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LE DEPENDANCES IN CITTA'

architettura



LE DEPENDANCES IN CITTA'


Dal regno di Luigi XIV la complessità crescente dei servizi e l'espansione degli appartamenti hanno relegato le dependance in città. I locali di servizio e le scuderie, cacciati dalle ali della cour Royale all'epoca della costruzione dell'Enveloppe, trova 454d32e no rifugio, provvisoriamente d'altronde, dietro l'ala sinistra i locali di servizio, in città le scuderie. I nuovi locali di servizio saranno loro volta condannati dalla costruzione dell'ala meridionale. E le nuove scuderia costruite nel 1672 da Jacques IV Gabriel, ormai troppo piccole, diventeranno le scuderie della regina. Nel 1670 viene costruito da D'Orbay un palazzo della cancelleria, nell'apparecchio misto mattone e pietra; è uno dei rari esempi ancora esistenti dalla prima urbanizzazione di Versailles. La maggior parte delle dependance costruite in città porta la data della campagna di Mansart e testimoni di una potente spinta dei bisogni. Vengono così costruiti: le scuderie sulla place d'Armes (1679), il nuovo Grand Commun, dietro l'ala sinistra dei ministri (1682), la Surintendance des batiments (sovraintendenza all'edilizia) (1683), il Grand Chenil (grande canile), dietro alle scuderie (1685) e il Jeu de paume (1686).Queste dependance, più grandi e più numerose, si sono quindi raggruppate nei dintorni del castello. Un jeu de paume era il completamento obbligato di una dimora aristocratica: all'epoca di Luigi XIII ve ne erano due a Versailles, uno coperto per la pallacorda corta e uno scoperto per la pallacorda lunga. Essi sono scomparse come la maggior parte delle opere di questo genere. Quello costruito per Luigi XIV si è salvato grazie sul destino storico: è in quella sala che viene pronunciato giuramento del 1789. Sono pure ben conservati il Grand Commun, nell'apparecchio mattoni e pietra, e le scuderie, costruite anch'esse con questa tecnica, ma con facciate tutte in pietra dal lato del castello.





Il complesso delle grandi e piccole scuderie e il capolavoro di Mansart. Non sembra necessario ricercare un'interpretazione emblematica per la pianta a ferro di cavallo, che un semplice ed ammirevole adattamento al tracciato della zampa d'oca per. La moltiplicazione dei risalti, le finestre inscritte nelle arcate, il bugnato continuo, la qualità degli apparecchi, la strutturazione delle volte, i tetti spezzati rientrano nella tradizione francese. Tuttavia questa non è forse mai stata interpretata con tanto virtuosismo. È da notare in particolare come venga utilizzata l'arte del risalto per impostare la curva delle sopraelevazioni del cortile e per far risaltare il portale in fondo al cortile.

Al tempo di Luigi XV, nel 1759-1761, fra il Grand Commun e la sovrintendenza sono stati costruiti l'hotel de la Guerre (ministero della guerra) e l'hotel des Affaires étrangers et de la Marine (ministro degli affari esteri e della marina solamente. Questi palazzi, opera di Jean-Baptiste Berthier, l'autore della carta delle cacce, sono, a quanto pare, i primi ministeri della storia dell'architettura francese. Sin ad allora, l'amministrazione francese occupava abusivamente palazzi destinati ad altro uso. La soluzione data da Berthier a un problema che si poneva per la prima volta è di una qualità eccezionale. Per ospitare gli archivi di stato, egli ha suddiviso lo spazio interno con tramezzi in mattone che ha sostituito i solai in materiali infiammabile con volte a vela in mattoni, adottando un procedimento noto da secoli nel mezzogiorno mediterraneo sotto il nome di volte saracene o volte catalane: aspetti interessanti di questo procedimento erano stati di recente notati dall'accademia di architettura. Berthier è uno dei primi a farne uso nella Francia settentrionale. Nel palazzo comune degli affari esteri e della marina, gli affari esteri occupavano il piano nobile. È lì che riposano, in 7 sale separatamente ornate, le corrispondenze, i comunicati, i trattati, gli accordi, le relazioni che hanno costituito la vita diplomatica della monarchia francese.

Si può tralasciare l'hotel des Menus-Plaisirs (1748), costruito sotto Luigi XV in avenue de Paris, ma non l'amministrazione che esso albergava e che ha svolto un ruolo in atteso durante regno di Luigi XVI. La sua vocazione era l'effimero e in effetti la monarchia sotto Luigi XVI non aveva i mezzi per costruzioni durevoli. La regina, il cui desiderio di spazi nuovi e di cambiamenti era insaziabile, si fece costruire palazzi mobili, smontabili, il cui lusso era l'opera dei più abili disegnatori dei Menus-Plaisirs. In occasione del carnevale del 1787, l'ultimo di Versailles, si allestì sulla terrazza esposta a sud una specie di villaggio in compensato di legno comprendente saloni, sale da ballo, teatri, ecc. Una di queste grandi sale, smontata, poi depositata in magazzino, e stata rimontata, leggermente modificata, nell'hotel des Menus-Plaisirs per accogliere l'assemblea di notabili e gli stati generali. In queste sale concepite per i piaceri della regina la nazione riunita ha fatto sapere che la festa era finita. Il giuramento con la quale la nazione si era costituita era stato prestato nella sala Jeu de paume. L'Ancien Regime si concludeva in baracche di legno.





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