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ITALO SVEVO(antecedente a Pirandello)
Egli è il fondatore del romanzo novecentesco
italiano, differente da quello dell'
Nasce a Trieste(punto di incontro di varie
culture) il
Il suo nome è uno pseudonimo, in realtà si chiama Hector( deriva dall'italiano) schmitz( deriva dal tedesco). Già dal suo nome si può notare come Svevo sia l'unione di una pluralità di culture diverse, forse anche grazie alla sua città natale, crocevia di popoli, e abbia una doppia identità(del nome, e dal punto di vista professionale).
Trascorre un'agiata infanzia, si trasferisce in germania per frequentare un collegio. Si dedicò a numerose letture com 818g61i e Goethe, Heine.
Quando tornò a trieste si iscrisse all'istituto superiore per il commercio e divenne un uomo d'affari.
Non fu mai, infatti un letterato, per lui scrivere era una sorta di vizio del quale non poter fare a meno. Anche se i suoi romanzi non ebbero molto successo e nonostante ogni volta di promettesse di smettere di scrivere non poteva farne a meno.
Quando il padre falli, per far fronte alla crisi finanziaria familiare sarà costretto a lavorare presso una banca ma continua a scrivere ugualmente.
Infatti nel
Nel
Nel
Nei primi anni del secolo conosce Joyce e con lui strinse una forte amicizia, conosce anche Freud che con la sua psicanalisi lo influenzerà moltissimo.
Nel
Successivamente a questo successo, viaggiò
molto per far conoscere la sua opera ma nel
ROMANZI
Uno dei temi centrali di tutti i suoi romanzi è l'inettitudine, egli definisce inetto colui che non è adatto a vivere, ad amare, ad avere dei rapporti efficaci nei confronti della realtà e quindi si sente diverso dagli altri.
La figlia del suo capo, Annetta, gli chiede di partecipare ad alcune serate letterarie. Alfonso non è realmente innamorato di lei ma decide di sedurla, riuscendoci ebbe successivamente anche una notte d'amore con lei.
Non si sente però felice, col pretesto di assistere la madre torna in campagna e abbandona la ragazza.
Alfonso si sente nobile per non aver approfittato di lei, la quale però si fidanzerà presto con un suo cugino e quando il ragazzo torna da Annetta e decide di voler reinstaurare un legame con lei , il fratello della ragazza lo sfida a duello.
Invece di presentarsi al duello Alfonso si suicida.
Questo romanzo si presenta come una narrazione in terza persona, il narratore si focalizza
sul protagonista e sulla sua interiorità.
Sebbene nella forma, somigli ad un romanzo del
La vicenda è ambientata a Trieste e ha quattro personaggi centrali: emilio brentani, angiolina, amalia e stefano balli. Emilio è un piccolo borghese intellettuale,come alfonso è un inetto, sente infatti di aver sprecato la propria vita e non sa cosa vuole.
Come Alfonso decide di avere un'avventura sentimentale imitando il suo amico balli che fa lo scultore e che ha un grandissimo successo con le donne per la sua istintività. Come oggetto delle sue attenzioni sceglie una giovane donna di nome angiolina.ella è di umili origini, di facili costumi e di conseguenza la sua conquista è semplice.
Emilio con lei è distaccato, freddo, mentre angiolina lo venera.
Col tempo però i ruoli dei due ragazzi cambiano, infatti emilio si affeziona a lei alla sua semplicità, alla sua passionalità, teme che lei lo possa tradire e per questo motivo chiede al suo amico balli di aiutarlo anche se in realtà poi angiolina si innamorerà di balli.
Amalia , la sorella di emilio, è da sempre innamorata di balli, ma decide sotto consiglio del fratello venuto a conoscenza di tale amore,di rinunciare a questo amore e non combattere per esso, in realtà si rifugerà nell'etere, per affievolire i suoi dolori. Successivamente ella si ammalerà e morirà fra le braccia del fratello.
Vi sono , come abbiamo visto, elementi comuni fra Alfonso ed emilio , entrambi sono inetti, sono ambigui e contradditori, per questo è difficile da parte del poeta affezionarvisi.
Anche questo romanzo non ebbe successo.
Ormai sessantenne,affetto da nevrosi(malattia che porta a operare una forte rimozione cioè a eliminare dalla coscienza gli eventi traumatizzanti) riceve come consiglio dal suo psicanalista di scrivere un diario riguardo a questa sua malattia.
Il romanzo è strutturato in otto capitoli, una prefazione e sette altri dove vi sono narrate le tappe della sua nevrosi(il fumo, il vizio del fumo, la scelta della moglie..). La prefazione è scritta dallo psicanalista, egli sostiene,in essa, di aver voluto pubblicare il diario di zeno per vendetta al fatto che egli aveva interrotto la psicanalisi.
Zeno aveva interrotto la cura poiché si sentiva guarito, in seguito al suo successo e alla prima guerra mondiale, infatti, egli capisce che la malattia non è sua personale ma è una condizione sociale e per sconfiggerla occorre una catastrofe.
Il romanzo è scritto in prima persona, vi è però una scissione dell'io del protagonista, in quanto vi sono due io: l'io narrante(che è zeno che scrive) e l'io narrato(zeno che cambia nel tempo ed è presentato da zeno stesso).
Il protagonista, durante il corso del romanzo, si pone spesso il problema della verità, esattamente come il lettore infatti egli si chiede se le cose che narra sono vere, o semplicemente scritte per suscitare la curiosità dello psicanalista.
La scrittura è principalmente ironica.
Svevo fu spesso accusato di non saper scrivere, la sua cultura come sappiamo era eterogenea, non aveva però la formazione classica italiana(acquisita da autodidatta) e spesso nei suoi scritti mescolava elementi di culture diverse.
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