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lI vetro è una miscela di
silicati complessi formati di solito da silice e da vari ossidi. La silice è la
sostanza più importante per produrre il vetro. Essa è formata da ossigeno e
silicio; i primi più piccoli
Lavorazione
artigianale
Allo stato fuso il vetro può essere modellato secondo metodi differenti: colaggio, soffiatura, pressatura e stiramento.
Colaggio
Questo procedimento, di origini antichissime, prevede che il vetro fuso venga versato in uno stampo e lasciato solidificare e 727d35h raffreddare.
Utilizzando un tubo di
ferro, detto "canna", di dimensioni varie secondo la necessità,
l'artigiano preleva dal forno a crogiolo ("padella") la quantità di
vetro fuso sufficiente alla formatura. Poiché il materiale è allo stato
pastoso, la porzione prelevata assume l'aspetto di una grossolana goccia. Il
bolo* appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a colare, per cui
viene parzialmente raffreddato facendolo rotolare su una piastra metallica, con
la canna in posizione orizzontale: questa operazione serve anche a
regolarizzare la superficie
Per ottenere la forma desiderata è spesso necessario procedere in più tempi, riscaldando fino al punto di plasticità solo la parte dell'oggetto che deve essere ulteriormente allargata.
Dopo la soffiatura si può procedere all'aggiunta di altri elementi (manici, piedi, beccucci ecc.), utilizzando piccoli boli che, appoggiati allo stato pastoso sulla superficie solidificata, vi si saldano e possono essere sagomati prima che solidifichino anch'essi.
I produttori europei
riscoprirono la pressatura nel finire del Settecento e la sfruttarono per
fabbricare i tappi dei decantatori e le basi
In passato il vetro tirato in lastra e in particolare il vetro per specchi veniva prodotto versando il materiale fuso su una tavola di ghisa e appiattendolo mediante un apposito rullo, per poi passare
alla fase di lucidatura. I procedimenti più moderni prevedono invece uno stiramento continuo per mezzo di doppi rulli posti su un'incastellatura.
Il vetro, generalmente in bacchetta o in tubo, viene portato allo stato pastoso e modellato al calore di una fiamma viva, ad esempio di un becco a gas. La tecnica è utile per la realizzazione di oggetti molto piccoli.
Dopo la formatura i pezzi in vetro vengono sottoposti a ricottura per alleggerire le tensioni che si generano nel materiale durante il raffreddamento. In questa fase il vetro viene posto in appositi forni a una temperatura sufficiente ad attenuare le sollecitazioni interne e poi lasciato raffreddare lentamente.
È possibile dipingere sul vetro servendosi di smalti, che vengono poi fusi con il vetro in un forno a bassa temperatura. Il vetro dorato si ottiene applicando alla superficie foglie, vernici o polvere d'oro, che vengono poi sottoposti a cottura.
I reperti archeologici indicano che il vetro fece la sua comparsa in Medio Oriente fra il 3500 e il 3000 a.C., smentendo la tradizione riferita da Plinio il Vecchio secondo cui sarebbe stato la casuale invenzione di alcuni navigatori fenici.
I primi oggetti in vetro
furono i grani per collane, mentre i recipienti concavi non apparvero prima del
1500 a.C. Pare che le basi per l'industria vetraria siano state gettate in
Egitto da artigiani asiatici, che produssero le prime coppe e ampolle durante
il regno di Tutmosi III (XV secolo a.C.). L'attività vetraria fu fiorente
in Egitto e in Mesopotamia fino al 1200 a.C. circa, quando scomparve quasi
Gran parte dei metodi
decorativi conosciuti furono infatti frutto dell'ingegno dei vetrai romani, che
inventarono ad esempio le bottiglie a mascherone, di forma semplicissima e
ornate solo da maschere a rilievo sui lati. La fama
Sotto l'impulso della Chiesa, l'arte vetraria medievale sviluppò due rami molto importanti: il vetro per mosaici nei paesi mediterranei e il vetro colorato usato per le vetrate nell'Europa centrale. La vera epoca di splendore di questo genere fu il periodo gotico, con le sue grandi cattedrali.
Tra l'VIII e il XIV secolo
la storia
Sebbene il vetro avesse fatto la sua comparsa in India già nel V secolo a.C., l'industria vetraria rimase quasi inesistente fino al periodo Moghul, cioè fino al Seicento, quando si fece forte l'influenza islamica. Le forme più ammirate erano le basi dei fornelli per i narghilè*, gli annaffiatoi e i piatti, di solito smaltati, dorati e arricchiti da motivi floreali.
Esemplari cinesi dalla
caratteristica forma "a occhio" e con preziosi intarsi furono
ritrovati nei territori un tempo dominati dalla dinastia Chou (XI-III
secolo a.C.). I primi oggetti prodotti, spesso ispirati a pezzi importati,
furono imitazioni di pietre preziose: l'uso
Non sussistono tracce della
produzione vetraria giapponese anteriore al 200 a.C. Gli unici reperti
sono reliquiari e urne cinerarie buddhiste attribuite alle epoche Asuka e
Fabbricazione
industriale
La miscela formata dai
diversi componenti viene polverizzata e mescolata. Poi la miscela viene fatta
fondere in forni a crogiolo* oppure continui. Durante la fusione si sviluppano gas che rimangono
imprigionati in gran parte come bolle nella
Lavorazione
a caldo
Vetro pressato o soffiato
Questa lavorazione è basata
sulla plasticità
Vetro laminato
In questo caso viene fatta
passare la
Ricottura
Le variazioni di temperatura
durante la lavorazione provocano tensioni interne nel materiale formato che
possono causare la rottura
I tipi di vetro utilizzati oggi sono moltissimi ed è impossibile classificarli tutti. Ecco alcuni esempi:
Vetro da lastre (argentatura, armato, atermico)
Vetro per contenitori (bottiglie )
Vetro d'ottica (fluorescente, fotosensibile )
Vetro colorato e artistico (cementazione, duratura )
Vetro neutro(fiala, vetro di quarzo)
Vetro per usi speciali (vetrocemento, vetroceramica)
Vetro di sicurezza (stratificato)
Vetro per fibre
Vetro cammeo
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