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Cromatografia su strato sottile e su carta
INTRODUZIONE:
lo zafferano è ampiamente usato, fin dall'antichità, in cucina e in certa misura anche nella farmacopea di molti Paesi. Il costo molto elevato ne spiega i numerosi tentativi di contraffazione, ovviamente più facili quando il prodotto viene commercializzato sotto forma di polvere quasi impalpabile.
I pigmenti presenti nello zafferano, i principali fra i quali sono molto ben separabili in TLC, sono costituenti specifici e possono essere usati per identificare l'autenticità del prodotto.
D'altra parte, la cromatografia su strato sottile o su carta si presta particolarmente a evidenziare le sofisticazioni dovute, come spesso accade, all'aggiunta (o all'impiego esclusivo) di polveri ottenute da piante diverse 939f58j , come Calendula officinalis e soprattutto il cartamo (Carthamus tinctorius), oppure di coloranti artificiali, come il giallo di tartrazina (E 102). Anche l'aggiunta di zucchero (saccarosio) può essere facilmente evidenziata.
Picrocrocina potere amaricante
Safranale potere odoroso
Crocina colorante
Crocetina si forma per idrolisi della crocina e dà il colore rossastro
E 102 tartrazina
E 110 sunset yellow FCF
E 104 quinoline yellow
PRINCIPI:
dopo aver fatto macerare lo zafferano in metanolo umido si fluisce la soluzione ottenuta su lastrina di gel di silice o di cellulosa oppure su carta. Nel primo caso si effettua un controllo complessivo delle sofisticazioni, mentre con gli altri tipi di strato si evidenzia solo la presenza di coloranti sintetici gialli o rossi.
APPARECCHIATURA:
Camera di sviluppo
Lampada UV (254 nm)
Capillari di vetro
MATERIALI:
Lastrina di gel di silice
(Kieselgel 60), con indicatore di fluorescenza F254 (5 (o 10 o 20) x
20 cm), spessore dello strato 0.2 mm va condizionata in stufa a
105°C per 30 minuti
Lastrina cromatografia di
cellulosa microcristallina (5 (o 10 o 20) x 20 cm)
Carta Whatman nr. 20 o analoga,
con caratteristiche di alta efficienza e bassa velocità, quindi molto fine
REAGENTI:
Metanolo
Soluzione acquosa al 10% dei
coloranti E 102, E 104, E 110
Soluzione acquosa all'1% di
saccarosio
Eluenti
TLC su gel di silice: acetato di etile/isopropanolo/acqua, 58 + 30 + 12 (V/V); meglio se preparato di fresco
TLC su cellulosa e PC: NH3 concentrata/soluzione di citrato di sodio al 2.4%, 5 + 95 (V/V)
Reagente rivelatore per gli
zuccheri
Sciogliere 0.5 mL di anisaldeide in 50 mL di CH3COOH concentrato e aggiungere 1 mL di H2SO4 concentrato. La soluzione deve essere preparata di fresco.
PROCEDIMENTO:
Estrazione dei pigmenti
Pesare circa 25 mg del campione in
esame. Aggiungere 1 goccia d'acqua e attendere 2-3 minuti
Aggiungere 1 mL di metanolo e
lasciare a riposo per circa mezz'ora
Trattare allo stesso modo i
campioni in polvere dei possibili sostituti dello zafferano
Eluizione dei pigmenti
Depositare sulla lastrina
cromatografia 5 µL della soluzione limpida ottenuta dai campioni e dalle
sostanze di controllo e 2 µL di una soluzione dei coloranti sintetici
Ambientare la lastrina nella
camera di eluizione per circa 30 minuti
Lasciar correre l'eluente per
circa 15 cm su lastrina di gel di silice (occorre circa 1 ora) oppure 8-10 cm
su carta o strato di cellulosa (occorrono circa 30 minuti)
Rivelazione del saccarosio
Per evidenziare la presenza di zuccheri come il saccarosio in concentrazioni superiori al 5%, spruzzare la lastrina di gel di silice con la soluzione di anisaldeide e poi lasciare per 30 minuti in stufa a 105°C. Compaiono macchie blu su fondo rosa-violetto. Non usare questo rivelatore su cellulosa o su carta.
GUIDA ALLA INTERPRETAZIONE DEI CROMATOGRAMMI
TLC su gel di silice
Dopo l'eluizione si evidenziano, a
partire dalla base, tre macchie molto nette
(3, 6, 7 nell'esempio), insieme con altre meno intense, che nel
complesso caratterizzano la purezza dello zafferano. Le macchie sono
giallo-arancio, se osservate a occhio nudo, ma presentano una colorazione
marrone, se illuminate da luce UV e diventano blu se trattate con anisaldeide.
La sostanza 3, che ha l'Rf più piccolo (circa 0.16 nell'esempio), è
la crocina.
Una macchia (10) immediatamente al
di sopra delle tre citate (che corrisponde alla picrocrocina, Rf
circa 0.53) si evidenzia solo con luce UV a 254 nm e mostra una colorazione
viola scuro molto netta.
Altre due macchie (15 e 13),
visibili in UV a 254 nm, si possono osservare poco sotto il fronte del solvente
e sono dovute al safranale e al 4-idrossi-β-ciclocitrale.
Di solito si osservano una-due
macchie deboli (1, 2) sotto quella molto intensa della crocina. Altre macchie
alla base del cromatogramma possono essere dovute a deterioramento della
crocina o a coloranti estranei: sono quindi utili per rivelare zafferano
vecchio (degradato) o adulterato, ma è comunque normale osservare una tenue
strisciata gialla.
La tartrazina (E 102) sale
pochissimo rispetto al punto di partenza (18) e dà una colorazione gialla,
mentre E 104 ed E 110 salgono poco sopra (19 e 20) e quasi insieme, dando una
colorazione gialla e rossa, rispettivamente.
Il cartamo, spesso usato al posto
dello zafferano oppure per "tagliarlo", dà una caratteristica macchia
rosso-cremisi (17), che appare gialla con luce UV a 366 nm
Altri estratti naturali diversi
dallo zafferano danno macchie vicino al fronte del solvente, visibili anche in
UV a 366 nm.
La macchia relativa al saccarosio
(21) appare blu su fondo rosa-violetto con l'opportuno rivelatore e si trova
poco al di sotto di quella della crocina. Appare solo se il saccarosio è
presente in misura superiore al 5%
TLC su cellulosa e PC
I pigmenti dello zafferano rimangono praticamente alla base, formando una macchia allungata, mentre i coloranti sintetici (con l'eccezione della macchia inferiore di E 104) salgono nettamente.
Caratteristiche delle macchie
E 102 |
giallo-arancio |
Rf |
E 110 |
rosso-arancio |
Rf 0,50 |
E 104 |
giallo |
Rf 0,40 |
giallo |
Rf 0,10* |
* questa macchia è coperta dallo zafferano
OSSERVAZIONI
La composizione dell'eluente differisce in certa misura da quella prevista dalle norme ISO 3632-2/1993 (E), proposizione 14 (in cui il rapporto fra i componenti è 65 + 25 + 10). La polarità leggermente più alta consente non solo di distribuire un po' meglio sullo strato i diversi pigmenti dello zafferano, ma soprattutto di evidenziare la presenza di alcuni coloranti artificiali.
Può essere comunque interessante confrontare le prestazioni dell'eluente proposto con un alternativo costituito da n-butanolo/CH3COOH glaciale/acqua 80 + 10 + 10, che meglio ricalca le norme ISO precedenti.
DATI
Il cromatogramma è stato eseguito su lastrina di gel di silice (Kieselgel 60), con indicatore di fluorescenza F254 (20 x 20 cm), spessore dello strato 0.2 mm. Questa è stata condizionata in stufa a 105°C per 30 minuti.
mg zafferano
biologico = 25.1 mg
discount = 25.2 mg
cameo = 25.2 mg
proveniente da Svizzera = 25.1 mg
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Articolo informazione
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