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MINERALI - LE ROCCE - ROCCE MAGMATICHE, SEDIMENTARIE, METAMORFICHE

chimica



MINERALI

- Sono corpi naturali che presentano una composizione chimica definita che non può essere modificata attraverso processi meccanici.

- Essi hanno proprietà chimiche e fisiche cotanti.

Alcuni sono costituiti da elementi semplici, altri da composti chimici.

Ad ogni minerale si associa una formula mineralogica (Mg,Fe) SiO (Olivina); i termini con la virgola possono sostituirsi l'uno all'altro, questo fenomeno è detto vicarianza.

Struttura cristallina: Quasi tutti i minerali la possiedono, raramente essi si presentano allo stato amorfo (Struttura interna disordinata), è più frequente invece il Polimorfismo (strutture diverse con proprietà differenti in una sostanza).



Famiglie di Minerali: Silicati, ossidi, solfuri, solfati, carbonati, alogenuri.

CARATTERISTICHE DEI MINERALI: Peso specifico (rapporto tra il peso e quello di un uguale quantità di H2O a parità di volume), durezza, sfaldabilità o clivaggio (proprietà di rompersi + facilmente su determinati piani di minor resistenza), frattura (rottura non piana e irregolare), tenacità (resistenza opposta), elasticità, plasticità (come l'oro e l'argento), malleabilità (lasciarsi ridurre in lamine sottilissime), duttilità (lasciarsi tirare in fili, il più duttile è il platino), proprietà termiche, suscettività magnetica (attitudine ad essere attratti da una calamita), conducibilità elettrica, proprietà ottiche (colore, lucentezza, trasparenza, fluorescenza, angolo di rifrazione), proprietà organolettiche (tatto, sapore).

- COMPOSIZIONE DEI MINERALI: Gli elementi più abbondanti nei minerali sono fondamentalmente 8, i quali costituiscono circa il 98% della massa della crosta terrestre: il più diffuso è l'ossigeno (93% del volume totale della crosta), seguono poi silicio, alluminio, ferro, calcio, sodio, potassio e magnesio.

Quando l'ossigeno si combina con altri atomi positivi si hanno gli ossidi, in altri casi gli atomi positivi si legano all'ossigeno formando strutture particolari a carica ne 848i89i gativa che si comportano come anioni.

Di questi ultimi, i tre principali gruppi sono il gruppo silicato, il gruppo solfato e il gruppo carbonato.

Uno degli elementi presenti in maggior quantitativi nella litosfera è il carbonio, presente sotto forma di carbonati.

Un altro elemento è poi lo zolfo, esso è caratterizzato dal possesso di numeri di ossidazione sia positivi che negativi (questi danno origine al gruppo solfuro).

Il 90% della crosta terrestre è formata da silicati, cioè composti di silice (Silicio + Ossigeno), la base di questi composti è il gruppo (SiO ) con la caratteristica forma a tetraedro.

Il quarzo è l'unico minerale che contiene solo ed esclusivamente silice.

La forma amorfa della Silice è l'opale.

I silicati sono classificati in base alla modalità con cui i tetraedri si dispongono nello spazio:- Silicati a tetraedri isolati, a coppie di tetraedri, a catene o anelli di tetraedri, a strati di tetraedri, a struttura spaziale.

STUTTURA DEI CRISTALLI:- L'aspetto dipende soprattutto dal tipo di atomi e dalle modalità in cui si legano dando origine alla loro struttura.

Raramente in natura un minerale raggiunge il suo abito cristallino.

La regolarità nella disposizione delle facce di un cristallo è in relazione con la sua struttura interna: si parte dalla cella elementare (il più piccolo insieme di atomi che si ripete costantemente nel cristallo) per ripeterla più volte fino a formare il reticolo cristallino.

GENESI DEI CRISTALLI- Da solide le particelle di una sostanza sono vincolate, allo stato liquido o gassoso invece no.

I minerali so possono formare per: solidificazione di una massa fusa, precipitazione o coondensazione di gas.

Essi quindi si formano in conseguenza a una variazione di temperatura o pressione; se questa variazione è uniforme e senza sbalzi allora si formerà una struttura cristallina, altrimenti il minerale si presenterà al suo stato amorfo.



LE ROCCE

ROCCE MAGMATICHE: Si suddividono in:

INTRUSIVE: Si originano della solidificazione lenta del magma all'interno della crosta terrestre; nella massa fusa si formano molti cristalli che danno alla roccia una struttura granulare (olocristallina) Genesi dei cristalli: Nel magma gli ioni sono liberi di muoversi caoticamente e velocemente, se il raffreddamento avviene in maniera sufficientemente lenta questi ultimi hanno la possibilità di rallentare progressivamente il loro moto e tendono a disporsi secondo una struttura geometrica caratteristica del minerale (la cella elementare), a seconda della quantità di spazio disponibile il cristallo si potrà ingrandire sempre più ripetendo + volte la struttura della c. elementare formando così un abito cristallino. Quando questo spazio è sufficiente si formano cristalli idiomorfi, altrimenti devono occupare tutto lo spazio che rimane loro e formano cristalli allotriomorfi.

Durante la solidificazione la presenza di determinati agenti mineralizzatori (acqua, ossidi e gas) facilita la formazione di cristalli. Vengono alla luce per le spinte tettoniche per l'orogenesi.

EFFUSIVE: Quando la spinta dei gas sospinge il magma in superficie si sviluppa un'eruzione vulcanica, tramite quest'ultima il magma fuoriesce trasformandosi in lava che solidifica in maniera molto rapida; in questa condizione i minerali non hanno il tempo di cristallizzare completamente ma sono comunque presenti microcristalli formatisi prima e durante la risalita. Un tipo di roccia effusiva particolare è il vetro vulcanico, completamente privo di struttura cristallina (ossidiana, rocce piroclastiche: pomice, tufo, lava).

Le componenti delle rocce magmatiche sono principalmente di 3 tipi: minerali essenziali (quarzo, feldspati, miche, pirosseni, anfiboli e olivina), minerali accessori (meno abbondanti ma quasi sempre presenti), minerali accidentali (non centrano 1 cazzo me possono dare colorazioni particolari alle rocce).

La sostanza principale presente nelle rocce magmatiche è la silice (Ossido di silicio SiO2), in base alla sua concentrazione le rocce si classificano in: acide (SiO2 presente in concentrazione superiore al 66%, intrusive graniti, effusive porfidi), intermedie ( intr. dioriti e eff. andesiti), basiche (gabbri e basalti) e ultrabasiche (peridotiti e picriti).

Cristallizzazione frazionata: Il magma è composto da una grande varietà di minerali e quindi esistono molti magmi diversi; ogni minerale ha una determinata temperatura di cristallizzazione. Salendo, il magma si raffredda e alcuni minerali cominciano a cristallizzare; se rimangono nel magma essi reagiscono con esso trasformandosi in altri.Spesso quando le sostanze più pesanti solidificano vengono separate dal magma o per la gravità o per gli spostamenti della massa magmatica; essa quindi rimane senza una parte dei minerali più pesanti e quindi la percentuale di silicati aumenta e il magma diventa più acido.

ROCCE SEDIMENTARIE: Si formano attraverso un processo con 4 passaggi: Erosione:la roccia viene frammentata in clasti da agenti atmosferici, dal crioclastismo o dagli esseri viventi, oppure alcune componenti si disciolgono nell'acqua; Trasporto: avviene tramite vento, acqua, forza di gravità (scivolamento,frane) e organismi viventi .Sedimentazione: accumulo in zone continentali, lacustri o marine; 3 tipi di sedimentazione: fisica, chimica alcune componenti disciolte nell'acqua precipitano e organica accumulo di resti di esseri viventi . Diagenesi: insieme di processi chimici e fisici che trasforma i sedimenti incoerenti in roccia vera e propria. I sedimenti vengono compattati e a causa del peso di quelli sovrastanti inoltre in alcuni casi i minerali possono reagire tra loro oppure con acqua o sostanze gassose presenti negli interstizi modificandosi.

Ci sono 3 tipi di rocce sedimentarie in base alla genesi:- CLASTICHE: si formano con l'accumulo di clasti e possono essere di 4 tipi:- conglomerati: nascono dalle ghiaie e si dividono in brecce (clasti spigolosi) e puddinghe (clasti arrotondati)

Arenarie (formate da sabbie)

Siltiti (formate da silt)

Argilliti (formate da argille, facilmente metamorfizzabili)

- CHIMICHE: 4 tipi:- evaporiti: derivano dall'evaporazione dell'acqua del mare: l'acqua che rimane diventa sovrasatura di sali, che precipitano (salgemma, gesso)  

calcari inorganici: precipitazione di carbonato di calcio, facilmente metamorfizzabili (Stalattiti e travertino)

selce: precipitazione di silice.

Rocce residuali

- ORGANOGENE: sono formate dalla sedimentazione di scheletri animali, gusci e resti vegetali o da alcuni organismi costruttori che agiscono su sedimenti. Sono composte prevalentemente da carbonato di calcio, silice, fosfato di calcio, sostanze comunemente presenti nelle parti dure degli esseri viventi. 4 tipi: carbonatiche: si formano prevalentemente in ambiente marino; tra di esse ci sono i calcari organici (facilmente metamorfizzabili) formatisi anche per opera di organismi costruttori quali i coralli e le alghe calcaree e le dolomie, costituite prevalentemente da dolomite . Silicee: derivano da resti di organismi marini che utilizzano la silice per la costruzione dei loro gusci e scheletri; sono porose e friabili. Fosfatiche: derivano da scheletri di vertebrati o dall'accumulo di escrementi di uccelli marini.

ROCCE METAMORFICHE: derivano da processi di metamorfismo, che alterano la struttura e la composizione mineralogica originaria della roccia in diversi modi. Ci sono infatti 4 tipi di metamorfismo che avvengono tutti in profondità.

Met. Di contatto: si verifica quando una roccia viene a contatto con il magma che risale verso la superficie; il fattore principale che porta al cambiamento della composizione e del grado di cristallizzazione di una roccia è la temperatura. Il processo è facilitato dagli agenti mineralizzatori presenti nel magma.

Met. cataclastico: si verifica quando le masse rocciose vengono piegate e fratturate nelle zone di tensione della crosta terrestre; il fattore principale è la pressione molto elevata e le trasformazioni chimiche e mineralogiche sono quasi inesistenti.

Met. regionale: avviene quando le rocce vengono sepolte in profondità sotto il carico di sedimenti e subiscono l'azione combinata della temperatura (che aumenta con la profondità) e della pressione; questo fenomeno modifica profondamente le strutture originarie delle rocce portando alla formazione di nuovi minerali.

Ultrametamorfmo: si verifica in regioni profonde della crosta caratterizzate da un'elevata pressione: in queste condizioni le rocce fondono parzialmente (processo detto anatessi) formando n migma: una massa costituita da una parte fusa, sialica e una parte solida.

Durante il processo metamorfico temperatura e pressione possono alterare la struttura delle rocce provocando: il cambiamento di orientazione dei minerali con la creazione di superfici parallele tra loro (foliazione) oppure allineamento di minerali allungato (lineazione); l'aumento delle dimensioni dei cristalli inizialmente presenti; la frantumazione della roccia in granuli che vengono abrasi e polverizzati.

Un particolare tipo di foliazione è la scistosità: la roccia si sfalda facilmente in lastre secondo dei piani paralleli ed è caratterizzata da bande di minerali chiare alternate a minerali più scuri.

Con l'azione di temperature sempre più elevate durante il met. Regionale, le rocce perdono il loro aspetto scistoso convertendosi in minerali a struttura massiccia (gneiss).

Con il met. di contatto si ha la formazione di rocce granulari e poco scistose (mancano infatti pressioni orientate); una di queste è il marmo, che deriva dal metamorfismo del calcare e presenta spesso cristalli di calcite sulla sua superficie (struttura saccaroidea).


ROCCE MAGMATICHE:

- Granito: intrusiva, acida, struttura granulare con macrocristalli (str. olocristallina);

- Diorite: intrusiva, intermedia, struttura olocristallina, simile al granito ma cristalli più piccoli e uniformi.

- Sienite: intrusiva, intermedia,chiara, cristalli piccoli

- Gabbro: intrusiva, basica, presenza di macrocristalli, colore grigio o nero, cristalli enormi.

- Peridotite: intrusiva, ultrabasica, presenza di microcristalli, verdina

Riolite: effusiva, acida, presenza di microcristalli, simile al porfido ma con cristalli più grandi

Porfido: vedi sopra;

Andesite: effusiva, intermedia, presenza di microcristalli (piccolissimi) , più chiara del porfido

- Trachite: effusiva, intermedia, presenza di microcristalli, pochi cristalli, più chiara dell'andesite

- Basalto: effusiva, basica, simile al porfido ma più scura

- Ossidiana: effusiva piroclastica, acida o intermedia, assenza di cristalli, nera, lucida

- Lava: effusiva piroclastica, variabile, assenza di cristalli, porosa (molto) e leggera, rosa scura

Tufo: effusiva piroclastica, porosa, rosa, leggerissima

- Pomice: effusiva, assenza di cristalli, porosa, aspetto spugnoso e leggera
ROCCE SEDIMENTARIE:

- Breccia: clastica, conglomerato, clasti spigolosi

- Puddinga: clastica, conglomerato, clasti rotondeggianti

- Marna: clastica e un po' chimica, grani molto piccoli, grigia, porosa e granulosa

- Argilla: clastica, argillite, clasti piccolissimi,fissile, marroncina e perde polverina

Arenaria: clastica, arenaria, stratificata, granuli distinguibili ad occhio nudo

- Gesso: chimica, evaporitica, stratificata, bianca con striature giallognole

- Calcare inorganico: (stalattiti, travertino): chimica, carbonatica, senza fossili

- Calcare organico: organogena (con fossili), bianco o giallognolo o marroncino

- Dolomite: organogena, carbonatica, spesso con fossili, bianca, un po' simile al marmo ma completamente senza cristalli

Antracite: organogena, carbonatica, nera, leggera, = carbon fossile

ROCCE METAMORFICHE:

Fillade: regionale, scistosa, riflessi argentei dovuti a miche,deriva dal metamorfismo di argille o rocce magmatiche acide, colore grigio quasi uniforme con striature color ruggine, unta

Micascisto: regionale, scistosa, piani quarzosi alternati a piani micacei, marrone, unta

- Serpentinoscisto: regionale, scistosa, verde scuro

- Gneiss: regionale,poco scistosa, grossi cristalli, molto metamorfizzata, deriva dal metamorfismo di argille o graniti, esfoliato, unto, maculato

- Marmo: qualsiasi, non scistoso, struttura saccaroidea, possibilità della presenza di fossili o di colorazione diversa dal bianco

- Lavagna: deriva dalla metamorfizzazione dell'ardesia, nera


LA STRUTTURA INTERNA E LE CARATTERISTICHE FISICHE DELLA TERRA


Lo studio delle proprietà fisiche dell'interno della terra può avvenire solo tramite metodi indiretti: sismologia, studio del flusso termico, studio del magnetismo.

Lo studio delle onde sismiche ha permesso di individuare alcune superfici di discontinuità lungo le quali le onde P e S subiscono brusche variazioni di velocità e vengono riflesse o ritratto.

Le principali discontinuità sono:- la discontinuità di Mohorovicic (Moho): situata a 20 - 70 km sotto i continenti e a 4 - 10 km sotto gli oceani, non ha la stessa densità né le stesse proprietà fisiche, essa accelera bruscamente le onde P e S.

- la discontinuità di Gutenberg: si trova tra il mantello e il nucleo, dimostra la diversa composizione del nucleo rispetto al mantello, in quanto essa rallenta le onde P e ferma completamente le onde S

- discontinuità minori tra le quali la più importante è quella di Lehmann: localizzata a 5170 km di profondità, indica il passaggio tra nucleo esterno a nucleo interno, in quanto blocca le onde S.

- Le superfici di discontinuità suddividono la terra in tre involucri concentrici:

- La crosta: è compresa tra la sup terrestre e la Moho, può essere di tipo continentale o oceanico e ha un comportamento meccanico di tipo rigido ed elastico. Essa si divide in:

- Crosta continentale: spessore medio di 30 - 40 km ed è più potente in corrispondenza delle catene montuose; essa è costituita da una sequenza eterogenea di rocce sialiche;

- Crosta oceanica: spessore molto ridotto, con composizione e struttura regolare, essendo costituita da tre livelli sovrapposti: sedimenti oceanici, basalti e gabbri.

- Il mantello: compreso tra la Moho e la discontinuità di Gutenberg, occupa la maggior parte del volume del globo terrestre e viene suddiviso in: - Mantello superiore: composizione chimica simile a quella delle peridotiti, suddivisibile in: mantello litosferico (insieme alla crosta costituisce la litosfera), astenosfera (costituita da una fascia di materiali parzialmente fusi) e mesosfera.

- Mantello inferiore: inizia alla profondità di circa 700 km, la composizione chimica è la stessa ma i minerali componenti possono riorganizzare la struttura del loro reticolo cristallino (temperatura e pressione aumentano).

- Il nucleo: compreso tra la discontinuità di Gutenberg e il centro della Terra: è prevalentemente costituito da ferro e nichel e ed è diviso dalla discontinuità di Lehmann in: nucleo esterno (si comporta come 1 liquido) e nucleo interno (si comporta come 1 solido).

Il flusso termico è il calore emesso dalla superficie terrestre per unità di tempo.

Esso è massimo nelle aree oceaniche in corrispondenza delle dorsali e diminuisce allontanandosi da esse.

La distribuzione del flusso termico negli oceani viene attribuita all'esistenza di moti convettivi nell'astenosfera parzialmente fusa, con correnti ascendenti in corrispondenza delle dorsali e discendenti in corrispondenza delle fosse oceaniche.

Questo può costituire una spiegazione dei meccanismi che determinano la deriva dei continenti.


- Il campo magnetico terrestre è bipolare, è generato probabilmente nel nucleo ed è soggetto a periodiche variazioni.

Le variazioni più importanti sono le inversioni, cioè i cambiamenti dei polarità del campo.

Quando una roccia, durante la sua formazione orienta i campi magnetici elementari, secondo la dire<ione del campo magnetico terrestre, comportandosi come un ago calamitato e conservando quest'orientazione anche in presenza di campi magnetici esterni, si dice che ha acquisito una magnetizzazione permanente.

Questo accade per le rocce vulcaniche e per quelle sedimentarie.

la magnetizzazione permanente può avvenire quando la sostanza di trova al di sotto di una data temperatura, detta punto di Curie

Lo studio della magnetizzazione permanente delle rocco consente di ricostruire la storia del campo magnetico terrestre, sia per quanto riguarda le sue inversioni di polarità, sia per quanto riguarda la presunta variazione nell'orientamento del dipolo magnetico.

I FENOMENI SISMICI


Terremoti (o sismi): vibrazioni naturali del suolo, rapide e violente, provocate dall'improvvisa rottura di un equilibrio interno alla crosta terrestre.

Ipocentro: luogo in profondità dal quale si dipartono le vibrazioni, simili a onde sferiche.

Epicentro: punto sulla superficie terrestre, situato verticalmente sull'ipocentro; avverte per primo le scosse.

Ci sono 3 tipi di scosse: sussultorie (movimento verticale), ondulatorie (orizzontale) e miste (rotatorie).


Teoria del rimbalzo elastico: quando un blocco di rocce della crosta viene sottoposto a sforzo si comporta in modo elastico: si deforma lentamente, accumulando energia. Ogni roccia ha un limite oltre il quale non può deformarsi elasticamente; raggiunto questo limite tutta l'energia accumulata viene liberata improvvisamente: il blocco roccioso si spacca nel punto più debole, producendo una faglia, liberando calore e provocando vibrazioni della crosta. Il punto dove è avvenuta la frattura è l'ipocentro.

I terremoti sono costituiti da una scossa principale, spesso preceduta da scosse premonitrici e seguita da scosse di assestamento (quando la scossa principale non è sufficiente per ristabilire la situazione di equilibrio).


Ci sono 4 tipi di terremoti:

terremoti tettonici: quelli descritti sopra, causati da forze geologiche interne. Questi terremoti avvengono nelle aree geologicamente più recenti e attive; sono distribuiti in fasce sottili e allungate che spesso coincidono o sono parallele alle zone con intensa attività vulcanica.

terremoti vulcanici: quelli che precedono le eruzioni vulcaniche sono microsismi e sono causati dalli movimenti della massa fluida del magma; quelli che accompagnano le eruzioni sono più violenti e sono causati dalla brusca variazione di pressione che avviene nella camera magmatica per il suo svuotamento.

terremoti da crollo: sono causati dal crollo di una grotta sotterranea o una miniera e interessano una piccola regione.

Terremoti artificiali, causati da esplosioni.


Sismologia: studio delle onde elastiche generate dai terremoti; si serve dei sismografi.

Le onde sismiche si propagano secondo le regole del moto ondulatorio; non causano un vero spostamento dei materiali che attraversano ma solo vibrazioni delle particelle che, pur oscillando, mantengono una posizione media costante. La vibrazione si propaga perché le particelle che compongono le rocce oscillando trasmettono l'impulso alle particelle adiacenti.

Nell'ipocentro si generano 2 tipi di onde sismiche:

Onde longitudinali (onde P): dette anche onde di compressione, causano una variazione di volume del mezzo attraversato: le particelle di materia investite oscillano avanti e indietro rispetto alla loro posizione media, nella stessa direzione di propagazione dell'onda, e si avvicinano e allontanano. Sono le onde più veloci, le prime registrate dai sismografi: da qui il nome P (primarie).

Onde trasversali (onde S): dette anche onde di distorsione, causano un'oscillazione delle particelle in direzione perpendicolare alla direzione di propagazione dell'onda sismica; producono una variazione locale di forma senza modificare il volume del materiale attraversato. Sono più lente delle onde P, quindi Secondarie.

La velocità di queste onde (sia P che S) non è costante, ma dipende dalle caratteristiche delle rocce attraversate; maggiore è la densità di un materiale maggiore è la velocità delle onde che lo attraversano.

Quando un'onda passa da un blocco roccioso ad un altro subisce una variazione di velocità ed è soggetto a rifrazione e riflessione come le onde luminose (seguono tutte le regole dell'ottica). Le onde generate in uno stesso luogo possono quindi seguire percorsi diversi ed impiegare tempi diversi per raggiungere la superficie.

Quando le onde P e S raggiungono la superficie, nell'epicentro, producono delle onde sussultorie:  le onde superficiale o onde L; queste si propagano sulla superficie terrestre come le onde di un sasso gettato in acqua, smorzandosi invece rapidamente con la profondità; le onde L sono quelle che si propagano a distanze maggiori.

Quando un terremoto avviene sul fondale marino si le vibrazioni sono trasmesse all'acqua e si genera un maremoto.


I terremoti si classificano in base alla profondità, che varia da 0 a 700 km, e alla forza.

Ci sono 2 scale che misurano la forza di un terremoto:

La scala MCS (Mercalli, Cancani, Sieberg): misura in modo empirico l'intensità di un terremoto, basandosi sugli effetti che le onde sismiche provocano in superficie: è quindi basata su giudizi soggettivi. La scala va da 1 a 12 (fino a 5 quasi niente, oltre nove distruzione totale).

La scala Richter: si basa sulla determinazione della magnitudo, l'ampiezza delle onde sismiche. Varia da 1 a 8,9.


I FENOMENI VULCANICI


Vulcanesimo, l'emissione attraverso condotti e fenditure sia di fluidi a composizione silicatica, sia di componenti solidi, sia di vapori e gas, legati nella loro genesi alla presenza, di masse magmatiche fuse e calde.

Se il magma riesce ad arrivare in superficie,si ha un'eruzione vulcanica. L'attività vulcanica si manifesta nelle regioni della Terra dove grandi fratture e tensioni, causate da movimenti in grande scala della crosta riducono la pressione litostatica e aprono la strada al magma verso la superficie.La spaccatura della suferficie terrestre attraverso la quale fuoriescono i magmi prende il nome di vulcano. L'edificio che si forma per l'accumulo di tutto il materiale eruttato costituisce nel suo insieme l ' edificio vilcanico.

Il vulcano è in genere alimentato da una camera magmatica, situata nella crosta, che comunica con l 'esterno attraverso un condotto o camino vulcanico. In prossimità della superficie, la pressione scende considerevolmente e i gas possono liberarsi ed espandersi. Quando la lava fuoriesce senza ostacoli e scorre senza difficoltà lungo i fianche dell'edificio vulcanico : VULCANISMO EFFUSIVO, quando l'eruzione è caratterizzata da esplosioni violente e distruttive : VULCANISMO ESPLOSIVO

I magmi basaltici sono fluidi e raggiungono la superficie con una temperatura più elevata rispetto a quelli acidi, scorrono con facilità e liberano in modo regolare i gas che contengono.

I gas non si accumulano e il condotto resta normalmente libero. I magmi basici alimentano i vulcani con attività effusiva. I magmi granitici sono viscosi, perciò possono formare tappi densi che ostruiscono i condotti di fuoriuscita della lava. I materiali emessi nel corso di un' eruzione possono essere: colate laviche, materiali piroclastici, gas e vapori.

Le COLATE LAVICHE dette effusioni, possono avere composizione basaltica riolitica e andesitica. Le lave basaltiche scorrone velocemente e si espandono come veri e propri fiumi..

Le lave riolitiche più vischiose e lente nello scorrimento creano in genere strutture bulbose, che solidificano prima di allontanarsi dal condotto vulcanico o all'interno di questo.

Le lave a corda si originano da colate molte fluide in prossimità del camino vulcanico e si distendono in strati sottili, ricoperti da una pellicola levigata che solidifica rapidamente.

Le lave a blocchi scoriacei, hanno aspetto spugnoso e sono costituite da blocchi con una superficie irregolare e scoriacea.

Le lave a cuscini -PILLOW LAVAS- si formano invece quando le lave basaltiche o andesitiche vengono effuse in mare profondo da vulcani sottomarini.

Se un'eruzione basaltica avviene in acque poco profonde le lave consolidate e i frammenti piroclastici si accumulano, creando un edificio che infine emerge dalle acque e origina un'isola vulcanica. I frammenti eiettati PIROCLASTI sono classificati in base alle dimensioni: in ordine di grandezza crescente, si parla di polveri, cener, lapilli, e bombe. Quando i frammenti vengono cementati fra loro si formano le rocce PIROCLASTICHE.

Un vulcano può eruttare principalmente lava ATTIVITA EFFUSIVA o materiali piroclastici ATTIVITA EIETTIVA o gas ATTIVITA ESALATIVA. Le eruzioni possono provocare la formazione di singoli edifici vulcanici eruzioni centrali, oppure possono avvenire attraverso fessure allungate e strette eruzioni lineari. Nelle eruzioni centrali i materiali vengono eruttati da un camino vulcanico e danno origine a un edificio vulcanico detto CONO. CLASSIFICAZIONE VULCANI:I vulcani vengono classificati in base alle caratteristiche dei loro edifici esterni e ai diversi modi con cui si verificano le eruzioni.

Vulcani tipo hawaiano o vulcani a scudo caratterizzati dall'emissione di lave molto fluide e dall'assenza di esplosioni e lanci di materiale piroclastico. Emettono lava basaltica. gli edifici vulcanici hanno una tipica forma a scudo, con pendii dolci o poco inclinati. -Hawaii.-

Vulcani di tipo stromboliano, o stratovulcani, caratterizzati dall'emissione di colate laviche alternate a gas e materiali piroclastici, tipico dello STROMBOLI ETNA E VESUVIO . In questi vulcani la lava ha una composizione variabile, a volte più fluida a volte vischiosa.

L'edificio vulcanico risulta quindi costituito da strati di lava consolidati, alternati a strati di materiali piroclastici, di consistenza diversa secondo l' importanza di ciascuna fase.

Negli stratovulcani frequentemente si osservano cavità con le pareti scoscese e il fondo piatto di ampiezza insolita, chiamate CALDERE . Le caldere sono il risultato di una attività esplosiva ripetuta nel tempo o dello sfrofondamento della parte sommitale del vulcano.

Vulcani di tipo vulcanico, in cui mancano quasi del tutto le colate laviche e l'attività vulcanica si manifesta con l'emissione esplosiva di materiali solidi e di dense nubi di ceneri e gas. Tipico esempio è VULCANO , nelle isole Eolie. La lava di questi vulcani è riolitica o andesitica, molto viscosa e facilmente occlude il camino vulcanico con un tappo spesso e consistente.

Vulcani di tipo peleano, ( derivano da La Pelèe, nella Martinica ) caratterizzati dall'emissione di lava fortemente viscosa e ricca di gas che forma cupole di ristagno o guglie, che otturano il condotto. Eruzioni lineari :il magma fuoriesce in grande quantità da fratture allungate e strette che possono svilupparsi anche per kilometri, originando ricoprimenti ( plateaux) estesi per migliaia di KM. Attualmente le eruzioni lineari più importanti si verificano sui fondali oceanici in corrispondenza delle dorsali. VULCANI,DOVE ?:Una parte consistente di vulcani attivi si trova in corrispondenza delle dorsali oceaniche. Lungo le fratture, presenti quasi senza interruzione nelle dorsali, si verificano eruzioni sottomarine con emissionie intermittente di ingenti quantità di lave femiche e molto fluide,che raffreddandosi formano nuova crosta oceanica. Altri vulcani sono localizzati in piena area continentale, legati a una serie lineare di fratture note con il nome di FOSSE AFRICANE

Un gruppo di vulcani corrisponde grosso modo all'area dei rilievi formatisi durante l' orogenesi alpina. Altro gruppo di vulcani si tratta di isole o vulcani continentali, che emettono lave a composizione varabile , quasi sempre però basaltiche. Sono vulcani isolati, non connessi con linee di particolare instabilità della crosta. Tali vulcani, localizzati in corrispondenza dei cosidetti PUNTI CALDI si trovano nelle isole HAWAII.

VULCANISMO SECONDARIO si tratta di fenomeni durante i quali avviene l' emissione di gas e vapor d' acqua, senza la produzione di lava e materiali piroclastici. Si originano per la presenza di magma in prossimità del suolo, che raffreddandosi dà luogo alla liberazione di gas o al riscaldamento delle acque del sottosuolo.







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