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Come
Per diritto convenzionale si intendono i trattati con cui
Nel trattato CE sono disciplinati gli organi della Comunità e i loro poteri: tali poteri vengono espressi mediante degli atti normativi che costituiscono il diritto derivato.
I trattati della Comunità sono una fonte gerarchicamente sovraordinata
al diritto derivato e, esiste un apposito organo di tipo giurisdizionale,
Il Trattato di Maastricht ha assunto un carattere costituzionale poiché è stato rinforzato dall'inclusione di un esplicito richiamo ai diritti fondamentali che sono garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Con ciò si conferisce alla Corte di giustizia un ruolo che, negli st 919d36j ati membri, è tipico delle Corti costituzionali.
-Diritto derivato: tipologia delle fonti comunitarie
Le fonti del diritto derivato si distinguono, innanzitutto in:
-Diretta applicabilità e effetto diretto
La diretta applicabilità, come abbiamo già detto, è una qualità di alcuni atti comunitari che, producono immediatamente i loro effetti giuridici nell'ordinamento nazionale senza l'intervento di un atto normativo dello Stato che li renda validi. Questa caratteristica differenzia i regolamenti dalle direttive. Infatti, mentre le direttive si collocano, in linea di principio, nel quadro dei rapporti tra ordinamento nazionale e ordinamenti esterni, i Regolamenti invadono la sovranità e s'impongono per forza propria nell'ordinamento nazionale.
Diverso dal concetto di diretta applicabilità è il concetto di effetto
diretto. L'effetto diretto consiste nella capacità di una norma
comunitaria di creare diritti ed
obblighi direttamente in capo ai singoli, senza l'intermediazione dell'atto
normativo statale. Le norme che hanno effetto diretto vengono definite self-executing.
La nozione di effetto diretto e stata introdotta per garantire la prevalenza
del diritto comunitario sul diritto interno anche nei casi in cui lo Stato
membro, ritardi l'emanazione di norme interne per l'applicazione della norma.
Perciò
Lo Stato negligente che riguarda l'attuazione degli impegni posti dalle fonti comunitarie o, che li attui in modo incompleto e/o scorretto. Essa è una garanzia nei confronti dei singoli che potranno far valere i propri interessi, tutelati dal diritto comunitario, anche contro lo Stato inadempiente.
Se incrociamogli atti-fonte con caratteristica di diretta-applicabilità con quelli con caratteristica di efficacia diretta, possiamo avere 4 possibilità:
Aderendo alla Comunità Europea l'Italia ha accettato che le leggi
comunitarie potessero entrare direttamente nel proprio ordinamento, senza
l'intermediazione dello Stato.
La legge, come sappiano, è la manifestazione più tipica della sovranità dello Stato e, di conseguenza, la prevalenza del diritto comunitario sulle leggi nazionali segna una limitazione di tale sovranità. In quasi tutti gli Stati europei, l'adesione alla Comunità ha comportato un una serie di riforme costituzionali. In Italia tutto ciò non è accaduto poiché, l'unica fonte che disciplina l'adesione del nostro Paese alla CE è la legge di ratifica del Trattato di Roma che è una legge meramente formale. Ma ciò basta a disporre una cessione di sovranità?
-Le tappe del cammino comunitario della Corte costituzionale
Cosa accade se una norma Comunitaria è in contrasto con una norma interna?
In un primo tempo ha applicato il criterio cronologico: i conflitti tra leggi italiane e leggi comunitarie si sarebbero dovuti risolvere secondo le regole della successione delle leggi nel tempo. Le norme più recenti abrogano quelle meno recenti, senza dar luogo a questioni di costituzionalità. Naturalmente questa soluzione non fu gradita dalla Corte di giustizia della Comunità europea poiché essa ha il compito di garantire la prevalenza del diritto comunitario su quello nazionale perciò, era impossibile accettare che una norma nazionale potesse abrogare un regolamento CE.
Così
Così, nel 1984 venne introdotta la legge
-Contrasto tra norme interne e norme comunitarie: il quadro attuale
Oggi, il quadro tra norme comunitarie e norme interne è il seguente:
a) Contrasto tra legge ordinaria e norme CE self-esecuting: si applica la legge comunitaria mentre la norma Italia non è applicata. Ci sono però due aspetti:
Questa regola vuole solo e per tutte le norme comunitarie munite di effetto diretto, quindi non solo i regolamenti, ma tutte le norme self-executing comportano la non applicazione della legge italiana contrastante;
Questa regola è rivolta a tutti i soggetti dell'applicazione del diritto: quindi non solo agli organi giudiziari, ma anche alle strutture della PA che hanno il potere-dovere di non applicare la legge italiana contraria ad una norma comunitaria Self-executing;
b) Contrasto tra norme sub-legislative e norme Ce: in questo caso il criterio di competenza e della non applicazione non può essere applicato. In questo caso il contrasto è risolto con il criterio gerarchico poiché la norma sub-legislativa corrisponde al regolamento o al provvedimento amministrativo mentre, la norma ce è disposta con una legge formale che è l'ordine di esecuzione del TRATTATO. La relazione gerarchica è tra il regolamento amministrativo e l'ordine di esecuzione.
c) Contrasto tra norme costituzionali e norme
comunitarie:
-I giudici e l'amministrazione di fronte al diritto comunitario
I rapporti tra ordinamento comunitario e ordinamento nazionale hanno alla base una visione tradizionale della natura della Comunità europea: un'organizzazione comune creata da Stati sovrani con lo strumento di diritto internazionale.
L'aspetto più paradossale è che ci sono 2 ordinamenti autonomi e distinti per quanto riguarda la legislazione. E 2 ordinamenti uniti per quanto riguarda l'applicazione del diritto. Giudici e amministrazione sono i soggetti che li devono portare ad unità. I giudici però diversamente dalle amministrazioni pubbliche, hanno uno strumento specifico che serve per risolvere i problemi che sorgono quando i 2 sistemi si intrecciano: è il rinvio pregiudizievole alla Corte di giustizia della CE che può essere utilizzato quando il giudice ha dubbi circa la validità di una norma derivata rispetto ai Trattati, oppure circa l'interpretazione delle disposizioni comunitarie.
ARRUAZIONE DELLE NORME COMUNITARIE
La legge comunitaria è una legge che viene approvata ogni anno dal Parlamento, su iniziativa del Governo. essa contiene principalmente:
modificazione o abrogazione di norme in contrasto con gli obblighi comunitari;
disposizioni necessarie ad attuare le norme comunitarie attraverso deleghe del legislative al Governo oppure attraverso i regolamenti;
disposizioni necessarie all'esecuzione dei trattati internazionali conclusi nell'ambito delle relazioni esterne dell'Unione europea;
disposizioni che individuano i principi fondamentali nel rispetto dei quali le Regioni devono dare attuazione agli atti comunitari nelle materie di competenza legislativa concorrente;
disposizioni emanate nell'esercizio del potere sostitutivo del Governo nel caso di inadempimento di obblighi comunitari da parte delle Regioni nelle materie di loro competenza.
Quindi le direttive comunitarie possono essere attivate secondo 3 diverse modalità:
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