- La comparsa o scomparsa graduale di un oggetto
all'orizzonte
- La gravità che agisce uguale lungo tutta la
superficie terrestre, seguendo una traiettoria sempre perpendicolare al
centro come raggi di una sfera
- I viaggi di circumnavigazione
- Analogia con altri pianeti
- L'ombra circolare della Terra sulla luna
durante le eclissi di Luna
- Le recenti foto dei satelliti
La Terra
sarebbe una sfera perfetta senza irregolarità se non fosse per il moto di
rotazione che con la sua forza centrifuga ha depresso la Terra ai poli e l'ha
allargata sul piano equatoriale, ottenendo un ellissoide di rotazione o
sferoide, che ruota attorno al suo asse minore cioè l'asse polare. Mentre
all'equatore non c'è una circonferenza perfetta per ciò la Terra è un ellissoide a tre
assi.
Un modello particolare
La forma della Terra non
è identificabile con nessuna forma geometrica, né con quella di una sfera
perché da precise misure si è visto che lungo la sua superficie l'accelerazione
di gravità cambia e quindi varia la distanza dal centro. La forma decisa per la Terra è chiamata geoide, la
cui superficie è perpendicolare in ogni suo punto alla direzione del filo a
piombo. La superficie del geoide è equi-potenziale, poiché varia
l'accelerazione di gravità ma non cambia il lavoro necessario a portare un
oggetto dalla sua superficie a distanza infinita. Il geoide idealmente dovrebbe
essere uguale ad un ellissoide cioè ad una Terra senza imperfezioni.
Geodesia: scienza che
studia la forma terrestre.
Le dimensioni della Terra
Nell'antichità affermata
la sfericità terrestre si tentò di calcolarne le dimensioni attraverso un
semplice problema geometrico, calcolando un angolo alla circ 616j96g onferenza e
risalendo da questo alla misura di quello al centro, determinando poi tutte le
altre misure. In questo modo Eratostene calcolò la circonferenza terrestre
prendendo in considerazione la distanza tra le città di Alessandria e Siene e
calcolando l'angolo formato dalla verticale passante per Alessandria e i raggi
solari in quel momento perpendicolari a Siene. Quest'angolo, uguale a quello al
centro perché rette parallele tagliate da una trasversale, lo usò per stabilire
una proporzione con corrispettivo al centro e la distanza tra le due città. La
misura trovata differisce di poco da quella reale misurata nel 1671 da Picard.
Par 3.2.1.
Dalla misura della Terra alla misura degli oggetti
Prova dello
schiacciamento polare della Terra:
Richer aveva notato che
un pendolo con un'oscillazione al secondo a Parigi, spostato in prossimità
dell'equatore compieva oscillazioni più lente. Ciò è dovuto alla minore forza
di gravità presente all'Equatore a causa della maggiore distanza dal centro
della Terra. Dalle recenti misure si è visto che questa differenza è di soli 20 Km, quindi la Terra ha una forma molto
vicina alla sfera e il nome della sua forma è ellissoide internazionale, il
raggio terrestre è di 6370
Km. In base alle dimensioni della Terra è stato
stabilita l'unità di misura del metro, il cui primo campione in iridio e
platino è conservato al museo di Parigi ma è difficilmente riproducibile. Più
tardi è stato inventato il metro-ottico, attraverso la misura della lunghezza
d'onda di radiazioni emesse da alcune sostanze gassose per mezzo di una scarica
elettrica. L'ultimo campione adottato utilizza nella misura del metro la
distanza percorsa dalla luce in 1/300000000 di secondo.
Par 3.3.1.
Il reticolato geografico
Tagliando con un piano
perpendicolare all'asse e passante per il centro della Terra la dividiamo in
due emisferi: quello boreale e quello australe; mentre la circonferenza che
racchiude questo piano è la linea dell'Equatore. Dividendo con altri piani
perpendicolari all'asse ma non passanti per il centro, otteniamo i paralleli di
grandezza decrescente andando verso i poli. Dividendo invece la Terra con piani
perpendicolari all'Equatore e passanti per l'asse terrestre, otteniamo i
meridiani. Sia i meridiani sia i paralleli sono di numero infinito ma per
convenzione si considerano quelli di grado, che distano fra loro un grado l'uno
dall'altro, abbiamo così 360 meridiani di grado e 180 paralleli di grado, di
cui i due ai Poli ridotti ad un punto. Questi costituiscono il reticolato
geografico.
Par 3.3.2.
La posizione dei luoghi sulla Terra e quella degli astri
nel cielo
Coordinate geografiche:
- La latitudine è la distanza angolare Nord o
Sud, a seconda dell'emisfero, che si misura calcolando l'angolo al centro
formato dall'arco di meridiano che congiunge il punto con l'Equatore.
Perciò sarà 0 quando il punto si trova sull'Equatore.
- La longitudine è la distanza angolare Est o
Ovest, a seconda che si trovi a destra o a sinistra del meridiano 0 o di
Greenwich, che si misura calcolando l'angolo formato da il punto e l'arco
passante per un parallelo dal punto al meridiano considerato. Perciò sarà
0 quando il punto si trova lungo il meridiano 0.
- L'altitudine del punto sul livello del mare.
La lunghezza di un grado
di latitudine corrisponde al miglio marino e geografico, mentre quello di
longitudine a misura variabile. Lo stesso reticolato geografico è riprodotto
sulla volta celeste e le coordinate celesti sono:
- La declinazione celeste equivalente alla
latitudine.
- L'ascensione retta equivalente alla
longitudine ma qui il meridiano di riferimento è detto "punto γ" o
"punto di Ariete".
Par 3.4.
I movimenti della Terra
I moti che la Terra compie sono diversi e
simultanei, divisibili in tre gruppi:
- Movimenti che si ripetono in tempi
relativamente brevi.
- Movimenti che si ripetono in tempi lunghi.
- Movimenti insieme al sole e alla Galassia.
Primo gruppo: Il moto di
rotazione che la Terra
compie intorno al suo asse con una direzione Ovest-Est, contrariamente al
movimento apparente della sfera celeste, ha una durata di 23 h 56 m 4 s, cioè il giorno
sidereo.
Durante il moto di
rotazione ogni punto sulla Terra compie una rotazione completa alla stessa
velocità angolare, ma variando la velocità lineare poiché i punti all'equatore
durante questo moto percorreranno una distanza maggiore. Al diminuire della
velocità lineare, che è 0 ai Poli, aumenta la forza di gravità mentre
diminuisce la forza centrifuga. Il movimento di rotazione non è costante nel
tempo ciò è dovuto al rallentamento provocato dall'attrito delle maree, le
quali attratte dalla Luna, che ha un moto di rivoluzione intorno alla Terra più
lento rispetto a quello di rotazione della Terra, producono un'azione frenante
su questa ultima fino a che i due moti saranno coincidenti.
Secondo gruppo: Il moto
di rivoluzione è quello che la
Terra compie come gli altri pianeti attorno al sole seguendo
una traiettoria ellittica, ellisse dotata di una così piccola eccentricità da
poter essere considerata una circonferenza, con una lunghezza di 940 milioni di
Km, (perielio=distanza minima dal sole nei mesi invernali; afelio=distanza
massima dal Sole nei mesi estivi) effettuata ad una velocità media di 30 Km/s.
Il periodo è pari a 365 d 6 h 9
m 10 s, cioè l'anno sidereo. Il sistema Terra-sole in
realtà si muove intorno al baricentro, che è dato dal punto situato dove s'incontrano
le congiungenti i due corpi che sono proporzionali alla loro massa, a massa
maggiore corrisponde congiungente minore, perciò quella sole coincide con esso
stesso. Quindi diciamo che la
Terra ruota intorno al sole.
Terzo gruppo: i moti
millenari che si dividono in due movimenti principali, dovuti all'azione
gravitazionale provocata dai corpi celesti, soprattutto la Luna e il Sole, sulla Terra:
-Moto di traslazione, che
la Terra compie
insieme al Sistema Solare nella direzione della costellazione d'Ercole.
-Moto di recessione della
Galassia verso una probabile espansione dell'universo.
Par 3.4.1.
Prove e conseguenze della rotazione terrestre
Prove fatte per
dimostrare la rotazione terrestre sono:
- Lo spostamento della sfera celeste da Est
verso Ovest, spiegabile in due modi: o la Terra si muove da Ovest verso Est o tutti i
corpi celesti si muovono rispetto alla Terra, ma ammettere ciò data la
differente distanza di questi corpi bisognerebbe ammettere che essi si
muovono con distanze proporzionali alla loro distanza.
- Analogia con gli altri pianeti, tutti ruotano
su se stessi perché quindi la
Terra non dovrebbe fare lo stesso.
- Caduta libera dei corpi e l'esperienza di
Guglielmini, uno scienziato che fece cadere da una torre alta 100 m a Bologna un corpo
e vide come la sua traiettoria non era verticale ma spostata verso est.
- Esperienza di Foucault
- Variazione dell'accelerazione di gravità con
la latitudine la quale aumenta ai Poli mentre la forza centrifuga
diminuisce in corrispondenza di essi ed è diretta verso l'esterno lungo
una perpendicolare all'asse terrestre. Per questo la forza-peso aumenta ai
Poli perché è data dalla massa per l'accelerazione di gravità.
- La forma della Terra con lo schiacciamento
polare, senza il moto di rotazione essa sarebbe una sfera perfetta.
- Lo spostamento della direzione dei corpi che
si muovono sulla superficie terrestre, questo è dato dalla forza apparente
di Coriolis stabilita dalla legge di Ferrel. Questa legge dice che se un
corpo si muovo lungo la superficie terrestre, seguendo una traiettoria non
lungo lo stesso parallelo, allora la sua traiettoria sarà deviata verso
destra se si trova nell'emisfero boreale e verso sinistra se si trova in
quello australe. Questa deviazione è data dal fatto che un corpo tende a
conservare la velocità di lineare di partenza ma spostandosi lungo la
superficie si sposta lungo punti a differenti velocità lineari, questa
differenza provoca uno spostamento della traiettoria per una forza
apparente poiché in realtà è la
Terra che si muove sotto il corpo. Questo fenomeno è
importante nell'Oceanografia e Climatologia poiché sia le correnti marine
che i venti si muovono per causa sua.
Par 3.4.2.
Il ciclo quotidiano del dì e della notte
Altra prova della
rotazione terrestre è data dall'alternarsi del giorno e della notte. I raggi
solari giungono sulla Terra quasi paralleli fra di loro e colpiscono tutta la
faccia rivolta al Sole, grazie al fatto che la rotazione terrestre è più veloce
del moto di rivoluzione abbiamo l'alternarsi di oscurità e illuminazione altrimenti
se fossero uguali una faccia rimarrebbe sempre illuminata e l'altra oscura. La
linea che demarca le due zone è detta circolo d'illuminazione ma in realtà non
è una linea distinta ma una fascia, poiché a causa dell'atmosfera e dei suoi
effetti sulla luce come riflessione, rifrazione, producono chiarore durante
l'alba e il tramonto.
Par 3.4.3.
Prove e conseguenze della rivoluzione terrestre
Data la differente
posizione durante l'anno del sole e dei corpi celesti sembra che il sole compia
intorno alla Terra una traiettoria eclittica, che attraversa le dodici
costellazioni dello Zodiaco. In realtà è la Terra a muoversi intorno al sole e le prove di
questo sono:
- Analogia con altri pianeti del Sistema solare,
che si muovono tutti seguendo le leggi di Keplero.
- La periodicità annua di gruppi di stelle
cadenti, il che indica che la
Terra percorre una traiettoria lungo le stesse regioni
di spazio.
- L'aberrazione della luce proveniente dagli
astri, con l'esperimento di Bradley nell'Osservatorio di Greenwich si è
visto come le stelle dal nostro punto di osservazione ci appaiono spostate
nel verso del moto di rivoluzione della Terra perciò osserviamo con il
telescopio dobbiamo spostarlo leggermente in misura variabile in rapporto
alla velocità che aumenta in perielio e diminuisce in afelio. L'angolo
formato dalla perpendicolare alla reale posizione della stella e la sua
posizione apparente è detto angolo di aberrazione.
Conseguenze del moto di
rivoluzione sono:
- L'inclinazione dell'asse terrestre di 66°33'
rispetto al piano dell'orbita.
- L'asse si mantiene parallelo a se stesso
costantemente durante la traiettoria attorno al sole.
Se l'asse terrestre fosse
perpendicolare al piano dell'orbita non avremmo più le stagioni e giorno e
notte avrebbero sempre la stessa durata in tutta la
Terra. Ma questo si verifica solo durante i
due equinozi quello di Primavera, il 21 marzo, e quello d'autunno, il 23
settembre. Durante il resto dell'anno invece giorno e notte hanno differente
durata lungo la superficie terrestre, infatti, troviamo che all'Equatore hanno
sempre la stessa durata mentre ai Poli ci sono sei mesi di giorno e sei di
notte. Quando il sole si trova lungo l'Equatore celeste e lo Zenit corrisponde
all'Equatore terrestre si hanno i due giorni di equinozi, invece durante i solstizi
d'estate e d'inverno, rispettivamente il 21 giugno e il 22 dicembre, i raggi
solari sono perpendicolari al Tropico del Cancro a Nord e al tropico del
Capricorno a Sud. In questi due giorni il circolo d'illuminazione è tangente al
circolo polare artico e antartico, ma è differente la durata del giorno
maggiore a Nord durante il solstizio d'estate, che raggiunge il culmine al Polo
Nord nella calotta artica dove si hanno sei mesi di luce mentre nell'opposta
calotta antartica si hanno sei mesi di buio.
Par 3.4.4.
Il ritmo delle stagioni e le zone di differente
riscaldamento
La linea che unisce gli
equinozi passando per il Sole è detta linea degli equinozi e perpendicolare ad
essa c'è la linea dei solstizi. Queste linee non coincidono con la linea degli apsidi
che colega afelio e perielio. Dato che la quantità di calore ricevuta dipende
dall'inclinazione dei raggi solari si hanno per questa l'alternarsi delle
stagioni. Esistono due tipi di stagioni: quelle astronomiche, che si alternano
a seconda degli equinozi e dei solstizi, e quelle meteorologiche, che
corrispondono al reale clima. Le stagioni astronomiche risultano invertite tra
i due emisferi con una lieve differenza nella durata, dovuta alla velocità di
rivoluzione diversa a seconda che la
Terra si trovi in afelio o perielio, perciò noi abbiamo un
semestre caldo lungo 7 giorni e 6 ore in più di quello freddo, il contrario
invece avviene nell'emisfero australe. Le stagioni astronomiche e
meteorologiche non coincidono, infatti, gli equinozi e i solstizi dovrebbero
essere i momenti culminanti delle rispettive stagioni invece convenzionalmente
sono ritenuti la data d'inizio di esse.
I due tropici e i due
circoli polari dividono la terra in cinque differenti zone astronomiche, nelle
quali si hanno le stesse condizioni climatiche:
- Zona torrida, che va dal Tropico del Cancro a
quello del Capricorno ed è tagliata in due dall'Equatore. In questa zona
nei suoi punti il sole passa allo Zenit due volte l'anno tranne ai Tropici
solamente una volta, durante i due solstizi. A causa della lieve
inclinazione dei raggi solari non si può parlare di una vera e propria
alternanza di stagioni.
- Zona temperata boreale, tra il Tropico del
Cancro e il circolo polare artico. Qui il Sole non è mai allo Zenit e i
raggi arrivano sempre obliqui tanto che si ha una durata differente del dì
durante le stagioni, tanto che ai Poli il dì più lungo è di 48 ore.
- Zona temperata australe, tra il tropico del
Capricorno e il circolo polare antartico.
- Calotta polare artica, dal circolo polare artico
al Polo Nord qui si ha il gran dì e la grande notte che dovrebbero durare
rispettivamente 6 mesi ciascuno, ma a causa della presenza dell'atmosfera
che provoca fenomeni di riflessione e rifrazione la grande notte dura solo
100 giorni.
- Calotta polare antartica, dal circolo polare
antartico al Polo Sud.
Par 3.4.5.
I moti terrestri con periodi millenari
A causa della forza
gravitazionale esercitata dai corpi celesti sulla Terra si hanno dei moti con
tempi lunghissimi, detti millenari, che portano però a notevoli modifiche del
nostro pianeta. Una prova di questi è data dalla presenza di ghiacciai
nell'antichità in punti dove adesso non ci sono più.
- Precessione luni-solare o degli equinozi.
L'inclinazione dell'asse terrestre se osservata in tempi brevi si mantiene
costantemente parallela durante il suo moto di rivoluzione, ma in tempi
relativamente lunghi l'azione gravitazione esercitata dal sole e dalla
Luna fa sì che l'asse terrestre si raddrizzi, cioè che il piano
dell'Equatore coincida con quello dell'orbita. A questo si oppone il moto
di rotazione della Terra che fa sì che l'asse descriva un moto
doppio-conico, nome che deriva dalla sua traiettoria, detto appunto di
precessione luni-solare con un periodo di 26000 anni. La posizione però
della Luna, del Sole e della terra, cambiano nel tempo a causa delle loro
orbite ellittiche e questo determina una differente azione gravitazionale
che provoca lungo questo moto delle oscillazioni, dette nutazioni. Il
cambiamento d'inclinazione dell'asse terrestre comporta uno spostamento
nello spazio dell'Equatore celeste e del Sole rispetto alle costellazioni
durante le diverse stagioni. Il moto doppio-conico ha verso orario e lo
stesso verso ha il movimento della linea degli equinozi che si sposta
anticipando la data di essi, perciò questo moto doppio-conico è detto
anche precessione degli equinozi. Una prova di questo è data dalla
differente posizione del sole rispetto alle costellazioni all'inizio delle
stagioni, ad esempio a primavera nell'antichità il Sole si trovava nella
costellazione dell'Ariete oggi invece si trova in quella dei pesci. Questi
moti non variano le date degli equinozi e dei solstizi perché noi ci
basiamo sull'anno solare o tropico, non su quello sidereo. Anche il moto
della linea degli apsidi, che ne inverte la posizione avrebbe un periodo
uguale a quello doppio-conico se non fosse per l'azione gravitazionale
esercitata dagli altri pianeti sulla Terra, perciò il periodo del moto
degli apsidi è pari a 117000 anni.
- Variazioni dell'eccentricità dell'orbita
terrestre, queste sono date dall'azione gravitazionale dei corpi celesti
del Sistema solare che in periodo di circa 92000 anni portano
l'eccentricità da un massimo di 0.054 ad un minimo di 0.003, contro la
media di 0.017.
- Mutamento dell'inclinazione dell'asse
terrestre.
Scheda grigia
Moti millenari della Terra, variazioni climatiche e
glaciazioni
I moti millenari della
Terra in tempi lunghi influenzano motissimo il clima del nostro pianeta perché
alterano la distribuzione e il periodo dell'insolazione e secondo l'astronomo
Milankovitch sarebbero la causa delle glaciazioni. Infatti, la durata della
stagione astronomica dipende dalla velocità della Terra e dalla sua posizione
nell'orbita, dato che la precessione degli equinozi inverte le loro posizioni
questo porta anche ad una variazione delle posizioni delle stagioni lungo
l'orbita. Quindi tra 10500 anni l'emisfero australe avrà le nostre condizioni
climatiche, viceversa noi avremmo quelle dell'attuale emisfero Sud. Attualmente
noi abbiamo la stagione invernale quando la Terra si trova a minore distanza dal Sole, cioè
in perielio, e viceversa l'estate quando la Terra si trova a maggiore distanza dal Sole, cioè
in afelio, queste posizioni comportano una lieve escursione calorica annua con
un inverno mite e un'estate fresca. Il cambiamento della posizione degli
equinozi comporterebbe un aumento di questa escursione calorica annua. A questo
si aggiunge la variazione dell'eccentricità dell'orbita che vanno ad aumentare
o diminuire a seconda dei casi questa escursione. Anche il mutamento
dell'inclinazione dell'asse terrestre comporta dei cambiamenti nelle stagioni,
infatti, se questo fosse perpendicolare al piano dell'orbita le stagioni non
esisterebbero; a livello invece di insolazione totale annua questa non muterebbe
di molto. Nonostante però questa differenza sia minima a variare di molto
sarebbe l'insolazione estiva responsabile secondo di Milankovitch delle
glaciazioni, poiché a causa di un'estate più fresca non si scioglierebbero le
nevi accumulatesi durante l'inverno che con il tempo si trasformerebbero in
ghiacciai.
Par 3.6.
L'orientamento
Per orientarsi bisogna
far riferimento a quattro punti principali che corrispondono alla posizione del
Sole al sorgere e al tramontare durante gli equinozi e il meridiano che si
interseca con il circolo dell'orizzonte, troviamo così i quattro punti
cardinali: Nord, Sud, est, Ovest. I quali anticamente venivano individuati
guardando la posizione del Sole, ma questo è un modo molto approssimato poiché
durante l'estate il sole sorge a Nord-Est mentre in inverno a Sud-Est. Nel
nostro emisfero boreale possiamo facilmente individuare il Sud guardando la
posizione del sole a mezzogiorno, lo stesso è possibile farlo nell'emisfero
australe per individuare il Nord. Di notte invece nel nostro emisfero possiamo
individuare il nord grazie alla Stella Polare, nell'emisfero australe invece
possono individuare il Sud riferendosi alla stella Octantis ma utilizzano
spesso quella più visibile della costellazione della croce del sud anche se questa
non si trova esattamente a Sud. Per
individuare esattamente i punti cardinali si può ricorrere all'uso della
bussola considerando però che i poli magnetici non si trovano esattamente ai
poli e la loro congiungente non passa per il centro, questo fenomeno è detto
declinazione magnetica.
Per determinare la
posizione precisa di un luogo rispetto al punto dell'osservatore, detto punto
di stazione, bisogna considerare dei punti intermedi tra cui Nord Est (greco),
Nord ovest (maestro), Sud Est (scirocco), Sud Ovest (libeccio), che insieme ad
altri vanno a formare i 32 punti della rosa dei venti.