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LA PROPAGANDA FASCISTA - IL POPOLAVORO

storia



LA PROPAGANDA FASCISTA



Il movimento fascista fu sempre intollerante verso le manifestazioni popolari e pronto ad appoggiare chiunque fosse propenso ad usare la "mano forte". Questo sistema autoritario fu assicurato da una grande capacità comunicativa:"La Propaganda",attraverso la quale fu stabilito un controllo totale sull'informazione e sulla cultura.

I fascisti tendevano a distinguersi perfino da caratteristiche fis 454b15e iche e comportamentali quali,ad esempio,il volto sbarbato e un corpo allenato(simbolo di una vita attiva e sportiva);il modo di camminare che doveva imprimere sicurezza:movimenti veloci e scattanti;un proprio modo di salutare:braccio e mano tesi in avanti,il cosiddetto saluto romano obbligatorio nelle circostanze ufficiali e nelle parate.

Proprio riguardo il modo di salutare il fascismo tentò,senza ottenere risultati,di abolire la stretta di mano.



Mussolini nella sua Dottrina espose una concezione dello stato che sembrava riallacciarsi al pensiero risorgimentale,ma in realtà il fascismo pretese di costruire uno stato che accogliesse in sé ogni individualità per annullarla nella concezione di una propria priorità assoluta volta ad affermare il primato del dominio e della forza.Vi fu l'intelligente opera di strumentalizzazione che sfruttò le capacità di indottrinamento delle masse.

Avvenne un drastico annullamento della volontà individuale per l'esaltazione assoluta del sacrificio e della sottomissione alla volontà del capo per il bene della patria.

Tramite una propaganda che effettuò il controllo politico su tutti i mezzi di comunicazione ,avvenne il processo di fascistizzazione del paese,con lo scopo di orientare l'opinione pubblica,di caricarla,comunicando l'esaltazione della missione nazionale.I messaggi furono rivolti a tutte le categorie della società italiana e vennero diffusi attraverso la radio,la stampa e il cinema.Con la propaganda si cercò di dare una giustificazione alle iniziative di guerra e di conquista.


IL POPOLAVORO:

A partire dal 1925 il regime fascista avviò il programma di"nazionalizzazione"del tempo libero,dai divertimenti allo sport,il cui primo passo fu la creazione dell'Opera Nazionale Dopolavoro(OND).La creazione dell'OND rese istituzionali le iniziative già esistenti,come i circoli ricreativi patrocinati dai sindacati fascisti sorti autonomamente nelle sedi socialiste,eliminandone il carattere politico e sopprimendo le analoghe organizzazioni antifasciste.Lo scopo primo dell'OND era inizialmente limitato alla formazione di comitati provinciali a sostegno delle attività ricreative,ma tra il 27 e il 39 da ente per l'assistenza sociale qual era,diventò "movimento"nazionale che vigilava sull'organizzazione del tempo libero.

Le attività dei vari circoli erano suddivise,secondo un programma uniforme per tutta la nazione,in una serie di servizi sociali:

-Istruzione:cultura fascista e formazione professionale;

-Educazione fisica:sport e turismo;

-Educazione artistica:musica,cinema,radio.


Inizialmente questo programma era rivolto agli ambienti urbani e industriali,ma a partire al 29 divenne anche dopolavoro agrario,la cui finalità era di non distrarre i contadini dalla terra.

Alla fine degli anni venti poi venne messo a punto un programma ricreativo destinato al gentil sesso,che implicava un accurato addestramento per l'elevazione morale delle donne nella società fasciata,e corsi di pronto soccorso,igiene ed economia domestica.


Dal giugno del 35 Mussolini istituì il sabato fasciata,che interrompeva la giornata lavorativa del sabato alle ore 13.00 perché il pomeriggio venisse dedicato all'istruzione pre o post-militare.

Un aspetto importante dell'OND  era quello dell'assistenza ai lavoratori,che avevano modo di sviluppare le proprie capacità fisiche,intellettuali e morali,anche fuori dal lavoro.


GIOVENTU' ITALIANA DEL LITTORIO:


Il fascismo considerava fondamentale la missione educativa,dedicando le cure maggiori all'educazione giovanile attraverso istruzioni di carattere assistenziale,risolvendo tutti i problemi attinenti alla scuola nelle istituzioni educative,scolastiche e parascolastiche,come la Gioventù Italiana del Littorio(G.I.L.).Il motto della G.I.L. era;"credere,obbedire,combattere.",essa organizzava tutti i fanciulli e giovani italiani dei due sessi,dai sei ai ventun'anni,nelle seguenti categorie:

per i maschi:Giovani Fascisti,Avanguardisti, e Balilla;

per le femmine:Giovani Fasciste,Giovani Italiane,e Piccole Italiane;



e inoltre i Figli Della Lupa per maschi e femmine.

Per la gioventù maschile,la G.I.L. coltivava ogni attitudine militare,impartiva una formazione che li preparava ad una vita in Marina o nell'Aviazione;per quanto riguardava la gioventù femminile invece la principale attività erano i corsi di preparazione alla vita domestica,nei quali le fanciulle si addestravano al buon governo della casa.


LA RADIO


Più di ogni altro mezzo assunse un ruolo di primo piano.I programmi trasmessi,erano costituiti per lo più da discorsi tenuti dal Duce,marce ufficiali,o conversazioni sul razzismo.La radio così diventò la voce ufficiale dello stato.l'attività di diffondere o controllare l'informazione nel regime fascista si basava secondo un principio ben definito:<<Ciò che è nocivo al partito si evita,ciò che è utile al Regime si fa!>>


LA STAMPA


E' importante sottolineare come il controllo attuato dai regimi sull'informazione fu possibile grazie all'acquisto,tra il 1911 e il 1925,delle maggiori testate giornalistiche,e,grazie all'introduzione degli albi.I quotidiani,attuando una censura su cronache nere o fallimenti economici,dipingevano il periodo fascista come un modello storico di pace e moralità.Lo stesso accadde nei giornali per bambini,volti ad inculcare nella testa dei più piccoli le ideologie fasciste(superiorità dei bianchi sui neri,malvagità degli ebrei.)

Già dai primi anni del Regime la stampa fu sottoposta ad un controllo formale.

Nonostante però Mussolini avesse il controllo sulla maggior parte dei giornali,alcuni giornali d'opposizione come La Stampa e Il Corriere della Sera riuscirono a sopravvivere.

Con le "Leggi Fascistissime" e quelle del 25,Mussolini dispose che ogni giornale avesse un direttore responsabile inserito nel partito fascista e che il giornale stesso,prima di essere pubblicato,fosse sottoposto ad un controllo.

Queste leggi inoltre istituirono"L'Ordine dei Giornalisti"i cui membri,ovviamente,dovevano far parte del Partito Fascista.Mussolini creò inoltre l'Ufficio Stampa,che nel 37,venne trasformato in Ministero della Cultura Popolare.

Questo ministero aveva l'incarico di controllare ogni pubblicazione,sequestrando tutti quei documenti ritenuti pericolosi o contrari al regime,diffondendo i cosiddetti "ordini di stampa"( o veline) con i quali si impartivano precise disposizioni circa il contenuto degli articoli,l'importanza dei titoli e la loro grandezza.A capo di questo Ministero v'era Galeazzo Ciano,che poi divenne ministero degli Esteri e che si interessò anche dei mezzi di comunicazione di massa(radio e cinema).Il Min.Cul.Pop,oltre a controllare le pubblicazioni,si pose come obbiettivo quello di suscitare entusiasmo ed esaltare il mito del Duce.


IL CINEMA:


Nel 1925 avvenne la costituzione dell'istituto nazionale L.U.C.E. ovvero l'unione cinematografica educativa,(e nello stesso periodo,si chiudeva il cinema privato UCI.ente parastatale e poi in seguito statale per la propaganda e la diffusione della cultura popolare).Questo istituto,in cui i cinegiornali venivano proiettati obbligatoriamente in tutte le sale a partire dal 26,rappresenta il più efficace mezzo in campo dello spettacolo.La tematica più ricorrente diventa il mito bellico con il conseguente elogio del patriottismo.L.U.C.E. divenne il fulcro del cinema che venne posto alle dirette dipendenze del Capo del governo con l'obbligo della supervisione diretta di Mussolini sui materiali realizzati.La produzione del cinegiornale era costituita da immagini tipo rotocalco dove l'apertura e la chiusura erano dedicate a notizie riguardanti Mussolini,e nella parte interna trovavano spazio i documentari dell'estero.



Negli anni 30 nascono gli studi di Cinecittà e gli stabilimenti di Tirrenia,importanti riviste del cinema.Lo stato sostiene finanziariamente l'industria cinematografica,tanto che le sale presenti in Italia non erano poche,ma non così tanto da coprire l'intero territorio nazionale,così nacque il Cinemobile che proiettava i film nelle piazze.Nel 31 avvenne il passaggio dal cinema muto a quello sonoro.


LO SPORT:


Fin dagli anni '30 venne perseguita la realizzazione di un'educazione fisica di massa.Mussolini fu spesso ritratto in foto come aviatore,schermidore,automobilista,cavaliere.., incarnando il simbolo di una concezione attiva e virile dello sport e dello stato.Il regime mussoliniano costituì il primo esempio di utilizzazione dell'organizzazione sportiva come strumento di propaganda.Al nascere della prima guerra mondiale il crescendo di vittorie olimpiche dell'Italia rappresentava uno dei fenomeni più caratteristici nel panorama sportivo internazionale,in particolare negli sport motoristici la nostra nazione raggiunse significativi risultati.La Mille Miglia concretizza nella propaganda il mito della velocità:le vittorie dell'Alfa Romeo,della Bugatti e della Maserati erano prova dell'elevato grado tecnologico dell'industria automobilistica italiana e campioni del volante come Nuvolari entrarono nella leggenda.Lo sport assunse un valore come attività educativa in sintonia con i valori della nazione guerriera propagandati dal Fascismo.Esso,come attività di massa,doveva stabilire una nuova gerarchia di valori ed essere espressione di uno stile di vita basato sulla supremazia del più forte.


LE DONNE:


La politica fascista aveva verso le donne un duplice atteggiamento:da una parte le collocava a casa come custodi del focolare,dall'altra le coinvolgeva nella partecipazione al regime nella ricerca di un consenso alla dittatura.Si puntò alla creazione di "una donna fascista per l'Italia fascista" sottolineando il ruolo della madre,della massaia,fino ad arrivare alla missione patriottica.é il modella della donna madre ad essere sostenuto dalla retorica a cui si uniscono una serie di interventi legislativi quale la creazione del O.M.N.I.(Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e dell'Infanzia).Vi fu anche una politica per formazione della donna:venne istruita nell'economia domestica,nell'educazione all'infanzia,e ad una sana maternità attraverso dell'educazione fisica e dello sport femminile."Madri nuove per figli nuovi" è lo slogan del Duce che tende sempre ad esaltare in ogni occasione la funzione sociale della donna.Si rivolge direttamente a lei nei momenti di difficoltà perché essa dia sempre il proprio contributo alla patria e lancia il mito della fecondità e della sanità della razza.Da sempre delusa e ignorata dal potere la donna è sensibile all'appello del Duce.Nel 1935 però la guerra di Etiopia segna la svolta verso il nazionalismo sempre più razzista e antifemminista:vengono sciolte le maggiori associazioni femminili così come vengono soppresse alcune riviste come "L'Almanacco della donna italiana" e "Donna italiana".




Il Fascismo di fatto non accetta la libertà di opinione e persegue tutti coloro che non si allineano al pensiero ufficiale.Non esiste voto segreto ,la propaganda è presente anche nelle elezioni infatti le proposte del governo si votano con una scheda "SI" che all'esterno è tricolore o con una scheda "NO" che è tutta bianca.Il regime contro gli oppositori si manifesta non soltanto con la censura ma anche con manganellate e costrizioni a bere un'abbondante dose di olio di ricino;la polizia politica è attiva contro gli antifascisti che vengono giudicati e condannati in un tribunale speciale.









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