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Berlino, quasi
interamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, nel 1949 fu divisa in
Berlino Est controllata dall'Unione Sovietica e Berlino Ovest controllata da
Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Questo divenne uno dei principali motivi di
tensione tra Est e Ovest nel corso della Guerra Fredda. Berlino Est comandava
col pugno di ferro, ma la forte crisi economica costringeva tutti gli abitanti
dell'Est a spostarsi verso Ovest. Inizialmente, ai citta 555i82f dini di Berlino era
permesso di circolare liberamente tra i settori, ma con lo sviluppo della
Guerra Fredda, i movimenti vennero limitati. Il confine tra Germania Est e
Ovest venne chiuso nel 1952 e l'interesse dei settori occidentali di Berlino
per i cittadini della Germania Est aumentò, infatti, circa 2,5 milioni di
tedeschi dell'Est passarono ad Ovest tra il 1949 e il 1961. Per fermare
l'emigrazione, iniziarono ha costruire un muro, tra il 12 e il 13 agosto 1961.
Originariamente consisteva di filo spinato, ma già il 15 agosto iniziarono ad essere
utilizzati gli elementi prefabbricati di cemento e pietra. La Germania Est
sostenne che si trattava di un muro di "protezione antifascista" inteso ad
evitare un'aggressione dall'Ovest. Infatti, l'Unione Sovietica temeva in una
fuga in massa di professionisti specializzati nell'Est che si spostavano
all'Ovest in cerca di lavoro. Dal punto di vista propagandistico, la
costruzione del muro fu un disastro per la DDR e divenne un simbolo chiave per
ciò che le potenze occidentali vedevano come una "tirannia comunista",
specialmente dopo le uccisioni dei desiderosi fuggitivi sotto gli occhi dei
media. Il muro era lungo più di 155 km e, dopo la costruzione iniziale, venne
regolarmente migliorato. Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro,
destinato a rendere più difficile la fuga verso la Germania Ovest, fu così
creata la cosiddetta "striscia della morte". Il muro costituiva la
più minacciosa e spettrale costruzione che l'uomo non aveva mai realizzato
prima. Nel 1965 il muro fu ulteriormente perfezionato con lastre di cemento
armato e nel 1975, fu completato definitivamente: era in cemento armato
rinforzato, alto 3,6 metri, composto di 45.000 sezioni separate e di 1,5 metri
di larghezza. Il punto più importante di attraversamento era la porta di
Brandeburgo. Le finestre dei palazzi che davano sul confine vennero murate per
impedire la fuga. Una sentinella della Guardia di Frontiera sorvegliava i
movimenti lungo il muro e chi cercava di oltrepassarlo veniva ucciso
immediatamente. Nel corso degli anni, vennero anche uccise sedici guardie
mentre erano impiegate nel loro lavoro. Nel settembre 1989 più di 13.000
tedeschi dell'Est scapparono attraverso l'Ungheria. Le dimostrazioni di massa
contro il governo della Germania Est iniziarono nel 1989. Il leader della DDR
Honecker si dimise il 18 ottobre e venne sostituito da Krenz. Il nuovo governo
di Krenz decise di approvare ai cittadini dell'Est permessi per viaggiare nella
Germania dell'Ovest. Schabowski, il ministro della Propaganda della DDR, ebbe
il compito di diffondere la notizia, però, non venne a conoscenza dei dettagli.
Il 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa, gli fu recapitata la notizia
che tutti i berlinesi dell'Est avrebbero potuto attraversare il confine. Dato
che il provvedimento era stato preso poche ore prima della conferenza,
bisognava avere il tempo di informare le guardie di confine. Il corrispondente
Ansa da Berlino Est, Ehrman, chiese da quando
le nuove misure
sarebbero entrate in vigore. Schabowski, non avendo un'idea precisa, disse che dovevano
entrare in vigore da subito. Decine di migliaia di berlinesi dell'Est avendo
visto l'annuncio di Schabowski alla televisione, si precipitarono, riempiendo i
checkpoints e chiedendo di entrare in Berlino Ovest. Le guardie furono allora
costrette ad aprire i checkpoints e i berlinesi dell'Est si precipitarono
all'Ovest, senza essere controllati. Il 9 novembre è quindi considerata la data
della caduta del Muro. Nei giorni e settimane successive molte persone
accorsero al muro per abbatterlo. Il 18 marzo 1990 furono tenute le prime
libere elezioni della Repubblica Democratica Tedesca. Esse produssero un
governo il cui principale mandato era quello di negoziare la fine stessa dello
Stato che rappresentavano. La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre
1990, quando i cinque stati aderirono formalmente alla Repubblica Federale di
Germania. Questa fu la causa della diffusa opinione da parte dei tedeschi
dell'Est di essere stati "occupati" o "annessi" alla
vecchia Repubblica Federale. Dopo la caduta del muro c'era un solo partito,
quello Socialista, in cui lo stato pianificava ogni cosa. Questo era in
contrapposizione con il Comunismo che si basava su un modello consumatore.
Tutti dovevano pensare allo stesso modo, ogni cosa doveva essere perfetta, persino
le telefonate erano controllate e si faceva la fila per un pezzo di pane perché
la realtà era che i negozi non avevano cibo da vendere. Nel 1981 ogni tentativo
di migliorare la vita era ostacolato e vedevano la salvezza solo nel Papa
perché il Comunismo non ha religione. In Polonia è stato eletto presidente
Walesa. Nella Repubblica Democratica Tedesca vittoria della CDU, nella RFT
sconfitta del Partito Socialdemocratico Tedesco, in Ungheria vittoria del Forum
Democratico, in Jugoslavia prevalgono i Partiti Nazionalisti. Successivamente
Lituania, Estonia e Lettonia ottengono l'indipendenza dall'ex-URSS. Berlino è
proclamata capitale della Germania riunificata. Mentre, in Albania, dopo
rivolte popolari, continua la fuga dal paese. Drammatiche svolte ci furono anche in URSS, dove le truppe
sovietiche, circondarono il parlamento. La Georgia si proclama indipendente,
Eltsin è eletto presidente della repubblica a suffragio universale. Colpo di
stato contro Gorbacëv, esclusione al vertice del Partito Comunista dell'Unione
Sovietica e del KGB. Altre dieci repubbliche proclamano la propria
indipendenza. Si costituisce così la Comunità degli Stati Indipendenti:
l'Armata Rossa è divisa, il soviet supremo si riunisce per approvare la fine
dell'URSS. La Jugoslavia non esisteva più, la Croazia e la Slovenia proclamano
la propria indipendenza. Anche le regioni a maggioranza serba della Croazia si
proclamano autonome. Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Macedonia chiedono alla
CEE il riconoscimento della propria indipendenza.
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