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IL TORBALL - I benefici che l'attività motoria garantisce alla persona disabile

educazione fisica


























pag. 2  La nascita dello sport per disabili

pag. 5  I benefici che l'attività motoria garantisce alla persona disabile

pag. 6 Lo sport al buio

pag. 7  Il torball: lo sport dei ciechi - Prassi da seguire per l'idoneità

pag. 8    Note tecniche e regolamento

pag. 19 Schema del campo di gioco

pag. 20   E li chiamano disabili.

pag. 22 Bibliografia

pag.  23 Programma della lezione - organizzazione torneo











L'inserimento di individui disabili in attività sportive è un fatto abbastanza recente.

i primi disabili a praticare sistematicamente un'attività sportiva sono stati individui affetti da paralisi spinale traumatica.

Tale attività trova origine in Gran Bretagna, nell'ospedale di Stoke Mandeville (Aylesbury), non lontano da Londra, grazie all'opera di Sir Ludwig Guttmann, neuro­chirurgo direttore di quel centro di riabilitazione motoria.

Il centro fu aperto il 1 febbraio 1944, durante la seconda guerra mondiale: i primi paraplegici a cimentarsi nelle varie discipline sportive furono giovani di ambo i sessi appartenenti alle forze armate britanniche, portatori di lesioni midollari per cause belliche.

Sir Ludwig studiò e realizzò dei programmi di allenamento per disabili, facendovi partecipare tutti i pazienti che si presentavano al suo centro.

Una delle maggiori difficoltà che incontrò nell'ottenere la collaborazione attiva dei paraplegici è che una grave disabilità fisica porta spesso alla depressione che rende il soggetto passivo alle cure mediche che subisce.

Grazie dunque allo sport i pazienti paraplegici del Dr. Guttmann cominciarono a sviluppare la muscolatura delle braccia e delle spalle.

Inoltre lo sport, aiutando ad acquisire equilibrio ed abilità motorie nell'uso della sedia a rotelle, consentì a questi paraplegici di servirsi più efficacemente di tale mezzo di locomozione nella normale vita di relazione.

L'iniziativa del Dr. Guttmann ebbe molto successo, ed il 28 luglio 1948 si tennero i primi Giochi di Stoke Mandeville per atleti disabili, cui parteciparono sportivi handicappati ex membri delle Forze Armate britanniche.

Tali attività destarono molta curiosità: medici di tutto il mondo visitarono il centro di Stoke Mandeville per apprendere le metodologie utilizzate.

Nel 1952 per la prima volta i Giochi di Stoke Mandeville divennero internazionali, e nel 1960 si svolsero nel contesto delle Olimpiadi di Roma.

Era nata dunque la Federazione Internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville (ISMGF), che da allora organizza annualmente una manifestazione sportiva.

Tali Giochi hanno fatto registrare un continuo aumento del numero di partecipanti, ed oggi quasi tutti i Paesi del mondo vi inviano atleti.

Poiché l'attività dell'ISMGF era limitata alla organizzazione di Giochi solo per atleti affetti da patologie del midollo spinale, ben presto anche ciechi e amputati si interessarono a queste manifestazioni sportive.

Nel 1964 fu così fondata l'ISOD e nel 1980 si formarono l'IBSA ed il CP-ISRA, associazioni che si occupano rispettivamente di amputati, ciechi e cerebrolesi.

Nel 1982 tutte queste Federazioni fondarono un comitato interna­zionale di coordinamento (ICC) delle organizzazioni sportive mondiali per i disabili ( in particolar modo dei Giochi paraolimpici).

Nel 1964 si svolse un'Olimpiade per disabili a Tokio, con 390 partecipanti; nel 1968 ben 750 atleti su sedia a rotelle presero parte ai Giochi di Ramat Gan (Tel Aviv).

In tale occasione un pubblico di 25.000 persone acclamò gli sportivi handicappati alla cerimonia di apertura nello stadio di Gerusalemme.

Nel 1972 i Giochi si svolsero ad Heidelberg (Germania) ed i partecipanti furono più di 1.000. In occasione dei Giochi Olimpici di Montreal del 1976 i Giochi per disabili ebbero luogo a Toronto e per la prima volta vi parteciparono atleti membri dell'ISOD: si videro quindi gareggiare anche atleti non vedenti od amputati.

Nel 1980, 2500 sportivi disabili presero parte ai Giochi di Arnhem (Olanda); nel 1984 le Paraolimpiadi si svolsero in parte a New York (1750 atleti) ed in parte ad Aylesbury (Gran Bretagna, 1100 partecipanti). Nel 1988 a Seul (Corea del Sud) gareggiarono ben 3200 atleti provenienti da 65 Nazioni, al cospetto di un pubblico di 100.000 persone in una importante manifestazione successiva alle Olimpiadi.

Dal 1976 si svolgono i Giochi Olimpici Invernali per disabili: nel 1976 si tennero a Ornskoldsvik (Norvegia); nel 1980 a Glilo (Svezia). Le ultime due edizioni, del 1984 e del 1988, sono state ospitate entrambe da Innsbruck (Austria).

Inizialmente riservati ad amputati o videolesi, i Giochi Olimpici Invernali si sono aperti alla partecipazione anche di paraplegici e di cerebrolesi, che gareggiano su slitta.

Dal 1991 l'ISMGF ha modificato la propria denominazione che è diventata ISMWSF (International Stoke Mandeville Wheelchair Sports Federation).

Attualmente gli sportivi disabili praticano le seguenti discipline: automobilismo, atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio, canoa, ciclismo, curling, ginnastica, equitazione, goalball, judo, lotta, nuoto, pallacanestro, pallanuoto, pallavolo, pattinaggio, pesca sportiva, scherma, sci alpino, sci nautico, slittino, sollevamento pesi, tennis da tavolo, tiro a segno, tiro con l'arco, torball, vela.


In Italia queste attività sono gestite e coordinate dalla Federazione Italiana Sport Handicappati (disabilità psichiche e motorie), fondata nel 1980, dalla Federazione Italiana Ciechi Sportivi (atleti non vedenti), fondata nel 1980, e dalla Federazione Italiana Sport silenziosi (atleti non udenti), fondata nel 1929.

Dal 1990 tali Federazioni sono rappresentate presso il CONI da un organismo unitario, denominato Federazione Italiana Sport Disabili.


Lo sport moderno nasce nel secolo scorso come espressione di forza e di vigore, dell'uomo giovane di sesso maschile.

Nel nostro secolo la mentalità sportiva ha progressivamente preso le distanze da questo stereotipo iniziale, per includere prima le donne, gli atleti anziani e, infine, quelli disabili.



















NUOTO : l'attività di nuoto può essere seguita da soggetti che presentano disabilità fisiche anche gravi; l'assenza di gravità però fa sì che particolari rigidità muscolari possano essere alleviate attraverso il lavoro in acqua.

L'attività di nuoto può assumere caratteri diversi a seconda delle esigenze dei ragazzi:
- si lavora sull'acquaticità e sul rapporto che l'individuo ha con l'acqua.

- si impartiscono nozioni di nuoto là dove la patologia del ragazzo lo permette.

- si lavora in gruppi omogenei per età e per patologie utilizzando il divertimento

come strumento didattico.

- si eseguono sedute individuali a scopo terapeutico - riabilitativo.

Il lavoro in acqua dà buoni risultati sia dal punto di vista fisico, sia sotto il profilo psicopedagogico.


ATLETICA: il programma di lavoro segue quello previsto dai Programmi Ministeriali per le Scuole medie e punta al miglioramento delle capacità motorie di 222h79c base, della coordinazione e dell'equilibrio.


DANZA PSICOMOTORIA: è un'attività che favorisce lo sviluppo psico-fisico del ragazzo attraverso gesti e sottofondi musicali.


ATTIVITA' MOTORIA: è rivolta a ragazzi che presentano patologie medio gravi e che necessitano di un programma di lavoro individualizzato.

Questi ragazzi sono seguiti da personale specializzato e lavorano in una palestra adatta alle loro esigenze, particolarmente silenziosa e accogliente.


PATTINAGGIO: è un'attività che stimola l'equilibrio e la coordinazione oltre al senso del ritmo.





I non vedenti si dedicano a molte discipline. Lo sport da essi più praticato in Italia è probabilmente il "tandem" ovvero la bicicletta a due posti, occupati da un non vedente dietro e un normodotato davanti.

Di questa specialità esistono numerose gare sia su pista che su strada.

I disabili visivi praticano inoltre: atletica leggera, judo, nuoto, sci di fondo e alpino, tiro con l'arco e calcio (specialmente in Spagna e Sud America).

Nell'atletica le corse vengono realizzate a cronometro.

Ogni corridore è legato a vita da una fune tenuta dal suo allenatore all'interno della pista, il quale guida e dà indicazioni all'atleta.

Il judo non presenta particolari difficoltà per chi non vede: il cieco anzi può competere quasi ad armi pari assieme ai vedenti in quanto le regole impongono il costante contatto fisico fra i due lottatori ed ogni mossa può dunque essere percepita anche attraverso il tatto.

Nel nuoto grazie alle corsie galleggianti le gare possono avvenire anche tutti insieme: l'unica differenza sta nel consentire all'allenatore di toccare sulla testa l'atleta con un piccolo bastone sormontato da una spugna allo scopo di indicare l'approssimarsi della fine-vasca e consentire la preparazione della virata.

La tecnica utilizzata nello sci, invece, esiste da una decina d'anni ed è una sorta di discesa radioguidata: l'istruttore impartisce ordini al non vedente tramite una rice-trasmittente collegata ad una radiocuffia posta sul capo dell'atleta.

Per il tiro con l'arco, infine, si usano sistemi di puntamento basati su segnali acustici.


Ci sono molte discipline che possono essere praticate a livello amatoriale: equitazione, canottaggio, sollevamento pesi, ginnastica, pattinaggio.

I ciechi, date le caratteristiche della loro minorazione e l'estrema importanza che la vista solitamente riveste in quasi tutti gli sport, hanno pensato da parecchi decenni di crearne uno tutto per loro, o meglio, che possa essere giocato anche eventualmente dai vedenti purchè completamente bendati: il TORBALL.







Il termine "torball" ha origini tedesche e significa "palla rotolante".


Il torball è uno sport che rieduca, sviluppando l'udito e altri organi di persone adulte diventate non vedenti a causa dell'età, di incidenti o ciechi dalla nascita.

Il gioco si svolge tra due squadre composte da tre giocatori ciascuna e due riserve.
Un giocatore lancia
con le mani una palla sonorizzata che, passando sotto tre corde munite di campanelli, deve giungere verso la squadra avversaria che ha il compito di bloccare il tiro con qualsiasi parte del corpo impedendone l'entrata in una porta posta alle spalle dei giocatori.


Come tutte le discipline sportive di squadra, anche il torball necessita di una buona preparazione atletica e tecnica.

uno sport molto diffuso tra i non vedenti italiani, ma è molto praticato anche nei principali Paesi dell'Europa centrale e nel mondo.

Esistono infatti campionati mondiali, continentali e nazionali, molti tornei internazionali e varie competizioni ad ogni livello.

 In Italia si disputano tre campionati maschili di serie A, B e C con 12 formazioni per ogni divisione, ed un torneo femminile.




La Federazione Italiana Sport Disabili svolge un servizio per la persona disabile nel momento in cui decide di praticare un'attività sportiva, attraverso un percorso ben preciso.

La persona viene valutata da un tecnico federale, da un medico e da un fisioterapista che hanno il compito di valutare se la disciplina sportiva scelta dal disabile sia adeguata alle sue caratteristiche fisiche.

La persona deve consegnare una certificazione medica per l'attività motoria ed è seguita in tutto il suo percorso formativo da tecnici della FISD.

Nel caso in cui si sceglie di dedicarsi all'attività agonistica è necessaria ed obbligatoria una certificazione della Medicina sportiva attestante l'idoneità alla pratica agonistica. Dopodiché una specifica Commissione Federale composta da un medico, un tecnico e un fisioterapista stabilisce una classifica funzionale dell'atleta disabile.


CAMPO DI GIOCO

Dimensioni


Il campo di gioco è un rettangolo di 16 mt di lunghezza e 7 mt di larghezza.

La dimensione del campo si misura a partire dal bordo esterno delle linee di demarcazione. Le linee di demarcazione devono essere larghe da 4 cm a 6cm.

La linea di centrocampo divide il campo in due metà di 8 mt x 7 mt ciascuna.


AREA DI SQUADRA


L'area di Squadra si estende dalla linea di porta fino alla prima corda: è larga 7 mt

e profonda 6 mt.


AREA NEUTRALE


L'area neutrale è la zona rimanente del campo di gioco fra le due aree di squadra. E' profonda 4 mt ed è divisa dalla linea di centrocampo in due metà di 2mt x 7 mt ciascuna.


PANCHINE DI SQUADRA


Le due panchine devono essere collocate vicino alla linea di centrocampo ad una distanza che va da 2 a 4 mt dal bordo del  campo di gioco e sul lato opposto rispetto a quello dell'Arbitro. Entrambe le panchine sono in una zona delimitata di 4 mt di lunghezza e 3 mt di larghezza.

Entrambe le aree di squadra devono essere attrezzate con n° 6 sedili.


ZONA PER IL PUBBLICO


L'area per gli spettatori dev'essere almeno ad una distanza di 2 mt dall'area di panchina delle squadre e dal campo. L'Arbitro deve fare attenzione che gli spettatori non siano troppo vicini al campo, alle porte o alle panchine  delle squadre.

EQUIPAGGIAMENTO DI GIOCO


PALLONE


Il pallone è fabbricato in materiale sintetico e bisogna essere in grado di sentirlo quando si muove. Il pallone ha un peso di gr. 500 e una circonferenza che va dai 65 ai 67 cm. 


CORDE E CAMPANELLI


Tre corde sono tese nel senso della larghezza del campo di gioco con la corda centrale esattamente sopra la linea di centrocampo e le altre due a una distanza di 2mt a destra e a sinistra della corda centrale. La distanza delle corde, da terra, dev'essere di 40 cm. Ad una distanza pari alla larghezza di un pallone dall'esterno delle linee laterali del campo devono essere fissati dei campanelli ad ognuna delle tre corde e su entrambi i lati del campo in modo che si possa sentire quando il pallone, o un giocatore, tocca le corde. I sostegni per il fissaggio delle corde devono essere fissati ad una distanza almeno pari alla larghezza del pallone all'esterno del campo di gioco.


TAPPETI DI ORIENTAMENTO


I tappeti di orientamento sono lunghi 2 mt e larghi 1 mt e non devono essere più spessi di 1 cm. In ogni area di squadra devono essere collocati tre tappeti in modo che i loro lati lunghi siano paralleli alla linea di porta. Il tappeto di mezzo sarà posto a 20 cm di distanza dalla linea di porta e a distanza uguale dalle linee laterali.

La parte posteriore dei due tappeti laterali, dovrà essere sulla stessa linea del bordo anteriore del tappeto centrale (m. 1,20 davanti alla linea di porta) ed i bordi laterali devono essere allineati con la linea di demarcazione laterale del campo di gioco.

Tutti i tappeti di orientamento devono essere fissati in modo sicuro e senza il rischio che scivolino via. 


LE PORTE


La porta è larga 7 mt, alta 1,30 mt e dev'essere profonda almeno 25 cm da qualsiasi altezza della porta. Le porte sono lunghe quanto tutto il campo (la linea di fondo è uguale alla linea di porta). Il colore della linea di porta dev'essere in netto contrasto con il pavimento.

Le porte non devono superare i 10 cm di diagonale e devono essere collocate fuori dal campo in modo da toccare la linea laterale e il bordo esterno della linea di porta. Tutte le parti della porta (reti, traversa, supporti ecc.) devono essere costruite in modo tale da non costituire un pericolo per i giocatori. 

TAVOLO DEGLI UFFICIALI


All'altezza della linea di metà campo, ad una distanza di 1 mt dal campo, dev'essere collocato il tavolo degli Ufficiali capace di ospitare almeno 3 persone.


EQUIPAGGIAMENTO DEI GIOCATORI


ABBIGLIAMENTO


L'abbigliamento dei giocatori deve aderire leggermente al corpo e non deve sporgere, comprese le imbottiture, più di 10 cm. Tutti i giocatori di una squadra devono indossare maglie d'identico colore con un numero personale, di un'unica cifra da 0 a 9, su entrambi i lati, posteriore e anteriore.

I numeri devono essere chiaramente visibili e riconoscibili dagli Ufficiali.

Un giocatore per ciascuna squadra dev'essere riconoscibile quale Capitano.


IMBOTTITURA DI PROTEZIONE


È ammessa un imbottitura di protezione di uno spessore massimo di 5 cm.


BENDE OCULARI  E MASCHERINE


Tutti i giocatori in campo devono avere le bende oculari* applicate su ambedue gli occhi e, in aggiunta, indossare la mascherina. Entrambi gli accorgimenti devono essere fissati in modo che il giocatore non possa vedere nulla; la sua reale facoltà visiva non verrà presa in considerazione.

*NOTA: Tutti i giocatori, sia in campo che in panchina, dovranno obbligatoriamente indossare, sotto la prescritta mascherina di protezione degli occhi, le bende oculari adesive (o tamponi oftalmici adesivi) al fine di impedire qualsiasi percezione di luce e/o possibilità di visione del campo di giuoco e dei giocatori avversari..

Nel caso una Squadra si presenti in campo senza le prescritte bende oculari, alla stessa non sarà permesso di iniziare l'incontro e sarà considerata rinunciataria all'incontro.

Nel caso un giocatore,iscritto a referto, si presenti in campo, od in panchina, senza indossare le bende, allo stesso sarà vietato accedere al terreno di giuoco, o sedere in panchina.

I giocatori che entrano in campo per la sostituzione di un compagno, devono indossare le bende oculari*, mascherine od occhialetti adeguatamente a partire dall'inizio della sostituzione.



CLASSIFICAZIONI, QUALIFICAZIONI, CATEGORIE


CLASSIFICAZIONE DEI GIOCATORI


Gli Atleti, secondo le classificazioni dell'I.B.S.A., sono qualificati ciechi o ipovedenti,.


DIVISIONI


I Tornei sono organizzati in due divisioni: maschili e femminili.


QUALIFICAZIONE


Prima di un Torneo, ogni giocatore dev'essere in grado di fornire la prova di:

a)   grado della disabilità visiva in conformità con la classificazione dell'I.B.S.A;

b)   Il grado del handicap visivo in conformità alla classificazione dell'I.B.S.A;

c)   avere diritto di giocare nella squadra nazionale del relativo Paese o, nel caso di



una gara di società, aver diritto a giocare nella

squadra della relativa società.

d)   Esibire un documento che certifichi la cittadinanza del Paese della cui Squadra

nazionale è membro o di essere membro del Club per il quale gioca.

Se una di queste prove non può essere dimostrata il giocatore non ha diritto a

partecipare.


UFFICIALI E COMPITI DEGLI UFFICIALI


NUMERO DEGLI UFFICIALI


Ogni partita prevede l'impiego di: un Arbitro, quattro Giudici di porta, almeno un Segnapunti e un Cronometrista.


POSIZIONE DEGLI UFFICIALI


L'Arbitro è posizionato sul lato del campo dalla parte opposta rispetto al tavolo degli Ufficiali.

I Giudici di porta si devono posizionare ai rispettivi angoli del campo, all'altezza della linea di porta. Il Segnapunti e il Cronometrista sono seduti al tavolo della giuria.


COMPITI DEGLI UFFICIALI DI GARA


L'Arbitro controlla l'intera partita e presta attenzione che vengano osservate tutte le Regole. Nel caso in cui il gioco venga interrotto, l'Arbitro deve spiegare l'interruzione usando principalmente gli annunci verbali: tali annunci devono essere fatti sempre chiaramente e ad alta voce, in modo che possano essere sentiti da tutti i partecipanti, soprattutto dai giocatori in campo e dagli altri componenti della squadra.

GIUDICI DI PORTA


Il Giudice di Porta assiste l'Arbitro nel controllare il gioco di attacco e di difesa informandolo immediatamente di qualsiasi violazione delle Regole;


COMPOSIZIONE DELLA SQUADRA, SOSTITUZIONI, SUGGERIMENTO DELL'ALLENATORE, TIME-OUT



COMPOSIZIONE DELLA SQUADRA


All'inizio di un Torneo, una squadra dev'essere composta da 3 giocatori e può avere fino a 3 riserve.

Nel caso in cui, durante un Torneo, una squadra rimanga soltanto con 2 giocatori in grado di giocare, essa può decidere autonomamente se continuare il Torneo soltanto con due giocatori. Qualora venga a mancare un ulteriore giocatore, la squadra viene eliminata dal Torneo.

I componenti della squadra devono restare, per la durata dell'intera partita, all'interno dell'area di panchina della propria squadra. Quando le squadre cambiano campo, anche i componenti della squadra devono cambiare le panchine.

I componenti della squadra che possono stare nell'area della panchina sono:

- fino a 3 giocatori di riserva

- fino ad altre 3 persone


SOSTITUZIONI


Durante una partita (nell'ambito dei due tempi regolamentari) ogni squadra può effettuare fino a tre sostituzioni. Le sostituzioni effettuate durante l'intervallo dei due tempi non vengono conteggiate.

Ogni sostituzione durante il gioco dev'essere segnalata all'Arbitro dal Capitano o dall'Allenatore della squadra con significativi gesti delle mani.

 


L'Arbitro deve dare la sua approvazione senza indugio; tuttavia, egli può darla solo alla squadra in possesso di palla (tranne dopo  le situazioni di punizioni).


Nel caso in cui un giocatore si infortuni, l'Arbitro deve interrompere la partita.

Nel caso in cui un giocatore infortunato non sia in grado di continuare a giocare entro 30 secondi, deve lasciare il campo di gioco e la partita continua.

La squadra in questione può sostituire immediatamente il giocatore infortunato se il numero massimo di sostituzioni permesse non è ancora stato raggiunto.

Durante le sostituzioni, i Giudici di porta devono dare l'assistenza necessaria ai giocatori. Essi accompagnano il giocatore nell'area della panchina ed il sostituto dall'area della panchina al campo.

I componenti della squadra non possono, durante una sostituzione, lasciare l'area della panchina, entrare in campo o mettersi in contatto con i giocatori già in campo.


TIME-OUT


A ciascuna squadra è concesso un time-out a partita. Anche l'altra squadra può utilizzare simultaneamente il time-out.

Il time-out di squadra può essere segnalato all'Arbitro dal Capitano o dall'Allenatore con significativi gesti delle mani o gridando "time-out di squadra".



L'Arbitro deve dare l'approvazione per un time-out di squadra senza indugio; tuttavia egli può  concederlo solo se la squadra è in possesso di palla (tranne dopo situazioni di punizione).

Il time-out di squadra comincia con l'annuncio dell'Arbitro del nome della squadra e dura 30 secondi: 10 secondi prima della fine di ogni time-out viene dato un segnale acustico chiaramente udibile.

Il pallone dev'essere consegnato all'Arbitro durante un time-out di squadra o quando la partita è interrotta per un tempo lungo (più di 30 secondi).

Quando si ricomincia, l'Arbitro, dopo un fischio, passa la palla alla squadra che attacca.





CONDUZIONE DI GIOCO


La durata di una partita è di 10 minuti di tempo effettivo di gioco, suddiviso in due tempi regolamentari di 5 minuti ciascuno.

Quando la partita viene interrotta dal fischio dell'Arbitro, o quando viene segnato un goal, il cronometro dev'essere fermato.

Eccezione: i tiri di punizione e di rigore devono essere effettuati al di fuori dal tempo effettivo di gioco.

La durata dell'intervallo è di 2 minuti: 30 secondi prima della fine dell'intervallo, il cronometrista lo annuncia con un segnale acustico.


IL GIOCO DI ATTACCO


Una palla è considerata tirata  se lanciata dalla mano di un giocatore.

Un semplice rimbalzo della palla sul giocatore o il calciare la palla non vengono considerati tiri.

Perché un tiro sia valido, la palla dev'essere tirata in modo che passi sotto le tre corde tese sopra il campo di gioco. Nel caso in cui la palla tocchi una delle corde o passi sopra una di esse, viene considerata come infrazione e il tiratore viene penalizzato.

Se la palla atterra fuori dal campo  il tiro è nullo (perdita di palla).

Un giocatore può tirare la palla soltanto tre volte di seguito. Un quarto tiro, o qualsiasi ulteriore tiro di una serie  ininterrotta, è considerato infrazione e il giocatore dev'essere punito.

Se un giocatore, nel tirare, oltrepassa la linea di porta o la linea laterale con tutto il piede, il tiro è nullo. Tuttavia, prima di tirare, il giocatore può andare fuori dal campo per potersi orientare.

Se un giocatore tocca una corda, per qualsiasi motivo, commette infrazione e dev'essere punito. Ciò vale anche per le interruzioni di gioco.

Se un giocatore tira la palla prima che l'Arbitro abbia dato inizio al gioco, tale tiro viene considerato nullo e comporta la perdita della palla.


IL GIOCO DI DIFESA


La difesa può essere fatta da tutti i giocatori in campo.

I giocatori in difesa devono aspettare la palla nell'area di squadra, dove possono muoversi liberamente e posizionarsi dove desiderano.

Appena la palla ha lasciato la mano del giocatore di attacco, l'azione difensiva può anche aver luogo fuori dall'area di squadra.

I giocatori in difesa devono aspettare la palla in piedi, a gambe piegate o in ginocchio o seduti sui talloni. Non è consentito stare seduti per terra, con le braccia allargate e/o con le gambe allungate lateralmente, od allungando il corpo di lato. Inoltre, i giocatori non possono alzarsi da terra appoggiandosi sulle mani, sulle braccia o sulla testa. In posizione di difesa, sia le braccia che le gambe non possono superare la larghezza massima di espansione delle spalle. E' permesso sfiorare il pavimento, con i polpastrelli, al solo scopo di orientamento.


POSIZIONI CORRETTE


POSIZIONI NON CORRETTE


Se la palla rimbalza sulla porta (palo o traversa) o su un giocatore e oltrepassa la linea di centrocampo, si considera palla persa e la squadra di attacco ottiene di nuovo la palla.

Questa Regola non vale per le situazioni di punizione o di rigore.

Se la palla esce dal campo dopo un'azione difensiva, rimbalzando sulla porta (palo o traversa) o su un giocatore, viene considerata fuori e spetta alla squadra in difesa.

E' permesso il passaggio della palla all'interno dell'area di squadra se viene effettuato nel rispetto della Regola degli 8 secondi:

"se un giocatore ha sotto controllo la palla, o l'ha afferrata bene, essa dev'essere lanciata fuori dall'area della sua squadra entro otto secondi. Altrimenti ciò viene considerato infrazione e il giocatore che ha toccato per ultimo la palla viene punito"


TIRO DI PUNIZIONE


Con alcune violazioni contro le presenti Regole, l'Arbitro deve imporre un tiro di punizione. Ogni tre punizioni assegnate ad una squadra, nel corso della stessa partita, comporteranno un rigore.

In caso di punizione, il giocatore penalizzato deve lasciare il campo e la squadra in difesa deve difendere la porta con un giocatore in meno.

Un tiro di punizione, causato nel tempo di gioco, dev'essere eseguito anche se il tempo effettivo di gioco è finito.

Le infrazioni al Regolamento, da parte della squadra di attacco, non saranno più punite e il tiro diventa nullo.

In caso di infrazione durante la difesa, dev'essere ordinato un altro tiro di punizione se non è stata realizzata una rete. Se la nuova punizione è una terza punizione, dev'essere eseguita come un tiro di rigore.

Non si applica la Regola del quarto tiro per i tiri ripetuti.


MOTIVI PER I TIRI DI PUNIZIONE


Le seguenti infrazioni devono essere punite con il tiro di punizione:

- la palla tocca, o rimbalza, su una corda

- il quarto e ogni successivo tiro consecutivo di un giocatore

- contatto con le corde da parte di un giocatore

- difesa non regolamentare

- consegna della palla

- Regola degli otto secondi

- sistemazione della mascherina o degli occhiali, senza permesso

- palla ferma durante il gioco di attacco

- condotta non sportiva



ESECUZIONE DEL TIRO DI PUNIZIONE


La squadra di attacco sceglie il giocatore tra quelli in campo.

Gli altri giocatori devono lasciare il campo fino alla fine della situazione di rigore;

Prima del fischio dell'Arbitro, il giocatore che esegue il tiro non può lasciare il tappeto centrale; dopo il fischio può utilizzare l'intera area di squadra per l'esecuzione del tiro.

La squadra sceglie per la difesa un giocatore tra quelli in campo. Tale giocatore può essere anche quello a causa del quale è stato inflitto il tiro di rigore: gli altri giocatori devono lasciare il campo fino alla fine dell'azione di rigore.

Prima del fischio dell'Arbitro, il giocatore in difesa deve aspettare sul tappeto centrale; dopo il fischio, egli può utilizzare l'intera area di squadra per la difesa.


TEMPI SUPPLEMENTARI E TIRI DI RIGORE


Una partita di finale, semi finale o per la determinazione del piazzamento in classifica, che finisca in pareggio dopo i tempi regolamentari, dev'essere prolungata con i tempi supplementari.

Durante i tempi supplementari, ogni  squadra può avere un time-out e 2 sostituzioni.

Le sostituzioni nel corso dell'intervallo non contano.

Non appena viene segnata la prima rete, "golden goal", il gioco finisce.

Se non vengono segnati goal, la durata dei tempi supplementari sarà di 4 minuti di gioco effettivo, suddivisi in due tempi da 2 minuti l'uno. Tra i due tempi ci sarà un intervallo di 2 minuti.

Ogni squadra deve eseguire e parare, alternativamente, 3 tiri.

Se si verifica nuovamente una situazione di parità, i tiri di rigore devono essere continuati.


DETERMINAZIONE DELLA SQUADRA VINCITRICE


La Squadra che ha ottenuto il numero più alto di reti viene dichiarata vincitrice.

Se si verifica nuovamente una situazione di parità, si continua con i tiri di rigore con lo stesso ordine di giocatori impiegati in precedenza, con un tiro per ciascuna squadra fino al momento in cui una delle due squadre abbia una rete di vantaggio.

Fino alla definitiva conclusione della partita tutti i giocatori, in campo ed in panchina, devono indossare le bende oculari.




CONDOTTA DEI TORNEI


Ai Campionati o alle Coppe Internazionali dev'essere applicato il seguente criterio: se ad un Torneo Internazionale partecipano squadre provenienti da almeno 4 Paesi, l'Organizzatore, attraverso un modulo di domanda, deve informare l'I.B.S.A. di tale manifestazione.


SEMIFINALI e FINALI


Le prime quattro migliori squadre del girone preliminare, disputeranno la semifinale. Si incontrano in partite ad eliminazione diretta durante le quali la squadra classificatasi prima gioca contro la quarta e la seconda contro la terza.

Le due squadre vincitrici delle  semifinali giocano per il titolo di campione e le due perdenti per il terzo posto.

Se nelle semifinali, o finali, dopo i tempi regolamentari di gioco, la partita rimane in parità devono essere giocati i supplementari.

Se anche dopo i supplementari la partita rimane in parità essa dev'essere decisa tramite i tiri di rigore.


PUNTI


Il posto in classifica di una squadra dopo un semplice girone a punti si stabilisce in base ai punti ottenuti da ciascuna squadra.

Ogni squadra ottiene 2 punti per una vittoria, 1 punto per un pareggio e 0 punti per partita persa.


MANCATA PRESENTAZIONE DI UNA SQUADRA


Se una squadra manca di presentarsi in tempo per l'inizio di una partita, ciò viene considerato come una sconfitta, e la squadra che si è presentata ottiene 2 punti e un risultato di 5 a 0.

La squadra che non si è  presentata al gioco perde con un punteggio di 0 a 5. Inoltre vengono tolti 2 punti per mancata presentazione.


ABBANDONO DI UNA PARTITA - ELIMINAZIONE DA UN TORNEO


Nel caso in cui una squadra non finisca un Torneo o un Campionato, tutte le altre squadre rimaste vincono la partita con un risultato di 5 a 0.

Se una squadra abbandona il Torneo, tutte le altre squadre ottengono 2 punti e 0 reti. I risultati ottenuti in precedenza saranno annullati.
























Mt. 16,00

Mt. 2,20









































Linee di demarcazione























Mt. 3,80


Linea di Rigore










































Corda








Mt. 2,00



NEUTRA

























Dimensioni







Tavolo della direzione di giuoco



Linea di centrocampo




Mt. 2,00



AREA
































Panchina

di squadra



Mt. 3,80



SQUADRA















































Mt. 2,20


Mt. 2 x 1 x 0,1

Tappetini


AREA DI




























































Porte





Mt. 2,5

Mt. 2.0

Mt. 2,5











Mt. 7,00
































La chiamano libellula, per il suo corpo affusolato da ballerina. Un corpo esile che scorre liscio e levigato, senza imperfezioni. La natura le ha negato le ali, ma proprio questa privazione esalta all'infinito la sua grazia e leggerezza, permettendole di volare su, in alto, tra le stelle.Les ètoiles, come lei.

La sua immagine risalta, in tutta la sua delicatezza, sulla copertina del nuovo libro di Candido Cannavò "E li chiamano disabili". E la sua storia è simbolo senza tempo di chi ha trasformato la diversità in una spinta verso la conquista di una vita normale. Lei, crudelmente senza braccia, si aggrappa forte, con altre mani, a ciò che il mondo ogni giorno le dona: una passione, la danza; l'amore; la felicità.

Come lei tanti che hanno scelto di guardare la propria disabilità da un punto di vista diverso, senza vergogna



 
   


Il diritto alla vita è uno dei diritti naturali sanciti dalla nostra costituzione. Non sempre esso si riferisce, però, al diritto ad una vita dignitosa, specialmente in un mondo costruito ad immagine e somiglianza dell' "uomo normale".

Un mondo disseminato di barriere architettoniche, sociali e culturali che negano, di fatto, un esistenza comune ad ogni individuo che abbia una minima difficoltà e per il quale la vita diventa una sfida continua, e la felicità una sudata conquista.

La consapevolezza di queste problematiche ha portato, negli ultimi trent'anni, alla nascita di numerose associazioni che hanno come obiettivo quello di supportare le battaglie di quanti sono ingiustamente vittima di una società che abbandona i più deboli. Membri di questi movimenti sono, prima di tutto, i diversamente abili e i loro parenti che, con l'aiuto di volontari, cercano di superare giorno per giorno le limitazioni che il mondo impone loro. Grazie all'opera di questi gruppi, alcuni sconosciuti e nati a livello locale, altri che operano a livello internazionale, molto è stato fatto. Molto altro si deve, tuttavia, ancora realizzare.


TRAGUARDI RAGGIUNTI

Numerose sono le battaglie vinte nel corso della lunga guerra per le pari opportunità, e molte di queste hanno portato al realizzarsi di progetti di grande importanza.
Tra questi il più famoso è, senza ombra di dubbio, quello delle Paraolimpiadi che permettono, a chi non abbia la possibilità di svolgere uno sport in maniera regolare, di continuare a coltivare la propria passione fino a raggiungere livelli altissimi. Il loro successo è cresciuto nel corso del tempo, tanto che oggi le olimpiadi per diversamente abili sembrano far concorrenza a quelle tradizionali. Questo soprattutto grazie alla maggiore carica di dedizione che gli sportivi, che in esse si confrontano, sembrano avere rispetto agli atleti tradizionali. In un mondo in cui non è sempre chiaro il percorso che conduce alla vittoria sportiva, gli atleti disabili ci insegnano a lottare e gareggiare in modo leale, nonostante difficoltà spesso apparentemente insormontabili, senza imboccare "scorciatoie" talvolta letali.


Altra vittoria è quella che ha portato, nel giugno 2005, all'apertura del primo supermercato Coop completamente senza barriere architettoniche (a Gavorrano).

Qui, tra percorsi sensoriali protetti, cartelli scritti anche in braille, corridoi più ampi e mappe tattili, chiunque abbia difficoltà motorie viene facilitato nello svolgimento di una fondamentale attività quotidiana.


Molto importante è, poi, il grado di vivibilità raggiunto dalla città di Ferrara, premiata come "città ideale". Qui, infatti, tutto è reso più accessibile e usufruibile: dai musei, agli uffici; dalle piste ciclabili alle strade; dalle scuole ai mezzi di trasporto pubblici.
Infine da ricordare sono i, seppur limitati, provvedimenti presi dalle amministrazione statale al fine di permettere alle persone affette da un handicap di integrarsi in modo decoroso negli ambiti scolastici e lavorativi.

Piccole conquiste, molte delle quali ancora in fase di realizzazione, che hanno come unico obiettivo quello di garantire a tutti una vita normale. Conquiste ottenute attraverso anni ed anni di sofferenze, esclusioni e umiliazioni che non hanno, però, scalfito l'orgoglio di chi non strumentalizza la propria diversità. In fondo la vera saggezza sta in questo, nel cercare il punto illuminato nel buio, la felicità nella disperazione.

Una saggezza che è a fondamento di chi vive la propria vita con dignità senza falsi vittimismi. Una saggezza che molti di noi, ancora oggi, avrebbero bisogno di imparare.


"Paraolimpiadi per disabili" a cura di Silvia Conte




   

















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