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LUIGI PIRANDELLO

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LUIGI PIRANDELLO


La più intensa attività letteraria di Luigi Pirandello si svolge nel trentennio che va dal 1900 al 1930:un periodo confuso non soltanto dal punto di vista politico e sociale, ma anche da quello letterario.Problemi inquietanti si affacciano all'animo dell'uomo moderno, che oscilla continuamente tra sentimenti di scietticismo e di speranza.

Luigi Pirandello nasce 414i86e il 28 giugno nelle vicinanze di Girgenti, l'antica città della Magna Grecia, ricca di storia ed atmosfera, che solo nel 1928 prenderà il nome di Agrigento.

La sua è una famiglia di patrioti, attivi sostenitori dell'unità d'Italia.Il padre Stefano, d'origine ligure, ha militato con Garibaldi sull'Aspromonte;la madre,Caterina Ricci Gramitto,appartiene ad una famiglia di tradizioni liberali e antiborboniche.

L'infanzia di Pirandello trascorre tra la villa di Girgenti e Porto Empedocle;qui il givane Luigi verrà a contatto con la dura realtà popolare descritta in letteratura, per la prima volta, dal suo conterraneo Verga.Da adolescente scrive una tragedia in cinque atti; Barbaro(perduta)e, qualche anno dopo, le prime poesie influenzate da Carducci e pubblicate in seguito nella raccolta Mal gicondo del 1889.



Dopo il liceo frequentato a Palermo, si iscrive alla facoltà di Lettere dell'Università di Roma, ma finisce per laurearsi in filologia romanza a Boon nel 1891.

Sposa a 27 anni a Palermo la figlia di un socio d'affari del padre, Maria Antonietta Portulano, e si trasferisce a Roma, dove insegnerà per qulche tempo lingua italiana, stilistica e precettistica all'Istituto Superiore di Magistero Femminile.

Non prova particolare entusismo per l'insegnamento, ma Roma gli è congeniale soprattutto per la mescolanza di genti, culture, abitudini quotidiane che è tipica della capitale del giovane stato unitario, da un lato, e dei personaggi dell'autore Pirandello, dall'altro.

Si dedica alla famiglia, accresciutasi con la nascita dei tre figli Stefano, Lietta e Fausto, collabora con alcune riviste culturali e letterarie e compone poesie.La serenità familiare viene turbata da un dissesto economico dell'azienda di famiglia che influirà soprattutto sulla salute fisica e mentale della moglie, vittima di gravi turbe psichiche per le quali verrà più tardi ricoverata in una casa di cura.

Per guadagnare qualche soldo di più e soprattutto sfuggire alle angosce familiari, si getterà a capofitto nell'attività di scrittore.

Il primo romanzo, L'esclusa, è del 1901; di poco successive sono le prime novelle, che lo allontaneranno, anche se mai del tutto, dalla poesia.Nel 1902 viene pubblicato il romanzo breve Il turno, cui fa seguito nel 1904 Il fu Mattia Pascal.

L'"umorismo" tipico di questo romanzo, attraverso il quale viene interpretata e drammatizzata l'esistenza quotidiana del protagonista, domina lo stile di alcune raccolte di novelle che vedono la luce tra il 1909 e il 1915 e nelle quali affiora un larvato rapporto, mai ammesso da Pirandello, con le nuove teorie psicanalitiche.

Scoppia la Grande Guerra che egli seguirà con l'apprensine  di un padre che ha entrambi i figli maschi al fronte.Intensa è l'attività letteraria in quegli anni, ma la sua opera è priva di qualsiasi forma di entusiasmo bellico, anzi: egli partecipa commosso alla sofferenza dei parenti dei soldati e dei caduti, descrivendone l'intima preoccupazione, il dolore, il senso di impotenza.

Spinto da altre persone Pirandello comincia a scrivere per il teatro.Tra il 1917 e il 1924 realizza forse le sue opere più significative come Ma non è una cosa seria, Il giuoco delle parti, Tutto per bene, Sei personaggi in cerca d'autore(che conosce un fortissimo successo), Enrico IV e vestire gli ignudi.

Con una lettera a Mussolini pubblicata su "L'Impero" il 29 settembre 1924; Pirandello chiede di essere iscritto al partito fascista, suscitando reazioni di sdegno da parte di molti intellettuali.In realtà pare che il suo fascismo non sia mai stato "vissuto"; la sua opera conservò un alto valore etico più che politico.

Ammalatosi di polmonite,  muore a Roma il 10 dicembre 1936.Dopo dieci anni le sue ceneri vengono spostate ad Agrigento e una "rozza pietra", testimone dell'umiltà dell'uomo di fronte alla Storia, viene posta secondo la sua volontà ai piedi di un albero di pino nella tenuta dove era nato quasi settant'anni prima.




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