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Il mondo della Tv - La Tv "all' italiana"

comunicazione



Marino Livolsi    "La realtà televisiva"



Capitolo 1 : Il mondo della Tv


Della Tv si parla molto e male . Negli anni '70 si è gridato contro il consumismo e la pubblicità , negli anni '60 il pericolo evocato era la massificazione , la morte della cultura e dei grandi valori . Negli anni '80 invece si assiste alla "sbornia" televisiva che rispecchia un' Italia ricca e un po' sciocca .




Da una parte ci sono le denunce che si susseguono con clamore , dall' altra chi "vive di Tv" in totale e serena dipendenza .


La Tv "all' italiana"


Caso italiano ideale e adatto allo studio di una società televisivo-dipendente .


Un' offerta così ricca dovuta al sistema misto ha creato nella gran parte degli italiani una dipendenza che nasceva dal poter trovare , ogni sera, almeno un programma capace di attrarre l' interesse di un vasto pubblico .


Lo scontro Tv Pubblica - Tv Privata porta al collasso dei due contendenti , collasso che ha generato un preciso mutamento nell' offerta complessiva : molti generi e programmi sono scomparsi per "insuccesso" in base ai dati d' ascolto . I film e l' informazione restano il prodotto più seguito .


Consumo di routine : la tv si guarda meno e più distrattamente , con minor entusiasmo , quasi per una consuetudine che non si interrompe . Non c'è divertimento o reale interesse . è solo un modo per tirare l' ora di andare a dormire . Quello che si vede è un mix surreale di generi diversi "incollati" a caso .


La regola base di chi fa Tv è quella di imitare con poche variazioni ciò che già è stato fatto e che ha "funzionato" sula base dell' ascolto misurato dai dati Auditel . Il mescolarsi ha portato alcune conseguenze tra cui la confusione tra realtà e storie inventate , di fantasia .

Non a caso sempre + la fiction televisiva imita il "reale" cercando di essere sempre + verosimile .


Docudramma : un programma in cui si parla di un fatto reale raccontato con i toni della drammatizzazione e spettacolarizzazione .


Vedere la Tv


Nel grande consumo sono inseriti meccanismi che regolano e guidano la fruizione degli spettatori e che sono le cause vere degli effetti perversi del mezzo televisivo :


MECCANISMO DELLA STANDARDIZZAZIONE E RIPETIZIONE DI CIO' CHE SI VEDE


Le idee possibili per un programma devono adattarsi ad un determinato format .    Ciò che disturba o rallenta viene eliminato . Bisogna tenere conto che si spende molto di più per i costumi e per le scene che non per la scrittura dei programmi . Gli ambienti televisivi sono tutti molto simili (Tg) .


Questa standardizzazione ha generato diversi effetti tra cui : film , fiction e pubblicità hanno imposto un "tipo" femminile idealizzato .

I problemi veri in Tv possono essere solo romanzati , al più oggetto di un veloce e superficiale dibattito .



MODO DI PRESENTARE I CONTENUTI DI QUALSIASI TIPO CON RAPIDITA'


In Tv la noia scatta infatti molto rapidamente , non c'è tempo per la riflessione , comprensione delle cose difficili o per l' approfondimento .    Basta pensare che uno spot da 30" racconta una lunga storia . Nelle "dirette" che durano molto il telecronista è costretto a fare acrobazie per superare i tempi morti che , in montaggio , sarebbero tagliati .


Lo spettatore camaleonte


Lo spettatore televisivo tende a trasformarsi a seconda di cosa vede in Tv tenendo presente che tali cose devono essere spettacolari , più che vere o utili .    Ciò provoca la dipendenza televisiva : molti non riescono più a staccarsene anche se il divertimento il più delle volte è scarso e la ripetitività vince .


Lo spettatore , giorno dopo giorno non è più il prodotto di come ha vissuto fino ad allora , delle sue esperienze , ma si trasforma in un abile attore capace di mimetizzarsi in ogni circostanza


Nelle società pretelevisive l' attore sociale non poteva mutare completamente il suo essere , indossare altri panni : un forte principio di realtà provvedeva a "rimettere a posto" le cose a far ritornare ciascuno al suo posto .    Così finisce per dimenticare chi è lui realmente e per sognare di indossare i panni di mille situazioni : ovviamente sa di non essere nessuno di quelli ma finisce per non essere più neppure se stesso .




Una delle conseguenze di questo atteggiamento è che se tutti gli attori sociali spetatori televisivi recitano una parte , non c'è più nessun dialogo reale , acquisizione di significati nuovi e importanti .


Il mondo televisivo


Il mondo dell' immaginario non ha i problemi e le convenzioni di quello reale . Si è liberi di sognare i luoghi in cui vorrebbe stare , vivere situazioni nuove e gratificanti , si ha un nuovo modo diverso di concepire la famiglia .

La nuova morale riguarda soprattutto la legittimazione dei fini soggettivi . Tutto è possibile a chi vuole raggiungere ciò che desidera fortemente .


L' entrata in un mondo diverso è possibile perché l' attore-spettatore vive come normale ciò che è eccezionale . Il telenauta ama l' eccezionale .



Flashback 1 : Dalla "paleo.Tv" alla "neo-Tv"


Nella paleo Tv , ovvero la Tv di 25-30 anni fa prevaleva la logica della Tv come servizio pubblico . Quella Tv raggiunse notevoli risultati :


Imposizione di una lingua nazionale ;

Chiamò gli italiani a interessarsi del presente e del sociale ;

Ognuno contava per quello che sapeva fare e per come si comportava e non per dove era nato o per chi fosse ;



Sul finire degli anni '70 si impone il sistema misto (pubblico e privato) e nasce in questo scenario la neo-Tv :


a)     aumentano le ore di trasmissione e si moltiplicano le proposte di nuovi programmi ; cresce l' importanza della pubblicità .


b)     si trasformano i contenuti dei programmi e mutano le funzioni o scopi su cui deve orientarsi il sistema televisivo - La funzione prevalente è quella economica : parametro di fondo non è la "funzione pedagogica" ma i dati d' ascolto . Il pubblico non va più educato ma catturato !


Scambio : si dà allo spettatore ciò che a lui piace di più per ottenere tempo di ascolto , consenso e , se possibile interesse , coinvolgimento e ricordo positivo . La programmazione è quindi dettata dalla conquista di "quote d' ascolto" .


La vittoria della forma sul contenuto è definitiva , non importa cosa si sta raccontando o dicendo , purchè il pubblico dimostri di gradire ciò che vede .  Tutto ciò è successo per due errori :


Meglio perdere "ragionevoli" quote di ascolto con una programmazione di qualità migliore o lottare con l' emittenza privata per un' egemonia numerica non importa con quali programmi ? L' emittenza pubblica ha scelto la seconda soluzione , ignorando la crescita culturale dell' Italia e dati gli alti costi della scelta un massiccio ricorso alla pubblicità .


Il secondo errore deriva dai pubblicitari che hanno ritenuto più interessante investire le risorse sui programmi a larga audience : risultato : solo grandi aziende possono accedere alla Tv e le Tv devono fare trasmissioni con vasta audience .



Quotidianità


Accezione 1 : la Tv accompagna larghi strati di pubblico per molte ore nell' arco della giornata , sottolineandone i momenti rituali . Eccezione a questa routine sono i grandi eventi televisivi . La Tv scandisce quindi il tempo sociale . In questo modo la Tv costruisce e legittima anche il suo potere come la più importante fonte di socializzazione . E' la Tv a parlare delle cose importanti o che è bene conoscere .


Accezione 2 : La Tv è il mezzo d' immediato riferimento per la gente comune , il mezzo più familiare .   Ogni cosa viene semplificata per essere compresa da chiunque , chi compare in Tv afferma di essere al servizio dello spettatore . Il pubblico non va annoiato .











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