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Versione 67 pag. 120 (Cesare)
Battaglia tra Pompeiani e Cesariani.
Da "Nuovo laboratorio di Traduzione" di E. Degl'Innocenti
I Pompeiani, quindi, con maggiore insolenza e audacia inco 151j94b minciarono a premere e incalzare i nostri e, per superare i fossati, abbatterono i graticci collocati a difesa.
Cesare, accortosi di ciò, temendo che sembrasse non una ritirata, ma una fuga e che ne derivasse un danno maggiore, quasi a metà del percorso, fatti esortare i suoi da Antonio, che era a capo della legione, ordinò di dare con la tromba il segnale di combattimento e di attaccare i nemici.
I soldati, ritrovata d'un tratto l'intesa, scagliarono dardi e, con una corsa veloce risalito il pendio dalla posizione più bassa, respinsero a precipizio i Pompeiani costringendoli alla fuga. Ma i graticci rovesciati, i pali nascosti e le fosse scavate furono di grande impedimento alla loro ritirata.
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