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BREVE STORIA DEGLI U.S.A.

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BREVE STORIA DEGLI U.S.A.


I primi coloni anglosassoni si stabilirono lungo la fascia costiera atlantica. Dopo la dichiarazione di indipendenza e la guerra contro l'Inghilterra, una legge definì "proprietà federale" le terre a ovest degli Appalachi. Le regioni avevano il diritto di essere riconosciute come Stati dopo aver raggiunto il numero di 60.000 abitanti, il primo fu l'Ohio nel 1803. I francesi e gli Spagnoli che avevano iniziato la colonizzazione del Texas e della California, furono costretti a rinunciare ai loro possedimenti. Le caratteristiche dell'economia degli Stati del Nord e del Sud erano profondamente diverse. Il Nord era ricco di industrie, il Sud era agricolo. Nel 1860, undici stati del sud si separarono dall'unione e formarono una Confederazione: il contrasto sfociò in una sanguinosa guerra civile che fu vinta dal Nord nel 1865. Il Sud rimase a lungo emarginato dallo sviluppo. Nel 1869 fu completata la prima ferrovia transcontinentale. Si rinnovò nelle terre del West l'antichissimo contrasto tra allevatori e agricoltori. Le vittime maggiori furono gli Indiani spinti a trasferirsi sempre più verso Ovest e poi costretti in territori ancora più limitati le "riserve". Nel 1898, con una guerra, gli U.S.A. si impadronirono delle ultime colonie spagnole in America, Cuba e Portorico divenute poi indipendenti. Portorico oggi è uno Stato libero associato agli Stati uniti, mentre Cuba è in contrasto con gli U.S.A. Nelle due guerre mondiali, gli Stati uniti intervennero in Europa contro la Germania e affermarono il loro ruolo decisivo nel mondo.




CARATTERISTICHE FISICHE

MORFOLOGIA E CLIMA

Dal punto di vista morfologico si possono individuare tre grandi regioni principali:

Gli Appalachi: sono una catena montuosa di antica origine geologica, come dimostra la modesta altezza, e di notevole importanza dal punto di vista economico, per le risorse forestali e i giacimenti carboniferi e di ferro che ebbero un ruolo fondamentale nella prima fase d'industrializzazione del paese;

Le Grandi Pianure: occupano la vasta regione centrale del paese, e coincidono in gran parte con il bacino idrografico del Missouri - Mississippi. La parte settentrionale è costituita da un bassopiano modellato dalle glaciazioni ed esteso intorno ai Grandi Laghi, sulle cui sponde meridionali sorgono importanti città collegate da una fitta rete di fiumi navigabili e canali artificiali;

Le Montagne Rocciose: sono un complesso sistema montuoso di recente formazione geologica, dove sono ancora in atto processi e manifestazioni sismici e vulcanici. Estese dall'Alaska al Messico, comprendono numerose catene e vasti altopiani all'interno.


Negli Stati Uniti il clima è ovunque temperato, a esclusione dell'Alaska, ma presenta tuttavia variazioni regionali dovute alla disposizione dei rilievi e alla diversa influenza degli oceani. La regione interna del paese è esposta alle masse d'aria fredda provenienti da Nord e, in senso opposto, alle masse d'aria calda provenienti dai tropici che, scontrandosi violentemente danno origine ai tornado e agli uragani. La sezione orientale del paese, è soggetta a sud ad influssi subtropicali, che rendono gradevole il clima della Florida, a nord agli influssi continentali, come dimostra il clima severo di New York. La sezione occidentale è invece condizionata climaticamente dalle correnti oceaniche del Pacifico a nord mentre a sud, nella California prevalgono gli influssi subtropicali  che apparentano il clima locale a quello mediterraneo. Tutta la parte interna, invece, schermata dai rilievi, è poco piovosa e in certe aree addirittura desertica. Gli Alisei portano condizioni atmosferiche calde e asciutte nelle aree sud-occidentali del paese.
Le abbondanti nevicate invernali negli Stati Uniti orientali sono causate dal rapido raffreddamento dell'ar 525j93f ia del Golfo.


LE ISTITUZIONI DEGLI STATI UNITI


Gli Stati Uniti come entità politica e geografica si formarono in seguito ad una progressiva conquista del territorio da parte dei coloni europei: questi, stanziatisi inizialmente lungo le coste atlantiche, col tempo occuparono nuovi territori e rivendicarono il diritto di rendersi autonomi dal dominio coloniale della madrepatria. Ai primi tredici stati federati si aggiunsero quelli che andavano via via formandosi nelle regioni interne, fino ad arrivare ai cinquantun stati che costituiscono attualmente gli U.S.A.


POPOLAZIONE E ASPETTI DEMOGRAFICI


La popolazione degli Stati Uniti è il risultato di un processo immigratorio imponente avvenuto nel giro di un paio di secoli. Oggi la popolazione, dominata dalla cultura anglosassone, è di circa 255 milioni di abitanti. La sua distribuzione è molto ineguale. La più popolosa è la sezione orientale, dove si registrano densità medie superiori. Gli abitanti statunitensi si caratterizzano per la loro grande mobilità. La composizione etnica è estremamente diversificata e tutt'altro che stabilizzata. Il gruppo maggiore è di razza bianca (80%), ma sono diminuiti gli anglosassoni e sono aumentati gli ispanici che provengono dall'America Latina. I neri sono il 12% ma in alcune regioni e città sono la maggioranza. Gli indiani d'America che oggi sono chiamati "nativi" sono circa un milione. Gli squilibri fra queste razze sono ancora profondi specialmente nelle grandi città. Fino a pochi anni fa si credeva nel mito del Melting Pot, cioè in una fusione totale di popoli e razze. Oggi si vede che ciascun gruppo conserva le proprie caratteristiche religiose, culturali e sociali pur formando un unico popolo. La lingua ufficiale è l'inglese, parlato dalla grande maggioranza della popolazione. Tuttavia circa 32 milioni di residenti parlano in famiglia una lingua diversa. Il 56% della popolazione è cristiana protestante, il 2% ebraica seguita da quella musulmana, buddista e induista.


I NATIVI AMERICANI

Gli Indiani d'America sono molto simili ai Mongoli che vivono in Asia; questo perché l'attuale Stretto di Bering non esisteva e Asia e America, essendo attaccate fra loro, permettevano così a queste popolazioni il transito fissando la loro dimora dapprima in Canada e successivamente negli Stati Uniti. I loro primi contatti con il resto del mondo,risalgono a circa 1.100 anni d.C.; sono i Vichinghi che hanno l'onore di incontrare per primi questa nuova razza.
Ma la svolta alla loro esistenza, avviene nel 1492, quando Cristoforo Colombo,che contava di giungere nelle Indie,sbarca sulle loro spiagge e così chiama questi nuovi popoli "indiani". Qualche anno dopo, partono le prime spedizioni europee alla scoperta del nuovo continente, e quindi la colonizzazione della parte orientale degli Stati Uniti e del Canada con conseguente inizio degli scontri con le tribù insidiate in quelle terre.
- Nel 1755 gli Inglesi e i Francesi iniziano una guerra per possedere la valle dell'Ohio. Anche gli Indiani partecipano a questa guerra; gli Irochesi alleati agli Inglesi, mentre gli Algonchini si alleano ai Francesi. La guerra termina nel 1763 (verrà così chiamata "la guerra dei sette anni") con la vittoria degli Inglesi, siglata dal trattato di Parigi.
- Nel 1763 il Parlamento concede ai Nativi il diritto di rimanere sulle terre non ancora cedute e garantisce tranquillità alle loro popolazioni.
Ma intorno al 1770, gli Irochesi sono costretti a firmare il trattato di Stanwick che gli obbliga a spostarsi più a ovest e ad abbandonare le terre dove avevano sempre vissuto.
I coloni europei si espandono sui territori dei Nativi e, infrangendo il trattato del 1763, scacciano i Delaware e gli Shawnee, ponendosi contro gli Inglesi che erano favorevoli ad una alleanza con i Nativi.
Negli anni successivi,proseguono le guerre fra Inglesi e Americani,alle quali i Nativi prendono parte, ma quando nel 1787 nascono gli Stati Uniti, per tutte le tribù indiane è l'inizio della fine.
Il primo presidente Washington, inizia una guerra contro gli Indiani che porta alla battaglia di Fallen Timbers, dove gli Indiani subiscono una forte sconfitta ad opera dell'esercito americano guidato dal gen. Waine, complice il tradimento degli Inglesi che, in un primo tempo, avevano promesso loro aiuto.
- Nell'agosto del 1795, le tribù Shawnee e Miami, sono costretti a firmare il trattato di Greenville,con il quale perdono circa 60.000 chilometri quadrati del loro territorio.
E' proprio alla luce di questi avvenimenti che Tecumseh, divenuto da giovane capo della tribù Shawnee, inizia un lungo viaggio in tutto il Nord America, con l'intento di convincere gli altri capi a creare uno stato indiano nel quale tutte le tribù risultino unite.
Ma intanto l'uomo bianco continua a volersi espandere, e si arriva così al 1830 dove il Congresso Americano vota un decreto, l"Indian Removal Act", con il quale le tribù del sud-est sono costrette a lasciare le loro terre e a trasferirsi ad ovest del Grande Fiume Mississippi.
- Fra il 1850 e il 1853 le tribù dell' ovest, Sioux, Cheyenne, Arapaho, Crow, Apache e Comanche, convinti che l'esercito li proteggerà dai pionieri, firmano trattati per la costruzione di strade e forti nei loro territori. La risposta è sempre la stessa: esercito e pionieri invadono i territori, relegando le tribù in territori insufficenti. Inizia così un periodo in cui gli Indiani, si segnalano per una serie di attacchi sia contro l'esercito che contro i pionieri.
- Nel 1858 i Messicani sterminano la famiglia di Geronimo, che giurando odio eterno nei loro confronti, inizia la battaglia di uno dei più famosi e terribili capi della storia. Viene catturato e rinchiuso nella riserva di San Carlos, da cui riesce a fuggire e scatenare l'inferno nel sud-ovest; viene ripreso ma riesce a fuggire ancora dalla riserva; dopo anni di battaglie, stanco di combattere si arrende e chiede una riserva nelle terre d'origine per il suo popolo.
Finisce la sua vita come attrazione in uno spettacolo itinerante.
- Fra il 1862 e il 1868, nonostante sia in corso la Guerra di Secessione, il gen Carleton e Kit Carson attaccano i Navaho che si rifiutano di trasferirsi in una riserva ad est del New Mexico. Dopo anni di lotte, stremata dalla fame e dalla malattia, la tribù accetta il trasferimento.
Lo stesso trattamento fu riservato agli Apache che,con i loro capi Manica Rossa e Cochise, prima di arrendersi, per alcuni anni seminano il terrore compiendo massacri passati alla storia.
Nel 1864 i Cheyenne attaccano un treno merci. Il col. Chivington come risposta attacca il villaggio di Sand Creek,nonostante gli Indiani espongano la bandiera bianca in segno di resa. Nella strage non si risparmiano nemmeno donne e bambini. I Sioux guidati da Nuvola Rossa e da Cavallo Pazzo, per vendicare Sand Creek, attirano in un imboscata in reggimento dell'esercito ed uccidono tutti gli uomini. Seguono una serie di scontri con perdite da una parte e dall'altra, ma che mettono in evidenza la strategia, il valore e il coraggio dei due capi Sioux.
- Nel 1868 i Cheyenne di Pentola Nera,che era sopravvissuto a Sand Creek e si era battuto per la pace fra bianchi e Indiani, vengono attaccati di sorpresa da Custer sul Washita River: è un'altra strage.
- Nel 1872 sono i Modoc a fuggire da una riserva in cui erano stati confinati assieme ai Klamath con i quali non erano in buoni rapporti. Guidati da Kintpuash (Captain Jack), raggiungono le loro terre sui Lava Beds. Grazie all'astuzia del loro capo e al territorio impervio, resistono a lungo all'inseguimento degli Americani, costringendoli ad una delle guerre più dure e costose. Kintpuash viene catturato e impiccato.
- Il 1876 è un anno importantissimo nella storia dei Nativi. I Sioux di Toro Seduto e Cavallo Pazzo, si uniscono ai Cheyenne di Due Lune, e tengono una grande cerimonia chiamata "Danza del Sole" sulle rive del fiume Rosebud. Dopo qualche giorno vengono attaccati dalle truppe del gen Crook, ma dopo uno scontro durissimo Cavallo Pazzo e i suoi uomini resistono e hanno la meglio.
Viene successivamente ordinato al generale Custer, di andare in avanscoperta, ma quest'ultimo senza aspettare i rinforzi decide di attaccare. Toro Seduto fa evacuare l'accampamento, ordinando ai suoi uomini di lasciare accesi i fuochi e di nascondersi sulle colline circostanti pronti per l'attacco. Custer è convinto di prendere gli Indiani di sorpresa e lancia il suo settimo reggimento di cavalleria contro l'accampamento, ma quando si accorge che è vuoto, i guerrieri indiani escono dalle colline e per lui non c'è speranza. Questa è la vittoria più importante nella storia dei Nativi.
- Nel 1877 anche i Nez Percè sono costretti a lasciare la loro terra nella valle di Wallowa, per trasferirsi in una riserva; una parte della tribù non accetta e si dà alla fuga inseguita dall'esercito. Inizia così una lunga marcia da parte dei Nativi guidati da Capo Giuseppe, durante la quale si susseguono gli scontri con l'esercito americano,e che li porterà a raggiungere l'accampamento di Toro Seduto in Canada.
- Nel 1878, dopo la battaglia di Little Big Horn, i Cheyenne e gli Arapaho accettano di andare a vivere nelle riserve,con la promessa del governo americano di poter fare ritorno alle loro terre qualora la riserva non fosse di loro gradimento. Naturalmente la riserva si rivela arida e senza selvaggina da poter cacciare, e i Nativi guidati da Coltello Spuntato e Piccolo Lupo, iniziano una fuga per poter tornare nelle loro terre, che porterà ad ottenere una riserva nelle loro terre, dopo anni di scontri e numerose perdite di uomini.
- Il 12 dicembre del 1890, l'esercito si reca a casa di Toro Seduto per arrestarlo. Soltanto dopo tre giorni i soldati riescono ad entrare nella casa difesa dai guerrieri fedeli al loro capo; Toro Seduto cade ferito mentre Red Tomahawk gli infligge il colpo di grazia.
Sempre nel 1890 il settimo reggimento di cavalleria, raggruppa i Sioux a Wounded Knee Creek con l'intento di trasferirli verso altre riserve. A causa di qualche scontro, i soldati aprono il fuoco e alla fine uccidono più di trecento tra uomini, donne e bambini.
- Fra il 1891 e il 1898 tutti i Nativi vengono relegati per sempre nelle riserve, ad eccezione dei Chippewa che danno origine ad una rivolta che termina in un bagno di sangue.
Dal 1900 in poi,nascono associazioni sensibili ai problemi degli Indiani che cercano di salvaguardare la
cultura e la vita dei popoli nelle riserve e nel 1934 nasce l'Indian Reorganization Act,con il quale gli Indiani riescono ad ottenere qualche diritto in più e vedono aumentare i territori a loro disposizione.



LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

L'economia americana comprende settori agricoli (granoturco, grano, allevamenti), industriali (compresa l'industria pesante, l'elettronica, e il software), e di servizi (banche, assicurazioni). Il sistema economico statunitense è fortemente condizionato dalla tecnologia. Infatti gli USA possono vantare svariate produzioni, tutte in grandi quantità.

AGRICOLTURA

Solo il 21% del territorio è destinato ad uso agricolo, e su di esso lavora meno del 3% della popolazione attiva, eppure l'agricoltura statunitense è la più ricca e la più sviluppata del mondo per quantità e qualità della produzione. Ha il primato mondiale per la soia e per i cereali e si trova nei primi tre posti per numerosi altri prodotti. La prosperità dipende da molti fattori:

Le aziende che essendo di grandi dimensioni possono investire grossi capitali;

L'abbondante meccanizzazione;

L'impiego di sementi selezionate adatte ai diversi climi, l'uso di concimi, di diserbanti, di ogni altro ritrovato scientifico e tecnico;

La diffusione dei sistemi di irrigazione che arrivano ovunque;

L'intervento dello stato che in alcuni periodi ha finanziato grandi opere di bonifica.



Il paesaggio agrario è contrassegnato da fasce (Belts) dalla coltivazione prevalente. La regione del mais (Corn Belt) occupa le regioni centrali e favorisce l'allevamento di suini. Più a nord-ovest e a sud si trova la regione del frumento (Wheat Belt); nel sud-est quella del cotone (Cotton Belt) alla quale si affiancano le colture della soia, delle arance, del tabacco e poi la frutta tropicale, la canna da zucchero, il riso. Nelle terre verso il Pacifico invece si possono trovare le coltivazioni di patate e quelle delle barbabietole da zucchero. Nella regione Californiana si sono diffuse le colture mediterranee, che diventano concorrenziali con le nostre perché praticate con metodi moderni e con alte rese. Diverse aree sono destinate a pascolo brado e la sorveglianza delle mandrie è affidata a Cow-Boys. in elicottero. Gli U.S.A. hanno 100 milioni di capi bovini e 55 milioni di suini.

PESCA

Gli Stati uniti sono al sesto posto nella classifica mondiale di pescato. La pesca è praticata specialmente nelle acque fredde del settentrione, dove si pescano principalmente salmoni, merluzzi e halibut. Oltre a questi è di rilievo la pesca di aragosta, pettini, vongole, ostriche, granchi e gamberetti. Le principali specie allevate sono il pesce gatto, la trota, il salmone, le ostriche e i gamberi d'acqua dolce.

RISORSE MINERARIE

Gli U.S.A. estraggono sul proprio territorio 400 milioni di tonnellate di petrolio annui. Sono secondi al mondo per la produzione di carbon fossile e di gas naturale, e primi per l'energia nucleare. Tuttavia questa enorme produzione non riesce a coprire tutto il fabbisogno energetico e devono importare tantissimo petrolio. Gli Stati uniti primeggiano nel settore secondario basandosi oltre che sull'agricoltura su risorse molto forti anche in campo minerario. Il ferro, il rame, il piombo, la bauxite, l'argento, il cadmio, l'alluminio, il magnesio, il molibdeno e l'oro sono tutte risorse minerarie che sono estratte in grandi quantità.

INDUSTRIA

Le industrie meccaniche e chimiche, molto importanti in passato, incontrano oggi qualche difficoltà per la concorrenza con il Giappone e di nuovi paesi industrializzati. Ma gli americani hanno reagito investendo grandi capitali e sviluppando industrie nei settori più moderni: elettronica e informatica, aeronautica e astronautica. Le industrie automobilistiche sono concentrate nella zona dei Grandi Laghi ma anche queste sono messe in crisi dalla produzione giapponese. Le industrie alimentari sono diffusi nella Pianura centrali. Molto importanti sono le industrie dello spettacolo (Film, TV, dischi.). Gli U.S.A. per motivi economici e politici hanno sviluppato una potente industria degli armamenti e sono stati molto attivi nel commercio delle armi.  Le dimensioni di molte imprese industriali e commerciali sono gigantesche, con interessi e diramazioni in vari paesi (multinazionali) e con bilanci più grandi di quelli di parecchie nazioni.

IL TERZIARIO

Il terziario è il campo dove gli Stati Uniti sono più avanzati. Il 72,1% del PIL deriva dal terziario ed il 73,3% dei lavoratori è impiegato nel terziario. Grande importanza è data ai trasporti con oltre 300.000 Km di rete ferroviaria, usata più che altro per il trasporto merci ed è integrata con un'efficientissima rete stradale; la rete stradale e ferroviaria coprono tutto il territorio favorendo il trasporto delle merci ed i viaggi. Nonostante gli attentati dell'11 settembre il trasporto aereo, con i suoi 16.000 aeroporti, è uno dei preferiti dagli americani, si può dire che in America l'aereo è usato come in Italia è usato il treno. Anche i trasporti navali sono estremamente sviluppati. La sviluppatissima rete di trasporti ha favorito la nascita di attività commerciali ad essa legate come i motel, le assicurazioni, gli spedizionieri e le aree di servizio. Altri settori del terziario molto efficienti sono le scuole private, che offrono, oltre ad un elevato grado di insegnamento, la sicurezza, infatti sono soventi le sparatorie nelle scuole pubbliche dove bisogna passare sotto dei metal detector posti alle entrate; un altro settore è quello dei servizi accessori alle imprese come gli studi di assistenza legale, marketing e pubblicità. Senza dimenticare il turismo, ogni anno gli USA accolgono 30 milioni di visitatori.

COMMERCIO INTERNAZIONALE

Il commercio internazionale vede ai primi posti l'esportazione di prodotti high-tech, tabacco, soia, materie prime e cotone; mentre gli USA importano energia, manufatti di alta qualità (per la maggior parte abiti) e prodotti agricoli tropicali. Il commercio interno è guidato dalle grandi compagnie proprietarie di grandi centri commerciali (department stores) diffusi in tutto il territorio. Il settore dove gli USA non hanno competizione è quello delle telecomunicazioni. Tutti hanno accesso alla Tv satellitare e via cavo, così come alle connessioni internet anche a grande velocità. Il privilegio degli americani è quello di avere degli stipendi che permettono loro un elevato potere di acquisto.

  • Dati socio-economici:
    • disoccupati: 8.998.000 (maggio 2003)
    • PIL pro capite: $24.703 (aprile 2003)
    • Poveri: 11,7% della popolazione
    • PIL: 44,9 miliardi di dollari americani (2003)

DEBITO PUBBLICO

Nonostante la grandezza continentale degli USA, il deficit pubblico è attualmente circa 7,5 trilioni di dollari, e se a questo si sommano il debito delle famiglie (6 trilioni) e delle imprese (13 trilioni) si arriva a circa 30 trilioni di dollari ovvero quasi il 300% del PIL. Nelle settimane precedenti il crollo di Wall Street del 1929 tale rapporto era del 240%ca.


LA POLITICA STATUNITENSE

Il sistema politico americano comprende il sistema federale che unisce gli stati, e il sistema di ciascun stato.
Nonostante la possibilità teorica di grande indipendenza, gli stati tendono ad assomigliarsi nei sistemi governativi, generalmente basati sul sistema federale con un capo dello stato (il presidente degli Stati Uniti, o il governatore di ciascun Stato), una camera legislativa (di solito bicamerale, con un Senato e una Camera dei Rappresentanti -- "House" o "House of Representatives" -- e un sistema di giudici e tribunali).
Il rapporto fra il governo federale e gli stati dovrebbe in teoria essere limitato dalla costituzione americana, che viene regolarmente interpretata dalla Corte Suprema per eliminare leggi approvate dal congresso (che comprende il livello federale del Senato e della Camera dei Rappresentati) e firmate dal presidente che non siano compatibili con la costituzione.
Il governo federale ha il solo potere costituzionale di regolare il commercio fra gli stati, di proteggere i diritti dei cittadini, e di difendere il paese. Di fatto possiede grandi poteri, che esercita attraverso organismi federali che ad esempio regolamentano la circolazione delle droghe o la cattura dei criminali, ma anche l'educazione e i diritti dei disabili.
Ogni stato elegge al congresso due senatori e un numero di rappresentanti proporzionale alla popolazione (ma almeno uno), una formula che offre un maggiore peso agli stati più piccoli.
Il sistema americano politico tipicamente assegna il potere a chi ha ricevuto più voti ("the winner takes all"), incentivando la presenza di due grandi partiti, il partito Democratico (generalmente più di centro-sinistra) e il partito Repubblicano (generalmente più di destra). Questi due partiti differenziano le proprie posizioni pur cercando nel centro moderato i consensi che possono offrire la vittoria elettorale.
L'elezione del presidente avviene ogni quattro anni, il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre. L'elezione del Presidente avviene in modo indiretto. I cittadini eleggono i grandi elettori che a loro volta si riuniscono ed eleggono il Presidente. Ogni stato possiede un numero di grandi elettori pari al numero di deputati e di senatori che lo stato esprime.
Con rare eccezioni in ciascuno stato i grandi elettori vengono assegnati alla lista che prende il maggior numero di voti (the winner takes all). Il meccanismo elettorale spinge i candidati a concentrare i propri sforzi per ottenere i voti di pochi decisivi stati nei quali il risultato è incerto, trascurando invece gli stati nei quali con ragionevole certezza il risultato finale è scontato. La scelta del candidato alla presidenza avviene attraverso elezioni primarie che avvengono nel corso di diverse settimane, secondo un calendario che rispecchia la tradizione e vede nell'Iowa e nel New Hampshire i primi stati interessati da questo tipo di voto.
Nel senato una maggioranza di due terzi è necessaria per porre fine al dibattito. Questo permette a una sostanziale minoranza di bloccare leggi particolarmente sfavorevoli, un processo chiamato "filibuster". Inoltre, se il presidente si rifiuta di firmare una legge (una situazione di "veto"), maggioranze di due terzi sia nella Camera sia nel Senato possono creare una legge senza la firma del presidente. Inoltre, leggi passate dal Senato e dalla Camera spesso sono diverse. Un comitato formato da senatori e rappresentanti ("conference committee") si riunisce per cercare un compromesso accettabile ad ambedue le camere, un compromesso che spesso contiene le preferenze del comitato più che delle due camere, ma le leggi vengono molto spesso approvate comunque. In tutti questi regolamenti spesso la battaglia non è aperta, per esempio spesso il presidente firmerà una legge approvata dai due terzi di ciascuna delle due camere ("a veto-proof majority") pur dichiarandosi contrario.
Infine, la costituzione può essere emendata, mediante due procedure: secondo la prima, il Congresso, con l'approvazione di due terzi di ciascuna delle Camere, propone agli Stati l'emendamento in questione. Con la seconda (che non risulta sia stata mai applicata) il Congresso, dietro richiesta delle legislature di due terzi degli Stati, convoca una Convenzione nazionale per discutere ed abbozzare l'emendamento. A questo punto, in entrambi i casi, è necessario che tre quarti degli Stati approvino l'emendamento. Questa approvazione può essere opera della legislatura dello Stato, o di una apposita convenzione. Tranne in un caso, l'approvazione degli emendamenti è sempre stata opera delle legislature.
Vari emendamenti si sono succeduti nella storia americana. Sono famose le modifiche dopo la guerra civile intese a proibire la schiavitù. Clamoroso l' XVIII emendamento che probisce il consumo dell'alcool, poi nuovamente permesso dall'XXI, emendamento che è stato l'unico ad essere approvato mediante convenzioni statali, e l'unico ad abrogare un precedente emendamento (il XVIII, appunto).



UN PAIO DI SCRITTORI STATUNITENSI CONTEMPORANEI

DAN BROWN

Autore di romanzi thriller Dan Brown è conosciuto soprattutto per la sua quarta opera, quello strepitoso record di incassi che tra la fine del 2003 e per tutto il 2004 ha scosso l'intero settore editoriale del pianeta: "Il Codice Da Vinci" (titolo originale: The Da Vinci Code). I numeri delle vendite parlano chiaro e fanno di questo libro uno dei più grandi fenomeni editoriali di sempre: otto milioni sono le copie vendute nel mondo, più di tre milioni e mezzo solo negli Stati Uniti, dove ha superato anche J.K. Rowling e il suo Harry Potter. All'inizio del 2004, tutti i romanzi di Dan Brown erano presenti nella classsifica settimanale dei bestseller del New York Times.
Nato a Exeter, nel sud del New Hampshire, il 22 giugno 1964, Dan Brown dopo i suoi studi all'Amherst College e la laurea conseguita presso la Phillips Exeter Academy si trasferisce in California per tentare la carriera di pianista, autore e cantante. Torna però nel New Hampshire nel 1993 e diventa docente universitario di inglese nella sua vecchia scuola, la Phillips Exeter, dove anche il padre insegnava, continuando nel frattempo ad approfondire i suoi studi di storico dell'arte.
Qui di seguito, la trama di un romazo ormai famoso in tutto il mondo:

Il Codice da Vinci: E' una tranquilla notte parigina e nulla traspare dalla classica, impenetrabile facciata del museo del Louvre, appoggiato sulla riva del grande Senna. Un dramma si sta consumando al suo interno, nella Grande Galleria: il vecchio curatore Saunière, ferito a morte, si aggrappa con un ultimo gesto disperato a un dipinto del Caravaggio, fa scattare l'allarme e le grate di ferro all'entrata della sala immediatamente scendono, chiudendo fuori il suo inseguitore. L'assassino, rabbioso, non ha ottenuto quello che voleva. A Saunière restano pochi minuti di vita. Si toglie i vestiti e, disteso sul pavimento, si dispone come l'uomo di Vitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardo Da Vinci.
La scena che si presenta agli occhi dei primi soccorritori è agghiacciante: il vecchio disteso sul marmo è riuscito, prima di morire, a scrivere alcuni numeri, poche parole e soltanto un nome: Robert Langdon. Ed è proprio lui, lo studioso di simbologia, scortato dalla polizia sul luogo dell'omicidio, a capire immediatamente che l'anziano storico dell'arte ha lasciato un messaggio oscuro e pericoloso. Di fronte a Langdon si presenta la partita più difficile della sua carriera: giocare a distanza di secoli, e a rischio della propria vita, contro il genio stesso di Leonardo Da Vinci. La scoperta è sconvolgente: il grande pittore rinascimentale proteggeva un distruttivo codice segreto. Con gli enigmi nascosti nei suoi dipinti, con i suoi ingegnosi marchingegni e con la spaventosa forza di una setta segreta che da secoli ha sempre tentato di trasformare la storia dell'umanità.
Laggiù, come un miraggio irraggiungibile, La Gioconda e L'Ultima Cena attendono il nostro geniale e improvvisato detective?

STEPHEN KING

Stephen King, definito dalla critica "il re del brivido", vincitore di un O. Henry Award, è nato a Portland (Maine1947), vive e lavora in giro per il Maine con la moglie Tabitha, a sua volta scrittrice, e i tre figli. Le sue storie da incubo sono best-sellers clamorosi in tutto il mondo. I suoi romanzi e racconti, che attingono ai filoni dell'orrore, del fantastico e della fantascienza, sono stampati in più di cento milioni di copie. Il romanzo d'esordio, Carrie (1973), storia di una donna dai poteri telecinetici che si vendica dei compagni di classe, fu venduto in quattro milioni di copie e portato sugli schermi due anni dopo dal regista Brian De Palma.
Scrittore prolifico, King è un maestro nel trasformare le normali situazioni conflittuali della vita in momenti di terrore. A Carrie seguirono molti altri titoli di successo, al punto che ben cinque di essi figurarono contemporaneamente, per un certo periodo, nelle classifiche dei libri più venduti redatte dal "New York Times". Oltre al romanzo d'esordio, molte altre sue opere hanno ispirato dei film. Tra le più note si ricordano Shining (1976; il film , del 1980, è stato diretto da Stanley Kubrick); La zona morta (1979; versione cinematografica del 1983, per la regia di David Cronenberg); Christine la macchina infernale (1983; il film, dello stesso anno, è dovuto a John Carpenter); Misery (1987; nota in Italia col titolo Misery non deve morire, la pellicola è stata realizzata da Rob Reiner nel 1990. Anche il libro che passerò ad analizzare in seguito ha avuto la sua versione cinematografica nel 1986. Alcuni romanzi di King sono usciti sotto lo pseudonimo di Richard Bachman.
Ecco la trama di uno dei suoi capolavori più famosi (dal quale è stato fatto anche il film):

Il Miglio Verde: Personaggi principali sono tre persone rinchiuse nel braccio della morte e le loro guardie. Il libro è raccontato in prima persona dal capo delle guardie, Paul Edgecombe. "Il Miglio Verde" è il soprannome del corridoio che unisce le celle in cui vivono i prigionieri alla stanza dell'esecuzione situata dietro l'ufficio di Edgecombe. Corridoi simili sono presenti in altre prigioni e vengono soprannominati "l'ultimo miglio". Il linoleum che ricopre il pavimento del corridoio è verde, da qui il "miglio verde". La storia è ambientata negli anni 30 (il libro nel 1932 ed il film nel 1934), ma c'è anche uno scorcio in cui Paul è mostrato come un uomo anziano, ospite di un ospizio, mentre tenta di esorcizzare i fantasmi del suo passato scrivendo.
I tre prigionieri sono arrivati in prigione quasi contemporaneamente. La storia si incentra su John Coffey, un nero di oltre due metri accusato di aver rapito ed ucciso due bambine. Si fa notare per la sua stazza ed anche per il suo strano comportamento - è molto tranquillo e riservato, piange in continuazione, ed ha paura del buio. Coffey viene descritto come uno che "conosce il proprio nome ma non molto di più", non farebbe del male ad una mosca, anche se è accusato di aver rapito le bambine evitando il cane da guardia, cosa che richiederebbe una premeditazione ed un'abilità che non sembrano appartenergli. È anche uno dei prigionieri più calmi che le guardie abbiano mai visto. Oltre a John Coffey, ci sono altri due prigionieri che dividono con lui il Miglio. Uno di loro, Eduard Delacroix, è un piromane, rapitore ed assassino, è piccolo e codardo (le azioni che lo hanno portato in carcere sono descritte come "il solo crimine commesso da lui"). L'altro, William Wharton, è violento e se ne vanta, amando paragonarsi a Billy the Kid.
La storia comprende anche Mr. Jingles, un topo piccolo e stranamente intelligente che fa amicizia con Delacroix. Il topo impara vari giochi e sembra che esegua semplici comandi; Delacroix insiste a dire che il topo gli sussurra nell'orecchio.
Col tempo, le guardie si accorgeranno che c'è qualcosa di speciale in John Coffey, quando mostrerà di possedere qualità mistiche e taumaturgiche.







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