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BEETHOVEN

musica



BEETHOVEN


Con la sua musica chiude la scuola viennese classica (epoca classica) aprendo l'epoca romantica.

L'immagine di Beethoven è quella di un uomo conscio del proprio intimo valore, in lotta contro il destino crudele che bussa alla porta (l'inizio della quinta sinfonia è proprio la riproduzione del destino che bussa alla porta), che l'uomo tuttavia può vincere mediante il perseguimento della gioia.

Beethoven nasce a Bonn nel 1770 e muore a Vienna nel 1827. La sua infanzia fu difficile, a differenza di quella di Mozart. Fin dal principio, infatti, il padre volle sfruttare il precocissimo talento del figlio, come fu anche per Mozart, che a soli 8 anni si esibì in concerto. A differenza del padre di Mozart, però, che era un ecce 444j94e llente musicista e compositore, il padre di Beethoven era un musicista mediocre, e probabilmente anche un uomo molto violento e brutale.

La sua istruzione musicale iniziò sotto la guida del padre e di altri musicisti della cappella di Bonn e fu indirizzata ad una formazione come strumentista: esecutore di tastiera, violino e viola. Tra i vari musicisti che presero parte alla sua formazione il più importante è Kneefe, compositore che gli fece studiare composizione, pianoforte e basso continuo. Successivamente beethoven lascia Bonn trasferendosi, sull'invito del conte Waldstein, a seguire lo studio di Mozart e Haydn, a Vienna.



A Vienna Beethoven poteva decidere di dedicarsi all'opera italiana, molto diffusa in tutti i teatri di corte europei, o di accostarsi all'opera francese. Proprio a Vienna, infatti, potè studiare con Antonio Salieri, la massima autorità nel campo dell'opera italiana. Per quanto riguarda l'opera francese, beethoven conobbe e apprezzo le opere di Cherubini traendone da esse e da quelle di Gluck molti spunti. Tuttavia egli non fece l'operista, ne in lingua italiana,né in lingua francese, e infatti la sua unica opera fu il Fidelio.

Si dedicò, invece, ad una grande carriera concertistica, che lo fece conoscere come musicista, pianista e improvvisatore e che lo fece viaggiare a Praga, a Dresda e a Berlino, facendolo suonare di fronte a personalità importanti per quel tempo.

Beethoven rivolse i suoi studi nella direzione indicatagli dal conte Waldstein, quella di Mozart e Haydn, impadronendosi del loro stile. Dopotutto si trattava dello stile più moderno che esistesse all'epoca. Appena giunto a Vienna nel 1792 prese proprio lezioni da Haydn. A Vienna godette dei suoi anni più sereni: pianista alla moda, acclamato, noto compositore.

Beethoven rifiuta qualsiasi incarico di compositore di corte o maestro di cappella e rifiuta di scrivere su commissione. Scrive per se stesso poiché vuole essere libero di scrivere ciò che sente. Secondo lui, infatti, la musica è l'espressione più diretta dei sentimenti umani. Rifiutandosi di compiere su commissione non è vincolato da tempi ristretti. Di conseguenza diminuisce la sua produzione rispetto a quella di altri musicisti. (Sinfonie:Haydn 104,  Mozart 41, Beethoven 9. Concerti: Mozart 50, Beethoven 7. Opere liriche: Mozart 23, Beethoven 1. Messe: Mozart 17, Beethoven 1)


Il suo metodo di lavoro compositivo iniziò a privilegiare sempre più la fase preparatoria, compilando veri e propri quaderni di abbozzi rielaborati molte volte.

Fino al 1801 aveva già composto la Prima sinfonia in do maggiore,tre concerti per pianoforte e orchestra, un balletto, sonate per pianoforte, il lied Adelaide e il Settimino per clarinetto, corno, fagotto, violino, viola, violoncello e contrabbasso.

Al culmine della sua carriera (1801-1802), però, lo colpì la sordità, il peggior male per un musicista, che gli rese impossibile continuare ad eseguire musica in pubblico. Beethoven iniziò a sfuggire da ogni contatto sociale rinchiudendosi nella più totale solitudine e depressione, che lo portò perfino al punto di suicidarsi.

Tutto ciò non traspare dalle sue opere e proprio nel 1802 Beethoven dichiarò di aver imboccato una nuova via compositiva.


Nella produzione di Beethoven possono essere individuati tre periodi stilistici: periodo giovanile di imitazione dello stile classico, secondo periodo di estrinsecazione, terzo periodo di meditazione caratterizzato dalla sordità totale. A questo periodo appartengono le ultime 5 sonate la nona sinfonia, gli ultimi quartetti per archi e la "Missa Solemnis". La sonata 101 è composta da: adagio iniziale (molto cantabile), tempo di marcia, adagio, fuga finale.


Le composizioni con le quali Beethoven intraprese questa "nuova via", la Tempesta e la terza sinfonia Eroica, sfuggono alla griglia interpretativa della forma sonata soprattutto nell'enunciazione e nella elaborazione dei temi.

Beethoven si serve di elementi molto semplici (un accordo di mib maggiore nell'Eroica, una cellula ritmica di quattro note nella quinta sinfonia), rielaborandoli liberamente e ripetendoli per tutta la composizione. Si basa sulla forma-sonata di Haydn e Mozart mantenendo però una certa liberta espressiva.

Le composizioni che Beethoven scrisse in questo periodo sono le più celebri. Opere simboliche che diffondono un messaggio morale all'umanità intera.

Tra queste ricordiamo: l'Eroica, la Quinta sinfonia, la Sesta, detta Pastorale, il Quarto e il Quinto concerto per pianoforte e orchestra, l'opera Fidelio, le sonate per pianoforte, Waldstein e Aurora, l'Appassionata e alcuni quartetti per archi.

Pastorale: formata da 5 movimenti anzi che 4. mostra l'amore di Beethoven per la natura. Vede la natura come fonte di benessere fisico e spirituale come intermediario tra Dio e l'uomo. Contiene suoni onomatopeici continui ke imitano la natura e il canto di molti uccelli.

Fidelio: tema dell'amore coniugale. La speranza di Beethoven in una vita coniugale felice. Lotta contro la tirannide. Inno alla libertà. Scritta in tedesco.


Nelle composizioni, oltre all'ampliamento generale troviamo un dualismo tematico. I due gruppi tematici, quello della tonica e quello della dominante, si fanno sempre più contrastanti diventando quasi due personaggi prima in lotta e poi in armonia fra loro.

Nel 1808 il fratello di Napoleone offrì a Beethoven un posto di maestro di cappella a Kassel. L'anno seguente l'arciduca Rodolfo, fratello dell'imperatore, decise di dare una rendita a Beethoven per farlo rimanere a Vienna, senza alcun obbligo verso di loro. Il compositore poteva comporre liberalmente senza alcuna commissione.

Stava mutando così la considerazione dell'artista, finalmente apprezzato per la sua arte. Lo stesso Beethoven ebbe un ruolo basilare nell'avviamento della rivoluzione di tale concezione.


Dopo le composizioni del periodo eroico che si concentrano nel 1803-1808, nel 1810 appaiono composizioni contrastanti con quelle del periodo precedente, caratterizzate da una più estesa contabilità. Anche la destinazione delle composizioni cambia non più sinfonie, diventano musiche da camera.


Il terzo periodo 1816-27 è caratterizzato dalla sordità totale. In questo periodo Beethoven si stacca dal pensiero romantico per perseguire una ricerca personale atta al superamento di ciò che già aveva conquistato.

Beethoven abbandonò come punto di riferimento la forma-sonata, che invece era stata determinante per Mozart e Haydn. Volle riscoprire le forme antiche, del passato, come la fuga e la variazione. Ma invece di utilizzare queste, Beethoven cercò di risalire ai loro principi fondamentali per meglio gestirle e elaborarle. Rompe le forme creandone di nuove e utilizzandole liberamente senza seguire schemi fissi. Così facendo la fuga e la variazione si mescolano alla forma-sonata, creando melodie estremamente cantabili.

Nel terzo periodo troviamo anche una forte componente lirica che attenua i contrasti con il periodo "eroico".

La sua sperimentazione armonica generò complessi dissonanti che creando sospensione trasmettevano senso di attesa, incertezza e angoscia.

Nonostante queste innovazioni, e lo straordinario e vasto sviluppo che troviamo nella musica di Beethoven i contemporanei non compresero il suo percorso musicale: per loro la sua musica era troppo complicata e troppo difficile da eseguire. Egli quindi non trovò ne acquirenti ne un pubblico capace di apprezzare la sua musica.

Beethoven morì di cirrosi apatica, di idropisia e di un attacco apoplettico nel marzo 1827.






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