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Magnetismo
Campo Magnetico
Un magnete o un'elettrocalamita producono un campo magnetico introno a loro che, in generale, si risente di meno man mano che ci si allontana dall'oggetto che lo produce.
Il campo magnetico è così definito: il campo magnetico è un vettore in ogni punto e, come tutti i vettori, ha direzione, verso e intensità. Se siamo in presenza di un campo magnetico utilizzeremo uno strumento appropriato che ne misuri la direzione (una bussola o un ago magnetico). Ogni magnete è così strutturato:
Un polo Nord e un polo Sud, inscindibili, cioè anche se cercaste di rompere il magnete nel mezzo, otterrete due magneti che da un lato avranno il polo nord e dall'altro il polo sud. Non esiste, quindi, un magnete interamente Nord né Sud. Due magneti si attraggono cioè: il polo Nord di uno si avvicina al polo Sud dell'altro o viceversa; se le bussole hanno il loro polo nord diretto verso il polo nord terreste vuol dire che nel polo nord terreste c'è il polo Sud magnetico terrestre!
Direzione di un campo magnetico
Posizionando un ago magnetico in corrispondenza 151i83b di un campo magnetico, quindi, l'ago si posiziona. Per convenzione si pone il vettore con la punta verso il polo Nord della bussola e la coda nel polo sud.
Per comodità, però, d'ora in poi tralasceremo i magneti e ci occuperemo solo delle elettrocalamite: un filo percorso da corrente produce un campo magnetico; analizziamolo.
Il campo magnetico in un filo dritto di lunghezza infinita [long straight wire]
Se un filo viene attraversato da corrente produce un campo magnetico
che, in ogni punto, è un vettore perpendicolare al segmento che congiunge il
punto al filo; è perciò tangente alla circonferenza che ha come centro la
sezione del filo e passa per il punto scelto; per trovare il verso del vettore
si ricorre alla regola della mano destra: pollice nella direzione della
corrente; le dita indicano il verso.
Con il simbolo indichiamo i vettori che escono dal
foglio; con il simbolo quelli che
entrano nel foglio.
In una proiezione verticale:
Se facciamo una proiezione dall'alto:
L'intensità del campo magnetico in questo caso vale
Dove
oppure
è la corrente che attraversa il filo (ricordiamo
che la corrente per convenzione va dal polo positivo al polo negativo del
generatore mentre gli elettroni nel senso opposto) e
è la distanza tra il punto è il filo.
Il campo magnetico in un solenoide
Il solenoide è un filo arrotolato a spirale;
Il campo magnetico all'interno del solenoide ha direzione parallela all'asse del solenoide e verso uguale a quello della corrente. La sua intensità è invece data dalla formula
Dove
è la densità del solenoide espressa in
ovvero
La forza che agisce sulle particelle cariche in movimento
Se una particella carica è in movimento in un campo magnetico non subisce nessuna forza se la sua direzione è parallela a quella del campo; altrimenti subisce una forza che è perpendicolare sia alla velocità sia al campo magnetico. Il verso della forza segue la regola della mano destra: pollice nella direzione della corrente, dita nella direzione del campo magnetico; il palmo dà la direzione della forza (se le cariche sono positive; altrimenti il senso è opposto). L'intensità della forza è
Dove
è l'intensità del campo magnetico,
è il modulo della carica,
il modulo della velocità della particella e
l'angolo formato tra il vettore velocità e il
vettore campo magnetico. Se la nostra incognita è il vettore del campo
magnetico ricordiamo che l'angolo
può essere trovato ruotando il filo fino a che
la forza che agisce su di esso risulta nulla; la sua direzione sarà coincidente
a quella del campo magnetico.
Forze
di questo tipo non alterano mai l'intensità della velocità perché sono
perpendicolari (ne cambiano solo la direzione); sono quindi centripete: una
carica in un campo magnetico che viaggia a una velocità percorre un orbita circolare; se
Dove
è la quantità di moto della particella.
Forza magnetica su un filo
Se un filo viene posto in un campo magnetico, le sue cariche subiranno una forza identica a quella precedente:
Se la corrente è l'apporto di cariche per unità di tempo allora
Viaggiando
a una velocità le cariche impiegano un tempo
per percorrere un tratto
tale che
Sostituendo nella formula precedente
La forza tra due fili paralleli attraversati da corrente
Mentre nella zona esterna ai due fili i vettori del campo magnetico, sommandosi, aumentano la loro intensità, nella zona interna ai due fili i versi sono opposti e sommandosi diminuiscono la loro intensità.
Inoltre prendiamo in considerazione il filo
che trasporta la corrente . Esso si trova nel campo
magnetico generato dal filo che trasporta la corrente
e subirà una forza perpendicolare alla corrente
e al campo magnetico, quindi diretta verso il filo 1; non subisce, però, gli
effetti del suo stesso campo magnetico perché nei punti appartenenti al filo
esso si annulla. Anche il filo 1 subirà una forza contraria in direzione del
filo 2. Pertanto due fili attraversati da corrente nello stesso verso si
attraggono.
Il ciclotrone
Il ciclotrone fu inventato nel 1932 dal fisico Ernest Lawrence ed è usato ancora oggi in medicina, per la cura dei tumori. Un ciclotrone è una macchina usata per accelerare fasci di particelle elettricamente cariche utilizzando una corrente alternata ad alta frequenza ed alta tensione, in associazione con un campo magnetico perpendicolare.
Funzionamento di un ciclotrone
All'interno della camera a vuoto circolare
sono presenti due elettrodi semicircolari cavi a forma di D (perciò
vengono chiamati "dees". Questi elettrodi possono essere colpiti da
particelle spurie che ne causano il riscaldamento e devono essere raffreddati
mediante circolazione di acqua in appositi tubi. La camera è posta tra le espansioni
polari di un potente magnete, in modo che il campo attraversi il piano su cui
giacciono gli elettrodi. Quando una particella viene introdotta tangenzialmente
alla camera, ortogonalmente al campo magnetico, essa viene deviata e mantenuta
su un'orbita circolare per effetto della forza di
Lorentz. Nel vuoto la particella è libera di ruotare, ma perdendo
lentamente energia percorrerebbe una traiettoria a spirale fino al centro.
Se ora viene applicata una opportuna differenza di potenziale alternata ad alta
frequenza tra i due elettrodi, facendo cioè invertire le polarità delle dees ogniqualvolta la particella sta per
passare da un polo all'altro, essa subisce un'accelerazione. Accelerando, il diametro dell'orbita aumenta,
fino a quando il fascio non fuoriesce tangenzialmente dal bordo del
dispositivo. La traiettoria percorsa dalle particelle è quindi a spirale a
partire dal centro. Raggiunto il bordo esterno della macchina il fascio
fuoriesce ad alta velocità, prossima alla velocità della luce.
La forz di Lorentz che tiene in "orbita" la particella equivale alla forza centripeta, per cui
La
velocità angolare (espressa in
) è proprio
. La frequenza
con cui la particella compie un giro (
in rad) sarà
La frequenza delle orbite è indipendente dal raggio. Tuttavia se la massa dell'oggetto cambia (come per esempio se la particella si avvicina a velocità prossime a quella della luce), è necessario apportare variazioni all'intensità o alla frequenza di cambiamento dei campi magnetici.
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