
Euripide
- Alcesti
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Riflessione e dibattito sui
sentimenti
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Medea
Ippolito
- Andromaca
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I drammi della guerra e dei vinti
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- Eraclidi
- Ecuba
- Supplici
- Troiane
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La riproposizione critica del mito
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Elena
- Ifigenia fra i Tauri
- Ione
- Oreste
Erodoto
Tucidide
Elenco commedie


Le commedie dell'irrisione politica
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Aristofane
- Acarnesi
Cavalieri
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Tesmoforiazuse

Rane
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Il nuovo corso della commedia aristofanea
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Ecclesiazuse

Pluto
aristofane
Vita
- Nasce intorno al 444
a.C. e muore intorno al 386/385 a.C.
- Da giovane collaborò con altri commediografi alla stesura delle
loro opere.
- Esordio sulla scena avvenne con la commedia i Banchettanti(427
a.C. rappresentata sotto il nome di Callistrato)
- Nel 426 accusato da Cleone per avere diffamato Atene nei Babilonesi.
- In circa 40 anni Aristofane compone 40 commedie e 5 vittorie (ci
sono pervenute solo 11 opere intere ).
Teatro
- In Grecia evento culturale dalla forte valenza politica.
- La commedia trovava spunto nei personaggi reali e nei fatti della
vita quotidiana politica e culturale di Atene
(ỏνομαστί
κωμω(ι)δείν).
- Questo tipo di commedia superò i limiti della municipalità
cittadina per divenire opera d'arte e quindi prodotto universale.
- Questo rapporto simbiotico ebbe come conseguenze che con il
declino di Atene si ebbe anche la crisi della commedia.
Aristofane e il suo pubblico. I temi delle commedie.
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Condanna di qualsiasi forma di innovazione in campo religioso politico e
morale.
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Cessazione dello stato di guerra a
Sparta in politica estera.
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Aristofane prese parte attiva al dibattito pubblico, culturale e
religioso.
- Sulle scene del suo teatro si alternano i personaggi più
rappresentativi dei vari campi della vita ateniese.
- Nei confronti della polis,
egli assume una chiara posizione di maestro, guida, consigliere e della
fondatezza del proprio punto di vista non permette a nessuno di dubitare.
Altrimenti la scena si trasforma in una tribuna dalla quale accusa
apertamente di stupidità tutti gli spettatori.
Lisistrata
- Commedia dell'utopia ( Aristofane posto dinanzi a una realtà sempre
più degenerata riesce a contrapporvi soltanto le sue smaglianti fantasie e
il rifugio nell'utopia.
- Donna del V secolo irrealistico che possa avere un ruolo determinante nello
svolgimento della vita politica.
- L'abilita del commediografo riesce a creare momenti esilaranti non
attraverso la caricatura della realtà o l'introduzione di elementi
surreali, ma alterando un equilibrio naturale immutato nei secoli.
- La trovata risulta funzionale al tema che percorre gran parte
della produzione aristofanea la guerra.
- La guerra è vista qui come alternativa e antitetica al sesso il contrasto tra mondo maschile e femminile rimanda
inconsapevolmente a quello antichissimo fra la pacifica civiltà
matriarcale delle genti
mediterranee e quella, maschilista e guerriera, degli invasori
indoeuropei.
Informazione
storico/letteraria
- In appena 2 anni del 413
a.C. l'avventura siciliana di Atene di concluse nel
peggiore dei modi, tuttavia le riserve finanziare della Lega Attica erano
ancora ingenti e offrivano ad Atene la possibilità di non arrendersi.
Invece di una trattativa con Sparta si volle intraprendere la strada della
resistenza. In questo clima di riacceso ostilità verso i Lacedemoni nel 411 Aristotele mise in scena Lisistrata e
Tesmoforiazuse.
Argomento
- Esasperata dall'interminabile guerra che affligge la sua patria,
l'ateniese Lisistrata (« Colei che scioglie gli eserciti ») convince le
donne delle altre città a unirsi a lei in una singolare protesta negare il talamo ai mariti
fintantoché questi ultimi non vorranno pensare concretamente alla
pace. Le più anziane invece provvederanno ad occupare l'Acropoli e ad
impadronirsi del tesoro della Lega. Uno sciopero sessuale indetto dalla
parte meno ascoltata e più debole dell'intera collettività ateniese. Sia le
donne ateniesi si le donne Spartane senza distinzione assumono tale decisa iniziativa che
nella sua elementare valenza oppone il loro universo ( famiglia e talamo)
a quello maschile (impegnato nell'esercizio della guerra). Lo sciopero
sessuale ha successo, nonostante le difficoltà di Lisistrata nel tenere
compatto il fronte, e finalmente gli uomini si arrendono. Davanti alle
delegazioni di entrambi i contendenti la promotrice della protesta riesce
a strappare la aspirata pace, che
viene solennemente stipulata con gioia di tutti.
Approfondimenti
Questa commedia è "il primo testo della cultura occidentale che
affronti il problema dell'emarginazione femminile, senza limitarsi al
lamento 'patetico', che ribadisce le catene, e senza offrire soluzioni
giustificate dall'eccezionalità della personalità eroica e limitate ad essa.
L'una e l'altra cosa aveva fatto Euripide, soprattutto nella Medea. Qui la funzione
comico-drammatica esprime una fattiva volontà di cambiare il mondo e di porsi
come soggetto storico".
E' già significativo che il problema della
condizione femminile venga sfiorato o trattato esplicitamente nel teatro, connesso, secondo tradizione, al culto di Dioniso, il dio inquietante che è al di là di ogni
determinazione, e dunque permette di sospendere i confini forniti dalla
quotidiana e indiscussa stratificazione gerarchica dei soggetti morali. Da una
parte, i testi teatrali - che pure sono scritti da maschi per maschi - sono la
prova che la gerarchia vigente non era affatto un orizzonte culturale
intrascendibile; dall'altra, il carattere dionisiaco dell'ambito ove si
comincia a trattare il problema indica quanto esso fosse avvertito come
temibile. La questione del potere
femminile non è posta nei termini neutrali di un ampliamento della struttura
partecipativa, ma è sempre connessa con il rischio di una dissoluzione dei
limiti e delle formazioni proprie della cultura e di uno sconvolgimento della
natura delle cose.
La vicenda della Lisistrata,
l'unica delle commedie di Aristofane a recare nel titolo il nome del
protagonista umano, è notissima: l'ateniese Lisistrata, per mettere fine alla
lunga guerra del
Peloponneso che travaglia la Grecia, convince tutte le donne
elleniche a uno sciopero del sesso, di carattere ricattatorio; in appoggio a
questo sciopero fa occupare dalle concittadine l'Acropoli, ove era conservato
il tesoro della lega di Delo.
Di fronte a un ricatto del genere, connesso com'è a un bisogno primario, gli
uomini della Grecia non possono che cedere. Gli spartani stessi vengono a
offrire quella pace che per l'Atene del 411 a. C. - anno nel quale venne rappresentata
la commedia - sarebbe stata provvidenziale, ancorché impossibile. La vicenda
termina con una celebrazione festiva, dalla quale, però, manca l'apoteosi della protagonista, a
differenza di quanto avviene in altre commedie "utopiche" come gli Acarnesi, la Pace e gli Uccelli.