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Uomini di spettacolo sotto il principato di Augusto.
(Augusto) non solo mantenne ma amplio' i privilegi per gli atleti, proibi' che i gladiatori fossero fatti uscire (per combattere) fino 737h76h alla morte, tolse ai magistrati il potere coerciti=
vo concesso, secondo una vecchia legge, in ogni luogo e tempo, fuorche' durante gli spettacoli e in teatro, nei confronti degli attori.
E non per questo fu meno severo nel controllare sempre sia le gare degli atleti, sia i combattimenti dei gladiatori.
Infatti freno' a tal punto la liberta' d'espressione degli attori che relego' Stefanione, atto=
re di commedia togata, al quale era venuto a sapere che serviva (in tavola) una signora coi capelli tagliati come (quelli di ) un ragazzo, flagellatolo (dopo averlo flagellato) nei tre teatri. Per la lagnanza di un pretore fece frustare il oantomimo Ilia, nella sua casa, in presenza di tutti e allontano' da Roma e dall'Italia l'attore Pilade, perche' aveva additato
e messo in ridicolo uno spettatore da cui era stato fischiato.
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