L'Orientamento
RETICOLO GEOGRAFICO
Si tratta di un insieme di circoli derivanti dall'intersezione
immaginaria della sfera terrestre con dei piani, i quali possono essere
rispettivamente: tutti paralleli all'asse terrestre (e quindi perpendicolari al
piano dell'Equatore) e passanti per i poli per formare dei circoli massimi
tutti uguali tra di loro, ovvero i "meridiani", o tutti paralleli tra
di loro e perpendicolari all'asse terrestre, per formare dei circoli di cui
uno, l'Equatore, risulta massimo, mentre gli altri sono via via minori di
dimensioni, i " 616f57g ;paralleli", fino a raggiungere i poli in cui si hanno
solo i due punti di tangenza. E' importante notare che l'insieme dei meridiani
e paralleli risulta, in effetti, infinito,
per questo sarebbe
impossibile tracciarli tutti sulla superficie terrestre o sulle relative carte
geografiche; si sceglie, quindi, di tracciarne alcuni convenzionali, come, ad
esempio, uno ogni grado, per cui i meridiani diventano 360 ed i paralleli
diventano 180 (o per meglio dire 178 più i due poli).
ORIENTAMENTO
Il modo più semplice per indicare a qualcuno la nostra posizione sulla
Terra, consiste nel far riferimento ad alcuni punti fissi: i punti cardinali. Due dei quattro punti
cardinali corrispondono, sul circolo dell'orizzonte, ai punti in cui il Sole
sembra sorgere e tramontare nei giorni degli equinozi: sono, rispettivamente,
Est (oriente o levante) e l'Ovest (occidente o ponente). Intermedi a questi,
sul circolo dell'orizzonte, si trovano il Nord (settentrione o tramontana) e il
Sud (mezzogiorno od ostro) che sono i punti di intersezione del meridiano
passante per il luogo d'osservazione con il circolo dell'orizzonte.
I PUNTI DI RIFERIMENTO
Per orientarsi, cioè per
individuare i punti cardinali sull'orizzonte di un certo luogo, si può prendere
in considerazione l'apparente moto diurno del Sole intorno alla Terra: puntando
la mano destra verso il punto dal quale il Sole sembra sorgere, cioè verso
l'Est, e avrà a sinistra l'Ovest, in fronte il Nord e alle spalle il Sud.
Questo sistema di orientamento è però approssimativo, poiché il Sole sorge
esattamente ad Est e tramonta esattamente ad Ovest soltanto nei giorni degli
equinozi, quando in altre parole la sua apparente traiettoria annua attraversa
l'Equatore celeste; negli altri giorni dell'anno il Sole appare un po' spostato
verso Nord durante il nostro periodo primavera - estate, verso Sud nel periodo
autunno - inverno.
Di notte, possiamo orientarci guardando la Stella polare, poiché essa si trova quasi in
corrispondenza del Polo nord celeste, la proiezione sul piano dell'orizzonte
della visuale che va dai nostri occhi alla Stella polare ci indica la direzione
del Nord.
Per i luoghi dell'emisfero australe la stella visibile che funge da
stella polare, indicando la posizione del Sud è Octantis nella costellazione dell'Ottante.
STRUMENTI PER L'ORIENTAMENTO
Un metodo pratico per orientarsi con il Sole in ogni momento del dì
consiste nel disporre un orologio in
modo che la lancetta delle ore sia diretta verso la posizione del Sole:
tracciando idealmente la bisettrice dell'angolo che questa lancetta forma con
la direzione verso le 12, si individuerà il Sud se l'osservazione viene
eseguita al mattino, il Nord se l'osservazione viene fatta di pomeriggio deve
essere sempre quello che si ottiene seguendo il movimento delle lancette
dell'orologio, cioè il senso orario; questo angolo può essere, quindi, maggiore
di 180°.
L'uso della bussola consente l'orientamento anche quando non è possibile
riferirsi al Sole. Esso è costituito da un ago magnetizzato, libero di ruotare
in un piano orizzontale; per effetto del campo magnetico terrestre, quest'ago
si dispone sempre nella direzione del meridiano del luogo, indicando con la sua
punta annerita la posizione del nord e con quella chiara la posizione del Sud
sul circolo dell'orizzonte.
In effetti, la direzione segnata dall'ago della bussola non coincide
esattamente con la direzione del meridiano geografico, ma forma con questa un
angolo, detto declinazione magnetica,
che varia da luogo a luogo e, per muta anche con il tempo; perciò per ottenere
un orientamento preciso con la bussola, occorre conoscere il valore di
quest'angolo.
La
declinazione magnetica è dovuta al fatto che i poli magnetici della Terra non coincidono con i poli geografici.
ROSA DEI VENTI
Individuati i quattro punti
cardinali, è possibile far riferimento ad essi per dare una prima indicazione
sulla posizione di un determinato luogo rispetto al punto in cui si trova
l'osservatore (punto di stazione).
Oltre a questi punti principali se ne possono intercalare altri quattro
intermedi, dove a sua volta è possibile inserirne altri, fino ad arrivare alle
32 direzioni della rosa dei venti.
Essa, che costituisce senz'altro un valido sistema di riferimento per
orientarsi, non permette di fissare con esattezza la posizione di un punto sul
piano dell'orizzonte. Ciò si può ottenere, invece, facendo ricorso alla
graduazione del circolo dell'orizzonte in 360° e determinando l'azimut e la distanza del punto considerato, cioè le sue coordinate polari.
L'azimut è l'angolo compreso fra la
linea meridiana e la direzione del punto che si vuole determinare, misurato (in
gradi o frazioni di grado) a partire da Nord e procedendo in senso orario; la
distanza è la misura lineare fra il punto di stazione ed il punto considerato.
DETERMINAZIONE DELLE
COORDINATE GEOGRAFICHE
L'orientamento e le coordinate polari consentono di fissare soltanto la posizione relativa del punto rispetto ad un altro punto, che è quello in cui
si trova l'osservatore. Quando invece si vuole stabilire la posizione assoluta di un qualsiasi punto
della superficie terrestre, occorre determinare le sue coordinate geografiche,
le quali sono rappresentabili dalla latitudine e dalla longitudine.
In altre parole, se di un certo luogo si conoscono le coordinate polari,
è possibile individuarlo solo quando si sappia anche dove si trova
l'osservatore al quale le coordinate stesse si riferiscono; la conoscenza delle
sue coordinate geografiche permette, invece, di ritrovare la posizione del
luogo facendo riferimento esclusivamente al reticolato dei meridiani e
paralleli, che chiunque può immaginare di tracciare sulla superficie terrestre.
Il metodo più usato per la determinazione della latitudine consiste nel
misurare l'altezza di una stella sul piano dell'orizzonte del luogo
considerato.
Di solito nell'emisfero boreale ci si riferisce alla Stella polare,
tenendo conto che essa si trova quasi allo Zenit del Polo nord e che i suoi
raggi possono essere considerati paralleli tra loro, per conoscere la
latitudine di un punto basta misurare l'angolo che la visuale verso la Stella forma con il piano
dell'orizzonte.
Per la misura dell'altezza degli astri si può adoperare il sestante (usato in marina) o il teodolite, uno strumento costituito da
un cannocchiale girevole sia rispetto ad un cerchio verticale sia ad un cerchio
orizzontale; entrambi graduati e quindi sul primo si leggono gli angoli
verticali (come l'altezza dell'astro sull'orizzonte), sul secondo gli angoli
azimutali.
La determinazione della longitudine si esegue basandosi sull'apparente
movimento diurno del Sole attorno al nostro pianeta.
Poiché la Terra
compie in circa 24 ore una rotazione completa su se stessa, in tale periodo il
Sole culmina successivamente su tutti i 360 meridiani di grado che si possono
immaginare tracciati sul globo terrestre. Perciò il Sole impiega un'ora per
passare sopra 15 meridiani e quindi quattro minuti primi per passare da un
meridiano geografico a quello successivo, cioè per compiere uno spostamento
angolare di un grado di longitudine, mentre impiega quattro secondi per
descrivere un arco di uno primo di longitudine.
Pertanto, dalla differenza che si ha tra l'ora locale del meridiano
fondamentale (di Greenwich), si può agevolmente ricavare la longitudine del luogo
in cui di trova l'osservatore.
Oggi per una più rapida determinazione delle coordinate geografiche si
ricorre ai moderni radiogoniometri e all'impiego del radar. Con questi sistemi,
invece di far riferimento ai corpi celesti, ci si riferisce a due punti della
stessa superficie terrestre, dei quali si conosce l'esatta posizione assoluta.