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FORME DI STATO

diritto



FORME DI STATO


Per forme di stato si intende l'organizzazione statale in riferimento ai rapporti che si determinano fra gli elementi dello stato, cioè ai rapporti che intercorrono tra governanti e governati (potere e società). Mentre per forme di governo si fa riferimento ai rapporti che si instaurano tra gli organi superiori (costituzionali) dello stato , cioè si analizza come si distribuisce il potere politico tra tali organi.

Lo stato moderno si sviluppa e si afferma in Europa tra il XVI e il XVII secolo, e il primo tipo di stato è quello assoluto.

Caratteristiche:

Esso propone fini di carattere generale, tesi al benessere della collettività: lo stato diventa quindi un tutore dell'interesse generale e si assiste alla nascita di strutture organizzative statali (il fisco, la burocrazia);

E' interventista nel senso che si occupa di disciplinare direttamente settori fino ad allora lasciati all'autonomia privata (proprietà fondiarie, finanza, istruzione, opere pubbliche).



Il potere è concentrato nelle mani del sovrano mentre il popolo è considerato suddito.

E' appoggiato dalla borghesia commerciale e finanziaria, interventista in campo economico che assicura la pace e la stabilità e garantisce regole comuni in tutto il territorio, eliminando vincoli che ostacolavano lo sviluppo degli affari.

Lo stato liberale si afferma grazie alle tre rivoluzioni, inglese, francese e americana nel XIX secolo.

Novità:

Si ha l'esaltazione dell'individuo: da suddito diventa cittadino e titolare di diritti privati e pubblici, e la sovranità spetta allo stato stesso che è soggetto di diritto (quindi non + al re). Inoltre i cittadini eleggono i loro rappresentanti agli organi a cui è demandato l'esercizio del potere sovrano, come ad esempio il parlamento;

Si afferma storicamente il liberismo economico (Smith, Lasse Fair) secondo cui la piena libertà nelle scelte economiche individuali è condizione indispensabile per il corretto funzionamento del sistema economico. Lo stato deve quindi astenersi dall'intervenire nell'economia per permettere il corretto funzionamento del sistema economico. (Mercato di libera concorrenza);

Si afferma il liberismo politico: deve essere assicurata la difesa dei diritti individuali tra cui quello delle proprietà, e le libertà fondamentali contro ogni possibile abuso e sopraffazione.

Caratteristiche: esso si forma sui principi di libertà e indipendenza le cui caratteristiche fondamentali sono:

Stato come potere estraneo alla società e il suo compito è quello di garantire alla società liberale le condizioni legislative e di ordine pubblico che ne consentano lo sviluppo (stato garantista);

Lo stato deve reprimere tutto ciò che viola le libertà borghesi basate sulla proprietà;

Lo stato non deve essere interventista in materia economica in quanto deve lasciare l'individuo libero nelle sue scelte;

Vige il principio di legalità e il potere politico è sottoposto ad una costituzione che riconosce i diritti fondamentali dei cittadini e limita le azioni dello stato stesso (stato di diritto);

È essenzialmente elitario, in quanto il diritto di voto è limitato per censo (ricchezza) e lo stato è retto da una minoranza (base sociale ristretta) per cui la maggioranza della popolazione è esclusa dalla cosa pubblica.

Lo stato liberale però entra in crisi in quanto:

Lo stato si reggeva su una base sociale ristretta e omogenea, ovvero la borghesia;



A causa dello sviluppo industriale e la conseguente crescita di una classe operaia sottoposta a condizioni di lavoro disumane e che non poteva partecipare alle scelte politiche si ha uno scontro tra lavoratori e borghesia industriale per la conquista dei propri diritti e la difesa dei propri privilegi;

I principi di libertà e indipendenza erano stati applicati soltanto a una ristretta cerchia di persone: ovvero coloro che per la loro ricchezza erano proprietari e potevano con il voto eleggere al parlamento rappresentanti che avrebbero agito nel loro interesse.

Le risposte alla crisi furono 2:

Lo stato e la società liberale cercarono di reprimere ogni ribellione della classe operaia;

Gli operai diedero origine al movimento operaio, e svilupparono idee socialiste e il movimento sindacale per lottare alla conquista dei diritti fondamentali dei lavoratori (orario di lavoro, salario).

Quindi la crisi degli stati liberali dimostrò la necessita di costruire strutture capaci di assorbire le istanze della classe  lavoratrice sempre + numerosa, dando così una compiuta applicazione ai principi di libertà, uguaglianza, indipendenza.

In alcuni casi i poteri statali non sono riusciti a realizzare pacificamente questa evoluzione e le evidenti contraddizioni insite nello stato liberale hanno portato all'imposizione di uno stato autoritario, lo stato fascista (in Italia, germania, spagna, Portogallo) oppure alla conquista del potere da parte dei partiti di classe come il partito socialista e comunista dando origine allo stato socialista.


Lo stato fascista si afferma negli anni 20 in Italia, per poi diffondersi in altri stati: in realtà era già in atto un'evoluzione dello stato liberale con l'introduzione del suffragio universale maschile ma la situazione creatasi dopo la 1guerra mondiale fece precipitare il paese verso il sistema autoritario.

Lo stato fascista:

E' basato sul partito unico che svolge un ruolo centrale nella politica e si caratterizza come stato totalitario in quanto si propone come artefice primo degli interessi generali della collettività: pretende di intervenire in ogni articolazione della società tranne che nell'economia in quanto viene mantenuta il diritto di proprietà;

Sono abolite tutte le libertà civili e politiche (non ammessa libertà di associazione ne politica ne sindacale, il diritto di sciopero soppresso, stampa sottoposta a censura e represso il dissenso).

In italia e in germania cessa dopo la seconda guerra mondiale, mentre in spagna e portogallo negli anni settanta e in africa e in asia vi sono alcuni stati di tipo autoritario che viene definito fascista. Però è un tipo diverso in quanto nessuno ha la pretesa di creare un nuovo modello di società.


Il progetto socialista nasce intorno alla metà dell'800 e si basava sulla critica marxiana: secondo cui la società si fonda sulla disuguaglianza sociale e sullo sfruttamento; questo dipende dal sistema di produzione capitalistico nel quale gli uomini sono divisi tra i proprietari di mezzi di produzione (borghesi) e la massa dei salariati (classe operaia o proletariato) che possiedono solo la loro forza lavoro. La libertà inoltre era riservata esclusivamente ai proprietari capitalisti , quindi è un principio formale finchè permane la divisioni in classi e l'eguaglianza si realizza nei confronti della legge ma viene applicata a soggetti diseguali.



Marx e la massa dei proletari non sono disposti ad accettare oltre un certo limite le disuguaglianze create dal capitalismo per cui si ha una lotta di classe tra il proletariato e la borghesia, al fine di eliminare i mali del capitalismo (disoccupazione, crisi ricorrenti..). Questo darà una vita ad una società senza classi, verrà abolita la proprietà privata e i mezzi di produzione apparterranno alla collettività che li userà nell'interesse di tutti. Per riuscire nell'intento però è necessaria la presa del potere del proletariato, uscito vincitore, e si avrà la dittatura del proletariato in cui la nuova classe dovrà consolidare il nuovo ordine sociale.

Passata questa fase verranno abolite le classi sociali e verranno eliminati i conflitti, quindi non vi sarà il ricorso alla forza. Alla fine del processo si creerà la società comunista con cui si realizzerà la piena uguaglianza economica e sociale tra gli uomini, ovvero la massima libertà.



1917 rivoluzione russa con conseguente nascita dell'URSS. L'espansione di tale modello avvenne dopo la seconda guerra mondiale. I regimi del socialismo reale sono basati sul partito unico centro e motore di tutto il sistema e hanno come caratteristica la proprietà da parte dello stato dei mezzi di produzione. L'economia è collettivista, gestita attraverso la pianificazione economica centralizzata. E' uno stato totalitario, interviene in ogni aspetto della vita sociale e si propone come modello di società, pur garantendo le libertà fondamentali sancite dalla costituzione le subordina agli interessi del socialismo per cui è sempre possibile reprimerle. Da ciò deriva anche la repressione di ogni forma di dissenso. Crisi:

- fallimento dei piani economici di sviluppo adottati dai paesi comunisti;

- mancanza di libertà politica e sociale;

- delegittimazione dei dirigenti

Inizio 90 crollo urss.


Stato democratico: evoluzione dello stato liberale ha le caratteristiche di essere uno stato ove vige il principio di rappresentatività (i cittadini eleggono i propri rappresentanti), il riconoscimento dei diritti inviolabili dell'uomo e il principio di legalità. Si afferma con l'introduzione del suffragio universale maschile e ha le seguenti caratteristiche:

- costituzioni rigide (non importante);

- principio democratico della sovranità popolare (partecipazione al voto sia diretto che indiretto);

- pluralismo (riconoscimento delle organizzazioni territoriali);

- si afferma lo stato sociale (compito di ridurre le disuguaglianze e perseguire una maggiore

giustizia sociale).


Stato unitario: stato in cui il potere politico spetta unicamente allo stato che ammette soltanto uffici decentrati che non sono autonomi dallo stato. (Francia, Irlanda, Danimarca, Portogallo)


Stato federale:  è un stato in cui si realizza la + ampia forma di autonomia territoriale. E' formato da stati detti federati che hanno una loro autonomia e il potere politico e ripartito tra stato federale e stati federati.

Stati federati: proprio potere sul territorio e sul popolo. Alcune fz vengono affidate allo stato federale. La costituzione ha il compito di definire la ripartizione dei poteri tra singoli stati e stato federale di garantire l'esercizio e stabilire il modo con il quale devono essere eletti i membri degli organi federali e stati membri. All'esterno è riconosciuto lo stato federale. Lo stato federale deve:

- garantire l'ordine interno;

- politica monetaria;

- politica estera.


Stati regionali: Nello stato regionale le regioni hanno una competenza legislativa generale, mentre lo stato ha la competenza esclusiva solo nelle materie indicate nella costituzione:

- propria sovranità su tutto il territorio;

- ha enti autonomi regionali che hanno un autonomia legislativa e amministrativa;

- sanità e scuola ultimamente passano al potere regionale.







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