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Ecologia del paesaggio - REGIONI CLIMATICHE EUROPEE

geografia



Ecologia del paesaggio

Regioni climatiche europee

L'Europa è principalmente racchiusa all'interno di quattro grandi zone climatiche mondiali: polare, boreale, temperata e subtropicale. Esse prendono altri nomi e diventano sei perché la zona considerata si restringe (regione) e su di essa intervengono alcuni agenti climatici e fisici che la diversificano in modo più vario.

D'inverno il clima è mitigato dalla Corrente del G 626h76g olfo che investe le coste della penisola Iberica, la Gran Bretagna e arriva fino alla Scandinavia. Grazie a questa corrente calda alcune terre, che si trovano dentro al circolo polare, rimangono libere dai ghiacci. La parte continentale, dove l'influenza del mare non arriva, l'inverno è molto più freddo. La zona mediterranea invece è sempre mitigata dalla presenza del mare. Le perturbazioni arrivano dall'Atlantico in inverno, mentre d'estate passano più a nord, dando aridità in molte zone.

L'Europa è divisa nelle seguenti regioni climatiche.

Regione Artica

Coincide con la zona polare. La T media è < 10°C e le P sono scarse 250 mm/anno.



Il bioma presente è la tundra (permafrost e torbiere d'estate) con muschi e licheni[1] e piante cespugliose basse (mirtillo).

Le specie caratteristiche sono: la Dryas Octopetala (Rosacee) (presente sia nella zona artica che in quella alpina, questo perché durante le glaciazioni in tutta l'Europa centrale si aveva la tundra con questo tipo di pianta, dopo la deglaciazione si sono ritirate solo nelle zone (nunnataker) in cui la T fosse per loro accettabile e nelle altre si sono estinte lasciando i resti fossili) e il Salice Nano (anche lui fa parte sia della flora artica che di quella alpina, è un arbusto piccolo e legnoso).

Vi si possono trovare anche qualche albero, in particolari microclimi (Betulle[2]).

Boreale

Coincide con la zona boreale: T media < 6°C, P di 500 mm/anno, 100-200 giorni disponibili.

La taiga (podsol acidi) è il bioma prevalente. Le specie che caratterizzano questa regione sono: Abete Rosso[3] (pigne penzolanti sono l'organo femminile) e Pino Silvestre (specie frugale, pioniera si adatta a suoli sassosi, presente anche in Italia nelle vallate centrali che vanno da nord a sud; la pigna è squamosa ed espansa all'apice, a differenza di quella dell'Abete Rosso)

Tra la vegetazione vi sono gli acquitrini formati a causa del disgelo: si formano le torbiere[5]. A causa della povertà di N, crescono le piante insettivore (Utricularia).

Atlantica

È la regione influenzata dalla Corrente del Golfo. Il clima è molto mite (T media in inverno 1-7°C e in estate 15-18°C) e l'escursione termica è limitata. Le P sono distribuite nell'arco dell'intero anno (da 600 fino a 2000 mm/anno).

Il bioma prevalente sono le foreste di latifoglie (querce e faggi, prevalgono le prime). Il tipo di quercia più diffusa è la Farnia[6] (specie decidua, foglie classiche con lombatura, le ghiande hanno il picciolo a forma di peduncolo, presente anche in Italia e nella regione centroeuropea) assieme alla Rovere (non ha i peduncoli nelle ghiande) .

Anche è il Faggio[9] (latifoglia decidua, foglie lucide con margine intero, per frutti hanno le faggiole) è ampiamente diffuso.

Altre specie presenti: Agrifoglio (sempreverde natalizia, poco estesa nella regione centroeuropea) e Tasso (o albero della morte, perché contiene una sostanza molto velenosa).

Centroeuropea

Presenti sempre foreste a latifoglie, come nella regione atlantica: prevalgono i faggeti sui querceti (Farnie e Rovere).

Questa zona non risente dell'influsso del mare infatti le T medie sono più basse (gennaio -2/-4°C e luglio 18/27°C) e le precipitazioni, regolari lungo l'anno, sono però più scarse che sul mare (P 380-700 mm/anno). Il bioma presente è la steppa , il terreno è il cernozem o le terre brune.

Pannonica

Ci sono poche P (< 450 mm/anno) concentrate in primavera ed aridità in estate. Tra estate e inverno la T è molto diversa (differenza di circa 20°C).

Regione coltivata fin dall'antichità, così i boschi presenti sono pochi. Questi sono prevalentemente a latifoglie: querce (Cerro[10], ha la ghianda con la base piuttosto arricciata e una foglia caratteristica delle querce). Altre specie presenti sono la Farnia, la Roverella (rametti molto pelosi, presente anche nella regione mediterranea), il Carpino orientale .

Nella parte di steppa che racchiude questa regione sono presenti le principali pianto alofite (amanti del sale): Salicornia (presenti anche in Italia nelle paludi salmastre e il Germania lungo le autostrade, perché d'inverno viene usato il sale per evitare che la strada si ghiacci).

Regione mediterranea e paesaggio italiano

In questa regione le temperature sono piuttosto calde (T media estate 21°C e inverno 6°C) e le precipitazioni  di 400-900 mm/anno, ma con 1-2 mesi senza pioggia. Le terre sono prevalentemente rosse e gialle.

Questa regione occupa in pratica la zona subtropicale: Spagna, le coste francesi, Italia, Grecia. Le specie che caratterizzano questa regione sono il Leccio[13] (quercia sempreverde con foglie, non lombate, lucide sopra e sotto, preferisce le zone soleggiate e le terre gialle con substrato di arenaria) assieme all'Ulivo coltivato (foglie non lombate e sotto bianchicce). Queste due specie si possono trovare anche nella regione Insubria dei grandi laghi italiani. Altre specie presenti sono: Quercia spinosa, Quercia da sughero. Tra i pini il più comune è Pino d'Aleppo, poi il Pino domestico e il Pino marittimo . Solitamente la foresta mediterranea è composta da un'insieme di queste specie. Grande presenza anche di arbusti: Mirto, Corbezzolo (albero con fiori bianchi e frutti rossi: ha ispirato la bandiera italiana), Carrubo (soprattutto a sud dove è più caldo) e Fillirea (foglia dura, lucida e sempreverde).

Le zone mediterranee sono state quelle antropizzate per prime nella storia, quindi la presenza di foreste è molto scarsa anche per questo motivo. In alcuni casi la foresta mediterranea di alto fusto (in Italia) non può sopravvivere o è stata tagliata e ha preso il suo posto una fascia di arbusti bassi (2-3 m) detta macchia mediterranea. I 2 tipi di macchia sono: primaria (presente quando il vento erode molto e il terreno è arido, dove quindi la foresta non può vivere) e secondaria (zone in cui c'erano le grandi foreste poi distrutte, ciò ha dato origine alla macchia). Solitamente la macchia viene incendiata per dare posto al pascolo di ovini, se questi incendi sono molto frequenti la macchia non cresce più e il suolo diventa gariga (arbusti bassissimi con alcuni punti di terra nuda) e alla lunga altri incendi potrebbero provocare il fenomeno di desertificazione. Questo fenomeno può avvenire anche quando le coltivazioni vengono abbandonate (con le intemperie cadono i muretti di protezione dal vento è il terreno si degrada progressivamente: isole greche). In certi posti si ha l'invasione delle specie americane (fico d'India e Agave) nella gariga.

L'Italia, dal punto di vista climatico, è divisa in zone costiere e il centro della penisola, cioè l'Appennino, la Pianura Padana e le Alpi, con clima abbastanza differente a causa del gradiente altitudine.

Areali di distribuzione delle principali specie forestali

La maggior parte delle foreste europee si trova in Russia e molte di queste sono formate da sempreverdi.

L'areale di una specie vegetale è l'area in cui la specie è distribuita, indipendentemente dall'abbondanza, questa è delimitata da una linea.

La forma e le caratteristiche dell'areale dipendono da: clima, fattori geografici (catene montuose oppure oceani) e storia geologica (glaciazioni).

Si dice areale disgiunto un areale che comprende una vasta zona e alcune piccole (esempio la Dryas Octopetala), mentre si dice circumboreale un areale unito senza disgiunzioni (esempio l'areale del mirtillo individua la regione boreale). Le specie più diffuse si dicono cosmopolite.

L'areale dell'Abete rosso indica che è una specie boreale, infatti proprio in quella zona trova il suo optimum, ma è comunque presente sulle Alpi, nei Balcani e sugli Appennini (Abetone, che è il punto più a sud di diffusione dell'Abete rosso).

L'areale del Pino silvestre appartiene alla regione boreale, ma anche in Italia in tutte le valli parallele ai paralleli (Val Pusteria, Valtellina, Val Venosta, Val Sugana, Val di Fiemme, nel reggiano e anche a Monte Sole, punto italiano più a sud). È molto esteso, si ferma alla regione atlantica, ma prosegue a est fino alla Russia inoltrata.

Il Faggio è la specie caratteristica medio europea, è presente soltanto sopra gli 800 m.

La Farnia è la specie prevalente della Pianura Padana, mentre il Rovere non cresce in pianura.

Le specie orofite sono quelle che vivono solo in montagna: esempio l'Abete bianco (le foglie sono piatte e la parte sottostante è bianca), non vive nella taiga, ma in montagna si. In Italia è presente dalle Alpi alla Calabria

I confini della regione mediterranea è data dall'areale del Leccio: arriva fino in Romagna però lo troviamo anche sulle Prealpi, vicino ai grandi laghi (Insubria), e sull'Appennino, il punto di diffusione più vicino a noi è il contrafforte pliocenico (Vado): microclima ottimale con esposizione al sole. Altra piante che segna i confini di questa regione è l'olivo coltivato, è presente anche vicino ai grandi laghi perché l'acqua ha una funzione termoregolatrice.

Altro limite un po' più a nord è quello della vite.

Vegetazione a seconda dell'altitudine (Alpi)

Lo stesso gradiente latitudinale lo si ritrova in altitudine. Con la quota aumentano le precipitazioni, il vanto, l'esposizione alla luce del sole e quindi anche la temperatura.

Le fasce[16], a partire dal livello del mare, sono:

Planiziale: si possono trovare farnieti e lecci sparsi. Vedi anche pagina Errore. Il segnalibro non è definito..

Collinare (fino a 800 m): c'è una prevalenza di querceti (Roverella, Farnia e Rovere) assieme ai Carpini bianchi.

Submontana (800-1200 m): zona ricoperta di faggeti che prediligono il clima umido. Nelle valli delle prealpi parallele ai paralleli si trova anche il Pino silvestre[17]. Questa è anche la zona in cui si insedia il castagno (rocce silicee e clima mite e piovoso). Ai limiti dei canaloni franosi trova il suo ambiente ideale l'Ontano.

Montana (1200-1900 m): specie caratteristica l'abete rosso, attorniato da abeti bianchi[18] (presenti solo sulle Alpi, in altre catene montuose europee no), faggi (che potenzialmente non ci dovrebbero essere, ma sono presenti comunque fino a 1400 m) e larici (specie decidua, amanti dello S, può arrivare anche più in alto con specie solitarie). In questa zona c'è il limite della foresta (1500-2000 m), che oggi è stato abbassato per far posto a prati falciabili e pascolo (nelle zone subalpine e alpine).

Subalpina (1900-2200 m): circa 2000 m è il limite degli alberi, anche se ci sono qualche eccezioni con il larice e il cembro, che presentano alcune specie isolate anche ad altezze superiori. È la zona dei pascoli: sono brughiere di arbusti: mirtillo, rododendro e pino mugo (nano). Se sono troppo sfruttati generano delle praterie di nardo, pianta pungente che non viene mangiata da bovini, allora il pascolo diventa poco produttivo. Vicino alle malghe (stalle montane) si possono trovare macchie di piante nitrofile, che le mucche non gradiscono, questa crescita è dovuta all'apporto eccessivo di sostanze azotate. Alcuni laghi subiscono l'interramento a causa delle piante idrofile[19] e si ha la formazione delle torbiere su cui iniziano a crescere anche degli alberi.

Alpina (2200-3000 m): brughiera, prateria e poi tundra, è il paesaggio che ci si presenta. Roccia affiorante e poca erba sparsa, piccoli prati di salici nani. Ci sono anche accumuli di pietrisco dove piante riescono a buttare le loro radici dopo ogni frana di pietre: sono ambiente mobili. Le piante hanno varie forme: a cuscinetto, a rosetta o a cespo. La crescita è lentissima, devono riuscire a sopravvivere ad un lungo innevamento, rimandando la fioritura se si prolunga l'inverno. Sono ambienti molto vulnerabili.

Nivale (sopra i 3000 m): Siamo sopra il limite delle nevi perenni o quasi. Il Ranunculus glacialis riesce a vivere fino a 4272 m, sfruttando il calore della neve riesce a vegetare, aspettando il momento più opportuno per fiorire. Più in su non ci sono piante fiorite, ma solo muschi e licheni fino a 4700 m, più in alto ancora ci sono soltanto alghe e batteri.




Simbiosi tra funghi e alghe.

Riconoscibili dalla corteccia giallastra.

Picea excelsea.

Pinus sylvestris.

Il pH acido sfavorisce i batteri decompositori e la bassa temperatura rallenta la decomposizione, vengono favoriti i batteri anaerobi (anche a causa della carenza di ossigeno). Rimane così una grande quantità di materiale non decomposto: la torba (buon fertilizzante).

Quercus robur.

Quercus petraea.

La foresta di Sherwood, nella leggenda di Robin Hood, era composta da Roveri e Farnie.

Fagus sylvatica.

Quercus cerris.

Quercus pubescens.

Carpinus orientalis.

Quercus ilex.

Pinus pinea.

Pinus pinaster.

Tra una e l'altra ci sono, chiaramente, delle zone di transizione.

La perturbazioni che arrivano sulle prealpi si scaricano su di esse, poi l'aria calda (phön) entra nelle valli parallele ai paralleli.

Sono un misto fra l'abete rosso e il faggio: pigne rivolte verso l'alto e aghi argentati.

Eriofolo: tipo di cotone.




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