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PIERO DELLA FRANCESCA: 1415/1420 Arezzo - 1492 Borgo Sansepolcro. Trattista, matematico e pittore. È il primo a studiare i poliedri regolar e semiregolari e studia le relazioni che c sono tra i 5 regolari. Influenze: Domenico Veneziano e Masaccio. Firenze, Roma, Ferrara, Rimini.
STORIA DELLA CROCE: iniziata da Bicci di Lorenzo nel coro della
chiesa di San Francesco ad Arezzo. Gli affreschi furono interrotti e conclusi
prima del 1466. Piero compone 10 scene distribuendole in 2 lunette e 8 riquadri
(4 maggiori e 4 minori); alle 10 storie sono stati aggiunti profeti. Piero la
st 747j93h udia nei minimi particolari servendosi dei cartoni. Il ciclo si colloca nel
clima della conquista turca di Costantinopoli. MORTE DI ADAMO: 3 momenti
diversi della narrazione, di cui
SOGNO DI COSTANTINO: 5 affresco del ciclo. Primo notturno della pittura italiana. Piero l'ambienta all'alba. Un angelo in volo con una piccola croce luminosa porta a Costantino la notizia che il gg seguente lui avrebbe vinto la battaglia contro Massenzio solo se avesse affitto sugli scudi dei soldati la croce d Cristo. La luce emanata dall'angelo rende luminose e candide le piume dell'ala dx dell'angelo. Illumina anche la tenda del campo dove un servitore e 2 guardie armate sorvegliano il sonno dell'imperatore. Una guardia armata è di spalle e possiamo vedere la lancia e l'armatura che riflettono la luce surreale dell'angelo; l'altra, di fronte. Nei piani arretrati ci sono le ombre delle tende che suggeriscono un grande accampamento. Piero grazie alla luce e alle ombre crea un effetto suggestivo che si era solo potuto immaginare in qnto noi lo conosciamo xke ci è dato dalla luce elettrica.
FLAGELLAZIONE DI
CRISTO: 1459, Tempera su
tavola, 58.4 x
Questo quadro appare come l'esaltazione della prospettiva e c'è un unico centro di fuga. Sia le persone, sia le architetture sono immobili, come se gli fosse stata sospesa la vitalità.
MICHELANGELO BUONARROTI: 1475 Caprese (Arezzo) - 1564 Firenze.
Si dedica all'arte nonostante suo padre sia contrario xke non lo ritiene dignitoso. A Firenze fa i primi studi poi andò a lavorare in bottega. INFLUENZE: inizia copiando gli affreschi di Giotto in santa Croce e di Masaccio al Carmine; Pisano e Donatello. Michelangelo arriva alla bellezza tramite l'indagine scientifica della natura ma x lui non bastava l'imitazione perché credeva che la fantasia era capace d dare vita a una bellezza superiore a quella presente in natura. UOMO cosa + bella creata da Dio. Usa molto la prospettiva. Dopo il 1527(caduta dei valori cristiani a causa del Sacco di Roma e della Riforma Protestante) Michelangelo diviene + religioso e la bellezza fisica diventa secondaria rispetto a quella spirituale e la bellez. Fisic. Serve x contemplare la bellez. Divina. Da qui in poi l'arte, x Michel., ha una funzione religiosa e 2° lui, l'artista deve essere pio.
Michel. teme che la sua arte e la sua fantasia possano condurlo alla dannazione. Voleva essere considerato uno scultore + ke un pittore. Alla base di ogni attività artistica c'è x lui il DISEGNO che serviva a rendere concreta l'idea che l'artista aveva nella mente. Usava STILI DI METALLO CALCATO sulla carta x i tracciati preliminari; da giovane x i disegni usava la penna e il tratteggio sottile e incrociato. Tende inoltre a rappresentare figure singole e spiccate dal fondo del foglio grazie a una decisa linea di contorno. I disegni della maturità invece mostrano l'abbandono del tratteggio x usare lo SFUMATO. Michelangelo è convinto che la forma è racchiusa nella pietra infatti lui stesso andava a scegliersi il blocco di pietra; grande coordinamento occhio-mano: x scolpire non guardava neanche ma copiava solo. La migliore pittura è quella maggiormente che si avvicina alla scultura. SCULTURE: nudi maschili, cercava il bello, figure muscolose e scolpite (tipo greci); ciò che scolpiva sembrava reale talmente fatto bene.
Pietà: tema molto diffuso nell'Europa centro-settentrionale. Vergine Maria che tiene tra le braccia il corpo senza vita del figlio deposto dalla croce.
PIETA 1498/1499, Marmo,
DAVID: 1501/1504, Marmo,
TONDO DONI: (Sacra Famiglia) 1504, tempera su tavola,
TOMBA DI GIULIO II: 1513/1545, marmo, Roma, San Pietro in
Vincoli. Mose: 1513/1515, marmo, 235 altezza, Roma, San pietro in
vincoli, Tomba. collocazione in posizione elevata, veste che circonda la gamba
dx, barba fluente che tiene con le dita (saggezza), sguardo intenso, ha le
corna di luce (ispirazione divina), posizione impassibile, pronto x alzarsi e
scattare. Braccio dx poggia sulle tavole della legge, contrapposto: particolare
posizione degli arti, braccio dx -gamba sx => angolo retto/ braccio sx -
gamba dx => angolo acuto. Sopra la testa di Mose, sulla tomba, Michel lascia
un buco x permettere idealmente a Mose di alzarsi. Schiavo ribelle (
VOLTA DELLA CAPELLA SISTINA: 1508/1512, affresco,13x33 m, Città del Vaticano. Michelangelo all'inizio rifiutò perché si considerava più scultore che pittore. La volta è organizzata fingendo delle membrature architettoniche alle quali l'illusione prospettica conferisce un realismo sconcertante. Si presenta in senso trasversale da arconi che poggiano su una cornice poco sopra le vele triangolari ed è sorretta da piastrini che affiancano i troni di 7 profeti e 5 sibille, creando 9 riquadri con scene tratte da libro Genesi, 5 dei quali sono di dimensioni minori perchè lasciano spazio a 10 grandi coppie di Ignudi.
1-9: storie delle Genesi, Antico testamento (1 registro)
10-21: troni con Profeti e Sibille (2 registro)
22-25: antenati di Cristo (3 registro) nelle vele e nelle lunette, 40 generazioni di antenati.
Nei pennacchi angolari => 4 eventi miracolosi e fondamentali x la salvezza di Israele.
Creazione di Adamo: a dx Dio Padre in volo è sorretto da numerosi angeli ed è avvolto da un manto rosa-violaceo che si gonfia al vento, richiamando il contorno di un cervello => pienezza e razionalità. A sx Adamo, disteso, si solleva attratto dalla potenza vitale che si sprigiona dalla mano dx di Dio e solo le loro dita si sfiorano, al centro della composizione in contrapposizione al cielo chiarissimo. Qui e negli Ignudi, Michelangelo esprime il suo concetto di bellezza realizzando corpi perfetti, proporzionati, atletici e maestosi nei quali si rifletta la bellezza stessa della divinità.
PIETA: 1550/1555, marmo,
PIETA RONDANINI: 1552/1564, marmo,
BIBLIOTECA LAURENZIANA: 1524 (scala d Bartolomeo Ammannati su disegno e modello di Michelangelo 1559), Firenze, complesso della Basilica di San Lorenzo. Pareti d scarso spessore, contraffortate esternamente x gravare poco sulle murature sottostanti.
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