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RILIEVO DELLE CARATTERISTICHE DEL BJT
obiettivi:
Questa esperienza si pone come obiettivo di rilevare le caratteristiche di un transistor di tipo BJT tramite i valori ricavati dalle misurazioni effettuate sul circuito in dotazione. I valori di misura verranno impostati in tabelle dalle quali si ricaveranno i grafici delle caratteristiche del BJT dalle quali si potranno rilevare le particolarità del componente posto in esame.
materiale e strumenti utilizzati: caratteristiche strumenti utilizzati:
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Voltmetro 1 |
Voltmetro 2 |
Un |
1,5 V |
15 V |
C |
0,1 V |
1 V |
R |
W |
W |
Costr. |
SEB |
SEB |
Classe |
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N.2 Tester
N.2 Voltmetri
N.1 Bread Board
N.1 Resistenza 1KW
N.1 Transistor BC 547
N.1 Alimentatore Duale
PROCEDIMENTO:
Il componente posto ad esame è il transistor
(transfer resistor) di tipo BJT (bipolar junction transistor). Questo è un
dispositivo (al silicio o germanio) costituito da semiconduttori estrinseci p e
n, i quali formano due giunzioni pn (base-emettitore e base-collettore) collegate
in modo da costituire o una sequenza pnp o una npn (come in questo caso). Per
avere un corretto funzionamento del transistor vi devono essere particolari
condizioni tra cui una base molto sottile nell'ordine dei mm e meno drogata rispetto a quella dell'emettitore e collettore; si
distinguono quindi tre connettori: base, emettitore e collettore. La conduzione
nei transistor npn è dovuta al moto degli elettroni liberi e presenta una
tensione VCE diretta
dall'emettitore al collettore. Il transistor BJT è in grado di trasferire una variazione di
corrente da una resistenza bassa ad una di valore più elevato (in particolari
condizioni di funzionamento), ricavandone un'amplificazione di tensione. Il
circuito analizzato risulta a emettitore comune (common emitter: CE) e si 959j91j
possono individuare due circuiti distinti; IN entrata (VBE e IB)
e OUT uscita (VCE e IC). Per il rilievo delle misure si è
collegato un tester (in funzione di amperometro) in serie ad A1 (Alimentatore
variabile) e un voltmetro in parallelo (quindi a valle perché vi saranno
misurazioni di R basse) inseguito vi è il transistor posto ad emettitore comune
quindi un tester (in funzione di amperometro per il circuito d'uscita) e
l'altro voltmetro in parallelo agli altri morsetti dell'alimentatore variabile
(A2).
MISURAZIONI EFFETTUATE:
Per le misurazioni del circuito d'entrata si è posto VBE come variabile indipendente (perché nel circuito risulta più facile variare la tensione) e quindi ID come variabile dipendente; nel circuito di uscita si dovrà avere quindi un valore fisso di VCE 5 V. Nel circuito d'uscita, invece, si rilevano le misure di VCE e ICE per valori costanti di IB.
CIRCUITO IN: CIRCUITO OUT:
VBE |
IB |
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V |
mA |
IB0 30mA IB1 40mA IB2 50mA VCE ICE VCE ICE VCE ICE V mA V mA V mA
GRAFICI CARATTERISTICI:
IB2
IB0
conclusioni e considerazioni:
In entrambi i circuiti si possono visualizzare le caratteristiche tramite i propri grafici; nel circuito d'entrata la funzionalità è minimamente influenzata dal circuito di uscita e la caratteristica d'ingresso è molto simile a quella di un diodo al silicio, che presenta una tensione di soglia V 0,5 V; il circuito d'uscita, invece, è enormemente influenzato dal circuito d'entrata, e presenta un grafico costituito da una famiglia di curve in cui IC cresce lentamente all'aumentare di VCE e per valori di VCE molto bassi <2V si osserva che le caratteristiche sono meno distinguibili, perciò il transistor viene detto in zona di saturazione.
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