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te Tiberio continuo' in questa opera di consolidamento. La campagna di guerra piu'
importante di questo periodo (I sec.) fu l'invasione della Britannia durante il princi=
pato di Claudio.
Nel 98 a.C. sali' al trono Traiano: l'impero era minacciato dalle invasioni sul Danu= 636j94g
bio e dai Parti (ad est). Traiano conquisto' queste zone e annette' all'impero romano
la Dacia (oggi Romania) e parte del Golfo Persico: non fu la ripresa della politica im
perialistica, ma per necessita' difensive.
Sotto la guida di Traiano ( 98 - 117 a.C.) l'impero romano raggiunse la massima estensione: Adriano, suo successore, capi' che era impossibile governare su questa enorme massa di popolazioni, cosi' diverse l'una dall'altra, e cerco' di escluderle
attraverso la costruzione di potenti sistemi di difesa.
Augusto e Traiano sono simbolo della grandezza di Roma: Augusto, con la sua
Saggezza politica, fondo' il principato e ne getto' le basi politico - amministrative, Traiano, sapiente nella tecnica militare, lo ingrandi'.
LA GUERRA GIUSTA?
Come spiegare la straordinaria ascesa di Roma, da piccola citta' del Lazio a dominatrice del mondo, se non col gusto della conquista? (libido dominandi)
I territori su cui dominava Augusto erano frutto di una serie di guerre di conquista
iniziate nel V sec. a.C. : i romani erano partiti dalla sottomissione dei popoli vicini (Etruschi, Sanniti, Piceni) per la supremazia all'interno della penisola, per arrivare
al conflitto con Cartagine per il predominio sulla Magna Grecia e, una volta vinta
Cartagine, erano ormai padroni del bacino del Mediterraneo. Tutto questo sempre
Giustificato dal concetto di iustum bellum, agli inizi perche' la guerra intrapresa
Era comunque approvata dagli dei, interpellati con un atto sacro, piu' avanti per=
che erano guerre scoppiate per legittima difesa di Roma o dei popoli ad essa al=
leati (pro salute pro fide = per la salvezza o per la fede).
LA PACE
E' interessante notare che Roma riusci' a tenere legate a se' in una specie di pace universale (infatti si parla di pax romana) le terre che aveva conquistato con la
guerra e il saccheggio. Ci riusci' sia perche' si presentava come portatrice di cul=
tura e liberta' sia perche' attuo' una politica liberale, che non imponeva ai popo=
li sottomessi leggi lontani dalle loro culture.
LA PROVINCIA
E' la forma piu' antica di decentramento del potere e fu anche il veicolo principale
della "romanizzazione".
Augusto diede impulso all'istituto della provincia e decise che a capo di ogni provincia dovesse esserci un governatore, che rispondeva del proprio operato direttamente all'imperatore. Il governatore veniva aiutato dai funzionari, che venivano scelti tra gli esponenti delle aristocrazie locali.
In questo modo Roma riusciva a controllare le popolazioni sottomesse, lasciando pero' loro una parvenza di liberta' e di autonomia. I funzionari presero a imitare usi e costumi della vita romana, dovunque si viveva come a Roma.
Questo procedimento di 'romanizzazione' fu anche agevolata anche dalla pre=
senza delle legioni ai confini dell'impero.
E' da ricordare anche che Roma unifico' le popolazioni dell'Europa continentale
(che erano divise in tribu', come raccontano Cesare nel "De bello gallico" e Tacito
nel "Germania" ) in province omogenee dal punto di vista etnico.
CITTADINANZA E ROMANITA'
I popoli conquistati da Roma non perdevano i diritti personali, ne' la propria lingua,
ne' i propri dei: chi diventava cittadino romano (civis) manteneva la propria storia
precedente e acquistava un diritto universale che lo accomunava al mondo intero,
poteva trasmettere la cittadinanza agli eredi, aveva la patria potesta' romana, potevano diventare proprietari terrieri sul suolo italico senza pagare imposte, in=
somma, aveva soltanto una serie di benefici.
Di conseguenza le sommosse per l'indipendenza non furono frequenti.
I SEGNI DELLA CONQUISTA
Il processo di romanizzazione favori' lo sviluppo dell'economia: con l'ampliarsi
dei confini e la costruzione di nuove strade il commercio si rivitalizzo'.
Nacquero nuove citta' che, pur subordinate a Roma, vivevano la loro vita e, quando
lo desideravano, adottavano le istituzioni romane: i romani avevano capito, facen=
do tesoro dell'esperienza di Alessandro Magno, che con la sola oppressione si ot=
teneva ben poco: in cambio di questi benefici, Roma chiede pero' (con una politica fiscale decisamente iniqua) il pagamento dell'imposta dovuta al vincitore.
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