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FILODEMO
<Egli [Epicuro] persua>se <gli amici a non segui>re <l'esempio dei dissoluti> né quello di 636i84g coloro che sono afflitti da perturbazioni. Li chiamava a rallegrasi nel convito e ridere, avendo presenti nella m<ente> le f<orme> degli esseri perfetti e beatissimi, essi stessi e gli altri, quelli della casa e quelli di fuori, senza p<er nulla> trascurare, di questi ultimi, coloro che fossero in rapporti benevoli con sé e con i suoi amici.
Ed esortava a non far ciò per rendersi favorevoli le folle, non per esercitare una demagogia vana, propria di ignoranti della scienza della natura; ma di adoperarsi ad agire in coerenza con la natura stessa, e di ricordarsi di tutti quelli che abbiano bene<volenza> verso di noi, sì da c<ele>brare insieme quei riti <che conv>engono a quanti praticano insieme la filosofia in vista della prop<ria feli>cità.
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