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Il Software Applicativo
Viene detto Software applicativo (o semplicemente "applicativi") l'insieme dei programmi che non sono compresi nel sistema operativo, ma che vengono invece installati dall'utente per svolgere compiti specifici. Per esempio sotto Windows il programma di videoscrittura Microsoft Word è forse l'applicativo più diffuso. Word non fa parte di Windows ma deve essere acquistato a parte e installato sulla macchina dopo che questa contiene già il sistema operativo. Sono ugualmente degli applicativi i programmi antivirus (Norton, McAffee, Panda, ...), i programmi per la compressione dei file (Winzip, ZipCentral, ...), la posta elettronica (Eudora, Outlook Express, ...), il ritocco fotografico (Photoshop, PaintShop Pro, ...), la composizione multimediale (Dreamweaver, FrontPage, Flash, Director, ...), i lettori audio/video (Quick Time Player, Real Player, ...), ecc.
A rigore fanno parte degli applicativi anche alcune utilità che si installano
assieme a Windows stesso, come il Blocco note, la Calcolatrice, Paint, WordPad;
si tratta infatti di semplici programmi che non sono essenziali per il
funzionamento della macchina (potrebbero anche essere rimossi senza
comprometterne in alcun modo il funzionamento), ma vengono installati assieme
al sistema operativo soltanto per offrire all'utente alcune semplici
applicazioni di base. Infatti, se per assurdo su un computer si trovasse
esclusivamente il sistema operativo senza nessun'altra applicazione, la
macchina funzionerebbe perfettamente, ma l'utente non sarebbe messo nelle
condizioni di poterla usare.
Possiamo tentare una classificazione degli applicativi in 5 categorie:
Utilità di Sistema - si tratta di programmi che servono per migliorare la gest 919g62j ione e la sicurezza della macchina, come ad esempio gli stessi antivirus, oppure programmi per l'ottimizzazione delle risorse, per il controllo dello stato del sistema, la ripulitura dell'hard disk, ecc.
Office Automation - programmi di ausilio nei normali lavori d'ufficio, quindi creazione e elaborazione di testi (word processor), gestione di basi di dati (database), fogli di calcolo, posta elettronica, navigazione in Internet, ecc.
Applicazioni aziendali - progammi creati per le necessità specifiche delle aziende, come ad esempio i programmi per la fatturazione o per la gestione del personale, dei magazzini, dei macchinari industriali. Spesso si tratta di programmi creati ad hoc da aziende di produzione software.
Strumenti di sviluppo - programmi per la creazione di oggetti multimediali (pagine Web, animazioni e CD interattivi), elaborazione audio/video/immagini, programmi che servono per la creazione di nuovi applicativi (authoring tools).
Giochi e svago - giochi, emulatori, lettori audio e video.
Al solito, queste distinzioni vanno prese come categorie concettuali e non come rigide classificazioni.
L'installazione è il processo tramite il quale un nuovo software viene inserito nel computer. Di solito non si tratta di una semplice copia del file eseguibile sull'hard disk, quanto piuttosto di una complessa procedura di interfacciamento fra la nuova applicazione ed il sistema operativo (che deve aggiornare tutta una serie di file di configurazione generali). Per fortuna l'istallazione è quasi sempre realizzata attraverso una procedura automatica che richiede solo un intervento minimo da parte dell'utente (tipicamente all'utente viene chiesto solo di specificare alcune opzioni, come il nome della cartella in cui copiare il programma, se eseguire l'installazione standard o eliminare/aggiungere alcuni componenti opzionali, ecc.). L'installazione si esegue una sola volta e da quel momento in poi il programma è sempre disponibile per l'uso.
Oggi esistono due modi principali per procurarsi nuovo software: acquistare da
un rivenditore i CD di installazione o scaricare (download) da Internet il
programma di installazione (esiste anche un terzo modo, che è fare una copia
pirata, ma di questo discuteremo nel paragrafo del copyright).
Per installare il software attraverso un CD è sufficiente inserire il disco nel
drive e la procedura parte da sola; se così non fosse allora bisogna cercare
sul CD un file eseguibile (.exe), che dovrebbe chiamarsi "setup.exe"
o "autorun.exe" o "install.exe" o qualcosa di
simile (comunque un .exe), e farlo partire con un doppio click.
L'installazione attraverso un file scaricato da Internet è ancora più semplice:
se è un file .exe basta un doppio click sull'icona del file per attivare
la procedura. A volte il file scaricato da Internet può essere di tipo .zip (archivio
di file compressi o, secondo il gergo comune, "zippati", da non
confondersi con i dischi zip), in questo caso occorre prima effettuare la
decompressione dei file attraverso un programma opportuno (WinZip, ZipCentral,
o altri) e poi cercare il file eseguibile come per il CD. Ad ogni modo,
all'interno del file zip decompresso o nelle pagine del sito Internet, dovrebbe
trovarsi sempre una breve guida all'installazione (quasi sempre solo in
inglese, però).
Nell'aquisto del CD di
installazione software è sempre compresa anche la licenza d'uso personale che
consente di utilizzare liberamente quel software per la propria attività (i
termini esatti della licenza sono sempre inclusi nella documentazione
allegata al prodotto). Tipicamente il costo di un software per PC va da poche
decine di Euro fino ad alcune migliaia, in funzione della complessità del
prodotto. |
- Il software freeware |
è gratuito e può essere copiato e usato liberamente (eccetto rivenderlo ad altri); si tratta di solito di programmi relativamente semplici, messi a disposizione del pubblico per motivi pubblicitari (di solito sono versioni semplificate di prodotti a pagamento, oppure versioni di lancio per nuovi software) o anche per semplice generosità dei creatori. A volte (anzi, spesso) l'uso gratuito viene vincolato ad impieghi esclusivamente non commerciali. |
- Il software shareware |
è dato "in prova" (versione "Trial") gratuita per un periodo di tempo limitato (per esempio 30 giorni) a partire dal momento dell'installazione. Una volta scaduti i termini, se l'utente è soddisfatto e vuole continuare ad usare il prodotto, deve acquistarlo, altrimenti deve rimuoverlo dalla macchina. I programmi shareware alla scadenza si comportano in maniera diversa: alcuni avvisano l'utente con un messaggio del tipo "Guarda, che mi dovresti pagare!", ma continuano a funzionare. Altri invece smettono di funzionare o funzionano in modalità ridotta (per esempio non consentono più di salvare i file). I programmi shareware riacquistano la completa funzionalità (e legalità) solo con l'inserimento di una "chiave software" che il produttore fornisce dopo il pagamento. |
Oltre ai programmi freeware e shareware si
possono trovare su Internet anche programmi in versione demo (abbreviazione di demonstration):
si tratta di versioni dimostrative gratuite di software a pagamento, che però
funzionano fin da subito in maniera parziale (per esempio non consentono di
salvare i file, o hanno solo alcune funzioni disponibili).
A parte i siti delle case produttrici, esistono due siti Internet che
raccolgono buona parte del software disponibile su Internet: si tratta di
TuCows e di CNET Download. Un sito in italiano per il download è Volftp della
Mondadori.
La
copiatura dei CD di software è consentita unicamente come copia di riserva per
l'utente che li ha acquistati (nell'eventualità che i CD originali si
rovinassero).
Non è consentito invece né copiare i CD per cederli ad altri (a nessun titolo),
né usare gli stessi CD originali per effettuare più installazioni su diverse
macchine (a meno che la licenza non lo preveda espressamente); si parla in
questi casi di software pirata.
Per quanto riguarda inoltre i programmi shareware, esiste la possibilità di
reperire su Internet delle "chiavi pirata" (dette cracks) che
ne sbloccano il funzionamento senza aver pagato la licenza. Inutile dire che,
anche in questo caso, si tratta di un'operazione illegale (in gergo, si parla
di "programmi craccati"). Si tenga presente inoltre che il software
su Internet non ha mai un prezzo proibitivo (spesso si tratta di poche decine
di dollari) e che con l'acquisto legale si favorisce l'ulteriore disponibilità
di nuovo software: se nessuno pagasse non ci sarebbe più la possibilità di
trovare i programmi in rete.
Il software pirata è diffusissimo per uso personale; le stesse aziende
produttrici lo tollerano di buon grado, perché questo favorisce comunque la
conoscenza del programma e quindi, di riflesso, anche la sua diffusione legale.
Non viene invece assolutamente tollerato l'uso professionale: chi usa software
pirata per il lavoro o per lucro si espone al rischio di grosse sanzioni (che,
a seconda dei casi, possono diventare anche penali).
I Driver
Nel gergo informatico si tende spesso a fare confusione fra drive e driver, termini che si riferiscono in realtà a due cose molto diverse. I drive (hardware) sono i lettori in cui si inseriscono i vari dischi del computer (floppy, cd, zip...); i driver (software) sono invece dei file accessori al sistema operativo che consentono la comunicazione fra il computer e le varie periferiche, servono cioè da "interpreti" fra l'hardware e il sistema operativo.
Per poter funzionare correttamente, ogni dispositivo deve avere il suo
particolare driver registrato dal sistema operativo. Esistono perciò i driver
di stampante, modem, masterizzatore, lettore CD, scheda madre, scheda video,
scheda audio, scheda di rete, ecc. Talvolta hanno i loro driver anche il mouse
e il monitor, mentre non li hanno mai la RAM, la tastiera, le casse audio e il
drive del floppy.
Quando si acquista una scheda o una
periferica, nella confezione si trova sempre un floppy o un CD con i driver
relativi (generalmente una periferica, se compatibile con più sistemi
operativi, avrà un driver diverso per ognuno di essi). Se per qualche motivo il
disco non fosse disponibile (perché magari si tratta di un componente usato e
il disco è andato perduto) dovrebbe essere possibile scaricare una copia del
driver direttamente dal sito Internet del produttore, anche se non è sempre
facile riuscire a capire dove si trovi (e quale sia esattamente) il file di cui
si ha bisogno.
L'installazione dei driver sul computer avviene come per gli applicativi,
attraverso un software di installazione automatica che viene fornito assieme ai
driver stessi. A volte però alcuni componenti molto economici non possiedono
quest'installazione guidata, ma richiedono invece una procedura manuale un po'
più complessa; comunque dovrebbe essere sempre presente un foglio di istruzioni
allegato.
Windows 95 e 98 possiedono una funzione detta Plug and Play (inserimento
e avvio) che all'accensione del computer verifica la presenza di nuovi
componenti hardware, ricercando automaticamente il driver adatto. Una copia dei
driver per tutti i dispositivi più comuni è contenuta negli stessi dischi di
installazione di Windows 95/98 (naturalmente vi si trovano solo i modelli di
periferiche che erano già in commercio al momento della pubblicazione di
Windows).
Prima di acquistare una nuova periferica, è
importante anche controllare se ci sono dei "requisiti minimi" o dei
"requisiti consigliati" che questa richiede al sistema, soprattutto
se il computer è già un po' vecchiotto (il che significa un paio d'anni o più).
Molte periferiche infatti non funzionano se il sistema non possiede risorse
sufficienti. Tipicamente, vengono richiesti: una certa quantità di RAM, un
certo spazio libero su hard disk, un modello di processore superiore ad un dato
tipo, una versione abbastanza recente del sistema operativo, ecc. Se anche uno
solo di questi parametri è al di sotto dei requisiti minimi, di sicuro la
periferica non funzionerà; ma per essere veramente certi del buon
funzionamento è meglio rispettare anche i requisiti "consigliati".
Normalmente tali parametri si trovano riportati già sulla confezione (e,
ovviamente, nel manuale).
A volte può succedere che un nuovo
componente interno (una scheda d'espansione, un hard disk, un drive) collegato
alla scheda madre non venga in nessun modo riconosciuto. Si tratta di un
problema abbastanza frequente con i computer assemblati e le cause possono
essere molteplici: spesso si riconducono a generiche incompatibilità
strutturali (più o meno dichiarate) fra i vari componenti hardware, ma talvolta
potrebbero anche dipendere dal BIOS della scheda madre.
Si è detto, infatti, che nella ROM del BIOS si trovano le istruzioni di boot,
che servono per attivare i componenti hardware all'avvio della macchina; se
però la scheda madre è un modello un po' superato, queste istruzioni potrebbero
non funzionare con alcuni componenti di nuova concezione. Per questo motivo,
nella maggior parte delle schede madri la ROM del BIOS è in realtà una EPROM,
il che consente il periodico aggiornamento del boot (nel caso si rendesse
necessario). I file per l'aggiornamento, ammesso che esistano e che siano
disponibili, si possono scaricare dal sito del produttore della scheda, proprio
come avviene per i driver. L'operazione di aggiornamento non è tuttavia priva
di rischi, perché se rimane interrotta a metà (per es. se salta la corrente) il
computer non potrà più avviarsi e sarà necessario sostituire la scheda madre.
Si ricorda infine che non si dovrebbero mai collegare o scollegare i dispositivi quando il computer è acceso (eccezion fatta per i dispositivi USB). Alcune periferiche esterne non sono neppure riconosciute, se non vengono accese prima del computer. Succede per esempio con certi modelli di scanner o col drive zip.
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