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ETNIE E LINGUE = RELIGIONI

geografia



ETNIE E LINGUE

Per distinguere le colazioni, un tempo: razza, oggi: etnia. Etnia è l'insieme di individui legati da un complesso di caratteri comuni,la cui coesione è garantita dalla cultura. Gli elementi più importanti di un'etnia: religione e lingua. La lingua perché permette di comprendersi e comunicare ma non è indispensabile per definire una regione. Esempio: India centi 343c27d naia dialetti e lingue solo un terzo lingua ufficiale Hindi, e inglese non solo in una regione ma anche per esempio nelle excolonie.

RELIGIONI

Hanno influenze su usi e costumi di una società anche nei paesi in cui la popolazione non è credente le azioni quotidiane sono influenzate da principi religiosi.

Più antiche molti secoli prima di Cristo in Palestina: giudaismo. V sec aC buddismo (Cina e Tibet), confucianesimo e taoismo (Cina). II sec aC induismo (india). VIII dC scintoismo (Giappone), musulmanesimo, recente il Cristianesimo.

LE REGIONI CULTURALI: L'EUROPA, LE AMERICHE E L'AUSTRALIA

Le regioni culturali sono zone omogenee dal punto di vista della cultura, le identificano diversi fattori, tra questi lingua e religione. La loro formazione dipende da importanti vicende storiche, esempio: America, la divisione in America Anglosassone e America Latina, regioni culturalmente diverse dovuto alla colonizzazione.



Tenendo conto di tali fattori si possono distinguere determinate regioni culturali:

EUROPA: nel passato luogo d'incontro popoli, religioni, culture diverse creavano società multietnica e complessa. I colonizzatori europei esportavano lingue e religioni, tecnologie e modi di produzione. L'europa da secoli spicca in campo letterario, musicale, artistico, tutto ciò ha dato origine a rivoluzione industriale, francese, d'ottobre, con coinvolgimenti in tutto il mondo. Oggi, tuttavia Europa appare omogenea, governi democratici, livello di vita medio alto, tassi elevati di scolarità.

AMERICA ANGLOSASSONE: Colonizzata dagli Inglesi già nel 1500, importazione di lingue, tradizioni, modi di vita imposti. Su questa nuova base ulteriori apporti da ogni parte del mondo da origine a cultura originale. Gli indiani d'america hanno un peso culturale limitato anche se nell'ultimo periodo stanno rivendicando proprie radici, lingua  tradizioni.

AMERICA LATINA: caratterizzata da popolazioni indigene che si opposero di più alle invasioni, molto influenzate ma conservano conoscenza e credenze relative alla loro cultura originale. 35 Stati fanno parte della regione, elementi in comune: arretratezza, sottosviluppo.

AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA: colonizzate da inglesi che emarginarono popolazioni locali e portarono nuova lingua religione. Oceania insulare, attività economica importate accanto a pesca e agricoltura tradizionali.

L'AREA DELL'ISLAM, L'ORIENTE E L'AFRICA NERA

L'area dell'Islam si estende da africa del nord, fascia tropicale fino India e parte dell'Indonesia. 800 milioni di persone, popoli diversi uniti dalla religione musulmana che rende omogenea la cultura., tutti caratterizzati da arretratezza e scarsa industrializzazione.

L'ASIA SUD ORIENTALE: allontanata per lungo tempo da cultura occidentale ha conservato tradizioni, modo di vita e religione. Densamente popolate da popoli di lingua diversa, le religioni sono varie: buddismo, induismo, confucianesimo. A livelli di cultura alti si affianca alto tasso di analfabetismo, come a zone industriali zone di agricoltura rurale.

GIAPPONE: immenso processo di industrializzazione,nuove tecnologie e conoscenze influenzano la cultura.

CINA: fino a poco tempo fa usi e costumi tradizionali, economia agricola. Con la rivoluzione comuniste si è rotto questo isolamento e il paese è andato verso forme più moderne di economia.

INDIA: civiltà millenaria, forti influenza occidentali inglesi.

AFRICA NERA: Livello di vita arcaico, società tribale, religioni animaliste. Secolo scorso decolonizzazione forma stati senza tener conto delle etnie, frequenti conflitti, situazione aggravata da arretratezza e tenore di vita basso.





EMIGRAZIONI INTERNE

La popolazione di un territorio può variare anche per il suo saldo migratorio: differenza tra individui che sono stabilmente immigrati e quelli che ne sono emigrati. La definizione di immigrato emigrato varia da paese a paese e poi esistono forti correnti clandestine. Secondo la durata: temporanee o permanenti. Secondo la distanza: interne, internazionali, intercontinentali. Secondo le cause positive (ricerca lavoro, turismo), negative (carestie,persecuzioni, calamità). Le migrazioni interne sono spostamenti all'interno di un singolo paese temporanei o permanenti. Nei paesi industrializzati migrazione interna è forte per lavoro; nei paesi in via di sviluppo è principalmente dalla campagna alla città: grossi squilibri tra aree di grande concentrazione demografica e aree spopolate. Alcuni Governi politiche per ridistribuzione della popolazione. Caso più noto Brasile con strada Transamazzonica per valorizzare aree periferiche, Indonesia spostamento fisico di due milioni e mezzo di persone da Giava a isole spopolate.

MIGRAZIONI INTERNAZIONALI

Le migrazioni per lavoro hanno momenti di picco tra XIX e XX sec, alimentate dall'Europa verso Stati uniti, Australia, Brasile, Argentina. Secondo studi dell'ONU 70 milioni di persone, provenienti soprattutto dai paesi del Sud, lavorano in altri paesi. Ogni anno più di un milione di persone emigra ancora pari numero cerca asilo politico. Principali aree di emigrazione: Africa del nord est, golfo di Guinea, vicino Oriente, Asia occidentale, america meridionale. Aree di immigrazione: Stati Uniti, Australia, Canada, europa, Argentina, Paesi petroliferi arabi, Sudafrica, Nigeria.

Paesi dell'Europa centrali registrano forti flussi da Africa ma non precisabili per i troppi clandestini. Terra di migrazioni è soprattutto il mediterraneo dove si affacciano terre industrializzate e sud del mondo. L'emigrazione illegale è presente soprattutto nel Sud del Mondo, Malesia, Africa.

Negli ultimi anni dagli stati del sud emigrano anche molte persone istruite: ingegneri medici scienziati.

PROBLEMI DELL'IMMIGRAZIONE

Nei paesi in via di sviluppo l'emigrazione internazionale per lavoro è vista come un rimedio alla disoccupazione o sottoccupazione interna, si aggiunge il vantaggio economico delle rimesse e coloro che ritornano e investono in patria.

Per i paesi industrializzati i lavoratori del Sud del mondo sono manodopera sottopagata per lavori spiacevoli pericolosi faticosi, infatti spesso all'immigrazione corrisponde crescita economica. Le tensioni sono date dal fatto che si contendono abitazioni economiche e lavori che a loro sono sottopagati. Negli anni 90 per limitare l'entrata di stranieri e favorire il ritorno in patria: misure restrittive ed è emerso che il numero delle persone che vogliono emigrare è molto superiore al numero delle persone che tali paesi possono ospitare. Queste restrizioni hanno aumentato migrazioni clandestine.

I PROFUGHI E LA POLITICA UE

Secondo il diritto internazionale, profugo: colui che è costretto a lasciare il proprio paese perché perseguitato a causa della propria origine,religione o politica. Secondo l'ONU il numero dei profughi è in continuo aumento, vengono perlopiù da regioni devastate da conflitti interni.

1951 Convenzione di Ginevra da diritto di asilo politico a rifugiati politici ma molti paesi si difendono con leggi restrittive. I 15 pesi dell'unione europea hanno dato al profugo un concetto di rifugiato e hanno indotto il principio del paese terzo,se si sono fermati anche solo per scalo in un altro paese vi devono ritornare. Create zone protette: in Iraq settentrionale e Bosnia.

I paesi che ospitano il maggior numero di profughi sono Australia e Canada, il maggior numero Stati Uniti. Nei paesi del sud del mondo nessuna misura restrittiva, quantità ancora più alta ma si sommano le povertà in questo modo dando origine a scarsità di terra, di risorse, pressione ambientale insostenibile.

La condizione del profugo è tragica, i campi profughi africani sovraffollati, sottoalimentati, malattie. Interventi nazioni unite insufficienti.

Negli anni 90 nasce un nuovo tipo di profugo, fuggono per mancanza di prospettive economiche e ambientali a qualsiasi sacrificio. Caso clamoroso degli albanesi, gommoni, navi stracolme, anche famiglie intere.




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