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Triangolo
delle Bermuda ...e ancora troviamo sul triangolo maledetto: la zona prende anche il nome di "Triangolo maledetto" a causa di un lungo elenco di incidenti inspiegabili che vi sono accaduti. I fatti sono molti ed iniziano da molto lontano, ma proseguono con un crescendo impressionante fino ai giorni nostri. Se per quanto riguarda le prime cronache possiamo imputare imprecisioni e distorsioni, altrettanto non possiamo dire per ultimi e più recenti incidenti che, secondo una stima approssimativa, hanno causato addirittura più di mille vittime solo negli anni che vanno dal 1945 al 1975, un numero che, occorre precisare, tiene conto anche degli aerei che a partire dalla seconda guerra mondiale erano precipitati in questa area con impressionante frequenza. Da tenere presente è anche il fatto che non si trattava di una zona ai confini del mondo ma anzi una zona che comprendeva una regione sub tropicale molto frequentata per la dolcezza del clima e la bellezza del paesaggio. Florida Bahamas, Caraibi sono infatti nomi favolosi che evocano spiagge dorate e piacevoli vacanze, che non hanno assolutamente nulla di tetro e desolante. Ma questo dato, in apparenza contrastante, sembra confermare in qualche modo che un fondo di verità deve esserci; inoltre, un altro particolare che rende diverse le disgrazie accadute in quest'area da quelle che avvengono in altre parti del mondo, è il fatto che di tutti gli incidenti non è rimasta traccia. Nessun relitto, nessun superstite. Aerei, navi persone, risultano ogni volta letteralmente sparite. Di loro si sapeva con esattezza il luogo di partenza e la destinazione prevista; si sapevano addirittura minuti particolari relativi al viaggio trasmessi per radio durante la navigazione. Poi più nulla. Interrotti i collegamenti più o meno bruscamente, iniziavano ricerche sistematiche nella presumibile zona dell'incidente, ma sempre senza risultato. Uomini e mezzi erano così scomparsi, volatilizzati nel nulla. Leggende e racconti paurosi sono sempre esistiti sin dall'antichità su tutti i mari sconosciuti, ma la maggior parte si sono sgretolate nel corso degli anni, mentre il mistero del triangolo delle Bermude resiste tuttora. Di seguito verranno ora riportati gli episodi più significativi. GLI EPISODI - Nel
1840 Sempre nella
serie delle navi trovate abbandonate inspiegabilmente, c'è il racconto del
1881 del capitano della nave americana Ellen Austin. Viaggiando in pieno
Atlantico del nord, in una regione che dovrebbe corrispondere al margine est
del triangolo, La nave da guerra Atlanta scomparve invece insieme a tutti i 300 uomini che erano a bordo, proprio in quello stesso periodo. La nave era inglese e tornava in Europa dopo una lunga crociera di addestramento. L'ammiragliato inglese organizzo una ricerca sistematica per lungo tempo, ma senza alcun esito. Forse fu quella la prima volta nella storia in cui furono condotte delle ricerche organizzate con parecchie navi che perlustrarono l'oceano secondo un piano preordinato senza però trarne alcun risultato. Anche la nave Cyclops scomparve misteriosamente nel marzo del 1918 mentre si trovava nel triangolo. C'erano a bordo più di 300 uomini, tutti della marina degli stati uniti. Si trattava di una nave da guerra e poiché si era in pieno conflitto mondiale, tra le ipotesi della scomparsa, varie prendevano in considerazione un possibile attacco di sommergibili tedeschi. Accurate indagini svolte dopo la fine della guerra portarono però a escludere questa eventualità. Anche la marina statunitense organizzò estese ricerche durate alcuni mesi, ma ogni tentativo fu inutile. Venendo a tempi
più recenti, non possiamo non partire dalla San Paolo, una vecchia nave da
guerra brasiliana che viaggiava al seguito di due grossi rimorchiatori con un
piccolo equipaggio addetto alle manovre indispensabili del traino. L'episodio
accade ai primi di ottobre del 1951. Anche qui le condizioni del tempo
consigliarono uno dei rimorchiatori di sganciare le gomene per essere più
libero nell'affrontare il mare. La mattina dopo , gli uomini del secondo
rimorchiatore si accorsero che anche i loro cavi erano sganciati e che la san
paolo era scomparsa. Avvertite per radio, navi americane e inglesi aiutate da
numerosi aeri iniziarono le ricerche, senza trovare alcun relitto. La
sparizione della San paolo era stata preceduta nel 1926 dalla perdita analoga
della nave da carico Cottopaxy e nel 1931 dal mercantile Stavenger che
trasmise per l'ultima volta la propria posizione mentre si trovava ad est del
Grande Banco della Bahamas. Tutto sembrava procedere regolarmente. I
resoconti di incidenti analoghi proseguivano puntualmente anche negli anni
sessanta e settanta. Qualcosa di misterioso e comunque inspiegabile toccò nel
1963 alla Marine Sulphur Queen, un grosso cargo americano con quaranta uomini
a bordo. La nave viaggiava all'uscita dal golfo del Messico quando un suo
messaggio fu ricevuto per l'ultima volta. Considerando che essa doveva
raggiungere un porto nella Virginia, si può arguire che avrebbe in seguito
percorso lo stretto della florida, seguendo la corrente del Golfo in quanto è
un passaggio obbligato per tutti i mezzi diretti a nord, per giunta largo
appena una cinquantina di miglia. Difficile svanire in questa zona, sempre
piena di traffico. Tuttavia |
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MISTERI DELLA TERRA IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA Nell' Atlantico Occidentale, al largo della costa sud orientale degli Stati Uniti, c' è una zona che forma quello che è stato definito un triangolo: esso si estende dalle Bermuda, a nord, fino alla Florida meridionale a ovest poi, passando fra le Bahama, va oltre Puerto Rico, a circa 40° di longitudine e risale di nuovo alle Bermuda. Nell' elenco mondiale dei misteri insoluti, quest' area occupa un posto conturbante e quasi incredibile. Generalmente menzionato come il Triangolo delle Bermuda, è il luogo dove più di 100 aeroplani e navi sono letteralmente svaniti nel nulla, in maggioranza dopo il 1945, e dove più di 1.000 vite sono andate perdute negli ultimi decenni, senza che un solo corpo o almeno un pezzo di rottame degli aeroplani o delle navi scomparse fosse ritrovato. |
Cominciamo col ricordare che le Bermuda costituiscono un arcipelago dell' Atlantico (di fronte alla Carolina) composto da oltre 350 isole, di cui solo venti abitate, scoperto nel 1510 dal navigatore Juan Bermùdez, dal quale presero il nome. Pur essendo in gran parte lussureggianti, con acqua potabile, frutta e cacciagione in abbondanza, non vennero mai particolarmente apprezzate. Cedute nel 1684 dalla "Bermuda Company" a Londra, non godettero già a queio tempi di buona fama: si parlava di demoni che ne avrebbero fatto la loro dimora. Più tardi divennero luoghi ideali per le colture orticole e floreali, poi invidiabili mete turistiche, ma le loro acque cominciarono a destare apprensione nel secolo scorso. Molti degli aeroplani in questione sono svaniti mentre si trovavano in contatto radio con la loro base o con il terminal a cui erano diretti fino al momento stesso della loro sparizione, mentre altri hanno trasmesso per radio i messaggi più straordinari, dicendo che gli strumenti di bordo avevano smesso di funzionare, che le bussole impazzivano, che il cielo era diventato giallo e nebbioso e che l' oceano non aveva un aspetto normale. Un gruppo di cinque aeroplani, una squadriglia di Avengers TBM della Marina, partito dalla stazione aeronavale di Fort Lauderdale il 5 dicembre 1945, scomparve dopo che il Comandante la squadriglia, il capitano Stivers aveva trasmesso questo messaggio: "Non sappiamo più dov' è l' ovest...è tutto così strano...l 'oceano non è più come dovrebbe essere...voliamo su acqua bianca...".Il fenomeno dell' "acqua bianca" venne già notato anche da Colombo ed è stato osservato persino dagli astronauti. Un idrovolante da ricognizione "Martin Mariner", attrezzato per missioni di soccorso, viene inviato nella zona in cui dovrebbero trovarsi gli Avengers. A bordo ci sono tredici uomini, tuti esperti in missioni di salvataggio. Trascorsa circa un' ora anche l' aereo, che non ha nè incrociato gli Avengers, nè avvistato relitti, interrompe il contatto radio. Viene rapidamente organizzata una minuziosa ricerca, vi partecipano una portaerei e decine di mezzi navali. Un' ampia porzione dell' Atlantico viene setacciata per alcune settimane, ma dei sei velivoli non viene ripescato neppure un piccolo relitto.
Nella seconda metà degli anni '40 le sparizioni si infittiscono. Il 30 giugno 1948 è la volta di un quadrimotore Avro "Tudor" della British South american Airways, in volo tra le Azzorre e le Bermuda. il 28 dicembre dello stesso anno tocca ad un Douglas DC3 della statunitense Airborne Transport Inc. proveniente da Puerto Rico. Il bimotore scompare all' improvviso quando è già in vista di Miami. Pochi giorni dopo è ancora un "Tudor" della citata B.S.A.A. a far perdere le proprie tracce., nuovamente lungo la rotta Bermuda-Giamaica. Negli anni seguenti altri velivoli, grandi e piccoli, militari e civili si sono volatilizzati all' interno del "Triangolo Maledetto".
Fin dalla colonizzazione del' America il "triangolo" ha goduto di cattiva fama per l' insolitamente alto numero di naufragi, anche se la prima sparizione "ufficiale" riportata dagli annali risale al 1840. protagonista è il veliero francese "Rosalie": venne ritrovato, alla deriva, senza alcuna traccia dell' intero persoonale di bordo. Il carico trasportato risultò invece assolutamente integro. nel 1880 è la fregata britannica "Atlanta". con un equipaggio di ben 290 componenti, a volatilizzarsi. All' inizio del XX secolo altri episodi inspiegabili: il brigantini tesco "Freya", ritrovato intatto ma senza nessuno a bordo, e la nave statunitense "USS Cyclops", scomparsa senza lasciare traccia assieme alle 309 persone che trasportava.
Il
"Triangolo Maledetto" ha mantenuto la sua nomea anche in tempi più
recenti. Il 2 febbraio 1963 la nave "Marine Sulphur Queen" lascia
il porto di Beaumont (Texas) diretta a Norfolk (Virginia). L' equipaggio è
composto da 39 uomini. L' ultimo messaggio radio è del 3 febbraio, quando la
nave si trova a sud della Florida. poi silenzio assoluto. Tre giorni dopo
iniziano le ricerche, ovviamente senza esito. il 1° luglio dello stesso anno
è la volta del peschereccio d'altura "Sno' Boy", battente bandiera
USA. Lasciata Kingston (Giamaica), fa rotta in direzione di Northeast Cay, un
isolotto lontano
Qui di seguito un lunghissimo elenco di navi ed aerei scomparsi o ritrovati in condizioni misteriose; vi è indicata la rotta o l 'ultima posizione rilevata, ed il numero delle persone a bordo (se noto): . Le cause di tutte queste misteriose sparizioni sono ancora ignote, anche se sono state formulate molte teorie, più o meno azzardate: chi sostiene che in quella zona vi siano i resti di un' antica civiltà; una civiltà sommersa da circa 12000 anni. Atlantide. E che i resti di misteriosi apparecchi generanti campi elettromagnetici costruiti da questa leggendaria civiltà siano ancora attivi, disturbando gli strumenti di bordo di navi ed aerei che si trovino a passare in quella zona. Questo però non spiega completamente le sparizioni. In parte potrebbero essere dovute ad incidenti provocati dagli strumenti di bordo "impazziti", ma sicuramente non tutti. Alcuni studiosi sovietici hanno formulato l' ipotesi che questi campi elettromagnetici modificano il campo magnetico del nostro pianeta ed in determinate condizioni possono provocare spostamenti di navi ed aerei in altri punti del "continuum" spazio-temporale. In parole semplici, le imbarcazioni ed i velivoli spariti sarebbero stati "inghiottiti" da un' altra dimensione, in cui continuerebbero ad esistere. In verità,
qualcosa è stato ritrovato al largo di Paradise Point, la punta occidentale
dell' isola di Bimini. Il professor J. Manson Valentine, zoologo ed
archeologo dell' Istituto Oceanografico della stessa Bimini, in
collaborazione con altri studiosi e con sommozzatori scientificamente
preparati (tra cui Jacques Mayol) ha rinvenuto a C'è poi chi propende per la teoria degli UFO, come quel personaggio dei servizi costieri degli Stati Uniti, che dichiarò al giornalista italiano Stelvio Tomei di credere all'esistenza di una base extraterrestre nelle profondità oceaniche, e che questi esseri venuti da altri pianeti vivano in un villaggio sottomarino, e facciano scomparire uomini e mezzi terrestri per le loro ricerche (Gazzetta del Popolo, Torino, 2 febbraio 1975). Altre ipotesi, ma meno azzardate, sono che queste sparizioni, o ritrovamenti di navi senza persone a bordo siano opera di pirati, anche se a volte le navi ritrovate non erano state depredate del carico o degli oggetti di valore ed a bordo non vi erano tracce di colluttazioni o azioni violente. Anche fosse, questa ipotesi non è valida per gli aeroplani, poichè se tutte le sparizioni fossero imputabili ad incidente aereo, quella del triangolo sarebbe effettivamente una zona "maledetta"! C'è invece chi sostiene che la causa di tutte queste sparizioni sia da ricercarsi nelle correnti marine che creerebbero vortici giganteschi che risucchierebbero in fondo al mare sia piccole imbarcazioni che grandi navi, e nei cicloni che sviluppatisi all' improvviso farebbero precipitare gli aeroplani. Ma queste ipotesi sembrano raccogliere meno consensi. Il mistero rimane. |
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