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ANALISI DELL'ANIDRIDE SOLFOROSA CONTENUTA NEL VINO - determinare i milligrammi di SO2 su litro di vino

chimica





ANALISI DELL'ANIDRIDE SOLFOROSA CONTENUTA NEL VINO



Scopo: determinare i milligrammi di SO2 su litro di vino.



Materiale: buretta (50mL, ±0,1mL), becher, beuta, pipetta, pipetta tarata, supporto metallico.



Reagenti: vino (in questo caso bianco), NaOH 4%, H2SO4.



Titolante / indicatore: iodio 0,1M (I2), salda d'amido (colore blu/nero).



Procedimento:

  1. Introdurre in una beuta 25mL di NaOH al 4% (neutralizza l'acidità del vino).
  2. Aggiungere 50mL di vino in esame con la pipetta tarata.
  3. Attendere 15 minuti, perché la reazion 919b16j e possa avvenire.
  4. Aggiungere 25mL di H2SO4 diluito 1:10.
  5. Caricare la buretta con iodio 0,1M e titolare con salda d'amido.




Calcoli, osservazioni e note teoriche:

L'anidride solforosa (SO2) è il gas che si ottiene bruciando all'aria lo zolfo. E' incolore, di odore irritante caratteristico, più pesante dell'aria, liquefa a 15 °C sotto due atmosfere di pressione. Fatta gorgogliare in acqua si discioglie formando acido solforoso e più ancora questo avviene nei liquidi alcolici. Nel vino svolge azione antimicrobica ed antiossidante, e come tale risulta ancora insostituibile, tenuto presente che nella vinificazione biologica l'anidride solforosa è un additivo autorizzato, mentre in quella convenzionale vengono ammessi altri additivi, fra i quali il sorbato di potassio, l'acido ascorbico e la tiamina , che limitano l'uso della SO2.

L' SO2 sequestra i prodotti della reazione di fermentazione acetica, quindi il vino si conserva di più, viene aggiunta come conservante. Fa partecipare l'aldeide acetica prodotta dagli acetobacter ed impedisce che il vino diventi aceto. E' ammessa per legge l'aggiunta di SO2 (come K2S2O2, ossia metabisolfito di potassio) entro valori ben precisi, può avvenire con una pastiglia che si scioglie se è necessario oppure con gas direttamente nel vino.

Limite legale SO2 : vino bianco e rosato: 210 mg/l; vino rosso: 160 mg/l.

Valori consigliati sufficienti per la conservazione del vino: vini bianchi e rosati: inferiore a 100-110 mg/l; vini rossi: inferiore a 80-90 mg/l. Valori maggiori indicano un eccessivo uso di anidride solforosa in vinificazione, errori di dosaggio o interventi curativi energici eseguiti per bloccare alterazioni batteriche.


Ecco la reazione che avviene: I2 + SO2 + 2H2O SO42- + 2I- + 4H+


Dalla reazione si capisce che il rapporto stechiometrico è: 1 mole I2: 1 mole SO2, quindi posso calcolare le moli di SO2 che reagiscono con lo iodio, che saranno uguali.

Le moli si calcolano con la proporzione: 0,1 mole : 1000mL = x moli : mL I2 utilizzati, quindi:


N

mL I2

moli I2

moli SO2













Ora moltiplico le moli di SO2 per il suo peso molecolare (64g=64000mg), e ottengo i mg di SO2 presenti nel campione di vino analizzato, moltiplico il tutto per il coefficente 20 (visto che il rapporto 1000mL/50mL=20) e ottengo i mg di SO2 presenti in un litro di vino:


moli SO2

mg di SO2 in 50mL di vino

mg di SO2 in 1000 mL di vino












Nella foto di sinistra è possibile osservare il cambiamento di colore della soluzione di vino, idrossido di sodio, acido solforico e salda d'amido quando si lasciano cadere alcune gocce di iodio dalla buretta, per titolare; mentre in quella di destra si vede il classico colore blu  della salda d'amido a titolazione finita:




Conclusioni:

dai risultati ottenuti nelle tre prove possiamo dire che la prova è riuscita, e che il vino preso in esame rientra di gran lunga nei limiti di SO2 imposti dalla legge.








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