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NORD-SUD - DIFFERENZE FRA I PAESI DEL TERZO MONDO

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Da quando i paesi dell'Africa e dell'Asia ottennero l'indipendenza, cominciò a diffondersi l'espressione "Terzo Mondo" per indicare i paesi arretrati economicamente e socialmente (paesi sottosviluppato).

Oggi i paesi sottosviluppati o in via di sviluppo vengono indicati anche con l'espressione Sud del Mondo, perché si concentrano nell'emisfero meridionale. Invece i paesi ricchi e industrializzati (America del Nord, Stai europei, Giappone, Australia) 454c23e formano il cosiddetto Nord del Mondo.


- DIFFERENZE FRA I PAESI DEL TERZO MONDO



I paesi del Terzo Mondo sono molto diversi fra loro per popolazione, risorse economiche e sistemi di governo: alcuni paesi sono troppo popolati, mentre alti lo sono troppo poco; altri sono ricchi di risorse e altri ne sono quasi privi.

Per indicare i più poveri tra questi paesi, il cui guadagno annuo di un abitante è 110 volte inferiore ad un americano, gli studiosi preferiscono usare l'espressione Quarto Mondo.


- L'INDEBITAMENTO

Oltre a produrre materie prime e colture per l'esportazione i paesi sottosviluppati, che mancano di fabbriche, devono importare dall'estero i prodotti industriali di cui hanno bisogno.

Lo scambio commerciale è tutt'altro che vantaggioso, perché i mezzi delle materie prime, fissati dai paesi ricchi, tendono a calare, mentre quelli dei prodotti industriali crescono continuamente. Di conseguenza i paesi sottosviluppati sono costretti a chiedere prestiti che, per la loro povertà, non riescono mai a pagare.

Il pesante indebitamento dei paesi sottosviluppati costituisce uno dei più gravi problemi del nostro tempo.

A volte i paesi del Terzo mondo, per sottrarsi allo sfruttamento, hanno deciso di nazionalizzare (cioè dichiarare proprietà dello stato) piantagioni, miniere, fabbriche che erano in mano straniera. In questi casi i paesi industrializzati non hanno esitato a ricorrere al boicottaggio economico (blocco delle importazioni, calo dei prezzi) e spesso sono intervenuti militarmente per abbattere governi a loro ostili.


- I FIGLI SONO BRACCIA DA LAVORO

La popolazione dei paesi del Terzo mondo è costituita in grandissima parte di giovani e di giovanissimi.

I progressi della medicina e dell'igiene hanno ridotto la mortalità dei bambini e hanno, in generale, allungato la vita a tutti. La morte, però, infierisce ancora duramente sulle persone di oltre 60 anni.

Nel Terzo mondo non c'è nessun calo della natalità. Anzi, avere molti figli è per diverse ragioni vantaggioso. Gli abitanti, infatti, sono in massima parte contadini poveri: non possiedono, perciò, capitali per acquistare macchine o concimi chimici. Per loro l'unica possibilità di aumentare la produttività della terra sta nel disporre di molte braccia che la lavorino. I bambini anche prima di andare a scuola, sono mandati nei campi ad aiutare il padre e i fratelli maggiori. Molti figli, poi, per una famiglia contadina, significano, la speranza che qualcuno di loro, andandosene via dalla campagna, possa trovare una lavoro ben retribuito e ritornare con un po' di denaro risparmiato.


- DISOCCUPAZIONE E EMIGRAZIONE

La disoccupazione è a livelli paurosi: in molti paesi il numero delle persone che, ogni anno, comincia a cercare un occupazione è più del doppi superiore ai posti di lavoro disponibili. Spinti dalla disperazione, i giovani, per sfuggire ad un destino di povertà economica e sociale, emigrano verso paesi industrializzati, attratti dalle immagini di benessere che i mass-media del ricco Occidente continuamente diffondono.

Nei paesi di immigrazione le loro speranze vengono ben presto deluse. Una grave crisi di disoccupazione sta investendo anche gli Stati Uniti e l'Europa e gli emigrati riescono a trovare soltanto lavori precari, umili e faticosi.


- ANALFABETISMO

Un altro problema ancor più grave di quelli citati precedentemente è quello dell'istruzione.

Gli stati del Terzo mondo sostengono ingenti spese per assicurare ai giovani almeno un'istruzione elementare. Ma costruire scuole, preparare insegnati di ogni livello, stampare libri, mettere a disposizione delle scuole e degli scolari gli strumenti didattici adatti, risulta un insieme di impegni spesso superiore alle possibilità economiche e alle capacità organizzative di questi paesi.

Così molti bambini non vanno a scuola oppure l'abbandonano prima di aver concluso il primo ciclo di studi.














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