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CERVELLETTO

medicina



CERVELLETTO


Possiamo suddividerlo in un ARCHEO, PALEO e NEO cerebello.


L'ARCHEOCEREBELLO permette il mantenimento dell'equilibrio, corrisponde al NODULO FLACCULO-NODULARE. Utilizza le informazioni vestibolari e quelle propriocettive della periferia (fusi neuromuscolari, organi tendinei del Golgi e recettori delle capsule articolari informazioni sulla tensione dei muscoli antigravitazionali) le integra assieme in modo da poter controllare gli sbilanciamenti.


Il PALEOCEREBELLO funzionalmente corrisponde al verme e serve per regolare il tono muscolare. Raccoglie le informazioni dai propriocettori muscolari; i fusi neuromuscolari rilevano il grado di distensione del muscolo, dovuto alla forza gravitazionale. Se questa aumenta, varia anche la distensione dei muscoli il paleocerebello attiva altre fib 949d39j re per contrastare la forza ed evitare la flessione delle gambe (es. uomo col sacco) risposta involontaria.




Il NEOCEREBELLO corrisponde agli emisferi cerebellari ed interviene direttamente nel controllo e modulazione del movimento volontario. Conosce il carico dei muscoli e gli spostamenti che stanno facendo gli arti conosce l'entità del movimento che si sta producendo.

Quando parte un movimento volontario dalla corteccia motoria, il neocerebello riceve una copia del progetto di movimento paragona il comando motorio con l'esecuzione e cerca di armonizzarli. A seguito di lesioni al neocerebello ho dei movimenti scomposti (tremore intenzionale).


Il cervelletto gestisce e realizza i molti movimenti la corteccia motoria lancia solo un segnale che poi sono portati avanti involontariamente dal cervelletto movimenti ripetuti che diventano automatici grazie all'apprendimento da parte del cervelletto.

Corteccia cerebellare pool di neuroni con elevata attività inibitoria che smorzano la maggior parte dei segnali.


COMPORTAMENTO ISTINTIVO

Il periodo fecondo nella scrofa induce la sua immobilizzazione se stimolata nel modo corretto.

Questi circuiti nervosi sono svincolati dalla coscienza riflesso emozionale istintivo che domina sulla volontà. Questi centri sono sottocorticali e collegati fra loro CIRCUITO EMOZIONALE o di PAPEZ.


Amigdala, ipotalamo, talamo anteriore appartengono tutti al circuito emozionale, negli animali spesso sono attivati da stimoli olfattivi. Esistono però alcuni collegamenti fra il circuito e la corteccia.

La scrofa rimane in calore se permane l'odore del verro, perché è costituito da ferormoni.

Questi circuiti sono anche responsabili dell'aggressività e della ricerca del cibo.


IPOTALAMO

Rappresenta la parte di sistema nervoso preposto al controllo dell'omeostasi.

Esplica le sue funzioni utilizzando due meccanismi che permettono il controllo totale dell'organismo: la via nervosa (sistema nervoso autonomo controllo delle vie periferiche) e la via ormonale (per influenzare l'assetto dell'organismo centro di controllo endocrino).

Collegamento ipotalamo-sistema endocrino IPOFISI.

Sotto l'ipotalamo troviamo l'ipofisi, che possiamo suddividere in due parti: NEUROIPOFISI (ipofisi posteriore invaginazione del tessuto nervoso) e ADENOIPOFISI.


Alcune cellule dell'ipotalamo, localizzate nel nucleo sopraottico e nel nucleo paraventricolare, hanno l'assone che si continua nella neuroipofisi e termina sulla ghiandola.

Quando la cellula viene invasa dal potenziale d'azione il terminale assonico riversa il mediatore chimico che però entra in circolo abbiamo un ORMONE.

Un aumento del sale nell'organismo porta alla variazione dell'osmosi, che attiva un OSMOCETTORE (cellula che si attiva in base alla variazione del suo volume) attiva le cellule dell'ipotalamo e nel sangue viene liberato ADH (ormone antidiuretico) e allo stesso tempo anche il centro della sete l'ormone riduce la perdita di acqua con le urine.

Ipotalamo mantenimento degli equilibri salini.


La neuroipofisi produce anche l'ossitocina. Quando il vitello s'impegna nel canale cervicale vengono stimolati dei tensoricettori, che vanno ad attivare la neuroipofisi si libera l'ossitocina che causa violente contrazioni nell'utero per facilitare la fuoriuscita del feto.


L'adenoipofisi non ha connessioni nervose, ma comunque funziona solo dopo l'intervento ipotalamico, grazie ad un circolo ematico specializzato il sangue arriva all'ipotalamo e si capillarizza si riempie di fattori ipotalamici ed è raccolto da una vena si porta all'adenoipofisi dove si capillarizza nuovamente.   ipofisi TSH

Produce TSH ormone tireostimolante, questo raggiunge per   

via ematica la tiroide e fa liberare ormoni tiroidei.  Tiroide

Regolano il livello di attività metabolica, se è necessario un

aumento metabolico gli ormoni tiroidei aumentano in circolo.   T3 T4


Il sangue arriva all'ipotalamo, si capillarizza e si carica di fattori ipotalamici, dopodiché a livello dell'adenoipofisi si capillarizza nuovamente e cede i fattori (fattori di controllo dell'attività ipofisaria).

ipotalamo TRF

(tireophyl realise factor)



TRF si accumula nell'ipotalamo e penetra nella prima  

capillarizzazione che si porta poi all'adenoipofisi, che   adenoipofisi TSH

essendo stimolata produrrà TSH.


La connessione è importante perché altrimenti i fattori ipotalamici verrebbero diluiti nel sangue, se questo compisse il circolo normale si avrebbe un notevole calo della sua concentrazione questi fattori però sono prodotti da cellule nervose, non da cellule ghiandolari sono in piccole quantità. Se fossero diluiti nel circolo sanguigno la loro quantità risulterebbe biologicamente inutile utilizzando la circolazione portale dell'ipotalamo possono raggiungere il loro organo-bersaglio (ipofisi) in concentrazioni elevate.

ipotalamo GnRH


L'ipotalamo interviene anche nel controllo dell'attività ipofisi LH e FSH

riproduttiva (es. cavallo e pecora).

Il ciclo estrale nella pecora è di circa 20-25 giorni, però   ovaio estrogeni

l'attività riproduttiva, in primavera, si spegne per un certo periodo. Questo accade perché per una pecora accoppiarsi in primavera significa partorire in autunno, in una stagione sfavorevole. Il cavallo ha una gestazione di 11 mesi si accoppia solo in primavera.

Il sistema nervoso ha un proprio calendario, basato sull'alternanza giorno-notte, sulla temperatura, ecc. l'ipotalamo della pecora non produce GnRH in primavera l'ovaio regredisce. A settembre, l'ipotalamo ricomincia a produrre ormoni, l'ovaio, a sua volta, produce estrogeni l'animale entra in calore.

Se un animale viene tenuto a digiuno, la secrezione di GnRH cessa perché se c'è carenza alimentare è meglio non impegnarsi in una gravidanza che necessita di nutrienti l'ipotalamo conosce anche il grado di nutrizione dell'animale.


FUNZIONI DELL'IPOTALAMO

  • Bilancio idrico-salino (riduzione delle perdite, ormone antidiuretico e attivazione della sete);
  • Regolazione dell'attività riproduttiva (controllo della situazione stagionale e dell'ambiente che circonda l'individuo);
  • Alternanza fame-sazietà nell'ipotalamo ci sono due nuclei collegati da innervazione reciproca CENTRO della FAME e CENTRO della SAZIETA'. Collaborano nella gestione della fame e della sazietà.

Il centro della fame ha una sua attività di base continua,   S

quando prevale, l'animale mostra i segni della fame. Il centro

della sazietà se è sufficientemente attivo inibisce il centro della     F

fame. Con l'aumento della glicemia la cellula della sazietà si

attiva perché è un recettore finché la glicemia è a livelli normali il centro della sazietà è attivo e riesce ad inibire quello della fame. Con l'abbassamento del livello di glucosio il centro di sazietà si disattiva e quello della fame riesce a prevalere. Non solo il glucosio regola il senso della fame, anche la dilatazione dello stomaco interagisce con la sazietà.Topograficamente i due centri sono vicini ad altri due: centro della fame CENTRO dell'AGGRESSIVITA', centro della sazietà CENTRO della PLACIDITA'.

Termoregolazione l'ipofisi anteriore fornisce una risposta contro il caldo, l'ipofisi posteriore contro il freddo.

Se spostiamo un cane dall'equatore alle nostre latitudini, sicuramente avrà dei problemi di termoregolazione. Riscontreremo vari comportamenti ripararsi e coprire le parti più esposte alla dispersione termica (addome), tremito dovuto all'attivazione dei muscoli, in modo da avere una maggior produzione di calore, aumento del livello metabolico (ormoni tiroidei) l'animale ha più appetito. Se l'ambiente è freddo, la dispersione di calore è uguale al gradiente termico avviene una vasocostrizione cutanea, in modo da disperdere

meno calore possibile.


L'ipotalamo utilizza per tutte queste funzioni il sistema nervoso simpatico.

Col tempo l'animale va in contro ad un adattamento strutturale (peli più folti, tessuto adiposo più spesso).

Un animale messo al caldo si comporterà in modo opposto, fino ad arrivare ad un altro adattamento strutturale.












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