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Nicia disse cose di
tal genere,ma la maggior parte degli Ateniesi che si presentarono (a parlare)
esortava a far la spedizione e a non abrogare le decisioni prese,ma alcuni si
opponevano. Consigliava con il massimo ardore la spedizio 626e43g ne, Alcibiade, figlio
di Clinia, desiderando opporsi a Nicia, poiché anche sulle altre questioni
aveva una posizione politica diversa (dalla sua) e per il fatto che (Nicia)
aveva alluso a lui in modo calunnioso e perché desiderava soprattutto comandare
l'esercito e sperava di conquistare in questo modo
E a tutti allo stesso modo venne un forte desiderio di salpare, infatti i più anziani credendo che o avrebbero sottomesso i territori verso i quali navigavano o che almeno una grande potenza (come la loro) sarebbe stata sconfitta, invece quelli in età (da soldato) sia per il desiderio di vedere e visitare una terra lontana,sia essendo pieni di speranza che si sarebbero salvati,e la mossa del popolo e i soldati al momento presente (pensando che) avrebbero guadagnato denaro e avrebbero acquistato (una potenza) grazie alla quale ci sarebbe stato (per loro) un solario eterno. E così a causa dell'eccessivo desiderio di cose più grandi, anche se qualcuno non era d'accordo, temendo di apparire ostile alla città se avesse votato contro stendendo la mano, restava tranquillo.
Nel frattempo la
maggior parte delle Erme di marmo che si trovavano nella città degli Ateniesi(sono
numerose secondo l'usanza del luogo e di forma quadrata, sia nei vestiboli
privati sia nei templi) in una sola notte furono mutilate nel volto. E nessuno
conosceva gli autori ma con la promessa di grosse ricompense offerte dallo
stato in cambio di una delazione venivano ricercati e inoltre stabilirono
che,anche se qualcuno era a conoscenza di qualche altro sacrilegio che fosse
stato commesso, chiunque volesse, sia tra i cittadini, sia fra gli stranieri, sia
fra gli schiavi, poteva denunciarlo con la garanzia d'immunità. E prendevano il
fatto troppo seriamente;e infatti sembrava che fosse un cattivo auspicio per la
spedizione e che fosse stato compiuto in funzione di una congiura (che
provocasse) una rivoluzione e contemporaneamente l'abbattimento della
democrazia. E da parte di alcuni meteci e servi non viene dunque rivelato nulla
riguardo alle Erme, ma riguardo alcune mutilazioni di altre statue compiute in
precedenza da giovani tra scherzi e bevute di vino e anche che in alcune case
venivano celebrati i misteri in segno di oltraggio,di queste cose accusavano
anche Alcibiade. E accoglievano queste accuse, coloro che erano massimamente
sdegnati con Alcibiade perché impediva loro di essere essi stessi alla guida
stabile del popolo e pensando che sarebbero stati primi,se lo avessero scacciato,
ingrandivano (le accuse) e gridavano che la profanazione dei misteri e la
mutilazione delle Erme erano state compiute per il rovesciamento della
democrazia, e che fra queste cose non ce n'era nessuna che non fosse stata
compiuta con la sua collaborazione, adducendo come prova l'altra sua (forma di)
trasgressività (quella) relativa ai suoi comportamenti, certamente non conforme
ai costumi del popolo. Egli sul momento, si difendeva contro le denunce ed era
pronto a essere giudicato prima di salpare, (affinché si accertasse) se avesse
commesso qualcuno di quei (misfatti) - e infatti ormai erano stati fatti i
preparativi - e se avesse effettivamente commesso qualcuno di quei (misfatti),
(era pronto) a scontare la pena,ma se al contrario fosse stato assolto,avrebbe ripreso
il comando. E li scongiurava di non accogliere calunnie sul suo conto mentre lui
era lontano, ma di ucciderlo subito se era colpevole e (diceva che) sarebbe
stato più saggio non mandarlo al comando di un'armata tanto grande con una
simile accusa, prima di aver emesso la sentenza. Ma i nemici temendo che egli
avrebbe avuto l'esercito dalla sua parte, qualora fosse stato processato
subito, e che il popolo fosse mite proteggendolo per il fatto che grazie a lui
gli Argivi e alcuni Mantineesi prendevano
parte della spedizione, tentavano di
distoglierlo e trattenerlo, incitando altri oratori, i quali dicessero che egli
avrebbe navigato subito e non avrebbe ritardato la partenza, ma che al suo
ritorno sarebbe stato giudicato entro un numero stabilito di giorni, i nemici
volevano che lui fosse giudicato quando fosse ritornato in seguito ad un
richiamo, sulla base di un'accusa più grave,che essi avrebbero potuto costruire
più facilmente mentre egli era lontano. E sembrò opportuno che Alcibiade
salpasse. Dopo questi fatti,quando ormai si era nel mezzo dell'estate avveniva
la partenza verso
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