![]() | ![]() |
|
|
Gli uomini che fecero le serie.
Jean-Baptiste le Rond d'Alembert: nato a Parigi nel 1717 e ivi morto all'età di
66 anni, questo filosofo, fisico, astronomo e matematico, fu uno dei principali
esponenti dell'illuminismo francese. Nel 1741 entrò a far parte dell'Accademia
delle Scienze, per poi passare, 13 anni dopo, alla prestigiosa Accademia di
Francia. Uno dei principali motivi della sua fama fu la partecipazione attiva
alla redazione della rivista simbolo dell'epoca, L'Encyclopedie, della
quale fu co-direttore assieme a Denis Diderot nei 7 anni tra il 1751 e
il 1758, periodo in cui conobbe un altro luminare, Jean-Jacques Rousseau,
acceso illuminista del XVIII secolo. Nell'Enciclopedia contenuto uno dei suoi
maggiori scritti, dive 838i82i nuto uno delle basi della fisica moderna; noto appunto
con il nome di Principio fondamentale di D'Alembert, consente di
risolvere per via statica un problema dinamico.
Principio di D'Alembert partendo dall'ipotesi che nel caso dinamico i vincoli influiscano in modo analogo a quello statico, è equivalente alla seconda legge della dinamica e stabilisce le reazioni cinetiche e le forze attive durante il moto di un corpo o di un sistema di corpi vengono equilibrate, istante per istante, proprio grazie ai vincoli.
In campo matematico, D'Alembert è ricordato per il Criterio che porta il suo nome, noto anche come criterio del rapporto, utilizzato frequentemente nello studio del comportamento delle serie numeriche a termini positivi.
Nato nella
capitale transalpina nel 1789, è ricordato per i suoi studi sull'ottica
elaborando una teoria circa la dispersione della luce e criteri vari
riguardo all'elasticità. In campo puramente matematico Cauchy fu un
innovatore in materia di studi analitici: fu il primo ad introdurre il concetto
di limite, formulò il criterio di convergenza della serie omonima,
conosciuto con il nome di criterio della radice, ed elaborò la teoria
delle funzioni di primo grado con variabile complessa.
Un'altra persona che nei secoli passati contribuì
in modo sostanziale allo sviluppo dello studio delle serie, fu senz'altro
lo studioso francese Augustin-Louis Cauchy, i cui teoremi e studi sono ancora oggi
basi fondamentali del calcolo matematico e statistico.
Altra persona di notevole rilevanza in ambito di serie fu Gottfried Wilhelm von Leibniz, tedesco di
Lipsia, ove nacque nel 1646, e scomparso nella città di Hannover, sempre in
Germania, nel 1716. Matematico e fisico, a lui si deve la creazione del calcolo
differenziale e quasi tutta la simbologia matematica oggigiorno in uso.
Si dedicò allo studio della definizione e del
concetto di funzione, dove fu seguito da un altro matematico tedesco, Peter Gustav Lejeune Dirchlet (1805-1879).
Il criterio di Liebniz fonda sul
concetto dell'errore commesso quando si vuole calcolare la somma di
una serie numerica a segni alterni che è stato da lui dimostrato mediante
l'uso della serie resto ennesimo, con la seguente formula:
A Dirchlet si deve il seguente teorema: condizione necessaria e sufficiente affinché una serie sia incondizionatamente convergente è che essa converga assolutamente.
Bernhard Georg Friedrich Riemann
(Breselenz 1826-Selasca 1866), tedesco, fu allievo del citato Dirchlet e,
durante la propria tesi di laurea conferitagli nel 1851, espose una teoria
innovativa delle funzioni di variabile complessa raffigurabili su superfici
costituite da piani sovrapposti. Introdusse la funzione Zeta per il calcolo
dei numeri primi inferiori ad un certo valore e sviluppò d'integrale definito.
Fu determinante il suo contributo nello studio delle serie numeriche: a lui
si deve l'introduzione del criterio a lui intitolato e della serie omonima
, che racchiude un caso particolare di serie geometrica (nel
caso di ). Il comportamento di questa serie è il
seguente: per
converge, mentre per
diverge.
Altra figura di
rilievo fu Jean-Baptiste-Joseph Fourier,
il quale nato nella cittadina francese di Auxerre nel 1768 fu tra i principali
esponenti delle scienze matematiche per tutto il periodo in cui fu in vita,
conclusasi nella capitale all'età di 62 anni.
Le innovazioni portate da questo scienziato furono inerenti alle serie, indispensabili per lo studio dei fenomeni periodici; in particolare cercò un metodo per la rappresentazione delle funzioni periodiche tramite le serie trigonometriche. La maggior parte delle scoperte che fece le applicò, con eccellenti risultati nello studio della teoria analitica del calore.
Importanti contribuiti alla
causa furono dati anche da Niels Henrik Abel,
matematico norvegese, nato a Findö nel 1802 e spentosi a Froland nel 1829. A
lui si devono gli sviluppi delle teorie sulle funzioni ellittiche e su quelle
chiamate poi abeliane. Per primo dimostrò l'impossibilità di
risolvere algebricamente le equazioni di quinto grado e superiori. E' ritenuto
uno dei fondatori della teoria dei gruppi algebrici.
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2025