L'ITALIA DAL 1887 AL 1900.
- Dal 1876 il governo d'Italia è affidato a Depretis esponente della
sinistra storica, uno schieramento che esprime le esigenze della borghesia
imprenditoriale. Sono varate importanti riforme, come l'obbligatorietà dei
primi due anni di scuola e l'estensione del suf 656e47g fragio a un terzo
dell'elettorato. Il frazionamento della Sinistra spinge tuttavia la
Depretis a cercare l'appoggio e il convincimento dei deputati della
destra, secondo una prassi definita "trasformismo", che accentua i
caratteri moderati del governo e favorisce forme di clientelismo.
- Nel contesto della "grande depressione", l'impegno dei governi
della Sinistra in favore dell'industrializzazione si articola in varie
direzioni: ripristino della fiducia nella lira, sostegno alla sviluppo di
grandi società, adozione di tariffe protezionistiche che incoraggiano i
settori imprenditoriali del nord. I dazi doganali frenano anche la caduta
dei prezzi dei cereali, ma inibiscono al sud lo sviluppo di un'agricoltura
specializzata, orientata all'esportazione
- Nel 1877, la rinegoziazione della Triplice Alleanza con Austria e
Germania prospetta per l'Italia compensi territoriali dello status quo nei
Balcani e apre margini per l'avvio di una politica coloniale in Africa
orientale.
- Nel 1887, alla morte di Depretis, assume la presidenza del
consiglio Crispi, che punta ad una politica di prestigio per l'Italia sul
piano internazionale, mentre all'interno risponde con un rigido
autoritarismo alla crescita del movimento popolare, che, comunque, si
concretizza nel 1892 con la nascita del Partito socialista italiano.