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El Grillo è buon cantore.
Nel XV secolo accanto
alla Messa e al Mottetto,
Tra il 1480 ệ il 1520 s'individua l'epoca 535j95f della frottola, la forma poetica corrispondente è detta "barzelletta". In seguito fu poi soppiantata da altre forme, in particolare da quella del madrigale.
La grande fioritura del genere frottolistico è attestata dalle 11 raccolte pubblicate da Petrucci tra il 1504 ệ il 1514 e da una quindicina di altre stampe antologiche apparse tra il 1510 e il 1531. I luoghi di utenza, di raccolta e di redazione scritta erano Mantova- con gran prevalenza perché stimolata dalla passione e dal talento di Isabella d'Este marchesa Gonzaga- Ferrara, Milano, Verona, Firenze, Roma.
Tra î poeti professionisti ricordiamo Serafino Aquilano, aristocratici dilettanti erano Galeotto del Carretto, Niccolò da Correggio.
La sostanza letteraria non di rado mediocre in una poesia concepita per musica svaria dall'insistita ripetizione di tipici casi d'amore a luoghi realistici e pittoreschi. Dal punto di vista metrico la frottola è simile alla ballata (da cui deriva)e allo spagnolo villancico consistendo il suo schema nell'alternanza di un ritornello ricorrente e di stanze su versi generalmente ottonari.
Le voci sono quattro: superius, altus, tenor, bassus. La melodia è semplice, sillabica con lievi ornamenti, scandita dal ritmo ben aderente alla pronunzia della parola. Gran merito dei compositori di frottole, infatti, fu proprio quello di rendere massimamente chiaro il testo letterario con un rigoroso sillabismo e con la massima concordanza tra metro poetico e ritmo musicale
L'esecuzione poteva venire in due modi: le 4 parti vocali erano affidate ad un gruppo di cantori o più spesso una voce solista che cantava la parte più acuta con l'accompagnamento di uno strumento, di norma il liuto, che raccoglieva le parti inferiori.
Tra i maggiori compositori di frottole si ricordano M. Cara, B. Tromboncino, M. Pesenti che furono attivi soprattutto a Mantova.
Tuttavia un buon numero di compositori francesi e fiamminghi non furono da meno dei loro colleghi italiani.
.Il fiammingo Josquin Desprez che viaggiò molto in Italia ci ha lasciato tre piccoli esempi: In te Domine speravi, El grillo è bon cantore, Scaramella va alla guerra. Di questi il più famoso è senz'altro la frottola El grillo è buon cantore a 4 voci.
Questa frottola è la testimonianza di come anche î compositori fiamminghi, operanti in Italia inseriti da tempo nel panorama musicale, non rifiutavano di assorbire gli stilemi più caratteristici utilizzati per cercare l'effetto delle parole.
Vediamo il testo:
El grillo è buon cantore / Che tiene longo verso / Dale beve grillo canta / El grillo è buon cantore. / Ma non fa come li altri uccelli, / Come li han cantato un poco / Van' de fatto in altro loco / Sempre el grillo sta pur saldo. / Quando la maggior el caldo / Alhor canta sol per amore.
Si tratta di una realistica imitazione del canto del grillo: il ritmo saltellante e il vocalizzo è soprattutto sulle parole "Dalle beve grillo canta".
Strutturalmente la frottola è composta di una ripresa di 4 versi e da una stanza suddivisa in mutazioni e volte.
In alcune frottole soprattutto nelle prime raccolte petrucciane, sopravvive il principio dell'economia del materiale in quanto la stessa intonazione melodica della ripresa viene utilizzata anche nelle stanze. Nelle frottola El grillo tale principio è già venuto meno. Ad una intonazione (A) per la ripresa ne risponde una diversa per la stanza (B), che ha a sua volta una stessa musica per le due mutazioni (b 1) e una intonazione nuova per la volta (b 2):
Ripresa A
El grillo è buon cantore
che tiene longo verso
Dale beve grillo canta
El grillo è buon cantore
Stanza B
ma non fa come li altri uccelli
come li han cantato un poco (1)
van' de fatto in altro loco
sempre el grillo sta pur saldo
Quando la maggio el caldo
alhor canta sol per amore
Ripresa A
El grillo. ecc.
Baldesar Castiglione (1478-1529) ne Il libro del cortigiano (prima edizione Venezia, 1528 ma la stesura del testo era iniziata nel 1508) disegna in forma dialogica la figura del cortigiano perfetto secondo gli ideali del Rinascimento. Nei dialoghi ci sono anche riferimenti musicali che riflettono gusti, usi, ideologie e tendenze dell'alta società italiana. Viene lodato tra i musici Marchetto Cara che "per una via placida e piena di dolcezza intenerisce e penetra le anime, imprimendo in esse soavemente una dilettevole passione". (libro I, cap. 37 )
Amalia Rossini
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