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- Svizzera -
Repubblica federale dell'Europa centrale, confina a nord con la Germania, a est con l'Austria e il Liechtenstein, a sud con l'Italia e a ovest con la Francia. Ha una superficie di 41.285 km e la sua capitale è Berna.
La Svizzera (francese Suisse; tedesco Schweiz), presenta una morfologia montuosa e molto frammentata, con rilievi incisi da numerose vallate tra le quali sono spesso assenti vie di comunicazione a causa dell'asperità del territorio che può essere diviso in tre regioni fisiche: i rilievi delle Alpi (caratterizzati da vette frastagliate e gole scoscese), a sud, che occupano circa il 60% della superficie del paese; i monti del Giura, a nord-ovest, più bassi e meno imponenti rispetto ai primi, e una zona prealpina che caratterizza le aree centrali; nella catena delle Alpi Pennine o Vallesi si elevano la cima più alta della Svizzera, il Dufourspitze (4634 m), appartenente al massiccio del Monte Rosa, e il Cervino (4478 m); questi rilievi sono parte della sezione meridionale alpina del paese che comprende inoltre le Alpi Lepontine, che dominano il Canton Ticino, e le Alpi Retiche nel cantone dei Grigioni.
Alla sezione alpina settentrionale appartengono invece le Alpi Bernesi, che culminano nella vetta del Finsteraarhorn (4274 m), le Alpi di Uri e quelle di Glarona. Tra le innumerevoli valli che attraversano i rilievi si ricordano la valle del Reno, del Rodano e del Ticino, oltre all'Engadina attraversata dall'Inn. Numerosissimi sono inoltre i passi alpini, dei quali il più importante è il San Gottardo, che è situato a un'altitudine di 2108 m e rappresenta un'indispensabile via di comunicazione tra l'Italia e le regioni dell'Europa centrosettentrionale essendo anche attraversato da un tunnel ferroviario e stradale. Tra le catene montuose delle Alpi e del Giura si estende un altopiano collinare che, con un'altezza media di circa 390 m, è compreso tra il lago di Ginevra, nell'estremo sud-ovest, e il lago di Costanza, a nord-est.
La maggiore rete idrografica svizzera è costituita dal corso del Reno e dai suoi tributari; altri fiumi importanti sono il Rodano, il Ticino e l'Inn, navigabili solo per brevi tratti. L'unico fiume che scorre interamente in territorio svizzero è l'Aare. Altra caratteristica di rilievo è rappresentata dalla presenza di numerosi laghi di origine glaciale: oltre a quelli di Ginevra e di Costanza, importanti sono il lago di Lugano, il Lago Maggiore (nelle cui acque si trova il punto di massima depressione della regione, -193 m) sul confine con l'Italia, il lago di Neuchâtel, di Lucerna, di Zurigo e, infine, i laghi Brienz e Thun.
Clima
Nella zona dell'altopiano e nelle valli, la Svizzera ha un clima temperato, influenzato nelle diverse regioni dalla presenza dei numerosi laghi: qui si registra una temperatura media di circa 10 °C che nelle regioni alpine scende a -2 °C. Per quanto riguarda le precipitazioni, sull'altopiano e nelle valli la loro media è di circa 900 mm; essa aumenta considerevolmente nelle regioni montuo 141h73b se (2000-3000 mm annui) dove, nei mesi invernali, si verificano abbondanti nevicate. Oltre che caratterizzate dalla presenza di numerosi ghiacciai, le cime dei rilievi al di sopra dei 2743 m sono innevate per l'intero arco dell'anno. La bise, un vento freddo proveniente da nord-est, tipico dei mesi invernali, si alterna in estate al föhn (o favonio), caldo e secco, che soffia da sud e causa improvvisi innalzamenti della temperatura.
Flora e fauna
La Svizzera presenta una vegetazione di tipo mediterraneo-alpino: viti e alberi da frutto, quali castagni, noci, meli, peri, ciliegi e mandorli, crescono nelle valli più basse e nell'altopiano, mentre fitti boschi coprono quasi il 25% del territorio, soprattutto oltre i 600 m di altitudine. Specie decidue quali faggi, aceri e querce costituiscono la vegetazione prevalente fino ai 1300 m, oltre ai quali crescono conifere, specialmente pini e abeti. Alle massime altitudini si incontra una flora di tipo alpino con le caratteristiche stelle alpine, anemoni e muschi. Le regioni alpine e i boschi sono popolati da camosci, marmotte, volpi e diverse specie di uccelli; nei corsi d'acqua e nei torrenti vivono trote e salmoni.
La Svizzera ha una popolazione di 7.019.019 abitanti (stima del 1994) con una densità media piuttosto elevata: 170 unità per km . Circa il 60% degli abitanti risiede in centri urbani, perlopiù di piccole dimensioni. Il paese ospita numerosi lavoratori stranieri che, con le loro famiglie, rappresentano circa il 15% della popolazione; il consistente flusso migratorio spiega l'elevata crescita demografica che si è registrata negli ultimi decenni. La composizione della popolazione, prevalentemente di origine nordica, è definita attraverso la lingua parlata dalle diverse comunità: tedesca, francese, italiana e romancia.
Le lingue ufficiali della Svizzera sono il tedesco (parlato da circa il 65% della popolazione), il francese (19%) e l'italiano (10%); il romancio, lingua neolatina, è parlato solo dall'1% degli abitanti del paese, limitatamente al cantone dei Grigioni. Diffuso è altresì lo Schwyzertutsch, un dialetto tedesco che differisce sensibilmente dai dialetti parlati in Germania. Il tedesco è la lingua maggiormente utilizzata dai mass media, il francese è comunemente parlato nei cantoni di Friburgo, Giura, Losanna, Neuchâtel, Ginevra e Vallese, mentre i ticinesi sono italofoni. Per quanto riguarda le confessioni religiose, due sono i grandi gruppi: i cattolici (48% circa) e i protestanti (44%); musulmani ed ebrei rappresentano due minoranze (rispettivamente il 2,2 e lo 0,3%).
Suddivisioni amministrative e città principali
La Svizzera è una confederazione di 23 stati, o cantoni, tre dei quali suddivisi in due semicantoni. Essi sono: Appenzello Esterno e Appenzello Interno; Argovia; Basilea Campagna e Basilea Città; Berna; Friburgo; Ginevra; Giura; Glarona; Grigioni; Lucerna; Neuchâtel; Nidvaldo e Obvaldo; San Gallo; Schwyz; Sciaffusa; Soletta; Ticino; Turgovia; Uri; Vallese; Vaud; Zug e Zurigo.
Oltre a Berna, la capitale, altri centri urbani importanti sono Zurigo, la città più popolata, Basilea, centro commerciale rinomato per i settori chimico e tessile, Ginevra, centro culturale, finanziario e manifatturiero, e Losanna.
Istruzione e cultura
In base alla Costituzione del 1948, nel paese l'istruzione è obbligatoria e gratuita; la Costituzione del 1874 e gli emendamenti del 1902 attribuiscono ai cantoni l'insegnamento primario, a cui sono destinati fondi statali, e al governo federale quello secondario; nelle scuole, oltre alla lingua propria del cantone, sono insegnate anche le altre lingue ufficiali dello stato. Durante i secoli le prestigiose università svizzere, tra cui quelle di Basilea (fondata nel 1460), di Losanna (1537), di Zurigo (1833) e di Ginevra (1599), così come l'Istituto Federale di Tecnologia di Zurigo (1855), hanno richiamato studenti e insegnanti da tutta l'Europa.
La Svizzera ha rappresentato un centro di grande rilevanza per la cultura e per il pensiero occidentali: in ambito teologico si ricorda Giovanni Calvino, che qui si ritirò nel 1536 a elaborare e diffondere la sua dottrina, in gran parte conforme alla Riforma protestante, mentre nell'ambito della pedagogia fondamentale fu il pensiero di Jean-Jacques Rousseau e di Johann Pestalozzi e, per la psicologia contemporanea, di Jean Piaget. Dal punto di vista artistico, la Svizzera è stato uno dei centri dell'età carolingia e la pittura e l'architettura romanica vi trovarono felice espressione, come nello splendido esempio del monastero di San Gallo.
Il paese vanta inoltre una lunga tradizione teatrale e musicale per le quali sono stati costruiti edifici prestigiosi quali lo Stadttheater di Basilea e di Berna, il Grand Théâtre di Ginevra, il Théâtre de la Comédie, sempre a Ginevra, il Théâtre Municipal di Losanna e l'Opernhaus di Zurigo, teatro lirico molto rinomato. Il paese ospita altresì alcune delle più importanti biblioteche specializzate a livello europeo, come le biblioteche delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione internazionale del lavoro, entrambe a Ginevra. Il Museo Nazionale, a Zurigo, ospita le più importanti collezioni svizzere; i musei di Basilea, Berna e Zurigo espongono capolavori del XV e XVI secolo, dei pittori olandesi e fiamminghi e dell'arte contemporanea.
Letteratura, arte e musica
Nel paese si sono sviluppate diverse letterature, in relazione alla lingua utilizzata e alla tradizione culturale di riferimento: possiamo dunque parlare di letteratura di lingua tedesca, francese e italiana, delle quali la più rilevante è senza dubbio la prima, a cominciare dalla poesia dei Minnesanger medievali, alle ballate popolari e ai cicli dell'epica cortese.
Tra gli autori svizzero-tedeschi si ricordano Gottfried Keller, Conrad Ferdinand Meyer, Herman Hesse, Carl Spitteler, Jeremias Gotthelf (pseudonimo di Albert Bitzius), Max Frisch e Friedrich Dürrenmatt. Uno dei più noti autori svizzeri di lingua francese è Charles Ferdinand Ramuz. Numerosi artisti svizzeri hanno ottenuto riconoscimento universale per la loro arte; tra i pittori si ricordano Conrad Witz, Henry Füssli, Arnold Böcklin, Ferdinand Hodler e Paul Klee, oltre allo scultore Alberto Giacometti. I compositori svizzeri Ludwig Senfl e Heinrich Loris, chiamato Henricus Glareanus, diedero un rilevante contributo alla musica europea durante il Rinascimento; tra gli artisti del Novecento si ricordano Ernest Bloch, Arthur Honegger, Othmar Schoeck, Frank Martin, Ernst Levy e Conrad Beck.
La Svizzera è un paese altamente industrializzato e presenta uno dei più elevati standard di vita al mondo: nel 1994 il prodotto interno lordo (PIL) era infatti di 37.180 dollari pro capite. Commercio, servizi (inclusi quelli di carattere bancario e finanziario) e turismo rappresentano i settori trainanti dell'economia, occupando più del 50% della popolazione attiva del paese; seguono l'industria manifatturiera (25% della forza lavoro), estrattiva e della produzione di energia (10%), l'agricoltura, la silvicoltura e la pesca (2,5%). Presentando un territorio poco favorevole all'agricoltura, la Svizzera è autosufficiente solo per la produzione di frumento e carne, mentre deve ricorrere a ingenti importazioni per gli altri generi alimentari. I prodotti principali, perlopiù coltivati in appezzamenti agricoli di piccole dimensioni, sono barbabietole da zucchero, orzo, patate, mele e uva; rilevanti sono altresì la produzione di latte, formaggi e vino, e l'allevamento, in particolare di bovini, suini, ovini, cavalli e animali da cortile.
Notevole la produzione di legname, utilizzato soprattutto per l'edilizia e la fabbricazione della carta, recentemente diminuita a causa dell'inquinamento che ha danneggiato fino al 35% del patrimonio forestale del paese.
Le risorse minerarie sono di modesta entità: esse comprendono granito, pietra calcarea e sale e, in misura inferiore, ferro e manganese. Il settore manifatturiero produce macchinari di precisione, parti meccaniche, prodotti farmaceutici e orologi. Rilevanti sono inoltre i comparti tessile, dell'abbigliamento, chimico, della raffinazione dei metalli, alimentare (del cioccolato in particolare), della lavorazione del legno e della produzione della carta. Particolarmente apprezzati sono i prodotti dell'artigianato svizzero come carillon, ricami, pizzi e oggetti di legno intagliato. La principale fonte di energia è costituita dai numerosi impianti idroelettrici, che forniscono circa il 60% dell'energia prodotta, e da alcune centrali nucleari.
Flussi monetari e banche
L'unità monetaria è il franco svizzero, suddiviso in 100 centesimi, emesso dalla Banca Nazionale Svizzera. La Svizzera è uno dei più importanti centri finanziari a livello internazionale, particolarmente apprezzato per la stabilità economica e politica del paese e per la segretezza con cui sono tradizionalmente trattate le transazioni bancarie. Le numerose banche private costituiscono una delle maggiori risorse economiche del paese; Zurigo, oltre a ospitare numerosi istituti di credito, è anche sede di una delle Borse valori più importanti d'Europa e il maggiore centro per il commercio dell'oro.
Commercio
Il volume delle importazioni svizzere nei primi anni Novanta superava i 74 miliardi di dollari, quello delle esportazioni circa 70 miliardi. Tra i prodotti importati vi sono macchinari, petrolio greggio e raffinato, metalli preziosi, alimenti, ferro, acciaio e prodotti chimici; le esportazioni comprendono soprattutto macchinari, farmaci, prodotti chimici e tessili, orologi e metalli preziosi. Particolarmente attivi sono gli scambi con Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone. Il deficit dato dal volume delle importazioni è bilanciato dalle entrate derivanti dai redditi dei capitali svizzeri investiti in tutto il mondo, dal flusso costante di capitali stranieri e dal turismo, che negli ultimi anni ha rappresentato la più importante fonte di valuta straniera e di occupazione. La bilancia dei pagamenti registrava nei primi anni Novanta un attivo di quasi 1 miliardo di dollari all'anno.
Trasporti
La rete ferroviaria di estende per circa 5175 km, in parte amministrati dallo Stato e in parte dai cantoni; quella stradale per 71.020 km, dei quali 1515 sono percorsi autostradali. Tre gallerie consentono di superare i valichi alpini: il traforo del San Gottardo, lungo 16,2 km, è il più lungo d'Europa; numerosi trafori ferroviari sono stati inoltre realizzati per diminuire il traffico su ruote. Nel 1994 un dibattuto referendum (molto criticato da parte dei governi degli altri stati europei) ha stabilito che a partire dall'anno 2004 sarà vietato l'accesso alla rete stradale svizzera ai mezzi di trasporto pesanti, che dovranno essere caricati su treni appositamente predisposti, al fine di preservare l'ambiente dall'inquinamento atmosferico e acustico. I voli interni e internazionali sono garantiti dalla Swissair, la compagnia di bandiera gestita in parte dal governo federale e dai cantoni e in parte da azionisti privati. Benché il paese non abbia sbocchi sul mare, la marina mercantile svizzera, creata con decreto del governo federale nel 1941, è dotata di navi e di imbarcazioni che operano da porti stranieri e dal porto di Basilea sul Reno.
In base alla Costituzione adottata il 29 maggio del 1874 e ai suoi successivi emendamenti, la Svizzera è una repubblica federale di 23 stati o cantoni (tre dei quali divisi in due semicantoni). Il potere legislativo è esercitato dalla Assemblea federale, formata da due Camere, il Consiglio degli stati, composto da 46 membri (due in rappresentanza di ogni cantone) e il Consiglio nazionale, di 200 membri eletti a suffragio diretto per un mandato di quattro anni. Attraverso gli istituti del referendum e dell'"iniziativa popolare" i cittadini sono spesso chiamati a esprimersi in materia legislativa; anche la costituzione può essere emendata attraverso petizioni che raccolgano almeno 50.000 adesioni, successivamente ratificate mediante referendum. Il diritto di voto, esercitato da tutti i cittadini al di sopra dei 18 anni di età, è stato esteso anche alle donne nel 1971.
Il Consiglio federale esercita il potere esecutivo: eletto dall'Assemblea federale, è composto da 7 membri (ciascuno a capo dei rispettivi dipartimenti), tra i quali viene scelto ogni anno il presidente; la costituzione nega espressamente la possibilità di una rielezione di quest'ultimo una volta concluso il mandato. A Losanna ha sede il tribunale federale, composto da 30 giudici nominati ogni 6 anni dall'Assemblea federale; esso ha giurisdizione nelle cause tra il governo federale e quelli cantonali e tra i cantoni stessi che, a loro volta, sono dotati di un proprio sistema giudiziario, composto da tribunali civili e penali e da corti d'appello.
Tutti i poteri non delegati agli organismi federali sono di competenza dei cantoni, ciascuno dei quali è dotato di un consiglio legislativo (Assemblea) e di un governo (Consiglio di stato); nei cantoni più piccoli il consiglio legislativo è rappresentato da un'Assemblea generale (Landsgemeinde) in cui i cittadini esprimono a voce il loro voto. I comuni rappresentano l'unità di base del sistema amministrativo: più di 3000, essi sono uniti in distretti amministrati da un prefetto, che rappresenta il governo cantonale, e godono di una larga autonomia.
I maggiori gruppi politici rappresentati nel Consiglio sono Partito socialista, Partito radicale e Partito democratico; di minore seguito nel paese i democristiani svizzeri, l'Alleanza degli indipendenti, il Partito radicale e i Verdi.
Anticamente popolato dagli elvezi (di origine celtica) a occidente e dai reti (celto-illirici) a oriente, il territorio corrispondente all'attuale Svizzera fu conquistato nel I secolo a.C. da Giulio Cesare e chiamato Elvetia. Dopo la dissoluzione dell'impero romano, si stanziarono nella regione popolazioni di alemanni e burgundi.
Il Medioevo
Nel VI secolo i franchi occuparono l'Elvetia, introducendo la loro cultura e favorendo una capillare diffusione del cristianesimo. In seguito alla disgregazione dell'impero carolingio (metà del IX secolo), gran parte del territorio entrò a far parte del ducato di Alamannia (vedi Svevia), uno dei grandi stati feudali del regno di Germania, mentre la parte sudoccidentale fu incorporata al regno di Borgogna. Nel 1032 le due parti vennero riunificate sotto Corrado II.
La lotta per l'indipendenza
Nel 1291, dopo che Rodolfo I, imperatore della dinastia degli Asburgo, cercò di imporre l'autorità imperiale minacciando le tradizionali libertà di cui godeva il paese, i cosiddetti tre cantoni della foresta, Uri, Schwyz e Unterwalden, situati nei pressi del lago di Lucerna, costituirono una lega per la reciproca difesa. Nel corso del XIV secolo anche i cantoni di Zurigo, Glarona, Berna, Lucerna e Zug si unirono alla lega seguiti, nel XV secolo, da Friburgo e Soletta: nel 1474, la vittoria sugli Asburgo, alleati con i francesi, accrebbe la forza della confederazione svizzera che divenne direttamente dipendente dall'impero.
Nel 1499 fu sconfitto il tentativo di Massimiliano I di restaurare il potere imperiale; con il trattato di Basilea siglato nel settembre del 1499 veniva riconosciuta l'indipendenza della Svizzera. Nel 1513 Appenzello, Schaffhausen e Basilea si unirono alla confederazione. Nel corso delle guerre d'Italia agli inizi del XVI secolo la Svizzera, alleata con il papato contro la Francia, conquistò il ducato di Milano, ma fu sconfitta dalla Francia nella battaglia di Marignano (1515). Nel 1536 Berna si impossessò di Losanna e di altri territori appartenuti al ducato di Savoia.
La Riforma protestante
La Riforma protestante iniziò a diffondersi in Svizzera nel 1518, quando il pastore Huldrych Zwingli denunciò pubblicamente la vendita di indulgenze da parte dei ministri della Chiesa cattolica romana. Successivamente, sotto la guida dello stesso Zwingli, la città di Zurigo si ribellò all'autorità cattolica, aderendo alla Riforma, che sostenuta dalla classe mercantile rinforzò il sentimento di indipendenza della città, sia dalla Chiesa cattolica sia dall'impero. I principi riformisti si diffusero anche in altre città, come Basilea e Berna, ma incontrarono la resistenza della cattolica Svizzera centrale; il conflitto tra cantoni cattolici e riformisti si risolse con la sconfitta degli ultimi nella battaglia di Kappel (1531), che provocò la divisione della federazione.
Nel 1536 Ginevra, dove si era appena insediato il teologo francese Giovanni Calvino, si ribellò al ducato di Savoia, rifiutandosi di riconoscere l'autorità del vescovo cattolico, e dal 1541 al 1564 divenne la roccaforte del protestantesimo calvinista. Pur mantenendo una posizione di neutralità durante la guerra dei Trent'anni (1618-1648), la Svizzera riuscì a ottenere il riconoscimento internazionale di stato indipendente in base alla pace di Vestfalia del 1648.
L'unificazione
Alla fine del XVIII secolo i principi della Rivoluzione francese si diffusero anche in Svizzera, causando vasti sommovimenti rivoluzionari. Nel 1798 la confederazione fu occupata dalle truppe di Napoleone Bonaparte, che la denominò Repubblica Elvetica e impose una costituzione scritta che, al pari dell'occupazione, fu profondamente osteggiata dagli svizzeri. Nel 1803, Napoleone ritirò le truppe di occupazione e in base all'Atto di mediazione garantì una nuova costituzione, approvata dalla stessa popolazione locale, che diede al paese un'effettiva struttura federale.
Il congresso di Vienna, nel 1815, riconobbe la neutralità del paese e il territorio svizzero fu esteso fino a includere 22 cantoni (l'attuale cantone di Neuchâtel rimase possesso del re di Prussia fino al 1857); da allora i confini del paese sono rimasti immutati. Nel paese, tuttavia, permanevano contrasti tra i sostenitori di una maggiore o minore autonomia cantonale e tra aree cattoliche e protestanti; nel 1847 i cantoni cattolici formarono una lega, il Sonderbund, subito dichiarata contraria alla costituzione da parte del governo federale; il rifiuto della lega di sciogliersi provocò una breve guerra civile. La sconfitta del Sonderbund portò a una nuova costituzione (1848) che aumentò il potere del governo federale; sulla base della costituzione successivamente approvata (1874), e tutt'ora in vigore, la Svizzera divenne uno stato federale.
Verso la fine del XIX secolo iniziò il grande sviluppo economico della federazione. Fedele alla sua politica di neutralità, il paese non partecipò alla prima guerra mondiale; tuttavia il conflitto mise in evidenza la divisione culturale e linguistica del paese, e mentre la popolazione di lingua tedesca sostenne gli imperi centrali, quella di lingua francese e italiana sostenne gli Alleati.
La Svizzera conservò la sua neutralità anche durante la seconda guerra mondiale; in seguito, per tener fede alla sua neutralità, non aderì all'Organizzazione delle Nazioni Unite, ma solo alle sue agenzie specializzate.
Una nazione neutrale
In virtù della tradizionale posizione di neutralità, la Svizzera è divenuta sede di numerose organizzazioni e incontri internazionali; qui venne fondata nel 1863 la Croce Rossa Internazionale e, al termine della prima guerra mondiale, la Società delle Nazioni. Nel 1948 la Svizzera si unì all'Organizzazione europea per la cooperazione economica, fu membro fondatore dell'Associazione europea di libero scambio nel 1959 e nel 1963 aderì al Consiglio d'Europa. Nel 1992 fece richiesta per la partecipazione alla Comunità Europea (ora denominata Unione Europea), richiesta in seguito ritirata per conservare la tradizionale posizione di neutralità.
Politica interna
Nel febbraio del 1971 le donne ottennero il diritto di voto per le elezioni federali e nel 1979 oltre il 10% dei seggi del Consiglio nazionale era occupato da rappresentanti femminili. Un emendamento sull'eguaglianza dei diritti tra i sessi fu approvato da un referendum nel 1981; un altro referendum (1985) garantì alle donne l'eguaglianza legale nel matrimonio. Nel corso degli anni Ottanta i cittadini svizzeri sono stati chiamati a esprimersi in materia di servizio militare (1984), aborto e contraccezione (1985), partecipazione alle Nazioni Unite (1986), immigrazione e asilo politico (1987), abolizione dell'esercito (1989).
In seguito a pressioni internazionali, la Svizzera ha consentito l'accesso agli archivi delle sue banche, al fine di accertare la provenienza del denaro ed eventuali impieghi illegali; sull'onda del disastro ecologico che colpì la cittadina russa di ernobyl nell'aprile del 1986, nel paese furono organizzate numerose dimostrazioni che chiedevano una maggiore sicurezza delle cinque centrali nucleari presenti sul territorio; esse portarono, nel 1989, alla sospensione della costruzione di un sesto impianto nucleare. Nel 1992 la Svizzera ha aderito alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale.
Sviluppi recenti
Negli anni Novanta, la situazione economica del paese è stata caratterizzata da una profonda crisi, che ha causato un preoccupante aumento della disoccupazione.
Negli ultimi anni la Svizzera è stata investita anche da un lacerante dibattito sul reale ruolo avuto dal paese durante la seconda guerra mondiale, soprattutto per quanto riguarda il suo potente sistema bancario, accusato da una parte di aver avuto un ruolo finanziario funzionale al regime nazista tedesco (alcuni storici sostengono che senza il sostegno del sistema bancario svizzero la Germania nazista sarebbe crollata prima del 1945), dall'altra di aver trattenuto ingenti somme appartenute alle vittime del nazismo. In seguito a pressioni internazionali - in particolare quelle del governo statunitense e delle organizzazioni ebraiche che hanno minacciato il boicottaggio del sistema bancario e finanziario svizzero - il governo elvetico ha accettato di mettere a disposizione degli studiosi incaricati gli archivi necessari a far luce sulle vicende.
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