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Contributo delle onde sismiche: il maggiore all'elaborazione di un modello interno della terra viene dallo studio delle onde sismiche infatti la loro velocità di propagazione dipende dalle caratteristiche fisiche delle rocce attraversate aumentando proporzionalmente alla loro densità. Le onde S non potendosi trasmettere attraverso i materiali liquidi ci rivelano quali parti interne della terra sono liquide. Ogni volta che esse incontrano una discontinuità litologica o fisica subiscono rifrazioni (deviazione dalla sua direzione) o riflessioni (riflesso all'indietro).
Crosta mantello nucleo: il nostro pianeta è formato da tre gusci concentrici separati da discontinuità, in corrispondenza delle quali v 939i86j aria la velocità delle onde sismiche. Essi sono dall'alto verso il basso:
Litosfera astenosfera: la divisione in tre gusci si basa su composizione litologica mentre quella tra litosfera e astenosfera è sul loro stato di aggregazione. La litosfera è il guscio superficiale di consistenza rigida che comprende la crosta e la parte superficiale del mantello, è composta da rocce peridotitiche allo stato solido. L'astenosfera si trova sotto la litosfera (detta inizialmente strato a bassa velocità per il rallentamento delle onde per le rocce fuse), comprende il mantello superiore, è di consistenza plastica e consente alla litosfera di muoversi lentamente.
Dinamicità litosfera: nel 1915 il tedesco Alfred Wegener ipotizzò l'esistenza di un unico continente che in origine avrebbe riunito tutti quelli esistenti attualmente: la Pangea che circa 200 milioni di anni fa si sarebbe spezzata creando i singoli continenti andati alla deriva. Da qui il nome della teoria di Wegener "Deriva dei continenti", la prima in grado di affrontare contemporaneamente diversi fenomeni geologici (dinamica globale). Nel 1960 il geologo americano Harry Hess disse che le fondali oceaniche fossero strutture da cui si verificava l'espansione dei fondali oceanici. Alla fine degli anni '70 John Wilson formulò la teoria della tettonica delle placche basata sull'assunto che la litosfera sia divisa in placche, che si muoverebbero le una rispetto alle altre per effetto del trascinamento da parte di lenti moti convettivi che interessano le rocce plastiche nell'atmosfera. L'identificazione delle placche è resa possibile dalla constatazione che i fenomeni vulcanici e sismici si concentrano soprattutto lungo particolari fasce attive, i margini delle lacche. A seconda del movimento tra due placche adiacenti si distinguono tre tipi di margine di placca:
La grande rift valley dell'Africa orientale è una lunghissima frattura lungo la quale si possono individuare gran parte dei fenomeni. È presente un fenomeno di convergenza litosferica ancora a uno stadio giovanile. Se il fenomeno continuasse per qualche milione di anni il Mar rosso si ingrandirebbe e l'Africa orientale si distaccherebbe. Se continuasse per decine di milioni di anni si aprirebbe un nuovo oceano poiché la continua fuoriuscita di materiale basaltico coincide con una dorsale oceanica (sistema di catene vulcaniche sottomarine sopraelevate rispetto al fondale) formando un fondale in allargamento.
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