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effetto serra è un fenomeno senza il quale la vita come la conosciamo
adesso non sarebbe possibile. Questo processo consiste in un riscaldamento del
pianeta per effetto dell'azione dei cosiddetti gas serra, composti presenti
nell'aria a concentrazioni relativamente basse (anidride carbonica, vapor
acqueo, metano, ecc.). I gas serra permettono alle radiazioni solari di passare
attraverso l'atmosfera mentre ostacolano il passaggio verso lo spazio di parte
delle radiazioni infrarosse provenienti dalla superficie della Terra e dalla
bassa atmosfera (il calore riemesso); in pratica si comportano come i vetri di
una serra e favoriscono la regolazione ed il mantenimento della temperatura
terrestre ai valori odierni.
Questo processo è sempre avvenuto naturalmente e fa sì che la temperatura della
Terra sia circa 33°C più calda di quanto 212d39c lo sarebbe senza la presenza di questi
gas.
Ora,
comunque, si ritiene che il clima della Terra sia destinato a cambiare perché
le attività umane stanno alterando la composizione chimica dell'atmosfera. Le
enormi emissioni antropogeniche di gas serra stanno causando un aumento della
temperatura terrestre determinando, di conseguenza, dei profondi mutamenti a
carico del clima sia a livello planetario che locale. Prima della Rivoluzione
Industriale, l'uomo rilasciava ben pochi gas in atmosfera, ma ora la crescita
della popolazione, l'utilizzo dei combustibili fossili e la deforestazione
contribuiscono non poco al cambiamento nella composizione atmosferica.
Il Comitato Intergovernativo sui
Cambiamenti Climatici (Intergovernmental Panel on Climate
Change, IPCC) ritiene
che la temperatura media del pianeta sia aumentata di circa 0,6°C dal 1861.
Inoltre, sulla base delle tendenze attuali di emissione dei gas serra, vi è la
stima di un ulteriore aumento della temperatura terrestre tra 1,4 e 5,8°C nel
periodo fra il 1990 e il 2100. Il conseguente cambiamento climatico comporterà
delle implicazioni estremamente significative a carico della salute dell'uomo e
dell'integrità dell'ambiente. Il clima infatti influenza fortemente
l'agricoltura, la disponibilità delle acque, la biodiversità, la richiesta
dell'energia (ad esempio per il riscaldamento o il raffreddamento) e la stessa
economia.
Il
clima del nostro pianeta è dinamico e si sta ancora modificando da quando la
Terra si è formata. Le fluttuazioni periodiche nella temperatura e nelle
modalità di precipitazione sono conseguenze naturali di questa variabilità. Vi
sono comunque delle evidenze scientifiche che fanno presupporre che i
cambiamenti attuali del clima terrestre stiano eccedendo quelli che ci si
potrebbe aspettare a seguito di cause naturali.
L'aumento della concentrazione dei gas serra in atmosfera sta causando un
corrispondente incremento della temperatura globale della Terra. Le rilevazioni
effettuate hanno dimostrato che negli ultimi 15 anni del XX° secolo vi sono
stati i 10 anni più caldi di tutto il periodo; il 1998 è stato l'anno più caldo
in assoluto. Inoltre si ritiene che la temperatura media globale superficiale
possa aumentare di 0,6-2,5°C nei prossimi 15
anni
e di 1,4-5,8°C nel secolo in corso, pur con significative variazioni regionali.
Al momento, l'incremento risulta maggiore per quanto riguarda le temperature
minime che stanno aumentando ad una velocità che è doppia di quelle massime. Il
riscaldamento è maggiore nelle aree urbane sia a causa dei cambiamenti che si
sono verificati nelle coperture dei terreni che per il consumo di energia che
avviene nelle aree densamente sviluppate (fenomeno conosciuto come "isole di calore").
'aumento delle temperature comporta degli inevitabili effetti a livello meteorologico. Con l'incremento della temperatura vi è un conseguente aumento dell'evaporazione, per cui si ritiene che, a livello globale, l'inasprimento dell'effetto serra porterà ad una crescita delle precipitazioni e ad una maggiore frequenza delle tempeste di forte intensità.
I calcoli sui
cambiamenti climatici in aree specifiche sono molto meno affidabili di quelli
globali e, di conseguenza, non è chiara la variazione che avranno i climi
regionali. Si ritiene, comunque, che per il maggior calore vi sarà una
riduzione dell'umidità in varie regioni delle zone tropicali che andranno
incontro a frequenti siccità.
Un'ipotesi interessante è stata formulata a proposito delle future condizioni
climatiche dell'Europa. Alcuni ricercatori ritengono che lo scioglimento dei
ghiacci artici provocato dal riscaldamento globale provocherà un potenziamento
delle correnti oceaniche provenienti dall'Artico. Queste causeranno la
deviazione della Corrente del Golfo del Messico che attualmente lambisce le
coste dell'Europa Occidentale. Per capire l'effetto che ha questa corrente sul
clima europeo basta fare questa considerazione: a Dicembre in Normandia
(Francia) la temperatura si aggira attorno allo 0 centigrado; in Canada, alle
stesse latitudini si raggiungono spesso i -30°C. Il venir meno dell'effetto
riscaldante della Corrente del Golfo potrebbe così paradossalmente condurre
l'Europa verso una nuova glaciazione, in un periodo in cui la maggior parte
della Terra va incontro ad un riscaldamento.
In ogni caso si è scoperto che, mentre la maggior parte della terra si sta riscaldando, le regioni che sono sottoposte alla ricaduta delle emissioni di biossido di zolfo si stanno in genere raffreddando. Le nuvole di solfati atmosferici prodotti dalle emissioni industriali raffreddano l'atmosfera riflettendo la luce solare verso lo spazio ed attenuano l'effetto dell'incremento della concentrazione dei gas serra; comunque i solfati hanno una permanenza atmosferica molto bassa e la loro presenza varia, anche di molto, nelle diverse zone della Terra.
'aumento
delle temperature a causa del riscaldamento globale provocato dall'incremento
della concentrazione dei gas serra nell'atmosfera può comportare sia effetti diretti che indiretti per la salute dell'uomo.
Le temperature estremamente calde aumentano soprattutto i rischi fisici a
carico delle persone che presentano problemi cardiaci. Questi soggetti sono più
vulnerabili perché in condizioni termiche più elevate il sistema
cardiovascolare deve lavorare in modo maggiore per mantenere la temperatura
corporea stabile. Il clima più caldo comporterebbe inoltre una maggiore
frequenza dei colpi di calore ed un aumento della diffusione dei problemi
respiratori.
Le temperature più elevate aumentano inoltre la concentrazione dell'ozono a
livello del suolo, favorendone la formazione. Le statistiche sulla
mortalità e sui ricoveri
ospedalieri
dimostrano chiaramente che la frequenza delle morti aumenta nei giorni
particolarmente caldi, in modo particolare fra le persone molto anziane e fra i
malati di asma.
In ogni luogo della Terra, la presenza e la diffusione delle malattie sono
fortemente influenzate dal clima locale. In effetti molte malattie infettive
potenzialmente mortali sono diffuse solamente nelle aree più calde del pianeta.
Malattie come la malaria, la febbre dengue, la febbre gialla e l'encefalite
potrebbero aumentare la loro diffusione se le zanzare e gli altri insetti che
le diffondono trovassero delle condizioni climatiche più favorevoli alla loro
diffusione.
Le temperature più elevate possono anche favorire l'aumento dell'inquinamento
biologico delle acque, favorendo la proliferazione dei vari organismi
infestanti.
Molti ricercatori ritengono anche che l'inasprirsi dell'effetto serra
comporterebbe un aumento del fenomeno dell'eutrofizzazione delle acque, con
tutti i danni biologici, economici e sanitari che questo comporterebbe.
Tutti questi problemi sarebbero di difficile soluzione anche per i Paesi Occidentali che dispongono di un patrimonio economico ed industriale enorme. Molti degli impatti del cambiamento climatico potrebbero comunque essere risolti tramite l'organizzazione ed il mantenimento di adeguati programmi a difesa dell'ambiente e della salute pubblica. Invece, nei Paesi del Terzo (e Quarto) Mondo, l'inasprimento delle condizioni ambientali provocherebbe delle situazioni sanitarie e sociali insostenibili. L'aumento delle malattie, delle carestie e degli scontri sociali per la crescente povertà e precarietà della vita comporterà delle conseguenze inimmaginabili che finiranno per ricadere anche sui paesi più civilizzati, probabilmente a giusta condanna delle colpe di cui si sono macchiati nel corso di questi ultimi secoli.
L'incremento
della temperatura della Terra può provocare una serie di effetti ambientali di
notevoli proporzioni.
L'aumento del calore e quindi dell'evaporazione dai grandi bacini idrici
comporta un aumento corrispondente della quantità d'acqua in atmosfera e quindi
un aumento delle precipitazioni. Alcuni ricercatori ritengono che queste siano
cresciute di circa l'uno per cento su tutti i continenti nell'ultimo secolo. Le
aree poste ad altitudini più elevate dimostrano incrementi più consistenti, al
contrario le precipitazioni sono diminuite in molte aree tropicali. In ogni
caso si nota una maggiore intensità delle piogge e dei fenomeni meteorologici
più violenti (come le tempeste e gli uragani) con un conseguente aumento delle
inondazioni e delle erosioni a carico del terreno.
Il riscaldamento globale comporta anche una diminuzione complessiva delle superfici glaciali. Le grandi masse di ghiaccio della Groenlandia e dei ghiacciai continentali stanno arretrando notevolmente; e, ultimamente, anche i ghiacci dell'Antartide hanno iniziato a diminuire.
L'aumento del volume oceanico a causa della temperatura più alta e lo scioglimento dei ghiacci provocano anche l'innalzamento del livello medio del mare. Negli ultimi cento anni è cresciuto approssimativamente di 15-20 cm.
Inoltre, in molte zone tropicali già si assiste ad una riduzione dell'umidità del suolo che comporta una diminuzione nella resa agricola; molte aree, anche in Europa, sono a rischio di desertificazione.
Tutti questi effetti sono già scientificamente evidenti per i molti dati ottenuti a riguardo e si ipotizza un inasprimento della situazione attuale nel caso in cui le concentrazioni dei gas serra aumentassero. Lo scenario che si può ipotizzare è impressionante: i deserti potrebbero espandersi in terre ora semiaride; le foreste, i polmoni della terra, diminuirebbero ulteriormente nella loro estensione; intere popolazioni, ora in regime di sussistenza, non avrebbero più risorse idriche a disposizione; città costiere e numerose isole scomparirebbero nel mare.
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