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IL MITO DI ECO E NARCISO
NARCISO
Traduzione
Narciso, ritornato dalla caccia, arrivava ad una sorgente e spinto dalla sete tendeva il corpo in avanti verso la splendida 333f57d l'acqua per bere. Vedeva così la sua immagine nelle acque e rimirava con ammirazione la sua bellezza, non rendendosi conto che l'acqua era per lui uno specchio. Narciso, soggiogato da un'inesprimibile emozione, non smetteva più di guardare l'immagine nell'acqua e non si allontanava mai dalla sorgente; così si consumava finché moriva. Diffusasi la notizia della sventura nella regione, accorrevano addolorate non solo le Ninfe ma anche Eco, non più irata con Narciso. Accanto alla fonte non trova(ro)no però il corpo del giovane ma un fiore chiamato narciso. Così gli dei avevano deciso di rendere onore all'infelice destino del giovane.
ECO
Traduzione
Eco, ninfa marina,
punita da Era, non poteva utilizzare la voce liberamente: rispondeva alle
parole degli altri solo ripetendo le ultime parole dette. Ed ella una volta
vedeva Narciso, un giovane di meravigliosa bellezza, che cacciava in luoghi
isolati, e soggiogata dall'amore seguiva il fanciullo e lo chiamava. Ma Narciso
allontanava con disprezzo l'infelice fanciulla ed Eco per la scarsa
considerazione si consumava, finché il suo corpo scomparve: rimaneva la sola
voce, essendo le ossa mutate in pietra. La fanciulla, implorando vendetta da
parte degli dei, tendendo le mani in alto al cielo diceva "
FAVOLE DA ESOPO
Il corvo e la volpe
Traduzione
Un corvo ruba un pezzo di carne, si posa su un albero e consuma il pasto. Una volpe vede il corvo e desidera portargli via la carne. Si avvicina allora all'albero e con parole ingannevoli dice "O amico, sei maestoso e anche scattante, sei destinato quindi a diventare il re degli uccelli, se hai anche una voce aggraziata" Ed il corvo, volendo vantarsi della sua voce, getta via il pezzo di carne e gracchia a gran voce. Accorre allora la volpe, afferra il pezzo di carne e dice "O corvo hai una voce potente, ma un senno mediocre: non sei idoneo dunque a divenire il re degli altri uccelli " Il mito si addice agli uomini sciocchi.
L'asino, la volpe e il leone.
Traduzione
Un asino ed una volpe sono compagni, escono quindi a caccia e si imbattono in un leone. La volpe riconosce il pericolo, si avvicina al leone e dice: "O re degli animali, risparmia la mia vita: voglio infatti offrire l'asino per avere salva la vita" Il leone gioisce quindi della dichiarazione e congeda la volpe. Ed ella conduce e fa entrare in una rete l'asino. Ma il leone decide di mangiare prima la traditrice, poi l'asino. Così gli uomini a volte tendono insidie agli amici, ma così facendo spesso causano disgrazie anche a sé stessi.
IL CORVO ED ERMES
Traduzione
Un corvo preso da un laccio pregava Apollo e prometteva un sacrificio: "O Apollo signore, abbi compassione di un corvo sfortunato: voglio infatti presentare offerte e doni nel tuo tempio, e assicurare riti di purificazione presso l'altare" Il dio scioglieva quindi l'uccello, ed egli era salvato dal pericolo, ma si dimenticava dei voti. Al contrario, abbandonava il culto di Apollo e prometteva di onorare Ermes. Ed egli diceva al corvo: "O empio, come ritieni di essere credibile, considerato che hai lasciato ed offeso il patrono precedente?" Il mito insegna che gli ingrati non trovano i soccorritori, quando cadono in disgrazia.
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