De Bello Gallico 1-3, pag.395 da Cesare
Spinti
da queste ragioni e stimolati dall'autorità di Orgetorige, stabilirono di fare
ciò che fosse utile alla partenza, di riunire un numero molto abbondante d 444e44e i
giumente e carri, di piantare sementi assai numerose affinché la quantità di
grano fosse bastevole nel viaggio, di rinsaldare la pace e l'amicizia con le
popolazioni confinanti. Per terminare questi preparativi fu scelto Orgetorige.
Egli si assunse l'incarico di un'ambasciata presso le popolazioni confinanti.
In questo viaggio convince Castico, figlio di Catamantaloedio, Sequano, il cui
padre aveva per molti anni governato sui Sequani ed era stato chiamato amico
dal senato del popolo romano, a assumere il comando nella sua città, che prima
aveva avuto suo padre; parimenti convince l'Eduo Dumnorige, fratello di
Diviziaco, che a quel tempo occupava la più alta carica e che era stato
accettato benissimo dalla plebe, a tentare la stessa impresa, e a dargli sua
figlia in moglie. Riconosce che portare a termine il progetto fu molto facile
con quelli, per il fatto che egli stesso avrebbe preso il potere nella sua
città: non c'era dubbio che gli Elvezi erano i più forti di tutta la Gallia;
assicurava con le sue truppe e il suo esercito che avrebbe procurato loro il regno.
Spinti da questo discorso si scambiarono parola tra loro con un giuramento e
occupato il regno con tre potentissimi popoli, sperano di potersi impadronire
di tutta la Gallia.