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PELOPIDA ED EPAMINONDA
Pelopida, figlio di Ippoclo, apparteneva a un'illustre famiglia di Tebe, come Epaminonda; fatto crescere in grande benessere, erede ancor giovane di una casa meraviglio 111j91b sa, si apprestò immediatamente ad aiutare, tra gli amici e i bisognosi, quelli che lo meritavano, per farsi notare vero padrone dei propri beni, non schiavo di esse. Mentre molti, riponendo riconoscenza a Pelopida, davano piacere dalla sua liberale generosità verso di loro, il solo Epaminonda, tra gli amici, non si lasciava convincere a godere con lui del suo denaro. Fu lui, invece, Pelopida, a partecipare della povertà di Epaminonda, considerando un onore la negligenza degli abiti e la modestia della tavola. Epaminonda vi era abituato, ed aveva reso la miseria - ereditata dagli antenati - ancor più tollerabile e indefinita dandosi alla filosofia, e preferendo sin dai primi anni una vita solitaria. Pelopida fece invece un matrimonio splendido, ed ebbe anche figli. Ma non per questo aveva minor disinteresse per le ricchezze, e impiegandosi ogni momento alla vita per il bene della patria, impoverì i suoi beni.
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