere sotto
il controllo tedesco venivano sistematicamente eliminati da speciali unità
delle SS e dell'esercito.
Dopo una breve sperimentazione di camion piombati con funzione di camere a gas,
il regime nazista preferì installare vere e proprie "fabbriche della morte"
in appositi campi di concentramento situati un po' in tutta l'Europa centrale.
I nomi di Auschwitz, Dachau, Treblinka, Bergen Belsen, Mauthausen e purtroppo
decine di altri, rimangono incisi nella memoria della storia d'Europa.
Gli ebrei, che dal 1940 vennero rinchiusi in grandi ghetti invivibili, dove, a
causa delle malattie e della malnutrizione, morivano in gran numero, furono in
seguito deportati nei campi di lavoro e di sterminio nei quali oltre sei
milioni di uomini, donne e bambini trovarono, la morte.
A loro si aggiunsero centinaia di migliaia di zingari, e altri milioni di
prigionieri di guerra, partigiani e omosessuali. Oltre alle fucilazioni di
massa, alle impiccagioni e all'uso delle camere a gas, in molti campi furono
fatti i cosiddetti "esperimenti medici", senza alcun tipo di
anestesia, al solo scopo di soddisfare la curiosità e il sadismo dei medici
stessi, centinai di "pazienti" del tutto sani, furono uccisi durante
tali esperimenti.
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