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ITALO SVEVO(antecedente a Pirandello)

italiano



ITALO SVEVO(antecedente a Pirandello)

Egli è il fondatore del romanzo novecentesco italiano, differente da quello dell'800, dove i personaggi erano statici e oggettivi.

Nasce a Trieste(punto di incontro di varie culture) il 1861 da una famiglia italiana di origine ebraica.

Il suo nome è uno pseudonimo, in realtà si chiama Hector( deriva dall'italiano) schmitz( deriva dal tedesco). Già dal suo nome si può notare come Svevo sia l'unione di una pluralità di culture diverse, forse anche grazie alla sua città natale, crocevia di popoli, e abbia una doppia identità(del nome, e dal punto di vista professionale).

Trascorre un'agiata infanzia, si trasferisce in germania per frequentare un collegio. Si dedicò a numerose letture com 818g61i e Goethe, Heine.

Quando tornò a trieste si iscrisse all'istituto superiore per il commercio e divenne un uomo d'affari.

Non fu mai, infatti un letterato, per lui scrivere era una sorta di vizio del quale non poter fare a meno. Anche se i suoi romanzi non ebbero molto successo e nonostante ogni volta di promettesse di smettere di scrivere non poteva farne a meno.

Quando il padre falli, per far fronte alla crisi finanziaria familiare sarà costretto a lavorare presso una banca ma continua a scrivere ugualmente.

Infatti nel 1893 pubblica a sua spese, il suo primo romanzo intitolato "una vita", il quale non avrà però successo.



Nel 1896 si sposò con una cugina di nome Livia, figlia di un ricco industriale che lo assunse nella sua ditta dove Svevo sarà invaso dagli affari, attività nella quale si rivelò molto abile.

Nel 1898 pubblica, sempre a sue spese, il suo secondo romanzo "senilità", ma anche in questo caso subirà un insuccesso.

Nei primi anni del secolo conosce Joyce e con lui strinse una forte amicizia, conosce anche Freud  che con la sua psicanalisi lo influenzerà moltissimo.

Nel 1923 pubblica la "coscienza di zeno" la quale riscosse un grandissimo successo, recensita anche da Montale e apprezzata da Joyce.

Successivamente a questo successo, viaggiò molto per far conoscere la sua opera ma nel 1928 muore a seguito di un incidente stradale.

ROMANZI

Uno dei temi centrali di tutti i suoi romanzi è l'inettitudine, egli definisce inetto colui che non è adatto a vivere, ad amare, ad avere dei rapporti efficaci nei confronti della realtà e quindi si sente diverso dagli altri.

)una vita inizialmente il titolo doveva essere "un inetto"(=incapace). Il romanzo narra la vita di Alfonso Nitti, impiegato di ditta, che viene dalla campagna. Ha grandi ambizioni letterarie, vorrebbe anche migliorare la propria vita.

La figlia del suo capo, Annetta, gli chiede di partecipare ad alcune serate letterarie. Alfonso non è realmente innamorato di lei ma decide di sedurla, riuscendoci ebbe successivamente anche una notte d'amore con lei.

Non si sente però felice, col pretesto di assistere la madre torna in campagna e abbandona la ragazza.

Alfonso si sente nobile per non aver approfittato di lei, la quale però si fidanzerà presto con un suo cugino e quando il ragazzo torna da Annetta e decide di voler reinstaurare un legame con lei , il fratello della ragazza lo sfida a duello.

Invece di presentarsi al duello Alfonso si suicida.

Questo romanzo si presenta come una narrazione in terza persona, il narratore si focalizza

sul protagonista e sulla sua interiorità.

Sebbene nella forma, somigli ad un romanzo del 1800, è innovativo per le riflessioni sui protagonisti e il loro continuo interrogarsi prima di agire. Alfonso ha una vita scialba, una personalità incerta, insicura ma orgogliosa, non schiacciato dal condizionamento sociale ma solo da se stesso, è qui che risiede la novità.

)senilità il titolo di quest'opera sta a indicare la vecchiaia interiore dei personaggi, la loro inerzia, la loro rassegnazione,non la loro età infatti nessuno dei personaggi è senile, hanno tutti sui 30 anni.

La vicenda è ambientata a Trieste e ha quattro personaggi centrali: emilio brentani, angiolina, amalia e stefano balli. Emilio è un piccolo borghese intellettuale,come alfonso è un inetto, sente infatti di aver sprecato la propria vita e non sa cosa vuole.

Come Alfonso decide di avere un'avventura sentimentale imitando il suo amico balli che fa lo scultore e che ha un grandissimo successo con le donne per la sua istintività. Come oggetto delle sue attenzioni sceglie una giovane donna di nome angiolina.ella è di umili origini, di facili costumi e di conseguenza la sua conquista è semplice.

Emilio con lei è distaccato, freddo, mentre angiolina lo venera.

Col tempo però i ruoli dei due ragazzi cambiano, infatti emilio si affeziona a lei alla sua semplicità, alla sua passionalità, teme che lei lo possa tradire e per questo motivo chiede al suo amico balli di aiutarlo anche se in realtà poi angiolina si innamorerà di balli.

Amalia , la sorella di emilio, è da sempre innamorata di balli, ma decide sotto consiglio del fratello venuto a conoscenza di tale amore,di rinunciare a questo amore e non combattere per esso, in realtà si rifugerà nell'etere, per affievolire i suoi dolori. Successivamente ella si ammalerà e morirà fra le braccia del fratello.

Vi sono , come abbiamo visto, elementi comuni fra Alfonso ed emilio , entrambi sono inetti, sono ambigui e contradditori, per questo è difficile da parte del poeta affezionarvisi.

Anche questo romanzo non ebbe successo.

)la coscienza di zeno questo romanzo segna una svolta, è il protagonista(zeno cosini) a raccontare la sua vita o più precisamente momenti di essa in modo, a volte non consequenziale.

Ormai sessantenne,affetto da nevrosi(malattia che porta a operare una forte rimozione cioè a eliminare dalla coscienza gli eventi traumatizzanti) riceve come consiglio dal suo psicanalista di scrivere un diario riguardo a questa sua malattia.

Il romanzo è strutturato in otto capitoli, una prefazione e sette altri dove vi sono narrate le tappe della sua nevrosi(il fumo, il vizio del fumo, la scelta della moglie..). La prefazione è scritta dallo psicanalista, egli sostiene,in essa, di aver voluto pubblicare il diario di zeno per vendetta al fatto che egli aveva interrotto la psicanalisi.

Zeno aveva interrotto la cura poiché si sentiva guarito, in seguito al suo successo e alla prima guerra mondiale, infatti, egli capisce che la malattia non è sua personale ma è una condizione sociale e per sconfiggerla occorre una catastrofe.

Il romanzo è scritto in prima persona, vi è però una scissione dell'io del protagonista, in quanto vi sono due io: l'io narrante(che è zeno che scrive) e l'io narrato(zeno che cambia nel tempo ed è presentato da zeno stesso).

Il protagonista, durante il corso del romanzo, si pone spesso il problema della verità, esattamente come il lettore infatti egli si chiede se le cose che narra sono vere, o semplicemente scritte per suscitare la curiosità dello psicanalista.

La scrittura è principalmente ironica.


Svevo fu spesso accusato di non saper scrivere, la sua cultura come sappiamo era eterogenea, non aveva però la formazione classica italiana(acquisita da autodidatta) e spesso nei suoi scritti mescolava elementi di culture diverse.





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